sabato 2 luglio 2016

Offerte di lavoro sviluppo WEB retail 2.0



Tra i settori ad aver resistito efficacemente l'impatto della crisi, ci sono sicuramente quello dell'e-commerce e quello di Internet, che continuano a crescere, a dispetto delle difficoltà. Con l’espressione “commercio elettronico” si intende qualunque iniziativa commerciale gestita con mezzi elettronici e tramite il supporto di internet.

Il retail si adatta alla vendita che sta crescendo con il Web. E va a caccia di professionisti con competenze tra distribuzione tradizionale e sistemi automatizzati, punti vendita fisici e piattaforme e-commerce, gestione degli inventari e ingegneria del software. E’ stato rilevato oltre 1.200 posizioni aperte nelle professioni innovative della vendita al dettaglio, in una lista di società che va dai marchi più noti della categoria (come Tesco e Walmart) a stelle dell’e-commerce di moda (Yoox) e colossi senza bisogno di presentazioni (Amazon e Apple).

L’e-commerce manager è il responsabile delle vendite online, specializzato nel preparare e gestire le attività economiche in rete dell’azienda. Si occupa dell’elaborazione delle strategie per il lancio di un prodotto o di un servizio nel commercio elettronico ed è responsabile di tutto il percorso ovvero da quando il cliente invia l’ordine a quando ritira la merce; cura inoltre i rapporti con le società che forniscono i servizi in outsourcing (ricerca di nuove risorse).

Conosce approfonditamente i mercati internazionali, il marketing e il controllo di gestione. Ha competenze economico-gestionali e competenze tecniche.

L’e-commerce manager decide per quali beni e servizi è valida la vendita on line, quali tipi di campagne pubblicitarie effettuare, come devono essere organizzate le pagine web in cui si offrono i servizi e prodotti da acquistare. Sa utilizzare i programmi relativi alle nuove tecnologie dell’informazione e lavorare in team.

Dotato di capacità diagnostiche e relazionali, l’e-commerce manager è un lavoratore disponibile all’aggiornamento continuo, è flessibile e in grado di adattarsi a nuovi metodi di lavoro nel campo commerciale e di marketing.

La strada portante è rappresenta dalle competenze inquadrate dalla multinazionale del recruiting PageGroup nel cosiddetto “e-tail”, gioco di parole tra electronic e retail che allude alla digitalizzazione del commercio. Tesco, multinazionale britannica della distribuzione, cerca per la sola Gran Bretagna 498 figure. Tra i profili più improntati alla vendite elettroniche ci sono digital analyst, online strategy manager (lo “stratega” di presenza e attività online), online acquisition manager e junior big data analyst.

Walmart, colosso Usa della Gdo, sta cambiando pelle ai vecchi schemi della distribuzione con un interesse sempre più massiccio per la vendita online. L’obiettivo è potenziare l’e-commerce, canale che cresce a ritmi ancora blandi (solo lo 0,7% nell'ultimo trimestre) rispetto alle esigenze del mercato. La lista di risorse in fase di selezione per la sua divisione It include professionisti di base più tecnica (software engineer, senior software engineer), informatico-statistica (data scientist, web developer) o ibrida tra Ict e business, come nel caso del quantitative risk analyst: un “esperto di rischi” con focus sulla cybersecurity e le violazioni di dati.

Esistono realtà di e-commerce particolarmente fiorenti come la Dalani, una delle più importanti nel settore home&living: l’azienda attualmente offre lavoro per diverse tipologie di professionisti, laureati e non, da inserire all’interno del suo organico.

Ecco le opportunità lavorative offerte:

Business Analyst (Milano) Il candidato ideale è laureato in Economia, Business, IngegneriaMatematica o Informatica, ha una buona padronanza del pacchetto Office (in particolare di Excel), ha un’ottima padronanza della lingua inglese, ha buone capacità di problem-solving e sa lavorare in team

Production Assistant (Milano) L’azienda è alla ricerca di candidati che abbiano un’ottima conoscenza di Excel, che siano in grado di lavorare per obiettivi, che siano precisi e puntuali nel rispetto delle scadenze

Agente Customer Service (Lainate) Per la posizione si ricercano candidati che abbiano alle spalle già esperienza nel customer service, che abbiano una buona conoscenza del pacchetto Office e della posta elettronica, che abbiano una buona dizione e un’ottima capacità di scrittura

Addetto alla Supply Chain (Lainate) I requisiti richiesti per il ruolo sono: buona conoscenza della lingua inglese, orientamento alla customer experience, buona conoscenza del pacchetto Office, buona capacità di gestione dello stress

Il quadro di offerte è simile a quello proposto, con numeri più ridotti, nell’arredo da Ikea (24) e nei supermercati da Carrefour (21). Il brand svedese del mobile rinforza i suoi canali di vendita online con risorse ad hoc per l’e-commerce (e-commerce sales manager, e-commerce finance specialist) e nello sviluppo del business. Carrefour offre ai neoalaureati in uscita dalla classi di economia e ingegneria gestionale posizioni di tirocinio per aree più classiche, come la logistica, o all’insegna di sostenibilità e innovazione: è il caso delle posizioni aperte in corporate social responsability (responsabilità sociale di impresa) o digital and web innovation (innovazione web).

Spostandosi sul retail di moda e lusso, spuntano due marchi del calibro di Yoox e Swatch Group. La piattaforma italiana di e-commerce del fashion è in cerca di 60 figure, con funzioni più orientate a programmazione e raccolta dati (iOS developer, interface developer, big data senior developer) e a vendite e marketing (web marketing specialist, retail manager, e-commerce account). Swatch Group, storico brand svizzero dell’orologeria, cerca per la sua sola sezione retail 14 figure indirizzate principalmente a vendite (sales manager) e gestione (boutique manager).

Un capitolo a sé è rappresentato da Amazon e Apple. Il colosso di Jeff Bezos, forte di vendite a 35,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2015, cerca oltre 400 talenti nella sua sola sezione di business intelligence: dai più ordinari business intelligence analyst ai data scientist, gli “scienziati dei dati” al lavoro su modello statistici per la risoluzione di problemi aziendali. Apple seleziona per la sola Italia 17 risorse in ambito retail, con funzioni organizzative (market leader per analisi sui risultati e coordinamento), digitali (software engineer) o di promozione e diffusione delle tecnologie, come nel caso dei solution engineer: professionisti al servizio dei clienti aziendali per l’introduzione di dispositivi mobile nella routine di lavoro.

L'e-commerce non è meramente una nuova modalità di vendita, ma un modo del tutto inedito di "stare sul mercato" , sempre più legato ai trend del “Social” e del “Mobile”, dal momento che sfrutta la sinergia dei social network per la vendita grazie all'interazione tra utenti e allo scambio di feedback.

Negli ultimi anni sempre più aziende hanno puntato sull’e-commerce, avviando una nuova attività online o affiancando il proprio negozio tradizionale, con due principali vantaggi:

L’azienda può far leva su costi minori rispetto agli store tradizionali (affitto immobili, gestione ottimale del magazzino e delle scorte) e maggiore funzionalità, infatti i siti online sono attivi 24 ore al giorno, sette giorni su sette e offre possibilità di vendita tramite dropshipping, quindi senza possedere materialmente i prodotti nel proprio magazzino.




venerdì 1 luglio 2016

Prestiti agevolati a professioniste, autonome e imprese femminili



Il nuovo protocollo dell' Abi, mira a rendere più agevole il finanziamento all'imprenditoria femminile, offrendo condizioni particolarmente vantaggiose rispetto alle classiche modalità di finanziamento.

E' stato recentemente firmato dall' Abi ( associazione bancaria italiana) un nuovo protocollo per rendere più agevole un finanziamento verso l' imprenditoria femminile. Tale documento  ha lo scopo principale di valorizzare il lavoro per le donne, dando una importante possibilità di accesso ad appositi finanziamenti con tassi più agevolati rispetto alle classiche condizioni presenti sul mercato.

Fino al 2017 lavoratrici autonome, libere professioniste e imprese femminili possono utilizzare le agevolazioni per l’accesso al credito previste dal Protocollo ABI per la crescita delle imprese a prevalente partecipazione femminile, scaduto il 31 dicembre 2015 ma prorogato a dicembre 2017.

I prestiti agevolati sono erogati dalle banche aderenti all'accordo. Ogni istituto mette a disposizione delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome uno specifico tetto finanziario, destinato alla concessione di finanziamenti, a condizioni competitive, ai base ai seguenti programmi:

Il Protocollo prevede che ciascuna delle banche aderenti - vedi elenco - metta a disposizione delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome uno specifico plafond finanziario, destinato alla concessione di finanziamenti, a condizioni competitive, lungo le seguenti tre linee direttrici:

“Investiamo nelle donne” – finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione

“Donne in start-up” – finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese a prevalente partecipazione femminile ovvero l’avvio della libera professione;

“Donne in ripresa” – finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle Pmi e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.

Tali finanziamenti potranno beneficiare della garanzia della Sezione speciale del Fondo di garanzia in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile o delle eventuali garanzie, pubblico o private, che le banche riterranno utile acquisire.

Il Protocollo prevede, inoltre, la possibilità che il rimborso del capitale dei finanziamenti erogati possa essere sospeso, una sola volta nell'intero periodo dell’ammortamento del finanziamento bancario e per un periodo fino a 12 mesi, nei seguenti casi:

maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma;

grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, ovvero del suo coniuge, o convivente, o dei figli anche adottivi;

malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma.

Il protocollo d' intesa per i finanziamenti verso una nuova imprenditoria femminile è stato stipulato tra l' Associazione Bancaria Italiana ( Abi) e dodici banche italiane, per agevolare maggiormente il percorso di un prestito alle donne appartenenti alle categorie di liberi professionisti o alle piccole e medie imprese. Tali finanziamenti agevolati, potranno essere attivati in tutti i settori economici e per ogni attività d'impresa, purché dietro ci sia una donna.

Nello specifico, sono stati erogati circa 450 milioni di euro a favore della nuova imprenditoria femminile, che potranno essere utilizzati per sostenere dei nuovi investimenti, per avviare delle start- up o anche per ottenere un po' di liquidità, viste le crescenti difficoltà operativa per le imprese in questo difficile momento di crisi economica.

Per verificare se si rientra nei requisiti di accesso ai finanziamenti alla nuova imprenditoria femminile,  è necessario recarsi in una delle banche aderenti al suddetto protocollo con l' Abi, per richiedere tutte le informazioni relativi ai suddetti finanziamenti e soprattutto sulle condizione economiche previste ( tra cui ad esempio un tasso di interesse agevolato).

E' possibile inoltre consultare tutta la documentazione sul relativo sito dell' associazione bancaria italiana, al seguente indirizzo www.abi.it. Nella sezione imprese, è presente una voce specifica sull' imprenditoria femminile, con il documento firmato dalla stessa Abi e le dodici banche italiane il 10 giugno 2014, dal nome "  Protocollo d' intesa per l' imprenditoria  femminile e lavoro autonomo".

Sarà possibile consultare anche il documento sulle banche aderenti al protocollo con l'Abi, tra cui ricordiamo, essere presenti il gruppo Banca popolare di Milano, Unipol banca,  cassa di risparmio di Parma e Piacenza,  Banca di credito popolare, ed eventuali comunicazioni o documenti inerenti allo stesso protocollo.

A favore infine della nuova imprenditoria femminile, sono stati promossi degli interessanti benefici nella " sezione speciale del fondo di garanzia delle PMI" che prevede per le sole imprese  con una prevalente partecipazione di donne, di poter sospendere il rimborso di un capitale per un finanziamento ottenuto, in caso di maternità, per una grave malattia sia della stessa donna imprenditrice e sia di un suo familiare o per una malattia invalidante di un genitore ( o di parenti entro il terzo grado) che vivono con la donna imprenditrice.

Il finanziamento è garantito della Sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, o dalle eventuali garanzie pubbliche o private che le banche riterranno utile acquisire.

La sospensione rate (rimborso del capitale) può avvenire una sola volta e per un massimo di 12 mesi, in una serie di specifici casi: maternità, grave malattia dell’imprenditrice o lavoratrice autonoma ovvero del suo coniuge, convivente o figli anche adottivi, malattia invalidante di un genitore o parente o affine entro il terzo grado convivente con l’imprenditrice o lavoratrice autonoma.

Ecco l’elenco delle banche aderenti riportate dall'ABI:

Gruppo Intesa Sanpaolo 600 milioni di euro

Gruppo Banca Popolare di Milano 300 milioni di euro

Gruppo Ubi Banca 300 milioni di euro

Banco Popolare 100 milioni di euro

Banca delle Marche  20 milioni di euro

Cassa di Risparmio Parma e Piacenza 15 milioni di euro

Banca Popolare dell’Emilia Romagna 15 milioni di euro

Banca Carim 10 milioni di euro

BCC di Avetrana 10 milioni di euro

Unipol Banca 10 milioni di euro

Credito Valtellinese 10 milioni di euro

Banca Popolare di Friuladria 8 milioni di euro

Cassa di Risparmio di San Miniato  5 milioni di euro

Banca di Piacenza 5 milioni di euro

Banca Malatestiana 5 milioni di euro

Cassa di Risparmio della Spezia 5 milioni di euro

Cassa di Risparmio di Cesena  5 milioni di euro

Banca di Credito Popolare 5 milioni di euro

Credito Cooperativo Ravennate e Imolese 5 milioni di euro

Banca Popolare di Bari 5 milioni di euro

Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di Ravenna 5 milioni di euro

BCC di Sangiovanni Rotondo 3 milioni di euro

BCC delle Prealpi 2,5 milioni di euro

Banca di Cesena 2 milioni di euro

Banca Tercas 2 milioni di euro

Cassa di Risparmio di Orvieto 2 milioni di euro

Banca Caripe 1 milione di euro

Banca Valdichiana Credito Cooperativo Tosco Umbro 500 mila euro

Banca Area Pratese Credito Cooperativo 500 mila euro



Forme pensionistiche complementari: una guida



Il mercato della previdenza complementare è costituito da diverse tipologie di forme pensionistiche e premesso che l'adesione ad un prodotto di previdenza integrativa è sempre su base volontaria, ognuna delle forme previdenziali ha caratteristiche proprie.

Vediamo le caratteristiche principali di ogni prodotto.

I fondi pensione aperti sono forme pensionistiche complementari istituite da Banche, Compagnie di assicurazione, Società di Gestione del Risparmio (SGR) e Società di Intermediazione Mobiliare (SIM). L'adesione è aperta a tutti.

I lavoratori dipendenti del settore privato possono aderire su base:
· Individuale: il lavoratore al momento dell'adesione sceglie l'importo e la periodicità della contribuzione; può scegliere di versare anche solo il trattamento di fine rapporto (TFR).
· Collettiva: i versamenti (nella maggioranza dei casi costituiti da TFR, contributo datore, contributo dipendente) vengono effettuati direttamente dall'azienda con modalità e percentuali di contribuzione calcolate di norma sulla retribuzione annua lorda e stabilite da accordi o regolamenti aziendali
I lavoratori del settore pubblico possono aderire solo su base individuale, tramite contribuzioni personali.

I FPA sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della società che li istituisce e sono destinati esclusivamente al pagamento delle prestazioni agli iscritti.
La gestione finanziaria del Fondo aperto può essere svolta dalla stessa società istitutrice, oppure da un'altra società, mediante una delega di gestione.

A tutela dell'interesse degli aderenti, vengono nominati:
Il Responsabile del fondo, che ha il compito di vigilare sul rispetto delle norme di Legge e del regolamento del fondo

L'Organismo di Sorveglianza, che  rappresenta l'interesse degli aderenti.
Questi ruoli vengono ricoperti da figure indipendenti dalla Società e dall'eventuale Gruppo di appartenenza, a miglior garanzia dell'interesse degli iscritti.

I piani individuali pensionistici, sono forme pensionistiche complementari istituite da Compagnie di assicurazione. Come i fondi pensione aperti, anche i PIP sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della compagnia e sono destinati esclusivamente al pagamento delle prestazioni agli iscritti.
Sono realizzati mediante:

Contratti assicurativi di ramo I – assicurazioni sulla vita - nei quali la rivalutazione della posizione individuale è collegata ad una o più gestioni interne separate

Contratti assicurativi di ramo III - polizze di tipo unit linked - nei quali la rivalutazione della posizione individuale è collegata al valore delle quote di uno o più fondi interni oppure al valore delle quote di OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio, come i fondi comuni)

Una combinazione dei due contratti precedenti.

Ai PIP possono aderire tutti ma, a differenza dei FPA, l'adesione può avvenire esclusivamente su base individuale. I lavoratori dipendenti del settore privato possono destinare anche quote di TFR, mentre i lavoratori dipendenti del settore pubblico possono effettuare esclusivamente versamenti personali.
Analogamente ai fondi pensione aperti, è prevista la figura del Responsabile che ha il compito di verificare che la gestione avvenga nell'esclusivo interesse degli aderenti e nel rispetto di norme, regolamenti e contratti.

I fondi pensione negoziali sono forme di previdenza complementare di natura contrattuale, destinati a determinate categorie di lavoratori:
· Dipendenti privati che appartengono alla stessa categoria contrattuale, alla stessa impresa o gruppo di imprese
· Dipendenti pubblici che appartengono a specifici comparti di contrattazione
· Soci lavoratori di cooperative.
La maggior parte dei Fondi pensione negoziali viene istituita a seguito di contratti collettivi, stipulati dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, che possono essere su base nazionale o aziendale. Nel  caso di soci lavoratori di cooperativa, vengono istituiti da accordi tra i soci stessi.
Sono fondi negoziali anche i fondi pensione territoriali, istituiti in base ad accordi tra datori di lavoro e lavoratori appartenenti ad un determinato territorio o area geografica.

L'adesione ai FPN è consentita solo alle categorie indicate nei relativi accordi istitutivi. Il lavoratore può iscrivere anche i propri familiari a carico ("familiari fiscalmente a carico") se lo Statuto del Fondo lo prevede.
Per i lavoratori dipendenti, in sede di contrattazione collettiva, viene stabilita la percentuale di retribuzione che può essere versata;  le fonti contributive sono costituite da:
· TFR che matura dopo l'adesione
· Contributo del datore di lavoro
· Contributo del lavoratore
Il lavoratore può decidere di destinare solo il TFR; in tal caso il datore di lavoro non ha l'obbligo di versare il proprio contributo.

L'adesione da parte del lavoratore può avvenire anche in modo tacito: se non esprime alcuna scelta sulla destinazione del proprio trattamento di fine rapporto (TFR) entro 6 mesi dall'assunzione, il lavoratore viene iscritto automaticamente alla forma pensionistica collettiva adottata dal contratto nazionale di lavoro o dall'accordo aziendale.
In caso di Fondo pensione negoziale destinato ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti la contribuzione riguarda unicamente l'iscritto.

l FPN sono soggetti giuridici autonomi, quindi sono dotati di organi propri quali:
· L'Assemblea, espressione dei rappresentanti degli iscritti.
· Gli Organi di amministrazione e controllo, dove c'è una rappresentanza paritaria di lavoratori iscritti e datori di lavoro
· Il Responsabile del fondo, che ha il compito di verificare che la gestione avvenga nell'esclusivo interesse degli aderenti e nel rispetto delle norme.

I fondi pensione preesistenti sono forme pensionistiche così chiamate perché istituite prima del 15 novembre 1992. (data di entrata in vigore della legge 23 ottobre 1992, n. 421)
Rappresentano un insieme molto eterogeneo di forme di previdenza complementare a carattere collettivo, destinate a specifici ambiti di lavoratori. Si distinguono in:
· Fondi pensione preesistenti autonomi, che sono a tutti gli effetti dei soggetti giuridici autonomi (associazioni non riconosciute, associazioni riconosciute, fondazioni o enti morali);
· Fondi pensione preesistenti interni, che sono costituiti all'interno di società (Banche, Compagnie di assicurazione) come patrimonio separato per i lavoratori occupati nelle stesse società.

L'adesione è di tipo collettivo. Ogni fondo è rivolto a determinate categorie di lavoratori (di una data azienda o di un gruppo di aziende o di specifiche categorie professionali, ad esempio dirigenti d'azienda, medici, ecc.). E' possibile iscrivere anche i propri familiari a carico se lo Statuto del Fondo lo prevede.

Per i lavoratori dipendenti i versamenti sono determinati, in sede di contrattazione, in percentuale sulla retribuzione e le fonti contributive sono costituite da:
· TFR maturato dopo l'adesione;
· Contributo del datore di lavoro
· Contributo del lavoratore
Il lavoratore dipendente può aderire anche in modo tacito: se non esprime alcuna scelta sulla destinazione del proprio trattamento di fine rapporto (TFR) nei termini previsti dalla legge, il lavoratore viene iscritto automaticamente alla forma pensionistica collettiva adottata dal contratto nazionale di lavoro o dall'accordo aziendale.

I Fondi pensione preesistenti possono gestire le risorse finanziarie secondo queste modalità:
· Internamente
· Mediante convenzioni con società specializzate (Banche, Assicurazioni, SIM, SGR)
· Mediante la stipula di contratti assicurativi.
Inoltre possono detenere direttamente immobili entro determinati limiti stabili dalla Legge.

I Fondi pensione preesistenti sono dotati di organismi rappresentativi degli iscritti, generalmente a composizione paritetica, che nominano il Responsabile del Fondo (che può essere scelto anche tra gli esponenti della società nella quale è istituito il Fondo pensione).  Nei Fondi pensione costituiti in forma di associazione è presente l'assemblea, che può essere costituita da tutti gli iscritti o da rappresentanti dei lavoratori e delle imprese.


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