domenica 20 gennaio 2013
Osservatorio Cisl gennaio 2013: in 4 anni 567mila occupati in meno
Vola la cassa integrazione anche nel 2012 e rispetto ai valori pre-crisi, in tutto il periodo 2008-2012, i livelli di utilizzo risultano superiori di circa sette volte. Lo ha rilevato l'osservatorio della Cisl evidenziando che rispetto a quattro anni fa, i posti di lavoro in Italia persi sono 567.000. Con i dati definitivi del 2012, le ore di cassa integrazione si attestano intorno al miliardo per il quarto anno consecutivo, pari a circa 500.000 lavoratori mediamente coinvolti ogni anno.
Nel terzo trimestre 2008, vale a dire subito prima dell'inizio della crisi mondiale, il tasso di occupazione era pari al 59%, corrispondente a 23.518.000 persone occupate, dopo quattro anni l'indicatore e' sceso al 56,9%, pari a 22.951.000 di occupati, segnala ancora l'osservatorio Cisl. A dicembre 2012, evidenzia il sindacato, le ore autorizzate di cassa integrazione ammontano a 86,5 milioni, portando il numero di ore complessivamente autorizzate nel 2012 a 1.090,6 milioni, contro i 973,2 milioni del 2011, con un aumento del 12,1%. Nel 2012, rispetto all'anno precedente, sale il valore della cassa ordinaria, indicativo di nuove aziende in crisi, mentre l'utilizzo complessivo della cassa straordinaria e della cassa in deroga e' simile nei due anni. Il settore più in sofferenza nel 2012 e
è il commercio che ha visto un aumento di circa il 40% delle ore autorizzate rispetto al 2011.
L'area geografica più penalizzata è invece il Centro Italia con un aumento delle ore di cassa tra 2011 e 2012 di circa il 26% più del doppio del dato medio del paese. Nel complesso del periodo gennaio-novembre 2012 le domande di disoccupazione sono cresciute del 14,49% rispetto allo stesso periodo 2011 e le domande di mobilità del 17,82%.
Gli effetti della crisi, dice ancora la Cisl, si mostrano anche nella riduzione del lavoro a tempo indeterminato, mentre crescono i dipendenti a termine e i collaboratori, e nella riduzione del tempo pieno con contestuale aumento del tempo parziale involontario. In qualche modo lavoro flessibile e part-time evitano un calo ancora maggiore dell'occupazione, ed e' ancora il settore industriale a mostrare chiari segnali di sofferenza.
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Redditometro 2013 ed i lavoratori in pensione
Ricordiamo che il meccanismo del Redditometro per il 2013 prevede l'analisi reddituale del contribuente, o di tutto il suo nucleo familiare, attraverso il confronto tra il reddito dichiarato e una serie di spese che si ritengono effettuate in ogni caso. In sostanza, il «paniere» delle spese familiari verrà rilevato sulla scorta dei dati presenti nella «Banca Dati Tributaria» (che riporta tutti i movimenti verificabili e riconducibili al contribuente); in assenza di tali dati, si applicano, in via presuntiva, parametri base previsti dalla tabella Istat sulle spese medie di un nucleo familiare.
Mentre, "I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che é uno strumento" per "individuare i finti poveri e l'evasione 'spudorata', ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire". Lo ha dichiarato l'Agenzia delle entrate che fornisce "chiarimenti relativi ad alcune notizie di stampa".
Soltanto per evasione 'spudorata', ha spiegato l'Agenzia, si intendono "i casi in cui alcuni contribuenti, pur evidenziando una elevata capacità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo così di agevolazioni dello Stato sociale negate ad altri che magari hanno un tenore di vita più modesto". A conferma di quanto detto, prosegue la nota, "sia il chiarimento fornito nei giorni scorsi, ossia che già in fase di selezione, le posizioni con scostamenti inferiori a 12mila euro non saranno prese in considerazione; sia la convenzione annuale con il Ministero dell'Economia, in base alla quale l'Agenzia delle Entrate dovrà effettuare ogni anno 35mila controlli utilizzando il redditometro".
E' ovvio, ha sottolineato le Agenzia, "che l'azione sarà efficace se diretta a individuare casi eclatanti e non di leggeri scostamenti tra reddito dichiarato e quello speso".
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sabato 19 gennaio 2013
Finanziamenti dipendenti e pensionati settore pubblico e privato per l'anno 2013
Vediamo la cessione del quinto dello stipendio per dipendenti e pensionati.
La cessione del quinto è una tipologia di prestito rivolta ai lavoratori dipendenti (pubblici, statali, di enti parastatali, di aziende private) e da qualche anno a questa parte ai lavoratori in pensione definita cessione del quinto pensionati, ovvero ai soggetti che possono contare su una busta paga o una pensione su cui può essere addebitata la rata del finanziamento. E si configura come un prestito garantito, vale a dire un tipo di finanziamento erogato a fronte di particolari garanzie offerte dal “cliente” (trattamento di fine rapporto), ed appartiene alla categoria dei prestiti non finalizzati, espressione che identifica quei finanziamenti che possono essere richiesti senza la necessità di informare la banca sulla finalità di spesa e senza motivazione.
Rispetto ad altre forme di prestito, la cessione del quinto possiede alcune caratteristiche particolari. Tra di esse, il fatto che la quota del prestito sia trattenuta direttamente sulla busta paga da parte del datore di lavoro per i lavoratori dipendenti o sulla pensione del richiedente il finanziamento per personale in pensione.
La cessione del quinto della pensione deve essere un prestito personale a tasso fisso e rata costante, da estinguersi mediante cessione pro solvendo di una quota della pensione fino al quinto della stessa, valutato al netto delle ritenute fiscali e fatto salvo l'importo corrispondente al trattamento minimo, per periodi non superiori a dieci anni.
Con la cessione del quinto pensione possono essere cedute le pensioni corrisposte dallo Stato o dai singoli enti, gli assegni equivalenti a carico di speciali casse di previdenza, le pensioni e gli assegni di invalidità e vecchiaia corrisposti dall'Inps, gli assegni vitalizi e i capitali a carico di istituti e fondi in dipendenza del rapporto di lavoro.
L'istituto, ente o cassa di previdenza provvede a trattenere direttamente dalla pensione del Cliente, detto anche "Cedente", le rate mensili di ammortamento e ne effettua rimessa diretta all'Istituto cessionario.
I vantaggi che si devono avere per ottenere questo prestito sono generalmente: tempi rapidi e a tassi convenienti; documenti facilmente reperibili; importi elevati, rateizzabili fino a 120 mesi, erogazione in tempi rapidi. In mancanza di queste condizioni difficilmente si può parlare di convenienza e vantaggi.
Ricordiamo che l’eventuale estinzione anticipata di altri finanziamenti in corso, consente una maggiore liquidità e l’abbuono degli interessi non maturati. Al perfezionamento del contratto, per legge, si stipula una polizza assicurativa a copertura del rischio vita .La polizza assicurativa del prestito potrà essere fornita anche dall'Inpdap.
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