lunedì 12 novembre 2012

Informazioni sui consulenti del lavoro a Torino

Per tutti coloro che vogliono diventare consulenti del lavoro a Torino sono state stabilite nuove modalità sulla disciplina del praticantato, necessario per l’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione.

 I consulenti del lavoro a Torino hanno varie funzioni: affiancano le parti contraenti verso il rapporto di lavoro subordinato, offrono supporto di natura tecnico-professionale, ma anche di amministrazione e gestione del rapporto di lavoro tra il datore e i lavoratori dipendenti, gli Enti di diritto pubblico e privato e gli uffici ed organi centrali e periferici del ministero del Welfare.
L'intervento professionale del consulente del lavoro, dal punto di vista economico e sociale, aiuta la piccolo-media impresa con una specializzazione nella gestione dei rapporti di lavoro. I consulenti del lavoro a Torino, nel futuro costituiranno il fulcro delle medie e piccole imprese che avranno la loro attività operanti in prevalenza nel terziario, dove la gestione delle risorse umane costituirà il vero fattore strategico di sviluppo. Infatti, in un'area industriale dove il mercato e le imprese hanno un’evidente  forza lavoro, la Regione Piemonte ed in modo particolare Torino, rappresentano una sorta di miniera, un valore aggiunto per il mondo del lavoro e per la collettività.
 Funzioni peculiari dei consulenti del lavoro
 Come detto sopra tra le funzioni dei consulenti del lavoro abbiamo:
  • Tutto quanto riguarda la genesi e l’evoluzione del rapporto di lavoro, ossia la gestione di tutti gli aspetti che si riferiscono ad un contratto lavorativo:  dagli aspetti giuridici,a quelli economici, contabili fino a quelli assicurativi-previdenziali;
  • informazione sugli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale dei lavoratori;
  • tenuta dei prospetti paga e contributi;
  • denuncia dei lavoratori occupati agli uffici INPS e INAIL e agli uffici del Ministero del Lavoro;
  • studio e gestione dei criteri e delle modalità di retribuzione;
  • soluzione delle controversie di lavoro;
  • assistenza e rappresentanza nelle vertenze extragiudiziali ed in sede di contenzioso;
  • formazione e consulenza tecnica.
 I consulenti del lavoro devono saper curare l’insieme dei lavori delle risorse umane sia a livello aziendale che a quello generale. Devono essere ben presenti le scelte che, all’interno di una determinata organizzazione, devono essere prese a fini di bilancio, di gestione del personale, di organizzazione della struttura, diciamo il cosiddetto management, termine che va sempre più di moda. I consulenti del lavoro devono possedere conoscenze generali di tipo giuridico-amministrativo e contabile, orientate in modo particolare alle tematiche legate ad diritto del lavoro.

domenica 11 novembre 2012

Esodati: per la Ragioneria copertura carente



Si riapre il nodo degli esodati nella legge di Stabilità . La Ragioneria avrebbe evidenziato una estensione della platea nell'emendamento dei relatori che renderebbe carente la copertura. Sul tavolo del confronto ci sarebbe quindi un sub emendamento del governo che proporrebbe l'utilizzo della stretta sulle pensioni più alte non più come clausola di salvaguardia,ma come copertura tout court da subito. Su questo tema il confronto sarebbe però ancora aperto anche se l'obiettivo è quello di arrivare concretamente ad una soluzione il prima possibile.

Tra le ipotesi una maggiore stretta sull'indice di rivalutazione di pensioni ricche. Attualmente sono disponibili 100 milioni già stanziati nella versione iniziale della legge di stabilità. Poi ci sarebbero gli eventuali risparmi che si potranno ricavare «dai 9 miliardi già stanziati per la platea dei primi 120mila salvaguardati», ha spiegato il relatore Pier Paolo Baretta (Pd). Le disposizioni della norma dovranno essere definite con decreto del ministero del Lavoro, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità

L'accordo raggiunto con fatica offre un paracadute a chi ha cessato il lavoro entro il 30 settembre 2012 e si trova in mobilità in forza di un accordo stipulato entro fine 2011. Persone che avrebbero maturato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2014. L'ampliamento riguarda, sempre con la scadenza 2014, anche chi versa contributi volontari e ha svolto una attività, ma con un reddito non superiore a 7.500 euro. Tutelati anche i lavoratori licenziati entro dicembre 2011 a seguito di fallimento o di altre procedure concorsuali a patto che maturino il diritto alla pensione con le vecchie regole entro i due anni successivi.

L'emendamento stabilisce inoltre che l'Inps dovrà provvedere al monitoraggio delle domande di pensionamento inoltrate dagli interessati. Entro il 30 settembre del 2013 il governo, sulla base dei dati forniti dall'Inps, «provvede a monitorare gli esiti dell'attuazione, anche in termini di finanziamenti».

Se le risorse non saranno sufficienti entro i successivi 30 giorni, con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro del Lavoro e con il ministro dell'Economia, «si provvede a individuare le necessarie risorse aggiuntive, a tal fine rimodulando nella misura necessaria l'indice di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato», indicati nello stesso decreto.

Ogni sei mesi il governo dovrà verificare con le parti sociali la situazione degli esodati o salvaguardati, al fine di »individuare idonee misure di tutela, ivi compresi gli strumenti delle politiche attive del lavoro utilizzate in applicazione» della norme vigenti in materia di salvaguardia.

Tirocini formativi 2013



E' giusto definire i tirocini formativi come uno degli strumenti cardine per potersi avvicinare al lavoro ed in modo più specifico al mercato del lavoro. Questi strumenti sono previsti dal decreto legge n. 138 del 2011 e consentono al giovane di entrare in un ambiente di lavoro e di mettersi alla prova, ossia orientare e nello stesso tempo verificare le sue scelte professionali quindi acquisire un'esperienza pratica che potrà arricchire la propria storia lavorativa e una determinata professionalità.

A favore dell'azienda che potrà usufruire dei tirocinanti vi sono strumenti che hanno lo scopo di conoscere innanzitutto potenziali collaboratori che potranno essere inseriti nella propria struttura organizzativa e quindi di formarli e dare al tirocinante una determinata professione.

Il rapporto di lavoro che si andrà a costituire tra lo studio di consulenza del lavoro e il tirocinante non è un vero e proprio contratto di lavoro subordinato e non comporta da parte del datore di lavoro il sorgere di obblighi retributivi e previdenziali e per di più non obbliga l'azienda ad assumere il tirocinante al termine dell'esperienza.

Ricordiamo comunque che per l'aspetto retributivo del tirocinante l'azienda può prevedere comunque un rimborso spese.

E' bene mettere in evidenza che ogni tirocinio deve essere supportato da un progetto individuale che deve essere inserito nella convenzione che l'azienda che sottoscrive, ed il tirocinante. Questa convenzione è stipulata tra il Datore di lavoro e il giovane tirocinante, nella quale devono essere riportati: obiettivi, modalità di svolgimento del tirocinio (affinché venga assicurato il tirocinante), il nominativo del tutor e del responsabile dell’azienda, gli estremi identificativi dell’assicurazione INAIL, la durata di svolgimento del tirocinio, il settore aziendale di inserimento.

E' bene sottolineare che i tirocini formativi sono finalizzati, alla costruzione di veri e propri processi formativi e alla conoscenza diretta delle problematiche presenti in uno studio di consulenza di lavoro.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
BlogItalia - La directory italiana dei blog