Di criteri per trovare lavoro ce ne sono tanti, oggi il metodo classico prevede, oltre al sempreverde consegna del proprio curriculum vitae presso tutte le agenzie/aziende che cercano dipendenti o ancor meglio trovare lavoro online.
Un aiuto, negli ultimi anni per la ricerca del lavoro, viene dal web ed in particolare dai siti specializzati per trovare lavoro: sono portali web di annunci che offrono la possibilità di consultare le offerte in modo gratuito, filtrando gli stessi in base alla ragione d’appartenenza ed al settore d’interesse.
Internet si dimostra di essere una risorsa utilissima a chi cerca lavoro, ed è uno strumento che serve da raccordo tra le azienda in cerca di dipendenti e le persone che cercano un’occupazione per poter andare avanti e vivere degnamente. E' possibile oggi, trovare lavoro anche attraverso i social network.
Di portali per trovare lavoro online sono tanti; ma solo pochi sono quelli veramente attendibili e che moderano gli annunci inseriti, offrendo un servizio agli utenti di primissimo livello. Spesso, infatti, si sente parlare di annunci ed offerte di lavoro truffaldine, che continuano ad essere pubblicate, proprio perché non esiste un filtro intelligente tra l’inserimento e la moderazione degli stessi.
Uno dei principali portali per la ricerca del lavoro è Monster, permette di inserire il curriculum in una forma molto completa (e apprezzata dalle aziende). Offre poi lo strumento del Job Alert, comune a molti siti, ovvero la possibilità di ricevere nell'email la lista di annunci che corrispondono a criteri precedentemente impostati dall'utente.
Subito.it è un portale minimale ma molto apprezzato per la sua funziona di ricerca locale. Per utilizzarne i servizi non è necessario inserire il cv: basta cliccare sull'annuncio e mandare la propria domanda all'azienda semplicemente compilando un breve form.
Essere presenti sul web. Esistono molti social network dedicati al lavoro (primo fra tutti Linkedin), ma senza una comunicazione coerente e guidata da un minimo di strategia, l'io digitale di un aspirante lavoratore non avrà alcun interesse per le aziende.
Compilare con estrema attenzione e accortezza i form dei portali web. Può essere un'operazione lunga e noiosa – soprattutto se dev'essere eseguita diverse volte – ma è necessaria: le aziende apprezzano molto un profilo completo, quindi bisogna inserire una lettera di presentazione, una foto e le referenze.
Selezionare con attenzione i portali controllati giornalmente per trovare lavoro. È vero: molti di loro condividono gli stessi annunci, ma esistono siti che veicolano tipi di offerte diversi dagli altri. Ad esempio, MediaJobs pubblica annunci relativi soltanto al settore Marketing e Media. Individuare i giusti portali può aiutare a risparmiare tempo.
Vediamo i profili più ricercati per l’estate 2013
SETTORE ANIMAZIONE
• capo animazione
• responsabile animazione diurna
• animatore di contatto, organizzatore di giochi e tornei
• coreografo/a
• ballerino/a (danza classica/moderna/jazz/musical)
SPORT
• istruttore di tennis
• istruttore di tiro con l’arco
• istruttore di calcio
• istruttore di aerobica/fitness
• assistente palestra
• istruttore di acquagym
• istruttore di wind surf
• istruttore di canoa
• istruttore di nuoto
• assistente bagnanti con brevetto
• assistente sci
MINI CLUB
• assistenti mini club (3/7 anni)
• assistenti maxi club (8/12 anni)
• assistenti junior club (13/17 anni
Nel sito informagiovani.fe è presente un servizio dedicato a lavoratori qualificati o specializzati nel settore turistico alberghiero che intendono cercare lavoro nella riviera romagnola per la stagione estiva 2013.
- Che cosa offre:
l’inserimento della candidatura per il lavoro stagionale in una banca dati specifica per il settore turistico alberghiero a disposizione della ricerca che operiamo per le imprese che necessitano di personale.
- Quando inserirsi in banca dati:
l’inserimento deve essere effettuato a partire dal mese di gennaio.
- Requisiti richiesti:
una formazione specifica nel settore turistico alberghiero, meglio se supportata da esperienze lavorative nel settore (documentate), la conoscenza di almeno una lingua straniera (in particolare per i profili per cui è previsto il rapporto con il pubblico).
Le aziende del settore prediligono assumere personale che offra garanzia di continuità e una piena disponibilità rispetto all’organizzazione del lavoro.
Per le assunzioni con il contratto di apprendistato vengono richiesti solo maggiorenni.
L'unica modalità per una persona per ottenere offerte di lavoro è quella di inserire il proprio CV nel nostro sito e proporsi online alle offerte che sono pubblicate. In realtà le opportunità di lavoro sono superiori alle offerte pubblicate, perché spesso le aziende eseguono una ricerca sui CV disponibili e contattano direttamente le persone, senza pubblicare l'offerta.
domenica 7 luglio 2013
Offerte di lavoro online estate 2013
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sabato 6 luglio 2013
Professioni ecosostenibili le nuove opportunità di lavoro
Tempo di crisi ma non per tutti, soprattutto per l’economia verde e per chi lavora nel settore dell’ ecosostenibilità.
Il fenomeno della green economy, ovvero dell'economia verde, sta apportando delle modifiche nelle tecniche produttive di beni e servizi e nel mercato del lavoro. Grazie all'affermazione della green economy stanno nascendo delle nuove figure professionali, alle quali sono richieste competenze specifiche nell'ambito dell'economia sostenibile.
Ecco quali le principali opportunità di lavoro.
Vediamo alcune idee per trasformare la propria professione in un mestiere ecosostenibile, appartenente dunque a un settore che oggi come mai appare in forte crescita (oltre tre milioni e mezzo i lavoratori in tutta Europa, e anche in Italia si prevede presto un vero exploit). Tra queste nuove professioni, c’è l’eco-avvocato, il quale si occupa di fornire ad aziende e privati consulenze specifiche in merito a questioni attinenti all’ecosostenibilità e alle leggi che la disciplinano. Per intraprendere questa professione occorre ovviamente una laurea in giurisprudenza e una specializzazione in diritto ambientale riguardante sia l’Italia che l’Europa.
Le figure professionali che vengono assorbite oggi in questo settore sono molto più varie rispetto al passato e richiedono competenze sempre più specifiche.
Se sino a pochi anni fa i profili professionali più richiesti nell'ambito erano di livello medio e basso, oggi vengono ricercati soprattutto professionisti con esperienza manageriale vogliosi di veicolare la loro esperienza nel settore dell’energia verde.
Attualmente non vi sono nell’ambito delle energie sostenibili aree di lavoro precise per professionisti di alto livello. Questi settori sono in costante crescita e tendono sempre di più a differenziarsi e a cercare capacità e profili sempre più differenti.
Edilizia ecosostenibile una volta si limitava alla sola installazione e la manutenzione di pannelli fotovoltaici presso abitazioni private o aziende. Oggi esalta uno spettro di possibilità più ampio: basti riflettere che esistono aziende che si dedicano sia alla progettazione sia alla costruzione di edifici ecosostenibili. In questo caso le competenze richieste vanno dalla progettazione di un impianto di riciclo dell'acqua, alla scelta dei materiali isolanti più adatti all’uso futuro dell’edificio.
Una figura professionale nuova, nata dalle esigenze del mercato del lavoro dell’energia sostenibile è il così chiamato energy manager. Questa figura professionale si occupa dello studio di soluzioni tecnologiche per edifici al fine di ottenerne il risparmio energetico. Questi professionisti si preoccupano di far raggiungere l'efficienza energetica tramite la scelta di materiali e soluzioni adeguate.
I mobility manager invece studiano il modo migliore di organizzare gli spostamenti sul territorio di un’azienda, al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica e far risparmiare i soldi spesi ogni mese in carburante.
Il settore delle energie rinnovabili e dell’ecosostenibilità rappresentano un’ottima possibilità per chi, dopo anni di esperienza, vuole mettere in gioco le proprie competenze in nuovi progetti e in nuove aree di lavoro.
Sul web esistono portali dedicati specificamente alla ricerca di lavoro per professionisti sia nel campo delle energie rinnovabili sia in quello delle energie sostenibili. Forse potrebbe essere anche la vostra buona chance per mettere a disposizione le vostre competenze ad uno sviluppo ecosostenibile del nostro pianeta.
E' possibile trovare diverse informazioni sulle opportunità di lavoro per i green jobs nel sito www.greeneconomics.it, che tratta tutte le tematiche inerenti all'economia verde. Il sito è diviso in varie sezioni che illustrano diversi temi, ovviamente legati alla green economy.
Ecco le figure green più ricercate:
Biotecnologo. Con una laurea in biotecnologia è possibile accedere a questa figura. Il biotecnologo produce (o ne studia le modalità di produzione) biocarburanti e sistemi di disinquinamento.
Amministratore del territorio. Si tratta di un profilo di alto livello, per il quale è necessaria la laurea in ingegneria ambientale. Il suo compito è quello di gestire e analizzare la formazione (flora, fauna, struttura geologica) di un territorio, anche alla luce delle direttive europee a riguardo.
Paesaggista. Ovvero la tutela del verde anche in città, con la creazione di zone ad hoc. Numerose facoltà di architettura hanno istituito un corso di laurea dedicato.
Valutatore di impatto ambientale. Una figura a metà fra l’ingegnere e il giurista (entrambi i profili, sempre coadiuvati da corsi di specializzazione, sono validi) che conosce le norme europee ed internazionali per redigere valutazioni di natura tecnica su progetti urbani e aziendali.
Ecoturismo. Ovvero la versione green del tour operator, che promuove itinerari (anche agro-alimentari) lontani dalle mete convenzionali.
Il fenomeno della green economy, ovvero dell'economia verde, sta apportando delle modifiche nelle tecniche produttive di beni e servizi e nel mercato del lavoro. Grazie all'affermazione della green economy stanno nascendo delle nuove figure professionali, alle quali sono richieste competenze specifiche nell'ambito dell'economia sostenibile.
Ecco quali le principali opportunità di lavoro.
Vediamo alcune idee per trasformare la propria professione in un mestiere ecosostenibile, appartenente dunque a un settore che oggi come mai appare in forte crescita (oltre tre milioni e mezzo i lavoratori in tutta Europa, e anche in Italia si prevede presto un vero exploit). Tra queste nuove professioni, c’è l’eco-avvocato, il quale si occupa di fornire ad aziende e privati consulenze specifiche in merito a questioni attinenti all’ecosostenibilità e alle leggi che la disciplinano. Per intraprendere questa professione occorre ovviamente una laurea in giurisprudenza e una specializzazione in diritto ambientale riguardante sia l’Italia che l’Europa.
Le figure professionali che vengono assorbite oggi in questo settore sono molto più varie rispetto al passato e richiedono competenze sempre più specifiche.
Se sino a pochi anni fa i profili professionali più richiesti nell'ambito erano di livello medio e basso, oggi vengono ricercati soprattutto professionisti con esperienza manageriale vogliosi di veicolare la loro esperienza nel settore dell’energia verde.
Attualmente non vi sono nell’ambito delle energie sostenibili aree di lavoro precise per professionisti di alto livello. Questi settori sono in costante crescita e tendono sempre di più a differenziarsi e a cercare capacità e profili sempre più differenti.
Edilizia ecosostenibile una volta si limitava alla sola installazione e la manutenzione di pannelli fotovoltaici presso abitazioni private o aziende. Oggi esalta uno spettro di possibilità più ampio: basti riflettere che esistono aziende che si dedicano sia alla progettazione sia alla costruzione di edifici ecosostenibili. In questo caso le competenze richieste vanno dalla progettazione di un impianto di riciclo dell'acqua, alla scelta dei materiali isolanti più adatti all’uso futuro dell’edificio.
Una figura professionale nuova, nata dalle esigenze del mercato del lavoro dell’energia sostenibile è il così chiamato energy manager. Questa figura professionale si occupa dello studio di soluzioni tecnologiche per edifici al fine di ottenerne il risparmio energetico. Questi professionisti si preoccupano di far raggiungere l'efficienza energetica tramite la scelta di materiali e soluzioni adeguate.
I mobility manager invece studiano il modo migliore di organizzare gli spostamenti sul territorio di un’azienda, al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica e far risparmiare i soldi spesi ogni mese in carburante.
Il settore delle energie rinnovabili e dell’ecosostenibilità rappresentano un’ottima possibilità per chi, dopo anni di esperienza, vuole mettere in gioco le proprie competenze in nuovi progetti e in nuove aree di lavoro.
Sul web esistono portali dedicati specificamente alla ricerca di lavoro per professionisti sia nel campo delle energie rinnovabili sia in quello delle energie sostenibili. Forse potrebbe essere anche la vostra buona chance per mettere a disposizione le vostre competenze ad uno sviluppo ecosostenibile del nostro pianeta.
E' possibile trovare diverse informazioni sulle opportunità di lavoro per i green jobs nel sito www.greeneconomics.it, che tratta tutte le tematiche inerenti all'economia verde. Il sito è diviso in varie sezioni che illustrano diversi temi, ovviamente legati alla green economy.
Ecco le figure green più ricercate:
Biotecnologo. Con una laurea in biotecnologia è possibile accedere a questa figura. Il biotecnologo produce (o ne studia le modalità di produzione) biocarburanti e sistemi di disinquinamento.
Amministratore del territorio. Si tratta di un profilo di alto livello, per il quale è necessaria la laurea in ingegneria ambientale. Il suo compito è quello di gestire e analizzare la formazione (flora, fauna, struttura geologica) di un territorio, anche alla luce delle direttive europee a riguardo.
Paesaggista. Ovvero la tutela del verde anche in città, con la creazione di zone ad hoc. Numerose facoltà di architettura hanno istituito un corso di laurea dedicato.
Valutatore di impatto ambientale. Una figura a metà fra l’ingegnere e il giurista (entrambi i profili, sempre coadiuvati da corsi di specializzazione, sono validi) che conosce le norme europee ed internazionali per redigere valutazioni di natura tecnica su progetti urbani e aziendali.
Ecoturismo. Ovvero la versione green del tour operator, che promuove itinerari (anche agro-alimentari) lontani dalle mete convenzionali.
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Ministero del Lavoro: ispezionate oltre 65mila imprese
Boom delle collaborazioni irregolari (+84%) e della somministrazione illecita. Ma diminuisce di otto punti percentuali il lavoro nero. Edilizia e agricoltura i settori più interessati dal fenomeno.
Per l’esattezza sono 65.589 le imprese controllate nei primi tre mesi dell'anno dal ministero del Lavoro (assieme agli enti impegnati nell'attività di vigilanza e le forze dell'ordine): il 62% di queste sono risultate irregolari. Lo ha comunicato il ministero del Lavoro; ed Enrico Giovannini parla di «sforzo straordinario»; e ha ribadito l'impegno «per il raggiungimento degli obiettivi per l'anno 2013, circa 240mila ispezioni concentrate verso forme di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro». Il ministro ha ricordato poi le misure contenute nel Dl76/2013 tra cui l'importanza attribuita alla tutela dei lavoratori sotto il profilo della regolarità contrattuale e in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
A questo proposito, ha aggiunto Giovannini, il decreto prevede che la rivalutazione del 9,6% delle sanzioni in caso di irregolarità sia in parte utilizzata per progetti e azioni rivolti alla sicurezza. Diminuisce il lavoro nero.
Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero (-8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), con l'accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma nell'edilizia (55% delle aziende ispezionate), in agricoltura (50%) e nel settore terziario e industriale (entrambi con il 46%).
Tra le varie tipologie di violazione, le forme di «decentramento produttivo» irregolare (appalto e somministrazione illecita) raggiungono i livelli più preoccupanti, con 4.900 violazioni (+96% degli illeciti rilevati rispetto all'analogo periodo dell'anno 2012). Seguito dall'utilizzo distorto di forme contrattuali (come le collaborazioni a progetto, partite Iva, associazioni in partecipazione), che interessano 5.227 lavoratori (+84%).
Quindi oltre sei imprese su dieci - su un campione di oltre 65mila sono risultate irregolari per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti.
Nel ribadire l'impegno per il raggiungimento degli obiettivi per l'anno 2013, circa 240mila ispezioni concentrate verso forme di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro, il ministro ha ricordato l'importanza attribuita alla tutela dei lavoratori sotto il profilo della regolarità contrattuale e in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. A questo proposito, ha ricordato Giovannini, il decreto del piano lavoro (76/2013) appena approvato prevede che la rivalutazione del 9,6% delle sanzioni in caso di irregolarità sia in parte utilizzata per progetti e azioni rivolti alla sicurezza.
Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero (-8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), con l'accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma nell'edilizia (55% delle aziende ispezionate), in agricoltura (50%) e nel settore terziario e industriale (entrambi con il 46%).
Per l’esattezza sono 65.589 le imprese controllate nei primi tre mesi dell'anno dal ministero del Lavoro (assieme agli enti impegnati nell'attività di vigilanza e le forze dell'ordine): il 62% di queste sono risultate irregolari. Lo ha comunicato il ministero del Lavoro; ed Enrico Giovannini parla di «sforzo straordinario»; e ha ribadito l'impegno «per il raggiungimento degli obiettivi per l'anno 2013, circa 240mila ispezioni concentrate verso forme di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro». Il ministro ha ricordato poi le misure contenute nel Dl76/2013 tra cui l'importanza attribuita alla tutela dei lavoratori sotto il profilo della regolarità contrattuale e in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
A questo proposito, ha aggiunto Giovannini, il decreto prevede che la rivalutazione del 9,6% delle sanzioni in caso di irregolarità sia in parte utilizzata per progetti e azioni rivolti alla sicurezza. Diminuisce il lavoro nero.
Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero (-8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), con l'accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma nell'edilizia (55% delle aziende ispezionate), in agricoltura (50%) e nel settore terziario e industriale (entrambi con il 46%).
Tra le varie tipologie di violazione, le forme di «decentramento produttivo» irregolare (appalto e somministrazione illecita) raggiungono i livelli più preoccupanti, con 4.900 violazioni (+96% degli illeciti rilevati rispetto all'analogo periodo dell'anno 2012). Seguito dall'utilizzo distorto di forme contrattuali (come le collaborazioni a progetto, partite Iva, associazioni in partecipazione), che interessano 5.227 lavoratori (+84%).
Quindi oltre sei imprese su dieci - su un campione di oltre 65mila sono risultate irregolari per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti.
Nel ribadire l'impegno per il raggiungimento degli obiettivi per l'anno 2013, circa 240mila ispezioni concentrate verso forme di irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro, il ministro ha ricordato l'importanza attribuita alla tutela dei lavoratori sotto il profilo della regolarità contrattuale e in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. A questo proposito, ha ricordato Giovannini, il decreto del piano lavoro (76/2013) appena approvato prevede che la rivalutazione del 9,6% delle sanzioni in caso di irregolarità sia in parte utilizzata per progetti e azioni rivolti alla sicurezza.
Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero (-8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), con l'accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma nell'edilizia (55% delle aziende ispezionate), in agricoltura (50%) e nel settore terziario e industriale (entrambi con il 46%).
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