Tra i fattori che compromettono la competitività dell'economia dell'Italia c’è sicuramente la scarsa flessibilità del mercato del lavoro.
Le proposte di riforma sul lavoro, lanciate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi hanno aperto una discussione. Ha assicurato il ministro che: «Il termine licenziamenti facili è falso». E aggiunge che si sta lavorando a misure di protezione dei lavoratori augurandosi che anche le imprese,m le aziende nella loro totalità entrino a far parte e facciano la loro parte.
Un codice del lavoro semplificato, composto di 70 articoli molto chiari e facilmente traducibili in inglese, suscettibili di applicarsi a tutta l'area del lavoro dipendente. In questo modo per superare il dualismo fra protetti e non protetti nel mercato del lavoro. L'idea è che, in partenza, questo nuovo 'diritto del lavoro unico', per la parte relativa ai licenziamenti si applichi soltanto ai rapporti di lavoro nuovi. Parte da qui la proposta di riforma del lavoro di Pietro Ichino, in veste più di giuslavorista, che di esponente politico, ha illustrato alcuni dei punti salienti di un provvedimento che giudica prioritario."Tutti a tempo indeterminato – ha spiegato Ichino -, tranne i casi classici di contratto a termine, per punte stagionali, sostituzioni temporanee, a tutti le protezioni essenziali, in particolare contro le discriminazioni, ma nessuno inamovibile. E a chi perde il posto una garanzia robusta di assistenza intensiva nella ricerca della nuova occupazione, di continuità del reddito e di investimento sulla sua professionalità".
Quindi l’idea è che il diritto del lavoro unico si dovrebbe applicare soltanto ai rapporti di lavoro nuovi, ossia quelli che si costituiranno da qui in avanti: tutti avrebbero il contratto a tempo indeterminato ad esclusione dei contratti di lavoro atipici (contratto a tempo determinato, contratti stagionali, eccetera), e in questo caso le protezioni essenziali, in particolare contro le discriminazioni, ma nessuno inamovibile. E per chi perde il posto ci sarebbe sempre una garanzia robusta di assistenza remunerativa. In questo modo si potrebbe puntare a superare il dualismo fra protetti e non protetti nel mercato del lavoro.
Probabilmente il concetto del diritto del lavoro unico è un'idea che deve trovare una validità sotto l'aspetto sia giuridico, che è certamente una garanzia si sotto l'aspetto politico e delle parti sociali.
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