Quasi 10 milioni di italiani hanno l'Irpef pari a zero. La busta paga media sale a 19.655 euro mentre la metà dei contribuenti dichiara meno di 15.723 euro e 9 su 10 non superano i 35.600. Questa è la fotografia scattata dal ministero dell'Economia che ha pubblicato le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche relative all'anno d'imposta 2011. I lavoratori autonomi sono a i primi in classifica per i redditi Irpef e i paperoni d'Italia sono circa 28.000.
Il reddito complessivo totale a livello nazionale dichiarato è pari a 805 miliardi di euro mentre il reddito medio è pari a 19.655 euro. Sia il reddito totale che quello medio sono in aumento rispetto all'anno precedente (rispettivamente +1,5% e +2,1%), in linea con l'andamento del Pil nominale.
La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.210 euro), seguita dal Lazio (22.160 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 14.230 euro. Nel 2011 si registra un ulteriore allargamento del divario nord-sud rispetto al 2010: si riscontra infatti una crescita superiore del reddito complessivo medio nelle regioni settentrionali rispetto al resto del Paese; gli incrementi variano da un massimo del 2,2% al nord-ovest ad un minimo dell'1,0% nelle isole.
Circa 9,7 milioni di contribuenti hanno imposta netta Irpef pari a zero. Si tratta, in modo prevalente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di contribuenti la cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento.
Il 5% dei contribuenti con i redditi più alti, detiene il 22,9% del reddito complessivo, ossia una quota maggiore a quella detenuta dal 55% dei contribuenti con i redditi più bassi. Il 90% dei soggetti dichiara invece un reddito complessivo fino a 35.601 euro. Il numero totale di contribuenti che hanno assolto direttamente l'obbligo dichiarativo attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e 730, ovvero indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituti d'imposta (Modello 770), è circa 41,3 milioni (-0,5% rispetto all'anno precedente).
I ricchi d'Italia sono circa 28mila: tanti infatti sono i soggetti tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente i 300 mila euro, per un ammontare complessivo di 260 milioni di euro (poco più di 9.000 euro in media, deducibili dal reddito complessivo Irpef).
I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 42.280 euro mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 18.844 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.020 euro, quello dei pensionati a 15.520 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione è pari a 16.670 euro. Rispetto all'anno d'imposta 2010 i redditi medi d'impresa (+3,7%), da pensione (+3,6%) e da lavoro autonomo (+2,3%) crescono piu' del reddito medio complessivo (+2,1%), mentre il reddito medio da lavoro dipendente (+1,1%) e da partecipazione (+1,0%) crescono meno.
C'è anche un balzo dell'addizionale regionale all'Irpef che ammonta complessivamente a 11 miliardi di euro (+27% sul 2010)), influenzato dall'innalzamento delle aliquote di 0,33 punti percentuali che ha portato l'aliquota base all'1,23% (0,9% nel 2010), raggiungendo un importo medio per contribuente pari a 360 euro. L'addizionale regionale media più alta si registra nel Lazio (450 euro), seguito dalla Campania (430 euro) mentre la più bassa in Basilicata (240 euro). L'addizionale comunale ammonta invece complessivamente a 3,4 miliardi di euro (+11% rispetto al 2010) con un importo medio pari a 130 euro.
Le detrazioni fiscali ammontano a più di 62 miliardi di euro, il 94% delle quali è composto da carichi di famiglia (18,2%), redditi da lavoro dipendente e pensione (67,1%) e oneri detraibili al 19% (8,5%). Nel 2011 le deduzioni ammontano a 30,9 miliardi di euro di cui 22,4 miliardi relative a oneri deducibili e 8,5 miliardi a deduzioni per abitazione principale. Risultano in flessione le deduzioni dei contributi ai servizi domestici e familiari (-4,4%), delle detrazioni per erogazioni a favore di istituzioni religiose (-3,5%) e delle detrazioni per erogazioni a favore delle Onlus (-6,9%), che sembrano essere frutto di scelte di riallocazione della spesa delle famiglie mentre continuano ad aumentare le spese sostenute per addetti all'assistenza personale (badanti) (+5,6%).
sabato 23 marzo 2013
Lavoro e fisco la prima fotografia del Ministero dell’economia del 2013
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mercoledì 20 marzo 2013
250 nuovi mila posti di lavoro se lo stato restituisse alle imprese 48 miliardi di euro
Pubblichiamo l'intervista di Giorgio Squinzi di Fabrizio Forquet sul Sole 24 ore del 20 marzo 2013.
La restituzione di almeno «48 miliardi» dei debiti Pa alle imprese determinerebbe nei prossimi 5 anni «un aumento di circa 250mila occupati e un incremento del Pil dell'1%, par a 16 miliardi di euro, per i primi tre anni, fino ad arrivare all'1,5% nel 2018».
Lo dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, citando uno studio del Centro studi dell'associazione. Squinzi «auspica che il Governo in carica provveda tempestivamente ad adottare, già dal prossimo Consiglio dei ministri, tutti i provvedimenti necessari per la liquidazione di quanto spetta alle imprese, così come indicato dalla Commissione europea e chiaramente emerso dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, che nei giorni scorsi ha manifestato la disponibilità a lavorare con la Commissione per identificare le soluzioni e avviare la liquidazione del debito nel più breve tempo possibile».
La simulazione del Centro studi Confindustria
La cifra di 48 miliardi, pari ai due terzi di quanto complessivamente dovuto a fine 2011, determinerebbe una serie di ricadute positive, e non scontate, sull'economia reale.
Secondo la simulazione effettuata dal Centro studi Confindustria, infatti, oltre al significativo aumento degli investimenti nei prossimi 5 anni pari ad oltre il 13% - un risultato importante che ribadisce l'impegno e la fiducia delle imprese nel paese - la liquidazione di questi crediti comporterebbe un aumento di circa 250mila occupati e, da sola, determinerebbe un incremento del Pil dell'1% (16 miliardi di euro) per i primi 3 anni, fino ad arrivare all'1,5% nel 2018.
domenica 17 marzo 2013
Assunzioni per il 2013 opportunità per chi lavora con internet
Internet è poco sfruttato dall’economia europea. E' quanto sostiene un nuovo studio della società Email-Brokers, secondo il quale sono ancoro troppo poche le aziende europee che vantano una presenza online e che riescono, quindi, a cogliere le opportunità offerte dall’eCommerce e dai social network in termini di business e creazione di occupazione. Dallo studio emerge che i paesi che vantano la maggior presenza di aziende online sono la Germania, il Belgio e l’Olanda, con una percentuale rispettivamente del 64%, 61% e 58%.
L’Italia risulta invece al secondo posto per numero di aziende attive nei social media (5,6%), dietro alla Gran Bretagna (6%) e davanti alla Svezia (5,4%). La Gran Bretagna (16%) è anche, col Lichtenstein (17%), il paese con la maggiore percentuale di aziende attive nel commercio online.
Comunque per il 2013 i profili più richiesti sono gli ingegneri e i laureati o diplomati, con esperienza, nel settore informatico. E Le opportunità di lavoro si trovano soprattutto nelle multinazionali italiane digitali.
Il settore web-internet offre opportunità di lavoro in diversi ambiti e per tutti i livelli di esperienza e specializzazione.
Amazon ha aperto una ventina di posizioni nelle sedi di Milano e Cagliari tra le quali spiccano manager costumer service, responsabili di reparto logistico, product manager, ingegneri industriali, analisti finanziari, online marketing specialist, email marketing manager. Il nuovo centro di customer service aperto a Cagliari lo scorso novembre prevede di creare 500 posti di lavoro nei prossimi cinque anni. Le posizioni aperte su www.amazon.it/lavoro.
Aruba cerca a Firenze e Arezzo candidati con profili di sviluppatore software, analisti tecnico funzionali e project manager in ambito tecnico. L'azienda preferisce assumere laureati o diplomati nel settore informatico con esperienza in attività di progettazione object oriented, nella realizzazione di applicazioni e architetture SOA per quanto attiene la figura dell'analista e buona conoscenza della lingua inglese. Le posizioni aperte sono disponibili al sito www.aruba.it/lavora.asp. Il numero di risorse, in particolare in ambito tecnico, ha subito un notevole incremento nel corso dell'ultimo anno soprattutto grazie ai nuovi servizi di Cloud Computing che Aruba sta proponendo al mercato e al processo di internazionalizzazione che sta vivendo.
Mentre in fase di potenziamento del proprio organico, Phonetica Spa è alla ricerca di operatori telefonici inbound (part time 20 ore settimanali) per la gestione di un servizio in lingua portoghese nella sede torinese. Le competenze richieste includono la buona conoscenza di inglese e portoghese. Le figure professionali più ricercate dall'azienda sono receptionist telefonici, gestori customer care e customer service; addetti al marketing telefonico e alla vendita telefonica BtoB.
QVC è dotato di un e-commerce online: E l'azienda è alla ricerca di nuovi talenti nelle aree Merchandising & planning, Finance, IT, E-Commerce, Marketing, area televisiva e nel Call center per il ruolo di operatore telefonico. Per consultare le posizioni aperte si può visitare il sito www.qvc.it/azienda/lavora-con-noi, per candidature spontanee mandare invece il curriculum vitae a italy.recruiting@qvc.com e in ambito Call center a italy.recruiting.CC@qvc.com.
Yahoo ha delle offerte di lavoro nella sede milanese: DR Analyst, Editorial Intern, Advertising Technology producer, Junior Sales support, International account manager e Stretegic planner. Ci si può candidare sul sito http://it.careers.yahoo.com.
L'azienda di e-commerce Zalando è alla ricerca di due stagisti nel marketing (uno nel canale Social media e uno nel SEO) e un Project manager per il servizio assistenza clienti. All'indirizzo www.zalando.it/career/departments è possibile applicare anche per offerte all'interno dei canali degli altri Paesi dove le posizioni aperte sono circa 400.
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