venerdì 9 maggio 2014
Buste paga con il bonus di 80 euro per 786mila statali
A maggio i dipendenti della Pubblica amministrazione riceveranno in busta paga il bonus di 80 euro previsto dal decreto legge 66/2014 sulla riduzione del cuneo fiscale.
Il Tesoro ha annunciato che sono pronte le buste paga ‘maggiorate’ per i dipendenti pubblici. Riguarderanno 785.979 lavoratori statali ai quali il ministero prepara i cedolini del 27 maggio. L’importo sarà evidenziato da un apposito spazio in busta paga nella sezione “Altri assegni” in cui è stata inserita la voce “Credito art. 1 DL 66/14″. Il ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il Dipartimento dell’amministrazione generale – riferisce una nota ufficiale– ha elaborato le buste paga del mese di maggio per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che affidano al Mef il pagamento delle retribuzioni, calcolando e attribuendo ai beneficiari il credito previsto dal decreto legge 66/2014 sulla riduzione del cuneo fiscale”.
Il ministero ha spiegato in una nota - attraverso il Dipartimento dell'Amministrazione Generale (Dag) ha elaborato le buste paga del mese di maggio per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che affidano allo stesso ministero dell'Economia il pagamento delle retribuzioni, calcolando e attribuendo ai beneficiari il credito previsto dal decreto legge 66/2014 sulla riduzione del cuneo fiscale. Il Dag gestisce l'erogazione degli stipendi per più di 1,5 milioni di dipendenti di numerose amministrazioni pubbliche, e tra questi 785.979 lavoratori a fine mese percepiranno l'incremento della retribuzione netta dovuto alla riduzione dell'Irpef, per un ammontare complessivo nel mese di 56.407.365 euro.
Ricordiamo che il Dag gestisce l'erogazione degli stipendi per più di 1,5 milioni di dipendenti di numerose amministrazioni pubbliche: tra questi 785.979 lavoratori a fine mese percepiranno l'incremento della retribuzione netta dovuto alla riduzione dell'Irpef, per un ammontare complessivo nel mese di 56.407.365 euro. Il beneficio pieno di 80 euro netti (che spetta a chi ha redditi annuali tra 8.000 e 24.000 euro lordi e lavora per l'intero anno) è stato calcolato per 618.523 dipendenti.
Il beneficio pieno di 80 euro netti (che spetta a chi ha redditi annuali tra 8.000 e 24.000 euro lordi e lavora per l'intero anno) è stato calcolato per 618.523 dipendenti. L'importo del bonus per ciascun dipendente è evidenziato nel cedolino mensile nella sezione 'Altri assegni' in cui è stata inserita la voce 'Credito art. 1 DL 66/14'. I cedolini saranno consultabili con le normali tempistiche e comunque per tutti entro il 23 maggio. Il Dag si occupa dell'elaborazione e pagamento dello stipendio dei dipendenti delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato (Ministeri, Presidenza del Consiglio, Agenzie, ecc.) e di 74 altre amministrazioni pubbliche (si tratta per lo più di Enti Locali che hanno deciso di utilizzare i servizi del Mef).
I beneficiari interessati sono una piccola parte del numero complessivo dei lavoratori che beneficeranno dell'intervento di riduzione del cuneo fiscale; tuttavia il Mef è tra i soggetti che elaborano singolarmente il maggior numero di cedolini e la predisposizione di quasi 800mila buste paga con il beneficio fiscale testimonia la fattibilità e l'efficacia del provvedimento, che potrà essere implementato tempestivamente tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato.
L'importo del bonus per ciascun dipendente è evidenziato nel cedolino mensile nella sezione «Altri assegni» in cui è stata inserita la voce «Credito art. 1 DL 66/14». I cedolini saranno consultabili con le normali tempistiche, e comunque per tutti entro il 23 maggio. Il Dag si occupa dell'elaborazione e pagamento dello stipendio dei dipendenti delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato (ministeri, presidenza del Consiglio, agenzie) e di 74 altre amministrazioni pubbliche (si tratta per lo più di enti locali che hanno deciso di utilizzare i servizi del Mef).
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mercoledì 7 maggio 2014
Scuola: si riaprono le graduatorie supplenti in cattedra già a settembre
Si riaprono le graduatorie per i precari della scuola, con il rischio di conflittualità tra i docenti non stabilizzati che hanno seguito percorsi diversi.
Ricordiamo che le graduatorie dei docenti precari si aggiornano ogni tre anni. L'ultimo aggiornamento risale al 2011 (per il triennio 2011-14), quindi da maggio in poi si aggiorna, ci si inserisce o reinserisce nelle graduatorie per il triennio 2014-2017. «I docenti precari sono suddivisi in tre graduatorie: a esaurimento (detta anche prima fascia o permanente), seconda e terza fascia. La graduatoria della prima fascia è chiusa, aggiornano solo coloro che sono già dentro. È composta da docenti abilitati, in genere i cosiddetti "precari storici" che insegnano da molti anni. Spazio a 55mila diplomati magistrali nelle graduatorie d'istituto. È una delle principali novità contenute nel decreto che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato ieri. Il provvedimento, che interessa circa 8mila scuole e 500mila docenti, punta a fare assegnare le cattedre ai supplenti già a settembre. Nel frattempo slitta dal 10 al 17 maggio il termine per l'aggiornamento delle graduatorie a esaurimento.
L'obiettivo esplicito del decreto che riapre le graduatorie è quello di consentire ai presidi di chiamare subito i supplenti evitando così cattedre vuote. Ragion per cui i nuovi elenchi dovranno essere pronti entro l'inizio dell'anno scolastico. Stando a quanto filtra da viale Trastevere i tempi infatti dovrebbero essere i seguenti: domande dal 10 maggio al 15 giugno; graduatorie provvisorie entro luglio, graduatorie definitive entro agosto. Nell'aggiornamento verranno attribuiti punteggi differenziati in base ai diversi titoli di abilitazione conseguiti. Ad esempio i laureati in Scienze della formazione primaria avranno fra i 48 e i 60 punti sulla base della durata del percorso di laurea (vecchio e nuovo ordinamento) e 12 punti legati alla selettività dell'accesso al percorso. Gli abilitati all'insegnamento nella scuola secondaria attraverso i Tfa, i Tirocini formativi attivi, avranno 12 punti sulla base della durata del percorso e 30 sulla base della selettività dell'accesso al percorso di abilitazione. Tra le novità di quest'anno va segnalato l'inserimento in II fascia, fra gli abilitati, di 55.000 diplomati magistrali a cui fino ad oggi non era stato dato questo riconoscimento. Dando seguito a una recente sentenza del Consiglio di Stato.
Le graduatorie di istituto continueranno a essere aggiornate ogni tre anni per tutti gli iscritti. Ogni anno si apriranno però due "finestre", una a giugno e l'altra a dicembre, per l'inserimento in II fascia (quella riservata a chi è abilitato) di chi ha acquisito nel frattempo l'abilitazione attraverso i Tfa, i Percorsi abilitanti speciali (Pas) riservati a chi aveva già alcuni anni di servizio alle spalle, i corsi di laurea in Scienze della formazione primaria. In attesa di una delle due finestre i nuovi abilitati restano in III fascia ma con una differenza: a seguito dell'abilitazione viene loro riservata la precedenza assoluta nell'attribuzione delle supplenze.
Le novità in arrivo dal Miur non si fermano qui. Sono stati allungati di una settimana i termini per l'aggiornamento delle graduatorie a esaurimento. Gli insegnanti che vogliono cambiare o confermare la provincia di appartenenza avranno tempo fino alle ore 14 del 17 maggio.
Dalla prima fascia si attingono i docenti per le supplenze annuali (da settembre a giugno o agosto) e per le immissioni in ruolo». La seconda fascia è composta da docenti abilitati ma che, per vari motivi, non sono entrati in prima fascia. Fino a ora questa graduatoria era quasi vuota. Poiché tra il 2012 e il 2014 sono state attivate nuove abilitazioni (sia ordinarie, dette "tfa ordinario", sia riservate a chi aveva almeno 360 giorni di supplenza dette Pas, che sta per Percorsi abilitanti speciali), la seconda fascia potrebbe riempirsi, con problemi di varia natura in quanto questi docenti chiedono di andare nella graduatoria a esaurimento che, lo ricordiamo, è chiusa». Poi c'è la terza fascia, composta da coloro che hanno il titolo (cioè la laurea), ma non l'abilitazione. Per costoro non esiste una graduatoria unica, perché questi docenti presentano domanda di supplenza ed entrano in graduatoria nelle scuole che richiedono con una apposita procedura; il numero di scuole nelle quali i supplenti possono chiedere di andare in graduatoria è stabilito dall'ordinanza ministeriale che uscirà presumibilmente verso giugno.
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sabato 3 maggio 2014
Susanna Camusso contro il decreto Lavoro, “aumenta la precarizzazione”
Se le proposte di modifica al decreto Lavoro verranno confermate, si andrà a "peggiorare ulteriormente" un decreto che era già costruito male e non trovava una soluzione al tema della precarietà. "La legislazione corrente sul lavoro, non permette di dire ai giovani che hanno prospettive molteplici di occupazione". "La legislazione corrente sul lavoro, non permette di dire ai giovani che hanno prospettive molteplici di occupazione. "L'unica cosa certa per un giovane - ha aggiunto - e' il lavoro a chiamata, quello a progetto e cosi' via, senza poter sapere cosa accadra' domani".
La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, boccia gli emendamenti apportati al decreto su contratti a termine e apprendistato sul decreto Lavoro. «Abbiamo visto delle indiscrezioni, non abbiamo testi finali e ci riserviamo di vederli, se però gli annunci corrispondono alla realtà mi pare che si sia ulteriormente peggiorato un decreto che già non andava bene» ha detto, a margine di un incontro delle Giornate del Lavoro.
No della Cgil alla trasformazione del tetto del 20% per l'uso dei contratti a termine in sanzione pecuniaria per quelle aziende che sforano il limite. «Mi pare che si continui a sancire la precarietà come strada che si vuole utilizzare. Così si toglie l'unico argomento e si passa alle sanzioni pecuniarie che e' un modo per dire che non c'e' più un vincolo e un'idea di limitazione e che ci sarà un uso illimitato, e anche illegittimo, di forme di lavoro a termine» dice la Camusso.
Secondo la Camusso, «desta qualche perplessità l'annuncio di voler legare questo decreto al contratto unico a tutele crescenti: così il contratto unico resta un mistero della fede». «La sensazione - ha proseguito - é che la distanza tra la dichiarata volontà e i provvedimenti sia sempre più ampia». «Bisogna decidere se il lavoro é lo strumento con il quale si esce dalla crisi o se si pensa che é sufficiente continuare a svalorizzarlo. L'unica strada é il lavoro».
Concorda con Camusso il segretario Ugl, Giovanni Centrella: "Così si rischia solo di penalizzare ulteriormente il mondo del lavoro. Prevedere una sanzione e non più la stabilizzazione del lavoratore precario non porterà le aziende ad assumere, anzi, il rischio è che si verifichi proprio il contrario".
Raffaele Bonanni: chi non rispetta le regole assuma a tempo indeterminato. «Alt! Chi non rispetta regole tempo determinato deve assumere a tempo indeterminato, altro e' ingiusto». Lo scrive in un tweet, rivolto al premier Matteo Renzi con l'hashtag #renzirispettasindacato, il segretario generale della Cisl.
Luigi Angeletti: forte multa per chi sfora tetto precari è deterrente. L'emendamento al Dl lavoro presentato dal Governo al Senato, che prevede la trasformazione dell'obbligo di assunzione in una multa per le imprese che superino il tetto del 20% di contratti a tempo determinato, «non sarà un grande problema» spiega il leader della Ui.
«Sono perché l'approvino subito, così evitiamo di discutere di cose quasi inutili e abbastanza marginali - ha chiarito Angeletti - non provoca niente né nel bene né nel male». Secondo il segretario generale della Uil «la cosa migliore sarebbe stata che la percentuale per i contratti a termine sull'insieme dell'organico fosse stabilita, come avveniva nel passato, per via contrattuale». L'emendamento dell'esecutivo non rappresenterà un problema «perchè tanto le aziende non sono disposte a pagare. Hanno già cominciato a dire che la multa è troppo elevata».
Hanno peggiorato un decreto che già non andava bene. In sintesi questo il giudizio della numero uno della Cgil Susanna Camusso dopo l'emendamento sul decreto lavoro: che propone, secondo la Cgil, "modalità per cui l'unica strada è la precarizzazione", e la riassunzione trasformata in modalità pecuniaria "è il via libera all'illegittimità dei rapporti".
E a chi parla di Cgil Act manda a dire: "si mettano d'accordo con il cervello, perché ogni due ore passiamo dall'inesistenza del ruolo e del valore dei sindacati al fatto che condizionano tutto”.
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