martedì 28 aprile 2015

Contratto a tempo parziale prima della pensione



Lavoro, pensione e tempo parziale. Si ritorna a parlare dell'ipotesi di una staffetta generazionale nella Pubblica amministrazione. Lo strumento per permettere lo svecchiamento dei ranghi del pubblico impiego potrebbe essere inserito attraverso una riforma della Pubblica amministrazione.

Comunque si va verso la staffetta generazionale nel pubblico impiego: il contratto a tempo parziale al posto del pre pensionamento. Ma i lavori dovranno versare da soli i contributi. Quindi fuori i vecchi, dentro i giovani. Niente di più semplice: anticipare l'uscita ai dipendenti statali più anziani, e quindi vicini alla pensione, per far spazio a neo diplomati e neo laureati che si affacciano sul mondo del lavoro. Per garantire questo ricambio Hans Berger, senatore del gruppo delle autonomie, presenterà un emendamento per dare la possibilità a chi è vicino alla pensione di scegliere il part time. Con un "piccolo" stratagemma: per prendere una pensione piena i lavoratori dovranno versarsi da soli i contributi.

L'emendamento di Berger contiene un "piccolo" inganno per i dipendenti statali che sceglieranno il contratto a tempo parziale. Si dice in modo esplicito, infatti, che l'invarianza dell'assegno previdenziale dovrà essere garantita, solo e soltanto, "attraverso la contribuzione volontaria ad integrazione". Insomma, se il dipendente vuole andare in pensione con un assegno pieno dovrà versarsi da solo la differenza dei contributi tra il part time e il tempo pieno. "Un dipendente pubblico che guadagna 2mila euro netti al mese - esemplifica il Messaggero - oltre allo stipendio dimezzato per il tempo parziale, si troverebbe a dover versare contributi mensili per altri 300-350 euro".

Ricordiamo ce lo scorso anno, il ministro Madia aveva proposto la cosiddetta staffetta generazionale nella PA, ipotesi subito abbandonata dopo che la Ragioneria Generale dello Stato aveva avanzato forti dubbi sulla possibilità di attuare questo provvedimento sia per la tenuta dell'equilibrio del nostro sistema pensionistico sia per il costo elevato che avrebbe provocato l'attuazione di questa norma. Ora, l'ipotesi del ricambio generazionale riprende quota con modalità diverse da quelle che erano state prospettate l'anno scorso. Non si tratta di anticipare la pensione ai dipendenti pubblici ma di far accedere i lavoratori prossimi alla pensione ad una sorta di part-time. In questa maniera ci potrebbe essere la possibilità di liberare nuovi posti di lavoro creando, anche in questo caso, la staffetta generazionale richiesta da molti.

Un'altra proposta, che potrebbe diventare legge nella prossima riforma della Pubblica Amministrazione è relativa al pensionamento delle lavoratrici con il sistema contributivo. Infatti, un recente disegno di legge che potrebbe essere inserito anche nella riforma della PA, prevedrebbe la possibilità di pensione anticipata a 60 anni per tutte le lavoratrici che hanno avuto la possibilità di sommare tutti i contributi versati durante la propria carriera lavorativa, compresi quelli versati durante i periodi di maternità e durante l’assolvimento di funzioni di cura nei confronti di figli e parenti. Questa proposta potrebbe essere l’occasione giusta per trovare una definitiva soluzione alla questione dell’ «opzione donna» che è ormai finita in una pericolosa strada. Mentre, infatti, il Governo deve ancora varare delle misure ufficiali per la proroga delle pensioni contributivo donna sia il ministro Poletti che l’INPS nelle ultime comunicazioni su questo tema hanno lasciato aperta la possibilità di inoltrare le domande si pensionamento all’Inps (per tutte le donne che hanno raggiunto il requisito pensionistico dei 57 anni e 3 mesi entro il 2015). Proprio per questo è stata già avviata, dal Comitato Opzione Donna, una class action per richiedere una soluzione immediata al problema.

Quindi non si tratterebbe, quindi, di anticipare il pensionamento dei lavoratori del pubblico impiego, permettere l’ingresso di un nuovo dipendente ogni tre, come voleva il progetto di riforma originario, ma di far accedere al part time i dipendenti del pubblico impiego più prossimi alla pensione.

In tal modo si libererebbero comunque nuovi posti di lavoro e si metterebbe in campo un’inedita forma di flessibilità in uscita, anche se limitatamente alla sola Pubblica Amministrazione. Occorre ora capire se questo emendamento troverà attuazione e, eventualmente, quali saranno le conseguenze, sul piano contributivo e previdenziale.


lunedì 27 aprile 2015

Lavorare nella Ue: figure professionali cercasi



Lavorare nella Ue? Un sogno difficile ma non impossibile da realizzare. Nelle istituzioni dell'Unione europea lavorano più di 40 000 uomini e donne dei 28 paesi membri. L'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza concorsi pubblici per selezionare il personale per posti a tempo determinato e indeterminato. L'UE assume anche agenti sia contrattuali che temporanei, offre opportunità di tirocinio e possiede banche dati di esperti.

L'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) è il primo punto di approdo per chi vuole lavorare per l'UE. Il suo sito spiega le modalità di selezione e dà suggerimenti su come prepararsi ai concorsi.

Assunzione di personale a tempo indeterminato
L'EPSO organizza concorsi pubblici per selezionare personale a tempo indeterminato. I concorsi permettono di valutare le capacità dei candidati tramite una serie di prove e valutazioni che assicurano la selezione dei migliori. Ogni anno ci sono concorsi per funzionari amministrativi, linguisti, interpreti, traduttori, segretari ed altre categorie di personale.

L'EPSO seleziona il personale per tutte le istituzioni dell'UE:
Il Parlamento europeo, che dispone di tre sedi: Bruxelles (Belgio), Lussemburgo e Strasburgo (Francia)

Il Consiglio dell'UE, a Bruxelles
La Commissione europea – con sede a Bruxelles (Belgio) e Lussemburgo. Di tutte le istituzioni dell'UE, la Commissione è quella che ha il personale più numeroso, in Europa e nelle sue delegazioni nel resto del mondo. Sono disponibili numerosi posti per personale specializzato, per esempio nel campo delle scienze, delle lingue o delle scienze statistiche/economiche.

La Corte di giustizia dell’Unione europea, a Lussemburgo

La Corte dei conti, a Lussemburgo

Il Comitato economico e sociale europeo, a Bruxelles

Il Comitato delle regioni, a Bruxelles

Il Mediatore europeo, a Strasburgo

Il Garante europeo della protezione dei dati, a Bruxelles.

In qualunque istituzione, la procedura di selezione e i tipi di contratto sono gli stessi.
I funzionari a tempo indeterminato sono suddivisi in amministratori e assistenti.

Amministratori (AD)

Gli amministratori contribuiscono alla definizione delle politiche e al controllo dell'applicazione delle norme dell'Unione, svolgendo una funzione di analisi e di informazione. Generalmente, bisogna aver completato un corso universitario di almeno tre anni per poter partecipare al concorso per amministratore.

Assistenti (AST)

Gli assistenti svolgono ruoli di supporto necessari alla gestione interna delle istituzioni. Generalmente, è necessario avere almeno un diploma di scuola superiore per accedere al concorso per questo ruolo.

Altre procedure di selezione e assunzione

Agenti contrattuali

Gli agenti contrattuali sono reclutati per mansioni manuali o di supporto amministrativo. Si tratta di impieghi a breve termine – il contratto iniziale è in genere di 6-12 mesi.
Agenti temporanei

Gli agenti temporanei sono assunti per compiti specializzati o temporanei con un contratto della durata massima di sei anni.
Personale interinale

Alcune istituzioni assumono anche personale interinale locale con contratti della durata massima di sei mesi. In questo caso il reclutamento avviene tramite un'agenzia per il lavoro.
Tirocini

Sette istituzioni assumono anche tirocinanti per un periodo che va dai tre ai cinque mesi. I tirocinanti (stagisti), possono essere studenti, laureati o linguisti e svolgono compiti simili a quelli degli amministratori all'inizio della carriera. La selezione è organizzata dalle istituzioni (e non dall'EPSO).

Servizi in appalto

Per compiti specifici (manutenzione, mensa, ecc.), il personale è reclutato da contraenti esterni scelti tramite gare di appalto.

Esperti nazionali distaccati (END)

Si tratta di norma di dipendenti provenienti dall'amministrazione pubblica del loro paese di origine, che vengono distaccati per un preciso periodo di tempo presso un'istituzione dell'UE per condividere le loro competenze e per apprendere le politiche e le procedure dell'UE. Gli esperti nazionali sono selezionati secondo una procedura particolare che non coinvolge l'EPSO. La rappresentanza permanente del vostro paese presso l'UE può informarvi sulle opportunità disponibili.

Esperti dell'UE

L'UE gestisce banche dati con nomi e qualifiche degli esperti esterni che possono fornire un aiuto specifico alle istituzioni e alle agenzie. Gli esperti creano e gestiscono un loro profilo protetto da password, con informazioni sulle loro esperienze lavorative, conoscenze e competenze. Responsabili di queste banche dati sono le singole istituzioni e agenzie (e non l'EPSO). Il Servizio comunitario d'informazione in materia di ricerca e sviluppo (CORDIS), per esempio, ospita una banca dati di esperti English che operano nell'ambito del Settimo programma quadro per la ricerca dell'UE.

L’Ufficio Europeo di Selezione del Personale (EPSO) ha pubblicato un nuovo bando per la creazione di una graduatoria permanente, mediante la quale saranno assunti, a tempo indeterminato, 149 Funzionari Amministrativi generici.

Le condizioni generali, richieste per poter validamente partecipare, sono:

essere cittadini di uno Stato membro dell’UE e godere dei diritti civili;

trovarsi in posizione regolare, secondo le leggi nazionali, relativamente al servizio militare;

offrire le garanzie di moralità richieste per le mansioni previste.

E' necessario inoltre aver conseguito un diploma che attesti almeno tre anni di studi universitari.

La sede di lavoro e Bruxelles o Lussemburgo.

I funzionari amministrativi saranno inquadrati, in un primo tempo, col grado AD 5, livello "base" applicato ad inizio carriera ai giovani laureati e diplomati; il trattamento sarà pari a € 4.384,38 (retribuzione base mensile, montante indicativo per una settimana di lavoro di 40 ore).

Figure professionali ricercate

Direttore presso il Servizio giuridico del Consiglio
Consiglio europeo Epso ha aperto una procedura per un posto vacante di Direttore presso il Servizio giuridico del Consiglio.

Il Servizio giuridico è il giureconsulto del Consiglio europeo e del Consiglio, assiste il Consiglio europeo e i suoi organi preparatori, la presidenza e il Segretariato generale nel garantire la legalità e la qualità redazionale degli atti. Contribuisce ad individuare soluzioni giuridicamente corrette e politicamente accettabili attraverso pareri orali e scritti.

La figura richiesta è un/una giurista con una buona conoscenza e un'esperienza pratica nei settori contemplati dalla direzione, che comprendono l’energia, le telecomunicazioni, gli affari sociali, la ricerca, Euratom, lo spazio, l'istruzione, la gioventù, la cultura e le questioni in materia di audiovisivi. In questi settori il candidato prescelto sarà chiamato ad assistere il Consiglio e i suoi organi preparatori e ad assicurare la difesa del Consiglio dinanzi agli organi giurisdizionali dell'Unione.

I candidati devono possedere i seguenti requisiti di ammissione al momento della presentazione della candidatura:

essere cittadino di uno degli Stati membri dell'Unione Europea;

aver maturato almeno quindici anni di esperienza professionale, di cui almeno cinque con funzioni di consulenza legale e almeno tre in posizione dirigenziale

possedere un diploma universitario in giurisprudenza

avere una buona conoscenza della lingua inglese e francese

Le candidature devono essere trasmesse tramite posta elettronica all’indirizzo Selection.of.Officials-Applications.Management.Posts@consilium.europa.eu

Capi di amministrazione presso il Servizio europeo per l’azione esterna Seae.

E' avviata la costituzione elenco di riserva di 30 candidati idonei dal quale il Servizio europeo per l’azione esterna attingerà per l'assunzione di nuovi funzionari capi dell’amministrazione (gruppo di funzioni AST).

I capi dell'amministrazione forniscono assistenza ai capi delle delegazioni dell’UE in merito alla gestione corrente della delegazione e assicurano il coordinamento delle attività della sezione amministrativa. Si occupa inoltre di predisporre previsioni di bilancio ed il fabbisogno del personale.

Per partecipare, i candidati devono:

essere cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea

avere buona conoscenza di una lingua ufficiale europea e conoscenza di una seconda lingua tra inglese o francese

avere formazione scolastica superiore
avere esperienza professionale attinente



giovedì 23 aprile 2015

INPS: calcolo quote di pensione online


Il criterio di calcolo della pensione varia a seconda dell'anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995. La pensione è calcolata con il sistema di calcolo contributivo per i lavoratori privi di anzianità al 31/12/1995 (e per coloro che esercitano la facoltà di opzione al sistema di calcolo contributivo). I sistemi retributivo e misto continuano a convivere per i soggetti iscritti al 31/12/1995.

La pensione è calcolata esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 e per i lavoratori che esercitano la facoltà di opzione al sistema di calcolo contributivo.

Per esercitare la facoltà di opzione è necessario che i lavoratori abbiano un'anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31/12/1995 e possano far valere, al momento dell'opzione, una anzianità contributiva di almeno 15 anni, di cui 5 successivi al 1995.

Ai fini del calcolo occorre:

individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi conseguiti dai lavoratori autonomi o parasubordinati;

calcolare i contributi di ogni anno sulla base dell'aliquota di computo (33% per i dipendenti; 20% per gli autonomi; vigente anno per anno per gli iscritti alla gestione separata);

determinare il montante individuale che si ottiene sommando i contributi di ciascun anno opportunamente rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione derivante dalla variazione media quinquennale del PIL (prodotto interno lordo) determinata dall'Istat;

Per i contribuenti abilitati ai Servizi online INPS, ecco la busta arancione, un servizio telematico per il Calcolo Quote di pensione: come funziona.

C’è uno nuovo strumento INPS online per calcolare la quota della pensione in base al proprio regime contributivo, che consente anche di effettuare simulazioni relative ad altri eventuali sistemi di calcolo (retributivo, misto): si tratta del servizio “Calcolo Quote di pensione“, per utilizzare il quale l’istituto di previdenza fornisce anche un apposito Manuale.

Il servizio Calcolo Quote di Pensione è accessibile dall’area riservata Servizi Online del sito INPS, che richiede autenticazione (ci vuole il PIN). Una volta effettuata la procedura di autenticazione, bisogna cliccare sul pulsante “Applicazioni” sotto la voce “Calcolo Quote pensione“. Bisogna inserire codice fiscale e data di decorrenza della pensione, quindi si sceglie “Attiva funzione“. A questo punto, si sceglie il regime pensionistico (contributivo, retributivo, misto, misto pro-rata), e compare un riepilogo della propria posizione.

L’INPS precisa che, nell’effettuazione del calcolo, vengono presi in considerazione tutti i periodi presenti in posizione assicurativa, anche se non certificati. Il manuale INPS fornisce tutte le indicazioni necessarie per effettuare il calcolo. Il sistema consente di calcolare la propria quota di pensione, e anche di effettuare simulazioni.

La funzione di calcolo quota pensione, specifica l’INPS, verrà successivamente estesa alle posizione presenti nella “Nuova Posizione Assicurativa“. Si tratta di un passo avanti dell’istituto verso il Progetto “busta arancione“, che prevede entro maggio di fornire informazioni ai futuri pensionati sulla prestazione che hanno maturato, consentendo loro di effettuare simulazioni. In base a quanto preannunciato nelle scorse settimane dall’INPS, al sistema telematico, disponibile per chi ha il PIN INPS, si affianca anche la spedizione cartacea, a casa, per coloro che non sono iscritti ai servizi online INPS

L'applicazione “Calcolo Quote Pensione” fornisce gli strumenti per effettuare una simulazione di calcolo dell'importo pensione o di una delle quote di pensione partendo dalla posizione assicurativa anche non ancora certificata.

L'Istituto Nazionale di Previdenza ha dato notizia che è in linea tale nuova funzionalità, attivabile dal menù delle applicazioni dell’Area riservata Sin (menù di spalla sinistra).

Indicando il codice fiscale del titolare della posizione assicurativa e la data di fine calcolo (data di decorrenza) è possibile determinare le quote di pensione secondo il regime pensionistico individuato dall'anzianità contributiva al 31/12/1995.

Inoltre, indipendentemente dal sistema di calcolo individuato come sopra indicato, è possibile ipotizzare altro regime pensionistico con il quale determinare le singole quote a,b e c di pensione, impostando la scelta di seguito riportata:

- Retributivo

- Contributivo

- Misto

- Misto pro-rata

A tal fine l'Inps informa che verranno presi in considerazione tutti i periodi presenti in posizione assicurativa, anche se non certificati/validati.

La funzione sarà successivamente estesa alle posizioni assicurative presenti nella “Nuova posizione assicurativa”.

Per maggiori informazioni: manuale utente.

Ricordiamo che il sistema di calcolo della pensione dipende dalla collocazione temporale dell'anzianità contributiva, in quanto le modalità di determinazione delle diverse quote di pensione varia a seconda dell'anzianità maturata prima del 01/01/1996.

La pensione viene calcolata sulla base del montante contributivo accumulato durante l'arco della vita lavorativa.

Per montante contributivo si intende l'importo così determinato: tutte le retribuzioni fisse ed accessorie percepite, che costituiscono imponibile previdenziale, compresa la tredicesima mensilità, sono opportunamente rivalutate ogni anno in base ai relativi tassi di capitalizzazione e moltiplicate per il 33%.

Il montante ottenuto viene moltiplicato per il coefficiente di trasformazione previsto dalla Legge.

I coefficienti di trasformazione variano in base all'età anagrafica del pensionamento.

La Pensione si compone di tre quote: quota A + quota B + quota C.

La quota A viene calcolata sulla base della retribuzione annua pensionabile spettante alla data di cessazione, moltiplicata per un'aliquota corrispondente all'anzianità di servizio maturata alla data del 31/12/1992 (2,33 % per i primi 15 anni, 1,80% per i successivi).
Rientrano nella base pensionabile per il calcolo della quota A solo le voci fisse di stipendio, mentre sono escluse quelle accessorie.

La quota B viene calcolata moltiplicando la retribuzione media pensionabile (determinata sulla base delle retribuzioni annue, opportunamente rivalutate, percepite dal 01/01/1993 alla data di cessazione) per l'aliquota corrispondente all'anzianità maturata dal 01/01/1993 al 31/12/1995.
La quota C viene determinata sulla base del montante contributivo accumulato dal 01/01/1996 alla data di cessazione, secondo le regole del calcolo contributivo.

E' opportuno ricordare che i destinatari del sistema misto possono esercitare l'opzione per il calcolo interamente contributivo; in tale ipotesi l'anzianità maturata fino al 31/12/1995 viene trasformata in una quota di montante contributivo.

La pensione si compone di tre quote: quota A + quota B + quota C

La quota A viene calcolata sulla base della retribuzione annua pensionabile spettante alla data di cessazione, moltiplicata per un'aliquota corrispondente all'anzianità di servizio maturata alla data del 31/12/1992 (2,33 % per i primi 15 anni, 1,80% per i successivi).

Rientrano nella base pensionabile per il calcolo della quota A solo le voci fisse di stipendio, mentre sono escluse quelle accessorie.

La quota B viene calcolata sulla base della media delle retribuzioni annue pensionabili percepite nel decennio antecedente la cessazione, rivalutate in base ad appositi indici, moltiplicata per l'aliquota corrispondente all'anzianità maturata dal 01/01/1993 al 31/12/2011 (1,80% per ogni anno di servizio), fino ad un massimo di 40 anni.

Nel calcolo della retribuzione media pensionabile rientrano tutte le voci fisse ed accessorie che costituiscono imponibile previdenziale.

La quota C viene determinata sulla base del montante contributivo accumulato dal 01/01/2012 alla data di cessazione, secondo le regole del calcolo contributivo.



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
BlogItalia - La directory italiana dei blog