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domenica 29 maggio 2016

Programma garanzia giovani: le nuove opportunità di lavoro




Il Ministero Lavoro e delle   Politiche Sociali,ha reso noto che è stato sottoscritto un 'accordo di collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la società FlixBus, giovane operatore della mobilità che ha realizzato un connubio tra start-up tecnologica, piattaforma e-commerce e sistema di trasporti. L'accordo con Flixbus - ha affermato il Ministro, Giuliano Poletti - si inserisce nel percorso di miglioramento del programma Garanzia Giovani, con l'obiettivo di ampliare progressivamente le opportunità per i giovani iscritti".

In pratica, l'iniziativa punta a migliorare l'occupabilità dei Neet (le persone che non studiano e non lavorano) e offrirà - ai giovani in possesso di determinati requisiti e registrati a Garanzia Giovani - l'opportunità di candidarsi alle posizioni aperte nell'azienda o tra i suoi partner operativi. Dal suo canto, FlixBus Italia si è impegnata - direttamente o attraverso il coinvolgimento delle imprese a lei collegate- ad assumere 220 giovani Neet, favorendo l'inserimento lavorativo di figure con competenze specialistiche, beneficiando delle agevolazioni previste dal programma. Per questi ragazzi, è previsto un percorso di tirocinio formativo - della durata di tre/sei mesi, anche in "mobilità geografica" - finalizzato all'assunzione con contratto di apprendistato professionalizzante o a tempo indeterminato.

Ecco di che si tratta.
«FlixBus 4 Young»: 220 opportunità di lavoro per giovani NEET

Con il progetto  ォFlixBus 4 Youngサ  saranno disponibili  220 opportunità di lavoro per altrettanti giovani NEET, attraverso l'inserimento nella società di mobilita FlixBus Italia, che si occupa di organizzare viaggi in autobus low cost, sia in Italia che in tutta Europa.

L'inserimento lavorativo avverrà direttamente in azienda, o in altre imprese con la stessa collegate, per quelle figure con  competenze specialistiche, che sono iscritte al programma  Garanzia Giovani  e usufruiscono dei relativi incentivi.

Per i ragazzi in possesso delle competenze professionali richieste è previsto un percorso di  tirocinio formativo  che potrà durare dai 3 ai 6 mesi, alla scadenza dei quali ci sarà la firma di un  contratto di apprendistato professionalizzante o a tempo indeterminato.

«FlixBus 4 Young»: quali sono le posizioni aperte?

Le posizioni aperte riguardano in prevalenza:
autisti e meccanici;
personale tecnico-amministrativo;
personale in area marketing;
nuove professioni digitali.

I giovani ragazzi potranno essere assunti nelle diverse sedi della FlixBus quali: Monaco, Berlino e Milano, o tra i suoi partner operativi in Lombardia, Piemonte, Trentino, Valle d’Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania e Puglia.

Come ha affermato il Ministro Giuliano Poletti l'obiettivo del Governo è quello di migliorare il programma Garanzia Giovani  con l'obiettivo di ampliare progressivamente le opportunità per i giovani iscritti:

«L’esperienza Flixbus dimostra come il digitale possa rappresentare un’occasione di crescita anche per la piccola e media impresa italiana, con ricadute positive in termini di nuova occupazione».





domenica 24 gennaio 2016

Garanzia Giovani: cosa cambia nel 2016? I nuovi bonus


Vediamo i benefici legati al programma Garanzia Giovani 2016 per aziende e professionisti che assumono: ecco a chi spettano bonus doppi.

Sono stati modificati nel 2016 gli incentivi per il programma Garanzia Giovani con l’obiettivo di offrire sempre più posti di lavoro ai ragazzi con età compresa tra i 18 ed i 29 anni, con particolare riferimento ai cosiddetti neet, ovvero coloro che non studiano né lavorano. Tra le novità il raddoppio dei Bonus per le aziende che assumeranno dal 1° marzo al 31 dicembre 2016 soggetti che hanno effettuato un tirocinio nell’ambito del programma, finanziamenti agevolati per l’autoimpiego, meno tirocini e più impieghi stabili. Le attività prevedono inoltre corsi di formazione gratuita, formazione online e incontri di orientamento.

Con il raddoppio dei Bonus per l’assunzione e gli incentivi alle aziende ci saranno secondo le aspettative più posti di lavoro, meno tirocini, e più impieghi stabili. Le finalità del programma, attivo a livello europeo, adottato dall’Italia nel 2014, rispondono all’esigenza di facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani essendo destinato in particolar modo a quei soggetti che non sono impegnati né in percorsi di studio né in attività lavorative.

Il programma prevede una serie consistente di attività, dalla predisposizione di corsi di formazione gratuita (anche online) ad incontri di orientamento, tirocini, fino a comprendere finanziamenti agevolati per l’autoimpiego ed incentivi per le aziende che effettuano assunzioni.

Nel 2016, queste misure sono state rinforzate grazie al raddoppio del Bonus assunzione e al nuovo finanziamento agevolato Selfiemployment per i soggetti che decidono di mettersi in proprio.

Il bonus legato all’assunzione degli iscritti al programma Garanzia Giovani , a favore di aziende e professionisti, i seguenti incentivi:

2mila euro: per i giovani con profilazione molto alta (vale a dire che hanno minori possibilità d’inserimento o reintroduzione nel mercato del lavoro), assunti con contratto a tempo determinato della durata compresa tra 6 e 12 mesi;

1.500 euro: per i giovani con profilazione alta, assunti con contratto a tempo determinato della durata compresa tra 6 e 12 mesi;

4mila euro: per i giovani con profilazione molto alta, assunti a tempo determinato per più di 12 mesi ;

3mila euro: per i giovani con profilazione alta, assunti a tempo determinato per più di 12 mesi ;
6mila euro: per i giovani con profilazione molto alta, assunti a tempo indeterminato;

4.500 euro: per i giovani con profilazione alta, assunti a tempo indeterminato.

3mila euro (al massimo): per i giovani con profilazione media, soltanto se inseriti a tempo indeterminato;

1500 euro: per i giovani con profilazione bassa.

L’agevolazione è fruibile, da aziende e professionisti, anche per i contratti part-time, purché l’orario sia superiore al 60%


BONUS RADDIOPPIATI
Circa le assunzioni che verranno effettuate dal 1° marzo al 31 dicembre 2016, i bonus previsti risultano raddoppiati, solo però se i soggetti inseriti risultano aver svolto un tirocinio nell’ambito del programma Garanzia Giovani.

Questo perché, il raddoppio dei benefici è volto a tramutare la maggior parte dei tirocini svolti durante la prima fase del programma in posti di lavoro veri e propri.

CONTRATTO DI APPRENDISTATO
Per chi assume con un contratto di apprendistato si offre la possibilità di sommare i benefici previsti per questa tipologia contrattuale (dunque sgravi contributivi, benefici fiscali ed economici) con il bonus Garanzia Giovani.

Quest’ultimo, per quanto concerne questa ipotesi, può arrivare fino a 10mila euro, tenendo bene a mente, tuttavia, che il programma Garanzia Giovani incentiva soltanto i contratti di apprendistato per il conseguimento della qualifica o del diploma professionale.

La misura Selfiemployment 2016, destinata ai giovani che si mettono in proprio come lavoratori autonomi, impresa individuale o società, prende avvio da metà gennaio. Nei confronti di quelli che verranno considerati i progetti più meritevoli verrà messo a disposizione un finanziamento fino ad un massimo di 50mila euro a tasso zero, da restituire nell’arco di 7 anni senza garanzie.

Complessivamente, sono stati assegnati 124 milioni di euro per consentire l’accesso ai prestiti.
In questo caso, i posti di lavoro che si verranno a creare non saranno circoscritti solamente all’autoimpiego dei soggetti che si proporranno, comprendendo bensì anche il personale aggiuntivo di cui gli stessi avranno bisogno per gestire la relativa attività: una sorta, dunque, di risultato raddoppiato rispetto ai semplici bonus previsti per l’assunzione.

Inoltre, al fine di incentivare per i giovani impieghi di lavoro stabili, e così rendere meno convenienti le operazioni che hanno un basso valore aggiunto, per l’orientamento diminuiranno da 8 a 4 le ore massime da riservare ai giovani partecipanti.

Apprendistato
In caso di assunzione con contratto di apprendistato i datori di lavoro possono cumulare gli sgravi contributivi e i benefici previsti per tale contratto col bonus Garanzia Giovani per i contratti di apprendistato che consentono il conseguimento della qualifica o del diploma professionale.

Tirocini
Diminuiscono le risorse dedicate ai tirocini, per dare più spazio alle assunzioni stabili: l’indennità mensile erogata dai fondi pubblici viene ridotta a 300 euro, le ore massime da dedicare ai giovani partecipanti per l’orientamento vengono ridotte da 8 a 4.
Selfiemployment
A metà gennaio 2016 prendere il via Selfiemployment, il Fondo rotativo Nazionale promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per gli iscritti a Garanzia Giovani che avvieranno iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità attraverso credito agevolato. Per i finanziamenti è previsto un tetto massimo di 50.000 euro a tasso zero, da restituire in 7 anni senza garanzie.


domenica 30 settembre 2012

Occupazione 2012 indagine sul mercato del lavoro per i giovani


In Italia  il capitale umano non è né elevato né ben impiegato. Oggi siamo in una situazione dove la perdita di competitività del 20% negli ultimi dieci anni rispetto alle altre economie dell'area euro. E' quanto ha sottolineato il Rapporto sul mercato del lavoro che ha presentato il Cnel, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, presieduto da Antonio Marzano. Nel testo, messo a punto dal centro studi Ref diretto da Carlo Dell'Aringa, una lunga parte è dedicata a spiegare il problema, con particolare riferimento ai giovani. Il rapporto offre una fotografia della situazione occupazionale dell'Italia.

Dove solo il 10% dei giovani tra i 20 e 24 anni associa allo studio una qualche esperienza lavorativa, contro livelli superiori al 60% in Danimarca e vicini al 50% in Germania e Regno Unito e al 25% in Francia. Perfino in Spagna sono oltre il 20%. Secondo: a segnalare il drammatico scollamento tra mercato del lavoro e sistema scolastico ci sono 5,2 milioni di lavoratori nella fascia tra 15 e 64 anni, cioè uno su quattro, «che risultano sottoinquadrati» nel lavoro rispetto al loro livello d'istruzione. Tra i giovani, sono uno su tre. Insomma: il capitale umano è sia sottoutilizzato, basti pensare alla disoccupazione giovanile (il 20,2% nella fascia 18-29 anni nel 2011), sia male utilizzato, tanto che da un lato molti posti di lavoro vengono coperti dagli stranieri e dall'altro «centinaia di nostri giovani affollano le università del mondo anglosassone».

«La questione giovani è un tema estremamente delicato», ha messo in evidenza il rapporto del Cnel, perché qui la crisi economica ha colpito duramente, causando un forte aumento del tasso di disoccupazione in tutti i Paesi europei. In Italia però, «persiste una cultura - unica in Europa - che ancora separa nettamente il momento formativo da quello lavorativo. Solamente il 10% dei ragazzi coniuga il percorso di studi ad una qualche esperienza lavorativa» e ciò, ovviamente, «contribuisce a rendere la transizione scuola lavoro più lunga e difficile».

Nei Paesi che invece hanno «da sempre sostenuto un mix di istruzione e lavoro si sono registrati livelli di disoccupazione giovanile più bassi e la transizione scuola-lavoro tende ad avere tempi più brevi». Mediamente in Italia per trovare il primo impiego ci si mette più di due anni, 25,5 mesi per la precisione. In Germania ne bastano 18. In Danimarca 14,6, nel Regno Unito 19,4. Solo in Spagna stanno peggio di noi, con un'attesa media di quasi tre anni (34,6 mesi). Stesso trend anche se si calcola il tempo medio prima di trovare un lavoro a tempo indeterminato. In Italia ci vogliono quasi quattro anni (44,8 mesi). In Danimarca solo 21,3 mesi, ma lì non c'è l'articolo 18 (ora attenuato dopo la riforma Fornero) e le aziende possono licenziare facilmente. In Germania per un lavoro stabile si attendono in media 33,8 mesi, nel Regno Unito tre anni.«I giovani che  hanno appena completato gli studi - osservano i ricercatori - se restano per un periodo lungo in condizione di inattività, tendono a registrare un deterioramento del loro capitale umano». Inoltre, «la ricerca di un posto può portare alcuni ad accettare lavori per i quali sono richiesti requisiti inferiori rispetto al percorso scolastico seguito: è il fenomeno dell'over education ».

Il Presidente della Commissione speciale per l'informazione (III) del Cnel che ha curato il Rapporto, Edoardo Patriarca, ha evidenziato alcuni aspetti nodali della situazione del mercato del lavoro in Italia:

La perdita di posizioni rispetto alle altre economie europee, soprattutto quelle dell'area tedesca, apre seri quesiti sulla capacità del nostro sistema produttivo di superare l'urto della recessione e di riprendere, in tempi brevi, un periodo di crescita.

Un serio e forte rilancio del manifatturiero nel nostro Paese passa necessariamente attraverso una serie di snodi strutturali.

Le difficoltà dell'economia italiana non potranno che ripercuotersi sull'andamento della domanda di lavoro.

Il graduale processo di femminilizzazione del mercato del lavoro necessita di un rafforzamento delle politiche a sostegno delle famiglie e del lavoro delle donne.

Va segnalata la crescita della quota di lavoratori stranieri nonostante la crisi, specie in quei settori nei quali la domanda di lavoro non viene soddisfatta completamente dai lavoratori italiani.

Lo scollamento tra i risultati del sistema formativo e la domanda di lavoro va ad incrementare il fenomeno noto come over-education, evidente per le classi di età giovanile, e assume una maggiore intensità tra le giovani laureate, le quali, nel 50% dei casi, risultano sotto-inquadrate.

Chi trova lavoro, qualunque titolo di studio abbia in tasca, lo trova di norma a tempo determinato. È normale all'inizio. Quello che non è normale è non riuscire a passare a un lavoro stabile. L'analisi, dice il rapporto, «evidenzia come l'occupazione a termine abbia ridimensionato il suo ruolo di trampolino o comunque passaggio per entrare nell'occupazione permanente e abbia invece creato un segmento a sé stante di occupati». Se prima della crisi quasi il 29% degli occupati a termine diventava permanente l'anno successivo, «ora questo vale per il 23% dei temporanei» mentre coloro che finiscono disoccupati sono saliti dal 16 al 19%.

I Neet ( Not in employment, education or training ), «i ragazzi che non hanno un'occupazione e al tempo stesso non sono a scuola o in formazione». Nella fascia di età fra 15 e 29 anni in Italia sono il 24% rispetto a una media europea del 15,6%. In Germania l'11%, in Francia e Regno Unito il 14,6%. Nel nostro Paese parliamo di oltre 2 milioni di giovani. Di questi il 36,4% hanno perso un lavoro o non lo trovano, ma il resto sono «inattivi» o «scoraggiati». Il fenomeno dei Neet è particolarmente preoccupante, conclude il Cnel, nella fascia tra i 25 e i 30 anni, cioè tra i «giovani-adulti». Qui quelli che non studiano e non lavorano sono in Italia il 28,8%. Giovannini ha quindi evidenziato "anche un'ulteriore crescita dei giovani Neet (Not in education, employment or training) 18-29enni, la cui incidenza passa dal 25,3% del 2011 al 26,9% del 2012. I giovani che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione sono 2.071.000 unità, 103.000 in più rispetto al primo semestre del 2011. Va tuttavia precisato - ha concluso Giovannini - che mentre un quarto (24,5%) dei Neet si colloca completamente al di fuori del mercato del lavoro, più di un terzo (880.000 unità, pari al 42,5% del totale) è alla ricerca attiva di un lavoro e il restante 33% rientra nella 'zona grigia' dell'inattività, composta da individui che mostrano un qualche livello di attaccamento e interesse nei confronti del lavoro".

Su 7,7 milioni di giovani tra i 18 e i 29 anni, "solamente il 40,3% è occupato, il 13% è alla ricerca di un'occupazione mentre il 46,7% è inattivo", cioè non lavora ma studia in 6 casi su 10. Lo ha detto il presidente dell'Istat Enrico Giovannini in un'audizione sulla nota di variazione al Def alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

"Nella prima parte del 2012 - ha detto Giovannini - la dinamica del mercato del lavoro ha continuato a presentare elementi di criticità per i soggetti tradizionalmente più deboli quali i giovani e le donne. La caduta dell'occupazione dei 18-29enni non mostra battute d'arresto (-2,8%, pari a 91.000 unità in meno, a fronte di un calo demografico di 58.000 unità), coinvolgendo entrambi i sessi sull'intero territorio nazionale. Per questa fascia di età, a fronte di una riduzione del 7,3% dei dipendenti permanenti (-129.000 unità), quelli a termine sono cresciuti del 4,6% (+42.000 unità) e i collaboratori del 4,7% (+4.000 unità). Ne consegue che circa un giovane su tre svolge un lavoro atipico (dipendente a termine o collaboratore): il 34,8% contro il 12,2% del totale occupati". "Per i 18-29enni - ha poi sottolineato il presidente dell'Istat - il tasso di disoccupazione ha raggiunto, nel primo semestre di quest'anno, il 24,4%, con una punta del 39,7% per le giovani donne residenti nel Mezzogiorno. Su un totale di 7,7 milioni di persone di questa fascia di età, solamente il 40,3% é occupato, il 13% è alla ricerca di un'occupazione, mentre il 46,7% è inattivo; in sei casi su dieci questo ultimo gruppo è composto da studenti, e circa un quinto appartiene all'area dell'inattività più contigua alla disoccupazione".

lunedì 30 aprile 2012

Lavoro: dati ILO sulla disoccupazione in Italia


L'ILO (Organizzazione internazionale del lavoro), l'agenzia Onu che si occupa di lavoro, nella sua scheda sull'Italia ha definito "allarmante" l'attuale situazione ed il livello dei Neet (acronimo inglese di Not in Education, Employment or Training: persone che non studiano, lavorano o sono in formazione) e per i giovani: la disoccupazione giovanile risulta infatti pari al 32,6%, più che raddoppiata dall'inizio del 2008. I lavoratori che non cercano più lavoro hanno raggiunto il 5%, e i Neet sono 1,5 milioni, mentre i disoccupati di lunga durata rappresentano il 51,1% dei disoccupati totali. . La disoccupazione in Italia nel quarto trimestre 2011 ha raggiunto il 9,7%, il tasso più alto dal 2001 ma "il tasso reale potrebbe risultare superiore poiché ai quasi 2,1 milioni di disoccupati si aggiungono 250.000 lavoratori in cig".
Ed evidenzia un crollo del mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione, nel quarto trimestre 2011, del 9,7%, il più alto dal 2001. Ma la stessa ILO mette in evidenzia che «il tasso reale potrebbe risultare superiore poiché ai quasi 2,1 milioni di disoccupati si aggiungono 250.000 lavoratori in cassa integrazione».

L'ILO segnala, inoltre, che in Italia la ripresa viene frenata dalla contrazione del consumo privato e che "tale contrazione è aggravata dal fatto che gli stipendi crescono meno velocemente rispetto all'inflazione". Il debito pubblico - sottolinea l'Organizzazione internazionale del lavoro - "é schizzato dal 103% del Pil nel 2007 al 120% nel 2011. A seguito dell'aumento dei tassi di interesse nazionali sono anche sorti dubbi sulla tenuta delle finanze pubbliche. Per ridurre il deficit, il governo ha aumentato la pressione fiscale che dovrebbe raggiungere il 45% nel 2012. Queste misure di austerità rischiano di alimentare ulteriormente il ciclo della recessione e di rinviare ancora l'inizio della ripresa economica e il risanamento fiscale". L'Ilo sottolinea anche le difficoltà soprattutto delle piccole e medie imprese nell'accesso al credito e i problemi tradizionali della "pesantezza amministrativa".

Secondo l'ILO, nel 2012 la disoccupazione nel mondo colpirà 202 milioni di individui proprio a causa dei contraccolpi delle misure di austerità messe in atto in diversi Paesi. Nel 2013 il tasso mondiale sarà del 6,3%.
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