Visualizzazione post con etichetta contributi da lavoro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta contributi da lavoro. Mostra tutti i post
martedì 9 settembre 2014
Estratto conto Inps è possibile verificare i propri contributi
I Lavoratori vicini alla pensione possono controllare accedendo al sito INPS l’elenco dei contributi che risultano registrati negli archivi a favore del lavoratore fin dall'apertura della sua posizione assicurativa, nella quale sono raccolti i contributi da lavoro, figurativi e da riscatto.
Consultando l'estratto il lavoratore può verificare la presenza di tutti i contributi versati autonomamente o dai propri datori di lavoro al fine di segnalare per tempo eventuali discordanze o inesattezze all’Inps. E’ utile per avere un quadro chiaro e riepilogativo della propria posizione previdenziale.
All’estratto conto contributivo si può accedere direttamente on line dal sito istituzionale www.inps.it, attraverso il seguente percorso: Servizi online>Servizi per il cittadino > Inserimento codice identificativo PIN > Fascicolo Previdenziale del Cittadino(dal menu a sinistra)> Posizione Assicurativa > Estratto Conto oppure direttamente tramite il Box Servizi correlati presente in fondo a questa pagina nella sezione a destra. Per accedere ai Servizi on line è necessario dotarsi del proprio codice di identificazione personale (PIN), che si può richiedere on line al seguente link: richiedi e gestisci il tuo PIN on line.
Nell’estratto contributivo sono riportati in alto a destra i dati anagrafici dell’interessato, mentre nella tabella ci sono i dati relativi ai versamenti previdenziali. In particolare:
• Periodo di riferimento;
• Tipologia di contribuzione (lavoro dipendente, artigiano, commerciante, servizio militare ecc.)
• Contributi utili (espressi in giorni, settimane o mesi), sia per il raggiungimento del diritto sia per il calcolo della pensione;
• Retribuzione o Reddito;
• Azienda (datori di lavoro);
• Eventuali Note (riportate alla fine dell’estratto).
Nel caso in cui vengano riscontrate delle anomalie è possibile inoltrare una segnalazione utilizzando la procedura attivabile dal percorso: Servizi online>Servizi per il cittadino > Inserimento codice identificativo PIN > Fascicolo Previdenziale del Cittadino(dal menu a sinistra)> Posizione Assicurativa > Segnalazioni contributive.
Se si vuole sapere a che punto siete nella lunga (sempre più lunga) strada che porta verso la pensione? Oppure volete controllare se l'azienda per la quale state lavorando - e sulla quale avete sentito voci poco rassicuranti - sta versando regolarmente i vostri contributi? Se una volta l'unica soluzione era armarsi di molto tempo e pazienza e recarsi di persona presso la sede dell'Inps più vicina, oggi potete avere la risposta anche restando comodamente seduti a casa vostra: scoprite qui come richiedere l'estratto conto contributi dell'Inps online.
Estratto conto Inps online, come funziona
Come richiedere l'estratto conto contributi dell'Inps online? La prima cosa da fare è registrarsi al sito dell'Inps e fare domanda per il rilascio del PIN, cioè un codice segreto di identificazione personale che viene richiesto dal sistema per effettuare le operazioni online. Andando sul sito inps.it, in basso a destra, nella sezione 'Servizi Online', c'è una barra con un lucchetto e la scritta 'il PIN online': cliccando su di essa si accede all'area per la richiesta. Una volta all'interno di quest'ultima, basta seguire le istruzioni fornite dal sistema nella sezione 'Devi richiedere un nuovo PIN?'. Se invece avete ricevuto a casa una lettera dove sono indicati i primi 8 caratteri del PIN, per completarlo e attivarlo dovete entrare nell'area 'Devi attivare il tuo PIN?'. In entrambi i casi, alla fine della procedura, vi troverete con un codice segreto di 16 caratteri alfa-numerici.
Con il PIN in vostro possesso, il passo successivo che dovete compiere è tornare alla sezione 'Servizi online' e cliccare sulla barra 'Al servizio del cittadino' e inserire nella maschera di richiesta il vostro codice fiscale e il PIN (N.B.:se tra un accesso e l'altro passa molto tempo, il sistema disattiva automaticamente il PIN e all'atto della nuova consultazione vi invita a rinnovarlo con una semplice procedura guidata). Una volta entrati, vi troverete davanti una schermata con il seguente elenco di servizi:
Quello che interessa a voi è il Fascicolo Previdenziale del cittadino. Cliccateci sopra e si aprirà una nuova scheda che vi mostrerà di default la vostra anagrafica. A questo punto, nel menù a sinistra selezionate 'Posizione Assicurativa': si aprirà un menù a cascata la cui prima voce è 'Estratto Conto'. Cliccando su questa scritta atterrerete in una nuova pagina dove potrete consultare tanto l'estratto conto previdenziale ordinario che quello della cosiddetta gestione separata (che registra i contributi versati con il lavoro parasubordinato). Il pulsante 'Stampa' a fine pagina vi permetterà di fare una o più copia dei documenti di vostro interesse.
Come leggere l'estratto conto Inps?
Capito come richiedere l'estratto conto contributi dell'Inps online, più complesso è invece interpretarlo, soprattutto con i continui cambiamenti riguardanti la normativa delle pensioni. Quello che comunque si può subito verificare è se i contributi versati corrispondono al periodo di tempo lavorato: in questo caso infatti le settimane sono conteggiate a fianco del nome del datore di lavoro, così come il reddito percepito. Se da questo semplice controllo doveste accorgervi che qualcosa non quadra, rivolgetevi immediatamente alla sede Inps a voi più vicina e segnalate l'anomalia. Gli uffici e il personale dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale vi aiuteranno a risolvere eventuali problematiche, oltre a fornirvi - qualora ne aveste bisogno - un calcolo preciso dell'anzianità contributiva maturata, dicendovi, in definitiva, quando potrete andare in pensione.
Etichette:
contributi,
contributi da lavoro,
estratto conto,
età lavorativa,
INPS,
pensione
domenica 12 maggio 2013
Contributi da lavoro dipendente per il 2013
I lavoratori dipendenti o subordinati, a fronte dell'attività svolta, percepiscono una retribuzione. Tutte le somme e i valori che i datori di lavoro erogano ai d
ipendenti costituiscono, sotto il profilo fiscale, redditi da lavoro dipendente e sono soggetti a tassazione secondo la disciplina dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
L'INPS ha messo in evidenzia che l'anno 2013 si caratterizza per l'entrata in vigore di una buona parte delle disposizioni contenute nella legge n. 92/2012, di riforma del mercato del lavoro. Inoltre, sempre nel 2013, si conclude il percorso di armonizzazione dell'aliquota contributiva pensionistica, previsto dalla legge n. 335/1995 e avviatosi nel 1997. L'istituto ha deciso di fornire un quadro riepilogativo delle principali disposizioni destinate a produrre effetti nel corso del 2013.
Ricordiamo che nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato i contributi da versare mese per mese sono a carico del datore di lavoro per due terzi e a carico del lavoratore per un terzo.
Per calcolare la quota di contributi che viene versata ogni mese occorre tenere presente che l’attuale aliquota contributiva è pari al 33%, di cui il 23,81% viene pagato dal datore di lavoro e il 9,19% viene pagato dallo stesso lavoratore attraverso apposita trattenuta in busta paga.
Passando ad un esempio pratico, in particolare, su uno stipendio mensile di 1.000 euro il lavoratore dovrà versare all’Inps ben 91,90 euro.
Si tratta però di una percentuale di trattenuta sullo stipendio che varia con il passare del tempo, in quanto per ogni anno è previsto un aumento di un punto percentuale. In altre parole se quest’anno è stato versato all’Inps il 9,19% dello stipendio il prossimo anno verrà versato il 10,19%, per cui su una retribuzione di 1.000 euro andranno versati a titolo di contributi 101,90 euro.
Un’eccezione sul sistema di calcolo dei contributi riguarda il caso in cui la retribuzione supera una certa soglia, denominata tetto pensionabile. Tale tetto per l’anno 2011 è stato fissato a 43.042 euro, quindi se ad esempio lo stipendio è pari a 50.000 euro bisogna calcolare una trattenuta pari al 9,19% su 43.042 e poi una trattenuta del 10,19% sulla parte di retribuzione che eccede tale soglia.
Il reddito lordo rappresenta la retribuzione sulla quale sono calcolati i contributi previdenziali.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di consegnare, di norma mensilmente, insieme alla retribuzione, la busta paga. Quest’ultima esprime in termini monetari l'insieme dei rapporti del lavoratore con il datore di lavoro (la paga), con lo Stato (le imposte) e con gli enti previdenziali (i contributi). Il datore di lavoro rispetto ad imposte e contributi agisce, di norma, quale sostituto d’imposta: opera cioè, direttamente in busta paga delle trattenute ai dipendenti per l’importo corrispondente alle imposte ed alla contribuzione dovuta dal lavoratore dipendente. La contribuzione previdenziale è per definizione "obbligatoria", in quanto dovuta per legge, indipendentemente da eventuali accordi tra le parti.
La legge 92/2012, di riforma del mercato del lavoro, con l’art. 3, comma 1, ha disposto la messa a regime – a far tempo dal 1 gennaio 2013 - della disciplina in materia di integrazione salariale straordinaria e dei relativi obblighi contributivi per le seguenti imprese:
a) imprese esercenti attività commerciali (logistica compresa) con più di 50 dipendenti;
b) agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, con più' di 50 dipendenti;
c) imprese di vigilanza con più di quindici dipendenti;
d) imprese del trasporto aereo e del sistema aeroportuale, a prescindere dal numero di dipendenti.
La disposizione estende (fino a dicembre 2016) anche la disciplina riferita all’indennità di mobilità.
I datori di lavoro destinatari del provvedimento in esame sono, quindi, tenuti al versamento
- della contribuzione di cui all'art. 9, della legge n. 407/1990 (0,90%) e
- di quella ex art. 16, comma 2, della legge n. 223/1991 (0,30%) a partire dalla denuncia afferente al periodo di paga "gennaio 2013", senza soluzione di continuità rispetto all’anno scorso. Al riguardo si fa presente che, sia per l’ammissione al trattamento che per il versamento della contribuzione di finanziamento, già dal 2010, l’Istituto si è adeguato ai criteri ministeriali che, ai fini del requisito occupazionale, fanno riferimento alla disciplina contenuta nell’articolo 1 della legge 23 luglio 1991, n. 223 per le imprese industriali (media semestrale e computo del personale con qualifica di apprendista).
Inoltre, la legge di riforma del mercato del lavoro dispone l’estensione – a far tempo da “gennaio 2013” – degli obblighi contributivi per Cigs, ex art. 9 della legge n. 407/90,
- alle imprese e agenzie di cui all'articolo 17, commi 2 e 5, della legge 28 gennaio 1994, n. 84, e successive modificazioni,e alle società derivate dalla trasformazione delle compagnie portuali ai sensi dell'articolo 21, comma 1, lettera b), della medesima legge.
Etichette:
busta paga,
contributi,
contributi da lavoro,
datore di lavoro,
imposte,
INPS 2013,
redditi da lavoro dipendente,
retribuzione,
Riforma del mercato del lavoro,
stipendio mensile
Iscriviti a:
Post (Atom)