mercoledì 3 settembre 2014
Il ministro Madia: non ci sono soldi per i dipendenti statali. "Stipendi bloccati per tutto il 2015".
Nuova doccia fredda sugli statali. Anche nel 2015 proseguirà il blocco dei contratti."In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono", ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. Ora, aggiunge, "prima di tutto" guardiamo "a chi ha più bisogno", quindi "confermiamo gli 80 euro, che vanno anche ai lavoratori pubblici".
Il governo, a detta della Madia, pensa "prima di tutto a chi ha più bisogno". "Quindi confermiamo gli 80 euro, che vanno anche ai lavoratori pubblici", ha precisato. E questo nonostante negli ultimi quattro anni i dipendenti della pubblica amministrazione abbiano visto ridursi il salario reale di quasi il 15%.
Il blocco, iniziato ormai nel 2010, consente allo Stato un risparmio di circa 5 miliardi di euro. "I contratti - ha affermato il ministro della Pubblica amministrazione - sono bloccati da quando è iniziata la crisi. Tutti insieme, governo e parti sociali, adesso dobbiamo portare il Paese fuori dalla crisi. I dati dell'economia li abbiamo visti, in una situazione di crisi la cosa importante è l'alleanza con chi ha più bisogno".
Ecco, le parti sociali. Già qualche giorno fa i sindacati, quando si ipotizzava lo stop degli stipendi pubblici, avevano alzato la voce. Susanna Camusso, segretaria della Cgil, aveva cinguettato su Twitter: "C'è da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella #PA (pubblica amministrazione, ndr) sarebbe inaccettabile"
Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha subito attaccato l'operato dell'esecutivo: "Eliminassero gli sprechi negli enti locali, nelle Regioni, nei Comuni e nelle aziende mucipalizzate. Ma non tolgano soldi ai dipendenti statali. Stiamo ancora aspettando iniziative di
spending review".
Con lo stop agli aumenti salariali decisi nel 2010 i lavoratori pubblici hanno perso in quattro anni nel complesso circa 3.600 euro lordi, mentre altri 600 circa si perderanno nel 2014. Fin qui, sottolinea il responsabile dei Settori pubblici Gentile, i 'costi' già certificati, che salirebbero ad, appunto, 4.800 euro con un altro anno di blocco.
Interviene anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, secondo il quale un nuovo blocco della contrattazione nel pubblico impiego vorrebbe dire che "i contratti nazionali non esistono più". Se il Governo Renzi pensa di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici" allora "la nostra risposta non potrà essere che la mobilitazione", afferma Dettori, segretario generale Fp-Cgil, che giudica "intollerabile" la "prosecuzione del blocco della contrattazione". E "senza un passo indietro del Governo", avverte, "torneremo nelle piazze".
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Riforma della scuola nell’era 2.0: assunzioni e precari
Un piano straordinario di assunzione di 148.100 nuovi professori già dal 2015. Un nuovo concorso per 40mila cattedre dal 2016-2019. Più inglese e informatica. E più contatto tra scuola e mondo del lavoro sul modello duale tedesco.
Linee guida sulla scuola pubblicate on line sul sito del Governo "Passo dopo passo": i giorni che ci aspettano sono giorni meravigliosi. Più inglese ed economia tra i banchi - Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni e diffusione dello studio dei principi dell'Economia in tutte le secondarie. E' questa l'intenzione del Governo per migliorare la scuola italiana. Tra gli obiettivi anche quelli di potenziare le competenze digitali degli studenti e portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell'Arte nelle secondarie. Perché la scuola italiana diventi davvero digitale si pensa a piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. L'idea del Governo è quella di "disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi".
#labuonascuola è trending topic su Twitter - Su Twitter #labuonascuola diventa subito trending topic. Questa mattina, poco dopo le 10, il Governo ha pubblicato online (sul sito passodopopasso.italia.it) le linee guida per un "patto educativo" sulla scuola. In poco tempo la discussione si è spostata sulla piattaforma di Twitter. "#labuonascuola è trending topic, finalmente si parla di #scuola", cinguetta l'account del dicastero di viale Trastevere, Miur Social.
I 150 mila insegnanti precari che saranno assunti fanno già il "loro dovere come gli altri", soltanto che non hanno la "certezza del loro posto di lavoro. Noi mettiamo una riga sotto a questo". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in conferenza stampa a palazzo Chigi, nel presentare le linee guida della scuola.
"Il concorso per i docenti non finisce nel sottoscala", ha assicurato il ministro. Dal 2016 le assunzioni avverranno attraverso il concorso. "Dall'ultimo del 2012 sono stati assunti 12 mila docenti. Risolto il problema dell'organico di fatto e di diritto, il concorso sarà un'opportunità di lavoro qualificato".
"Ci sarà un percorso legislativo molto lineare. Dopo la consultazione arriverà un decreto legge a inizio 2015": così Stefania Giannini, illustrando ai giornalisti le Linee guida sulla scuola. "Non c'è solo impegno politico nel progetto di stabilizzazione dei precari. Legge stabilità sarà il primo strumento". In conferenza il ministro ha aggiunto che la legge di stabilità "è il primo strumento per la messa a regime della prima tornata di assunzioni".
"Partirà un accurato censimento per verificare le competenze linguistiche degli attuali insegnanti", ha spiegato il ministro dell'Istruzione riferendosi all'insegnamento di una materia in una lingua diversa dall'italiano, dal prossimo anno scolastico nel quinto anno delle Superiori e in futuro, secondo le intenzioni espresse nelle Linee guida, sin dalla primaria. "Laddove dovesse emergere che non c'è un numero sufficiente di docenti in grado di assolvere questo compito servirà un'attività di formazione ad hoc".
Poi in un tweet: "Da lunedì prossimo in tour per l'Italia per raccontarvi #labuonascuola". Sempre attraverso il social network il ministro ricorda che la consultazione sulle Linee guida presentate oggi comincerà il 15 settembre.
Sono alcune delle linee guida sulla scuola riguardanti il personale docente. Ogni tre anni il 66% dei docenti di ogni scuola (o reti di scuole) avranno diritto a uno scatto di retribuzione di 60 euro netti al mese. Si tratterà di quei docenti della singola scuola (o della singola rete di scuole) che avranno maturato più crediti nel triennio precedente. Gli scatti di competenza saranno legati all’impegno e alla qualità del proprio lavoro. Verrà creato un nuovo status giuridico dei docenti che "consenta incentivi economici basati sulla qualità della didattica, la formazione in servizio, il lavoro svolto per sviluppare e migliorare il progetto formativo della propria scuola".
D'ora in poi si diventerà professori di ruolo soltanto tramite un concorso pubblico: 40mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. Il concorso, bandito nel 2015 per il triennio di riferimento 2016-2019, offrirà in questo modo una reale opportunità a tutti coloro che si sono abilitati all'insegnamento negli ultimo anni e che hanno maturato un'aspettativa a diventare velocemente docenti di ruolo.
Per assumere i 148.100 precari della scuola saranno necessari circa 3 miliardi di euro. Per l’esercizio finanziario 2015, primo anno di attuazione del piano, sarà quindi necessario impegnare un miliardo, relativo ai primi quasi mesi dell’anno scolastico corrispondenti con gli ultimi quattro mesi dell’anno solare (da settembre a dicembre).
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lunedì 11 agosto 2014
Bonus fiscale di 80 euro e la sorpresa del conguaglio fine anno 2014
Innanzitutto a chi spetta. l bonus Irpef spetta a tutti i lavoratori dipendenti e a chi percepisce redditi assimilati al lavoro dipendente come:
soci lavoratori delle cooperative;
disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione;
lavoratori in mobilità e in cassa integrazione;
titolari di borse di studio e assegni di formazione professionale;
collaboratori coordinati e continuativi e quelli a progetto;
lavoratori impiegati in lavori socialmente utili.
Per percepire il bonus il contribuente non deve fare alcuna richiesta, in quanto questo scatta in automatico e il sostituto d’imposta è tenuto a versarlo nel momento in cui quest’ultimo, dai calcoli effettuati ritiene che il contribuente ne abbia diritto.
Vi sono comunque casi specifici in cui è prevista una richiesta scritta da parte del contribuente:
nel caso di due o più rapporti di lavoro part-time il contribuente che ritenga di avere diritto al bonus può comunicare per iscritto ai suoi datori di lavoro di avere diritto al bonus e farsi versare da solo uno dei titolari il bonus;
nel caso di diversi contratti a termine con diversi titolari il contribuente può chiedere all’ultimo titolare il conguaglio del bonus spettante;
lo stesso vale per i lavoratori con contratti co.co.pro. o co.co.co. con più committenti.
nel caso in cui il contribuente si accorga che per effetto di più redditi superi la soglia dei 24.000 o dei 26.000 € deve comunicare al proprio sostituto d’imposta di non avere diritto al bonus ed eventualmente di voler restituire la somma già indebitamente percepita.
Hanno diritto al bonus anche colf e badanti, ma in questo caso i datori di lavoro non devono corrisponderlo. Saranno i lavoratori stessi che, per ottenerlo, dovranno presentare la dichiarazione dei redditi (730 o Unico) l’anno prossimo.
A chi non spetta. Sono esclusi dall'applicazione del bonus gli incapienti, coloro che possiedono un reddito fino a 8.000 euro. Ciò in quanto l'imposta prodotta dal reddito (8000 euro) è tutta assorbita dalla detrazione per lavoro dipendente spettante.
Diverso è il discorso per coloro che risultano incapienti per effetto delle detrazioni carichi di famiglia (coniuge e/o figli a carico). In questo caso il bonus viene erogato ugualmente.
Sono esclusi per l'anno 2014 anche i pensionati, coloro che hanno un reddito superiore a 26mila euro/anno e gli autonomi.
In modo particolare l’attenzione deve essere rivolta da coloro che percepiscono redditi da locazioni assoggettati a cedolare secca. In questo caso anche questo reddito concorre al raggiungimento del limite annuo che da diritto al bonus. Non concorrono al reddito totale che da diritto al bonus Irpef, (26mila euro) i redditi soggetti all'imposta sostitutiva per l'incremento di produttività.
ll bonus degli 80 euro ci sarà invece per chi ha perso il lavoro prima di maggio che, potrà recuperare il credito Irpef nella dichiarazioni dei redditi del 2015 e per i lavoratori deceduti. In quest'ultimo caso gli eredi potranno recuperare il credito in occasione della presentazione della sua dichiarazione dei redditi. In molti casi potrà accadere che l’imponibile di fine anno porti il lavoratore a perdere il diritto per intero o in parte del credito già percepito e a costringere il datore di lavoro a recuperarlo in fase di conguaglio. In questo caso, il lavoratore si troverebbe decurtata la busta paga di somme importanti. Per evitarlo, il lavoratore che non possa avere certezza della fascia di reddito in cui cadrà a fine anno, può richiedere al datore di lavoro di non applicare il bonus.
Il bonus Renzi di 80 euro potrebbe comunque presentare delle spiacevoli sorprese, infatti per effetto del calcolo del Bonus, che tiene conto del periodo di paga, si potrà ricevere un bonus ridimensionato. I famosi 80 euro potrebbero ridursi a 53 o 65 euro in base ai giorni effettivamente lavorati nel mese di riferimento. Il calcolo è il seguente: (640/245) per giorni di lavoro mese, dove 245 sono i giorni che mancano alla fine dell'anno.
L'esempio caratteristico riguarda coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato o a progetto con scadenza entro l'anno. In questo caso il calcolo puntuale del bonus terrà conto dei giorni di lavoro e quindi sarà: (Bonus/365)* moltiplicato i giorni effettivi di contratto.
Ad esempio, un dipendente assunto a tempo determinato dal 1/04/2014 al 30/10/2014 con un reddito superiore a 8145 € avrebbe diritto ad un bonus mensile di 53 euro.
Discorso analogo per i dipendenti pubblici ( es. gli insegnanti). Loro hanno diritto non a 80 euro ma a 53,33 euro al mese. Ciò in quanto bisogna tener conto che, per questa categoria di lavoratori, il periodo di lavoro effettivo è di 10 mesi su 12.
Per questo motivo non in tutti i mesi l’importo del bonus irpef in busta paga sarà di 80.00 €, ma l’importo varierà in base al numero dei giorni che compongono il mese di riferimento. Per il mese di maggio l’importo è di 80,98 euro (640 / 245 x 31).
Se il periodo di lavoro nell’anno 2014 è inferiore a 365 giorni, l’importo del credito spettante, come precedentemente determinato, deve essere parametrato al numero dei giorni di lavoro dell’anno, calcolati tenendo conto delle regole ordinariamente applicabili per l’applicazione delle detrazioni previste dall’art. 13 del TUIR.
Ad esempio, un lavoratore il cui reddito complessivo è di euro 22.000 e che:
ha cessato il rapporto di lavoro il 30 aprile 2014 (120 giorni di lavoro nel 2014) avrà diritto soltanto a parte del credito, pari a euro 640/365 x 120 = euro 210,41;
ha iniziato un rapporto di lavoro a tempo indeterminato il 3 giugno 2014 (212 giorni di lavoro del 2014) avrà diritto soltanto a parte del credito, in quanto euro 640/365 x 212 = euro 371,73.
Per verificare la spettanza del bonus, cercando di evitare conguagli a fine anno, i datori di lavoro devono eseguire una proiezione partendo del reddito (imponibile fiscale) del mese. Poiché, con molta probabilità questo calcolo verrà eseguito per la prima volta a maggio, si dovrà moltiplicare la retribuzione assoggettata a tassazione ordinaria per il numero dei mesi mancanti sino alla fine dell'anno. Al totale ottenuto si dovranno aggiungere gli emolumenti a tassazione autonoma (mensilità aggiuntive, gratifiche, premi ecc.) nonché l'imponibile fiscale progressivo da gennaio ad aprile (presente negli archivi dei dipendenti).
La dinamica si ripeterà alla fine dell'anno. Il datore di lavoro a fine 2014 avendo a disposizione tutti i dati per il calcolo dell'imponibile fiscale complessivo, potrà eseguire un controllo finale. Nei casi in cui i lavoratori si siano avvalsi della facoltà di chiedere il conguaglio riassuntivo all'ultimo datore di lavoro, questi avrà a disposizione anche il modello Cud rilasciato dal precedente sostituto di imposta da cui potrà ricavare il reddito e l'ammontare del bonus che i lavoratori hanno percepito nel corso dell'altro rapporto di lavoro. Il venir meno delle condizioni di spettanza del credito obbligherà il sostituto di imposta che esegue il conguaglio al recupero immediato di quanto erogato in precedenza perché non più spettante.
Comunque per stimare il reddito complessivo, alla proiezione annuale dello stipendio mensile vanno aggiunti gli emolumenti a tassazione autonoma, quali le gratifiche, i premi e le mensilità aggiuntive e, ovviamente, i primi quattro mesi del 2014
Per i lavoratori a tempo indeterminato che lavorano 365 presso la stessa azienda, il sostituto d’imposta dovrà procedere al calcolo del Bonus dovuto e poi dividere l’importo per 245 (numero di giorni che vanno dal 1 maggio al 31 dicembre 2014) e successivamente determinare l’importo che il sostituto deve erogare in ciascun periodo di paga.
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