lunedì 20 febbraio 2012

Tavolo del lavoro 2012. Sussidio disoccupazione al posto della mobilità

L'obiettivo è fine marzo per la riforma del lavoro, o meglio del mercato del lavoro. E' giusto sentire le parti, dopo di che non ho nulla in contrario se ad un certo punto il governo vada avanti e presenti la riforma". Lo ha detto la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine della riunione al ministero del Lavoro. "Stiamo lavorando, su alcune cose saremo d'accordo, su altre no. E' giusto che il governo vada avanti", ha aggiunto la Marcegaglia. Non siamo per dire che ci vuole più tempo per fare la riforma del mercato del lavoro, pensiamo che se lavoriamo bene si può fare una buona riforma.

Il sussidio di disoccupazione su base assicurativa dovrebbe essere l'unica indennità che sostituisca la disoccupazione ordinaria, quella con requisiti ridotti e la mobilità. E’ quanto ha asserito il Ministro del Lavoro  alle parti sociali al tavolo di trattativa sulla riforma del mercato del lavoro. Il governo pensa anche di rendere più conveniente la stabilizzazione dei lavoratori a tempo indeterminato rispetto ai contratti a tempo determinato, con un sistema di incentivi.
Il nuovo sussidio di disoccupazione dovrebbe essere unico e sostituire quindi tutte le indennità esistenti dopo la perdita del posto di lavoro (disoccupazione ordinaria, con requisiti ridotti, mobilità). Il nuovo sussidio sarà rafforzato e esteso a tutti i settori.

La riforma degli ammortizzatori sociali non potrà partire prima dell'autunno 2013. Lo ha detto Elsa Fornero, e ha aggiunto che bisogna gestire la crisi con gli strumenti già esistenti. Si punta a un riordino della cassa integrazione articolandolo su due pilastri: la tutela del posto del lavoro e la protezione del lavoratore: nel primo pilastro ci sarà la cassa integrazione riportata alla sua funzione originale. Potranno usarla anche credito e commercio.

Quello delle risorse è un problema essenziale, se vogliamo costruire un sistema di ammortizzatori sociali universale servono risorse", così la leader Cgil Camusso, mentre per Bonanni, Cisl, il governo deve chiarire il suo punto di vista sulla ricollocazione dei lavoratori e sul reperimento delle risorse: "Dobbiamo sapere quanti soldi abbiamo e cosa dobbiamo farne". Angeletti (Uil) ha ribadito: "La riforma funzionerà se si risolve il problema delle risorse". Mi piacerebbe sentire qualcuno di così abile da dirci che cosa metterebbe al posto della Cassa integrazione straordinaria". La riforma del lavoro funzionerà se si risolve il problema delle risorse.

Dopo l'incontro programmato per giovedì tra governo e parti sociali nel quale si approfondirà ancora il tema degli ammortizzatori sociali, al tavolo del primo marzo "parleremo anche i flessibilità in uscita". Lo ha affermato Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Marcegaglia spiega che sulla flessibilità in entrata nel mercato del lavoro le imprese presenteranno un documento comune al Ministro del Lavoro. "Siamo d'accordo che bisogna combattere la cattiva flessibilità, ma vogliamo che la buona flessibilità non sia irrigidita, burocratizzata e non ci sia un aumento dei costi.

"Dobbiamo arrivare subito a un'intesa" sulla riforma del mercato del lavoro "perché la gente è preoccupata e
fare dell'allarmismo è sbagliato" ma l'ipotesi di sostituire la cassa integrazione straordinaria con un sussidio di disoccupazione non va bene. Lo ha detto il leader della Cisl Bonanni, il governo deve chiarire il suo punto di vista sulla ricollocazione dei lavoratori e sul reperimento delle risorse.

domenica 19 febbraio 2012

Quote rosa estese anche a società a controllo pubblico

Il ministro Elsa Fornero, ha annunciato l'intenzione di estendere le quote rosa ai consigli di amministrazione delle società a controllo pubblico. "Stiamo mettendo a punto un regolamento perché le stesse regole vengano applicate anche alle società a controllo pubblico e possibilmente alle istituzioni politiche", ha detto il ministro parlando in una deliberazione pubblica agli altri ministri del Welfare europei riuniti a Bruxelles.
L'Unione europea è fortemente unita nel ritenere che bisogna agire per aumentare la presenza delle donne nei consigli d'amministrazione delle società europee, ma l'ipotesi di imporre a livello Ue quote rosa obbligatorie accoglie tiepidi consensi.
Durante il dibattito pubblico, pochi paesi (Francia, Austria e Italia) si sono dichiarati a favore di azioni vincolanti, mentre la maggioranza (incluso Gran Bretagna, Slovacchia, Lituania e Lettonia) si è rilevata contro quote rosa obbligatorie. In Italia, le donne presenti nei board delle società quotate rappresentano solo l'8%, ''ma le cose cambieranno e anche presto'': ha detto Elsa Fornero, all'audizione pubblica del consiglio lavoro Ue.
La legge che introduce le quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende quotate in borsa e delle società a partecipazione pubblica, è stata adottata in via definitiva il 28 giugno dello scorso anno. In base a questa legge, i Cda dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 (20% nel primo mandato) e da un terzo dal 2015 (il 33,3% nel secondo mandato). Le nuove regole entreranno quindi a pieno regime nel triennio del mandato 2015-2018.
Tuttavia le cose cambieranno e anche rapidamente, perché, grazie a un'iniziativa trasversale delle forze politiche ed alla mobilitazione delle organizzazioni che si occupano del tema "il Parlamento ha approvato una legge che porterà rapidamente le donne a rappresentare il 20% nei posti chiave e molto rapidamente un terzo.

Riforma del mercato del lavoro 2012 i nodi da sciogliere


E' giusto ricordare che con le regole attuali sul licenziamento il datore di lavoro sa che deve  rinunciare a licenziare i dipendenti che non sono produttivi o poco fedeli al principio dell'azienda  perché è consapevole che il giudice del lavoro reintegrerebbe il lavoratore, e per di più dovrà dovendo pagare al dipendente reintegrato tutti gli arretrati.
Vediamo quali sono gli argomenti in gioco per la riforma del mercato del lavoro l'obiettivo è  di aumentare il tasso di partecipazione al mercato stesso e  ridurre il dualismo tra garantiti e precari e dare maggiori opportunità a giovani e alle donne.
Occupazione femminile: il ministro del lavoro Elsa Fornero è molto sensibile al tema e ha già annunciato sgravi fiscali per favorire l'occupazione femminile. Nel nostro Paese la partecipazione al mercato delle donne è molto bassa anche per la scarsità dei servizi di supporto alla famiglia, esempio asili nido.
Il governo punta ad una flessibilità buona per un migliore in ingresso nel mercato del lavoro con controlli e sanzioni contro i contratti utilizzati impropriamente (come le associazioni in partecipazione, le false partite Iva e i casi di contratti a progetto utilizzati per rapporti che sono sostanzialmente di lavoro subordinato). Il Governo punta a valorizzare l'apprendistato come contratto prevalente di ingresso nel mercato del lavoro per i giovani agevolandolo ma chiedendo che la formazione sia effettiva.
Sugli ammortizzatori sociali,  si tenterà di mettere a punto un sussidio di disoccupazione più sostanzioso di quello attuale dando invece una grossa stretta alla cassa integrazione straordinaria. Sara invece rafforzata la cassa ordinaria limitando quindi lo strumento ai casi di effettivo reinserimento dei lavoratori in azienda.
Per le politiche attive del lavoro si punta a rafforzare la formazione e a legare il sussidio a un percorso di formazione e alla ricerca attiva di un lavoro. Anche adesso è formalmente previsto che il sussidio si perda nel caso non si accetti un lavoro che si rende disponibile ma di fatto la norma è scarsamente utilizzata.

Una regola che si potrebbe seguire e di lasciare il diritto al reintegro nel posto di lavoro sui licenziamenti discriminatori mentre in tutti gli altri casi il lavoratore va adeguatamente indennizzato in un contesto di maggiore tutela per i disoccupati.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
BlogItalia - La directory italiana dei blog