sabato 16 luglio 2011

Ferie: diritti del lavoratore e piano ferie

Il piano delle ferie matura durante tutto l’arco dell’anno. Il piano ferie ha lo scopo di consentire al lavoratore l’effettivo recupero delle energie dal lavoro.
Tutti i lavoratori dipendenti hanno il diritto ad usufruire di un periodo di riposo per ricostituire le energie fisiche e intellettuali in base all’ art. 36 della Costituzione e alla disciplina dell’art. 10 D.lgs. 66 del 2003 ed al lavoro prodotto durante l’anno trascorso.
L’art. 10 del d. lgs 66 del 2003 ha previsto che ogni lavoratore abbia diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane, limite che può essere derogato dalla contrattazione collettiva, solo in senso migliorativo. E dunque è possibile fissare un periodo inferiore alle due settimane di ferie che, per legge, dovrebbero essere fruite nel corso dell'anno. A patto che siano rispettate le garanzie costituzionalmente riconosciute ai lavoratori.
Ulteriori modifiche a quanto stabilito dal D. lgs 66 del 2003 sono state apportate dal D lgs 213 del 2004.
Delle quattro settimane di ferie, il lavoratore ha diritto a godere almeno di due settimane consecutive nel corso dell’anno di maturazione. Il periodo, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, va fruito per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell'anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione. Per ulteriori informazioni si consiglia di visitare la pagina di Mondo-Lavoro.com.
I lavoratori hanno diritto di assentarsi dal lavoro per un periodo di ferie annue retribuite, per recuperare le energie psico-fisiche. Il periodo minimo di ferie annue è pari a quattro settimane per ogni lavoratore. Il diritto alle ferie è irrinunciabile e non può essere sostituito da indennità economiche eccetto nei casi di cessazione di rapporto di lavoro: solo in tali casi le ferie non godute vengono monetizzate e convertite in quote di retribuzione giornaliera.
La metà delle ferie deve essere fruito obbligatoriamente entro l'anno, la restante parte di ferie non godute nei successivi 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione. In caso contrario il datore di lavoro è passibile di sanzioni.
Il lavoratore può richiedere le ferie in qualunque momento dell'anno. La richiesta di ferie, ancorché soggetta a valutazione del datore di lavoro in merito alle esigenze di aziendali, deve essere presentata con congruo anticipo. L'eventuale malattia insorta durante il periodo di ferie ne interrompe il godimento e dà diritto al recupero dei giorni di ferie non godute.
A meno che le esigenze dell’azienda lo richiedono, il datore di lavoro e il lavoratore possono decidere per un piano ferie composto da più periodi di ferie divisi.
Tempi e modalità diversi del piano ferie possono essere stabiliti dai CCNL; i quali si basano su un esame tra le rappresentanze sindacali per determinare il piano delle ferie e le relative modalità di calcolo.

sabato 9 luglio 2011

INPS: pensioni on line

Durante il corso della vita lavorativa l’istituto di previdenza, l’Inps provvede ad accreditare ad ogni singolo lavoratore (dipendente e collaboratore a progetto) tutti i contributi versati nelle varie gestioni. E in qualsiasi momento, si può richiedere presso gli uffici di competenza dell’Inps o presso gli sportelli automatici (self-service), l’estratto conto, che riassume in una tabella composta da più voci, tutti i contributi che risultano registrati negli archivi dell’Inps a favore degli assicurati.
Inoltre, gli assicurati possono chiedere il proprio estratto contributivo e ottenere il calcolo della pensione, sulla base dei contributi versati e della simulazione dei contributi previsti collegandosi al sito INPS. Il servizio on line è attualmente disponibile per tutti gli utenti dotati di PIN (numero di identificazione personale): cittadini, patronati, Centri di Assistenza Fiscale e Comuni. Per entrare nel servizio on line è necessario registrarsi. L’Inps fornisce agli utenti un PIN composto da una prima parte (otto caratteri), rilasciata al momento della richiesta. La seconda parte è recapitata a domicilio soprattutto per ragioni di privacy e di sicurezza.
Se il lavoratore è vicino alla pensione, può chiedere l’estratto conto certificativo, che è un documento che consente di conoscere in modo dettagliato tutti i contributi accreditati. L' estratto contributivo è un riepilogo dei contributi che risultano registrati negli archivi dell'Inps a favore del lavoratore fin dall'inizio della sua vita assicurativa (nell'estratto sono compresi i contributi da lavoro, figurativi e da riscatto). Ne possono fare richiesta tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all'Inps. L'estratto consente al lavoratore di verificare l'esattezza delle registrazioni che lo riguardano e di segnalare per tempo eventuali discordanze o inesattezze al datore di lavoro.
L'estratto che cosa contiene
Un estratto sintetico che indica, per tipo di contribuzione (lavoro dipendente, contributi figurativi, disoccupazione, malattia, lavoro agricolo dipendente etc.), le settimane utili per il diritto alla pensione; un estratto analitico dei periodi contributivi registrati negli archivi dell'Inps alla data di richiesta dell'estratto da parte dell'interessato, e quindi: i contributi registrati negli archivi (giorni, settimane, mesi); le settimane utili per il raggiungimento del diritto alla pensione; le settimane utili per il calcolo della pensione; la retribuzione o il reddito; e le note.
I dipendenti pubblici INPDAP possono consultare on line la propria posizione assicurativa, stamparla e richiedere eventuali modifiche o integrazioni. Un servizio che è utile in ogni fase della vita lavorativa: consente agli iscritti più giovani di avere un’idea di quella che sarà la propria pensione e quindi di pianificare per tempo le scelte più convenienti e a chi invece è vicino alla pensione di verificare l’esattezza della propria posizione assicurativa.

giovedì 7 luglio 2011

Infortuni sul lavoro 2011. Rapporto INAIL

Presentato dall’ INAIL il proprio “Rapporto annuale 2010 con analisi dell’andamento infortunistico” , l’istituto ogni anno traccia un bilancio ed una prospettiva immediata del proprio lavoro e fornendo al tempo un’analisi, una propria valutazione dello stato in cui si trova il mondo del lavoro italiano, ed in modo particolare la Salute, sicurezza, e gli infortuni sui luoghi di lavoro. Questo è un rapporto dedicato alla prevenzione degli incidenti sul lavoro, alla presa in carico totale del lavoratore infortunato.
Il calo degli infortuni si è concentrato in agricoltura (-4,8%), industria (-4,7%), edilizia (-12,4%). In crescita invece gli infortuni nel comparto servizi (+0,4%). Il trend ha interessato l’Italia intera dal Nord al Sud (-1,3% Nord-Ovest, 1,6% Nord-Est, -1,8% del Centro, -3,2% del Mezzogiorno). Regioni “virtuose”: Campania (-6,5%), Piemonte (-3,6%),Veneto (-2,5%).
Distinguiamo le modalità in cui avviene l’infortunio:
in occasione di lavoro sono i casi avvenuti all’interno del luogo di lavoro, nell’esercizio effettivo dell’attività;
in itinere sono invece quelli accaduti al di fuori del luogo di lavoro, nel percorso casalavoro-casa e causati nella maggior parte dei casi, ma non esclusivamente, dalla circolazione stradale.
Parlando di  sulla sicurezza sul lavoro, la prevenzione e gli infortuni,  i dati relativi alle malattie professionali. Sono state contate da INAIL una quantità di denunce pari al 22% in più rispetto a quelle del 2009. Un dato significativo e positivo, che indica come stia salendo la consapevolezza dei lavoratori e dei datori di lavoro sul tema sulla sicurezza dl lavoro, grazie all’ informazione, promozione, sensibilizzazione condotte dall’ INAIL.
Quindi ancora in calo gli incidenti sul lavoro. Nel 2010, il numero dei decessi è sceso per la prima volta sotto la soglia dei mille: sono stati 980, registrando un calo del 6,9% rispetto ai 1.053 del 2009 e toccando un nuovo minimo storico dal dopoguerra (riferimento per le statistiche). In diminuzione anche gli infortuni nel complesso: lo scorso anno sono stati 775 mila (775.374 per la precisione) in calo dell'1,9% rispetto ai 790.112 del 2009. I dati sono contenuti nel rapporto annuale dell'INAIL. Non è in proprio sostenere che il 2010 sia l'anno in cui per la prima volta dal dopoguerra, il numero di morti sul lavoro è sceso sotto i mille casi  ed è sicuramente un segnale positivo che comunque i datori di lavoro devono porre come obiettivo per la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro.
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