Vediamo una guida pratica per chi vuole fare un tirocinio all’estero, il "Manuale dello stage in Europa" dell’ISFOL.
Innanzitutto mettiamo in evidenza un dato: nell'Unione europea ben l'87% degli studenti olandesi vanta da più di un decennio esperienze di stage contro appena il 22% degli studenti italiani. L'Isfol ha presentato il nuovo "Manuale dello stage in Europa", che contiene 31 schede paese, in cui si forniscono dettagliate indicazioni su come muoversi per cercare uno stage, contattare le aziende, preparare la documentazione, trovare un alloggio, conoscere il luogo di destinazione. Insomma un vademecum ideale per trarre il meglio dalle esperienze di tirocinio in Europa.
Per affrontare un tirocinio in Europa è necessario informarsi sulle diverse opportunità e sulle fonti disponibili, dai programmi europei Erasmus Placement e Leonardo da Vinci alle organizzazioni internazionali, dalle associazioni studentesche internazionali ai siti web specializzati.
Nel manuale pubblicato dall’ISFOL si sottolinea l´importanza di preparare "uno stage su misura". Da un lato è necessario informarsi sulle diverse opportunità e sulle fonti disponibili dall'altro è indispensabile preparare in maniera impeccabile i propri "biglietti da visita": la lettera di presentazione nello stile del Paese scelto e/o dell'azienda individuata e l'Europass Curriculum Vitae, corredato di certificati (anche linguistici), diplomi e via dicendo. Il tutto allo scopo di non farsi trovare impreparati per l'eventuale colloquio di selezione, l´intervista telefonica o l´assessment center.
Per quel che riguarda, invece, le schede paese, sono state arricchite di nuove informazioni sia sulle caratteristiche e le tipologie dei diversi tipi di stage offerti, sia sui possibili contatti a cui rivolgersi, in particolare per quanto riguarda le aziende e le associazioni che le rappresentano. Il Manuale, inoltre, offre anche alcuni esempi di grandi aziende internazionali che da anni utilizzano lo stage come principale metodo di selezione, nonché testimonianze di giovani italiani che hanno già fatto un tirocinio in Europa. E’ stata inoltre introdotta una nuova sezione dedicata alle imprese italiane presenti in ciascun paese esaminato, all’interno delle quali potrebbe essere strategico fare uno stage per poi essere presi maggiormente in considerazione una volta rientrati in Italia.
Le potenzialità di questo strumento non sono state ancora del tutto sfruttate in Italia. Infatti, a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile al 35%, si riscontra un’insufficiente diffusione del tirocinio come parte integrante delle politiche del lavoro. come abbiamo ricordato sopra l’87% degli studenti olandesi vanta esperienze di stage contro il 22% di quelli italiani. Tuttavia, negli ultimi anni si riscontra anche da in Italia una maggior propensione a fare un’esperienza all’estero per arricchire le proprie opportunità professionali: basti ricordare che nel 2011 oltre 8.000 giovani hanno partecipato ad uno stage con i Programmi europei, oltre 6.000 con Leonardo da Vinci e più di 2.000 con Erasmus Placement.
Lo stage deve rappresentare un vero investimento per il futuro dei giovani, poiché non solo è una straordinaria occasione di crescita personale e professionale, ma è anche e soprattutto il miglior biglietto da visita per entrare nel mondo del lavoro.