sabato 6 luglio 2013

Ministero del Lavoro: ispezionate oltre 65mila imprese

Boom delle collaborazioni irregolari (+84%) e della somministrazione illecita. Ma diminuisce di otto punti percentuali il lavoro nero. Edilizia e agricoltura i settori più interessati dal fenomeno.

Per l’esattezza sono 65.589 le imprese controllate nei primi tre mesi dell'anno dal ministero del Lavoro (assieme agli enti impegnati nell'attività di vigilanza e le forze dell'ordine): il 62% di queste sono risultate irregolari. Lo ha comunicato il ministero del Lavoro; ed Enrico Giovannini parla di «sforzo straordinario»; e ha ribadito l'impegno «per il raggiungimento degli obiettivi per l'anno 2013, circa 240mila ispezioni concentrate verso forme di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro». Il ministro ha ricordato poi le misure contenute nel Dl76/2013 tra cui l'importanza attribuita alla tutela dei lavoratori sotto il profilo della regolarità contrattuale e in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

A questo proposito, ha aggiunto Giovannini, il decreto prevede che la rivalutazione del 9,6% delle sanzioni in caso di irregolarità sia in parte utilizzata per progetti e azioni rivolti alla sicurezza. Diminuisce il lavoro nero.

Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero (-8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), con l'accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma nell'edilizia (55% delle aziende ispezionate), in agricoltura (50%) e nel settore terziario e industriale (entrambi con il 46%).

Tra le varie tipologie di violazione, le forme di «decentramento produttivo» irregolare (appalto e somministrazione illecita) raggiungono i livelli più preoccupanti, con 4.900 violazioni (+96% degli illeciti rilevati rispetto all'analogo periodo dell'anno 2012). Seguito dall'utilizzo distorto di forme contrattuali (come le collaborazioni a progetto, partite Iva, associazioni in partecipazione), che interessano 5.227 lavoratori (+84%).

Quindi oltre sei imprese su dieci - su un campione di oltre 65mila sono risultate irregolari per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti.

Nel ribadire l'impegno per il raggiungimento degli obiettivi per l'anno 2013, circa 240mila ispezioni concentrate verso forme di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro, il ministro ha ricordato l'importanza attribuita alla tutela dei lavoratori sotto il profilo della regolarità contrattuale e in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. A questo proposito, ha ricordato Giovannini, il decreto del piano lavoro (76/2013) appena approvato prevede che la rivalutazione del 9,6% delle sanzioni in caso di irregolarità sia in parte utilizzata per progetti e azioni rivolti alla sicurezza.

Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero (-8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), con l'accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma nell'edilizia (55% delle aziende ispezionate), in agricoltura (50%) e nel settore terziario e industriale (entrambi con il 46%).

domenica 30 giugno 2013

Opportunità di lavoro nel turismo: lavorare su navi da crociera


Le crociere non passano il loro fascino, nemmeno nei momenti di grave crisi economica. Questo è uno dei motivi che nel 2013 le prenotazioni non hanno accennato a diminuire e le assunzioni nel settore del turismo trovano numeri importanti. E proprio di assunzioni che si sta parlando, e di opportunità di lavoro su navi da crociera che i giovani in cerca di un opportunità di lavoro, seppur stagionale non si possono lasciar fuggire.

Ricordiamo che c’è una grande aspettativa per il Carriere@ICD che si svolgerà il 26 ottobre 2013 a Livorno nell’ambito della terza edizione dell’Italian Cruise Day, evento organizzato da Risposte turismo e dedicato all’industria crocieristica. Cento giovani avranno l’opportunità di un incontro ravvicinato con gli operatori del settore - compagnie di navigazione ma anche agenzie marittime, porti, tour operator specializzati. (Attenzione: la data è lontana ma la scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è il 31 luglio). Due i requisiti: meno di 27 anni d’età o essere iscritti a facoltà o master italiani. (/www.italiancruiseday.it/carriere). Tra le aziende che hanno già aderito ci sono MSC Crociere, Porto Livorno 2000 stazioni marittime, Venezia Terminal passeggeri, Vola in crociera, Aloschi Bros, Grandi navi veloci. «Carriere@ICD è diventato ormai un appuntamento importante perché mette in contatto operatori e fornitori - conferma Francesco di Cesare, presidente di Risposte turismo -. E per i cento candidati costituisce un importante momento di incontro e formazione».

Andando sullo specifico in questo periodo la ben nota MSC Crociere sta selezionando 125 profili nuovi fra cui:
50 hostess (per l’ufficio informazioni);
25 hostess (per escursioni) che parlino tedesco e inglese;
15 restaurant manager,
10 food & beverage;
manager e 10 direttori dei servizi alberghieri;
25 tra cuoco capo partita/sous chef/ executive chef. (MscSorrentoCrewPax@mscsorrento.com).
Inoltre nei prossimi mesi Costa ha già programmato nuovi bandi di selezione in partnership con alcune province italiane (www.costacrociere.it).

10 i direttori dei servizi alberghieri che cerca Msc
100 le posizioni vacanti in Costa Crociere
Per inviare il curriculum vitae bisogna visitare il sito www.costacrociere.it.

Altre posizioni ricercate: 80 animatori, 50 animatori per bambini, 20 animatori per ragazzi, 20 c-wonder operator, ossia promoter dei divertimenti ad alto contenuto tecnologico delle navi, come il cinema 4d o il simulatore di auto da GP, 80 guest service operator (receptionist), 70 tour escort. Inoltre, la compagnia ricerca 31 figure professionali per la propria sede di Genova, con ottima conoscenza della lingua inglese e/o spagnola. Si tratta di: 2 pricing & revenue management junior analyst, laureati in ingegneria, economia, statistica o matematica; 2 analisti per controllo di gestione, con laurea in economia; 2 hr specialist e 10 onboard hr officer, con master in risorse umane; 15 sales & service phone agent, con motivazione e passione per la professione e ottima conoscenza della lingua inglese e di una seconda fra spagnolo, tedesco e francese.

Lavorare nel turismo è il sogno di molti giovani che amano viaggiare. Essere a contatto con agenzie di viaggi, compagnie aeree, villaggi turistici, alberghi è una prospettiva che appare affascinante e fuori dal comune. Tuttavia, non è facile orientarsi in questo mondo così complesso, decidere cosa si vuole fare esattamente, per evitare di incamminarsi in direzioni sbagliate e per riuscire a trovare un impiego.

Secondo l’Apos, per l'Unione Europea il turismo è il comparto con più occasioni di lavoro e complessivamente, a livello mondiale, il settore dovrebbe crescere in termini reali del 4,4% annuo nei prossimi dieci anni, occupando oltre 300 milioni di persone entro il 2020, pari al 9,2% di tutti i posti di lavoro e al 9,6% del Pil.

Nuovi fondi UE per giovani e piccole e medie imprese


Più soldi per i giovani, accordo politico sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancaria - su cui si tornerà a dicembre - e piano Ue-Bei per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese.

I 27 Paesi dell'Unione hanno approvato questa notte qui a Bruxelles un pacchetto di sostegno all'economia che prevede otto miliardi di euro a favore dell'occupazione giovanile (non più i sei previsti).

Per lottare contro la disoccupazione giovanile, i governi hanno dato questa notte il loro benestare a otto miliardi di euro nei prossimi sette anni, di cui sei nel solo biennio 2014-2015, in modo da offrire alle persone con meno di 25 anni un lavoro, uno stage o un periodo di apprendistato entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del lavoro. La strategia è una risposta all'elevata disoccupazione di alcune regioni europee.

Triplicati i fondi per l'Italia dal Piano Lavoro Unione Europea, che arrivano a 1,5 miliardi di euro: il Consiglio europeo anticipa al 2014 i programmi contro la disoccupazione giovanile, potenziando finanziamenti e prestiti alle piccole e medie imprese.

Il Piano Lavoro della UE prevede 8-9 miliardi di euro per l’occupazione giovanile: ci sono i 6 già previsti per il piano 'Garanzia per l'occupazione giovanile', che vengono anticipati al primo gennaio 2014, e nuove misure di stimolo all’occupazione: per l’Italia, ha sottolineato il premier Enrico Letta, sono stati quasi triplicati i fondi, arrivando a quasi 1,5 miliardi di euro.

Per Youth Guarantee (Garanzia per l'occupazione giovanile) saranno disponibili 6 miliardi di euro da gennaio 2014, utilizzabili nel triennio 2014-2016 (e non più spalmati fino al 2020, come previsto), e viene data la priorità ai paesi con disoccupazione giovanile sopra il 25% come l’Italia.

I fondi inutilizzati del bilancio UE verranno spesi, nei prossimi due anni, per iniziative a sostegno dell’occupazione soprattutto giovanile, e per favorire Innovazione e Ricerca.
Ci sono poi nuovi finanziamenti europei per l’Erasmus 2.0 attraverso incentivi alle piccole e medie imprese.

Per le piccole e medie imprese si prevede anche un piano di investimenti con effetto leva fino a 100 miliardi di euro, secondo le Linee Guida UE – BEI (Banca Europea Investimenti).

L’accordo è stato trovato fra il 27 e 28 giugno, per tamponare i gravissimi livelli di disoccupazione in Europa. «Non abbiamo illusioni: il problema non si risolverà in una notte», ha dichiarato il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, sottolineando comunque l’urgenza e l’importanza delle decisioni prese per creare lavoro.

Per l’Italia ci sono risorse aggiuntive rispetto ai 400 milioni di euro già previsti dal Garanzia per l'occupazione giovanile: vanno utilizzati per misure che mettano i giovani nelle condizioni di ricevere un’offerta di lavoro, apprendistato o training -  di livello adeguato alla loro formazione – entro 4 mesi dalla laurea o dalla perdita di un precedente lavoro.

Come richiesto al vertice di Roma, l’utilizzo dei fondi europei parte dal 2014. L’Italia, assieme agli altri Stati beneficiari, dovranno presentare a Bruxelles specifici piani contro la disoccupazione giovanile entro dicembre.

Già da luglio dovrebbe partire il programma European Alliance for Apprenticeships (alleanza europea per l’apprendistato) e dal 2014 Quality Framework for Traineeships (struttura di qualità per la formazione), entrambi pensati per coinvolgere le aziende private creando apprendistato di qualità per i Fondi Formazione.

Il nuovo Erasmus 2.0 dovrà favorire anche eventuali periodi di training in un paese europeo diverso dal proprio e da gennaio 2014 parte anche il programma “Your first EURES Job” (il tuo primo lavoro europeo), che prevede contributi alle piccole e medie imprese entro i 250 dipendenti che offrono lavoro a giovani europei di altri paesi.

In Europa i giovani disoccupati sono infatti più del doppio degli adulti senza impiego (14 milioni di giovani fra 15 e 25 anni), con un costo della mancata integrazione nel mondo del lavoro pari all’1,21% del PIL europeo.

Nel prossimo Consiglio Europeo di ottobre 2013 di deciderà come distribuire 10 miliardi dalla BEI per supportare i prestiti alle imprese. I 27 Stati Membri chiedono incrementarli di +40% nel triennio 2013-2015.

Intanto la BEI ha individuato prestiti per 150 milioni di euro per investimenti in infrastrutture strategiche,
Ricerca e Innovazione o per imprese in difficoltà nell’accesso al credito.

In previsione c’è un piano da 100 miliardi di euro da destinare ad almeno 500mila/un milione di aziende.

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