L'intesa tra ministero della Pubblica Amministrazione, Regioni, Province, Comuni e Sindacati "ridisegna il sistema delle relazioni sindacali restituendo un ruolo attivo alle parti sociali, attualmente bloccato dalla normativa vigente". Così Pirani, segretario confederale Uil.
Al centro dell'intesa l'armonizzazione delle regole sul mercato del lavoro, la valorizzazione delle relazioni sindacali e la revisione della cosiddetta riforma Brunetta.
L’Intesa rappresenta un passo importante perché stabilisce che la riorganizzazione del pubblico impiego si fa insieme ai lavoratori pubblici, con più contrattazione, più partecipazione e più trasparenza” così i segretari generali Giovanni Faverin (Cisl Fp) e Francesco Scrima (Cisl Scuola) hanno commentato l’Intesa sul lavoro
pubblico.
Il documento, è un accordo di alto profilo che rimette i lavoratori al centro delle relazioni sindacali nel pubblico impiego e la contrattazione è definita come la fonte deputata per determinare retribuzioni e rapporti di lavoro, c’è un pieno riconoscimento del ruolo delle Rsu, la mobilità è riportata alla concertazione e a percorsi di formazione e qualificazione professionale. Si pone anche la premessa per risolvere in modo positivo il contenzioso che per mesi abbiamo sostenuto, in particolare nella scuola, in difesa delle prerogative contrattuali su importanti aspetti dell’organizzazione del lavoro e della gestione del personale.
Si riapre adesso una stagione di coinvolgimento dei lavoratori pubblici nella trasformazione dei servizi. Il punto però ora è far ripartire le retribuzioni dei dipendenti pubblici e della scuola”, rilanciano Faverin e Scrima. “L’Intesa recepisce il principio secondo cui parte dei risparmi di spesa pubblica che i lavoratori contribuiscono a generare debbano andare ai salari. Su questo ci aspettiamo concretezza e rapidità. Da parte del Governo, ma anche da parte di governatori, sindaci e presidenti di provincia”.
Per Baratta, segretario confederale della Cisl, l'intesa è "un importante traguardo perché i sindacati e la Pubblica Amministrazione, insieme, tornano ad essere protagonisti del cambiamento attraverso la contrattazione integrativa,rispetto ai processi di miglioramento dei servizi pubblici". E aggiunge: "Ora aspettiamo che il ministro Griffi presenti il disegno di legge delega”.
Quindi anche il lavoro pubblico avrà nuove regole, incluso un riordino normativo dei licenziamenti disciplinari. Ma diverse dal lavoro privato. Nelle otto pagine dell'intesa emergono molte novità.
Le ragioni di questo accordo risiedono nell'articolo 2 della riforma Monti-Fornero sul mercato del lavoro che rimanda proprio al ministro delle Pubblica Amministrazione il compito di armonizzare la disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Articolo 18 compreso.
L' accordo opera su molti aspetti. Sul licenziamento disciplinare, mentre per i privati sarà il giudice a stabilire - laddove sia illegittimo - se il lavoratore ha diritto all'indennità o al reintegro, per i pubblici è previsto solo il reintegro. Almeno così appare quando nel testo si parla di «garanzie di stabilità». Nei licenziamenti economici, al contrario della riforma Brunetta, ritorna il coinvolgimento dei sindacati in «tutte le fasi» di mobilità collettiva.
sabato 5 maggio 2012
mercoledì 2 maggio 2012
Il tasso di disoccupazione sale ancora a marzo di 0,2% punti percentuali rispetto ai dati del mese di febbraio, portandosi al 9,8%, ai massimi dal gennaio 2004 (data di inizio delle serie storiche mensili) e dal terzo trimestre 2000, guardando alle serie storiche trimestrali. Lo comunica l'Istat che ha anche rivisto al rialzo il dato di febbraio, al 9,6% dal 9,3%. In aumento anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni): a marzo è al 35,9%, due punti in più di febbraio. E' il tasso più alto dal gennaio 2004 (inizio delle serie storiche mensili). Il numero dei disoccupati è aumentato di 476 mila unità su base annua.
Gli occupati sono calati di 35 mila unità rispetto a febbraio scendendo a quota 22.947 mila. Mentre su base annua sono scesi di 88mila unità. Pesa soprattutto il calo dell'occupazione maschile. Il tasso di disoccupazione maschile cresce di 0,3 punti percentuali su febbraio, portandosi al 9,0%; quello femminile segna un aumento di 0,1 punti e si attesta all'11,0%. Rispetto all'anno precedente, quindi, il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,6 punti percentuali e quello femminile di 1,9 punti.
Vola la disoccupazione giovanile e la fascia 15-24 anni a marzo 2012 segna un aumento di due punti su febbraio e arriva al 35,9%. Quindi, risulta disoccupato oltre un giovane su tre tra i 15-24 enni attivi, ossia coloro che hanno un lavoro o lo cercano, la forza lavoro.
E' il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Guardando le serie trimestrali è il più alto dal quarto trimestre 1992. Ai massimi dal 2004 anche il tasso medio di disoccupazione, al 9,8% ed in rialzo di 0,2 punti su febbraio e di 1,7 punti su base annua. Il numero dei disoccupati a marzo è di 2 milioni e 506 mila, in rialzo del 2,7% su febbraio, con un aumento boom su base annua di 476 mila unità (+23,4%) e su base mensile di 66 mila.
Gli occupati sono calati di 35 mila unità rispetto a febbraio scendendo a quota 22.947 mila. Mentre su base annua sono scesi di 88mila unità. Pesa soprattutto il calo dell'occupazione maschile. Il tasso di disoccupazione maschile cresce di 0,3 punti percentuali su febbraio, portandosi al 9,0%; quello femminile segna un aumento di 0,1 punti e si attesta all'11,0%. Rispetto all'anno precedente, quindi, il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,6 punti percentuali e quello femminile di 1,9 punti.
Vola la disoccupazione giovanile e la fascia 15-24 anni a marzo 2012 segna un aumento di due punti su febbraio e arriva al 35,9%. Quindi, risulta disoccupato oltre un giovane su tre tra i 15-24 enni attivi, ossia coloro che hanno un lavoro o lo cercano, la forza lavoro.
E' il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Guardando le serie trimestrali è il più alto dal quarto trimestre 1992. Ai massimi dal 2004 anche il tasso medio di disoccupazione, al 9,8% ed in rialzo di 0,2 punti su febbraio e di 1,7 punti su base annua. Il numero dei disoccupati a marzo è di 2 milioni e 506 mila, in rialzo del 2,7% su febbraio, con un aumento boom su base annua di 476 mila unità (+23,4%) e su base mensile di 66 mila.
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martedì 1 maggio 2012
Primo maggio 2012: i sindacati in piazza per la festa del lavoro
Primo Maggio 2012 tra crisi e disoccupazione. Le parole chiave della giornata sono crescita e lavoro. Festa del lavoro all'insegna della crisi e della disoccupazione. Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza Rieti.
La Cgil con il segretario generale Susanna Camusso ha chiesto al Governo di tagliare le tasse sul lavoro e di cominciare detassando la tredicesima già quest'anno. "Abbiamo bisogno - ha detto la leader della Cgil, Camusso - di una risposta sui redditi dei lavoratori e dei pensionati. Ci detassi la tredicesima e nel 2013 si faccia una riforma strutturale".
La Cisl con Raffaele Bonnani ha chiesto di "far sparire la tassa sulla prima casa perché lavoratori e pensionati più di una casa non ce l'hanno". E' quanto ha detto il segretario generale della Cisl, Bonanni, parlando da Rieti. "Ci hanno caricati come muli - ha detto a proposito delle imposte sui lavoratori dipendenti e pensionati - abbiamo chiesto la patrimoniale e il governo l'ha fatta a carico dei poveri". La Cisl è tornata a chiedere di abbassare le pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione.
"In Italia non solo il lavoro diminuisce ma è sottopagato. Stanno facendo di tutto per guastare la festa": così il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha aperto il suo intervento sul palco della manifestazione a Rieti per il Primo Maggio. "Questo governo ci ha promesso il risanamento dei conti pubblici, la crescita e l'equità sociale. Sono stati veloci nel risanare i conti ma hanno fatto in modo che solo dipendenti e pensionati pagassero il conto". La Uil è pronta a mettere in campo ogni iniziativa, compreso lo sciopero, perché il governo cambi marcia e operi effettivamente nella crescita. "La politica di questo governo - ha detto il numero uno della Uil - sta producendo disastri. Dobbiamo mettere in campo iniziative per far cambiare politica. Non escludiamo nessuna iniziativa. Dobbiamo salvare il Paese".
Festa del lavoro all'insegna della crisi e della disoccupazione, che in Italia - secondo gli ultimi dati dell'Ilo - arriva ad un tasso del 9,7% e diventa ancora più ampia considerando anche cassintegrati e scoraggiati. Il Primo Maggio cade quest'anno proprio mentre è più caldo il confronto tra sindacati e governo, alla vigilia del voto sul nuovo ddl lavoro. Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, alla trasmissione radiofonica satirica "Un giorno da Pecora", tra il serio e il faceto, si lascia scappare una battuta sul ministro del lavoro, Elsa Fornero: "Perché i sindacati non hanno invitato al Primo maggio il ministro del Lavoro, Elsa Fornero? Perché ?
Punture di spillo a parte, il sindacato non si rassegna alla crisi; rilancia così su crescita e lavoro: sono queste, infatti, le parole chiave dello striscione dietro al quale sfilano a Rieti i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti per festeggiare il primo maggio, il più difficile degli ultimi 10 anni sul fronte della disoccupazione. Secondo la scheda sull'Italia dell'Ilo (l'organizzazione internazionale del lavoro) il nostro Paese ha raggiunto nel quarto trimestre del 2011 il 9,7% di disoccupazione, il peggiore dal 2001 mentre il tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni scende al 56,9%. "Sarà il primo maggio - ha detto la Camusso - di un Paese attraversato da una crisi lunga con una condizione generale delle persone che è sempre più preoccupata della disoccupazione, della difficoltà di reggere con il reddito a disposizione.
Nello stesso tempo però è un primo maggio in cui non bisogna rinunciare al cambiamento, all'idea che c'è un declino ineluttabile del Paese: si può contrastarlo, a partire dal lavoro e dalla creazione di lavoro. E il messaggio che noi vogliamo mandare è proprio questo: non ci rassegnano, non rinunciamo al cambiamento". Bonanni esprime preoccupazione per la "miscela esplosiva" che si sta creando nel Paese. "La gente - ha detto - è stanca di fare sacrifici, senza un segnale altrettanto chiaro da parte delle istituzioni e della politica. Il Governo dei professori non basta. Ecco perché di fronte a questa situazione noi continuiamo a sollecitare un patto per la crescita in cui tutti facciano la propria parte per favorire il rilancio degli investimenti". "Il principale messaggio - afferma Angeletti - è che bisogna ridurre le tasse sulle buste paga perché , non solo è giusto ma é lo strumento più importante che abbiamo per evitare l'acuirsi della recessione e quindi della perdita di posti di lavoro. Bisogna fare in modo di aumentare i consumi nel nostro Paese altrimenti lavoro e crescita restano solo parole".
Per uscire dalla crisi servono "più infrastrutture, soprattutto al Sud, e vera detassazione delle buste paga.
Solo così, attraverso una ripresa dei consumi, aumenteranno le produzioni e i posti di lavoro, quindi potremo tornare a crescere". Lo sottolinea il leader Ugl, Centrella,al comizio a Priolo Gargallo. Il segretario generale della Cisal, Cavallaro, a Cosenza per la festa del Lavoro, pone l'accento sul problema meridionale denunciando "il fallimento delle politiche messe in atto fino ad ora" e "le sofferenze" del Sud. La Cisal "alza il vessillo del riscatto". E sollecita "interventi di ordine fiscale, sociali e per il lavoro".
La Cgil con il segretario generale Susanna Camusso ha chiesto al Governo di tagliare le tasse sul lavoro e di cominciare detassando la tredicesima già quest'anno. "Abbiamo bisogno - ha detto la leader della Cgil, Camusso - di una risposta sui redditi dei lavoratori e dei pensionati. Ci detassi la tredicesima e nel 2013 si faccia una riforma strutturale".
La Cisl con Raffaele Bonnani ha chiesto di "far sparire la tassa sulla prima casa perché lavoratori e pensionati più di una casa non ce l'hanno". E' quanto ha detto il segretario generale della Cisl, Bonanni, parlando da Rieti. "Ci hanno caricati come muli - ha detto a proposito delle imposte sui lavoratori dipendenti e pensionati - abbiamo chiesto la patrimoniale e il governo l'ha fatta a carico dei poveri". La Cisl è tornata a chiedere di abbassare le pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione.
"In Italia non solo il lavoro diminuisce ma è sottopagato. Stanno facendo di tutto per guastare la festa": così il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha aperto il suo intervento sul palco della manifestazione a Rieti per il Primo Maggio. "Questo governo ci ha promesso il risanamento dei conti pubblici, la crescita e l'equità sociale. Sono stati veloci nel risanare i conti ma hanno fatto in modo che solo dipendenti e pensionati pagassero il conto". La Uil è pronta a mettere in campo ogni iniziativa, compreso lo sciopero, perché il governo cambi marcia e operi effettivamente nella crescita. "La politica di questo governo - ha detto il numero uno della Uil - sta producendo disastri. Dobbiamo mettere in campo iniziative per far cambiare politica. Non escludiamo nessuna iniziativa. Dobbiamo salvare il Paese".
Festa del lavoro all'insegna della crisi e della disoccupazione, che in Italia - secondo gli ultimi dati dell'Ilo - arriva ad un tasso del 9,7% e diventa ancora più ampia considerando anche cassintegrati e scoraggiati. Il Primo Maggio cade quest'anno proprio mentre è più caldo il confronto tra sindacati e governo, alla vigilia del voto sul nuovo ddl lavoro. Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, alla trasmissione radiofonica satirica "Un giorno da Pecora", tra il serio e il faceto, si lascia scappare una battuta sul ministro del lavoro, Elsa Fornero: "Perché i sindacati non hanno invitato al Primo maggio il ministro del Lavoro, Elsa Fornero? Perché ?
Punture di spillo a parte, il sindacato non si rassegna alla crisi; rilancia così su crescita e lavoro: sono queste, infatti, le parole chiave dello striscione dietro al quale sfilano a Rieti i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti per festeggiare il primo maggio, il più difficile degli ultimi 10 anni sul fronte della disoccupazione. Secondo la scheda sull'Italia dell'Ilo (l'organizzazione internazionale del lavoro) il nostro Paese ha raggiunto nel quarto trimestre del 2011 il 9,7% di disoccupazione, il peggiore dal 2001 mentre il tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni scende al 56,9%. "Sarà il primo maggio - ha detto la Camusso - di un Paese attraversato da una crisi lunga con una condizione generale delle persone che è sempre più preoccupata della disoccupazione, della difficoltà di reggere con il reddito a disposizione.
Nello stesso tempo però è un primo maggio in cui non bisogna rinunciare al cambiamento, all'idea che c'è un declino ineluttabile del Paese: si può contrastarlo, a partire dal lavoro e dalla creazione di lavoro. E il messaggio che noi vogliamo mandare è proprio questo: non ci rassegnano, non rinunciamo al cambiamento". Bonanni esprime preoccupazione per la "miscela esplosiva" che si sta creando nel Paese. "La gente - ha detto - è stanca di fare sacrifici, senza un segnale altrettanto chiaro da parte delle istituzioni e della politica. Il Governo dei professori non basta. Ecco perché di fronte a questa situazione noi continuiamo a sollecitare un patto per la crescita in cui tutti facciano la propria parte per favorire il rilancio degli investimenti". "Il principale messaggio - afferma Angeletti - è che bisogna ridurre le tasse sulle buste paga perché , non solo è giusto ma é lo strumento più importante che abbiamo per evitare l'acuirsi della recessione e quindi della perdita di posti di lavoro. Bisogna fare in modo di aumentare i consumi nel nostro Paese altrimenti lavoro e crescita restano solo parole".
Per uscire dalla crisi servono "più infrastrutture, soprattutto al Sud, e vera detassazione delle buste paga.
Solo così, attraverso una ripresa dei consumi, aumenteranno le produzioni e i posti di lavoro, quindi potremo tornare a crescere". Lo sottolinea il leader Ugl, Centrella,al comizio a Priolo Gargallo. Il segretario generale della Cisal, Cavallaro, a Cosenza per la festa del Lavoro, pone l'accento sul problema meridionale denunciando "il fallimento delle politiche messe in atto fino ad ora" e "le sofferenze" del Sud. La Cisal "alza il vessillo del riscatto". E sollecita "interventi di ordine fiscale, sociali e per il lavoro".
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