mercoledì 26 marzo 2014
Stipendi manager cosa accadrà per il 2014
Moretti non ha detto cose sbagliate, forse il modo è discutibile. Ma chi governa aziende pubbliche, grandi o piccole, va valutato rispetto al mercato di riferimento». Lo stipendio della presidente di Tper Giuseppina Gualtieri (80.000 euro lordi l’anno) non si può nemmeno paragonare a quello (873.666 euro) così strenuamente difeso dal numero uno di Ferrovie. Ma il tema delle retribuzioni dei manager vale per chiunque diriga un’azienda pubblica. «È bene che ci siano dei limiti ma bisogna agire con chiarezza perché altrimenti fatta la legge ecco l’inganno. Non è la proprietà che conta ma come l’azienda opera.
Un’azienda pubblica si quota in Borsa ma le nomine sono sempre in capo al pubblico. In quel caso cosa si fa? Più che i tetti bisogna affrontare il tema dei criteri di scelta e degli obiettivi. Ci vogliono regole trasparenti altrimenti non si capisce nulla. Poi immagino che l’ad di Eni avrà sempre una retribuzione più vicina a quella di un’azienda privata piuttosto che a un dirigente pubblico
Sul tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, «piaccia o non piaccia», il governo «intende andare fino in fondo. È il modo di fare la pace con gli italiani». Poi la promessa di metter mano all'attuale gestione dei fondi Ue che «deve essere totalmente mutata», e la conferma di voler chiudere con il bicameralismo: «se non va a casa un certo modello istituzionale e politico smetto di fare politica e vado io per primo a casa». E' un Renzi a 360° , quello che oggi ha fatto visita a Scalea, in Calabria.
Nel corso della visita, iniziata incontrando gli studenti medi e proseguita con un faccia faccia con gli amministratori locali calabresi, Renzi ha spiegato che bisogna «sburocratizzare» il fronte degli aiuti comunitari, e che palazzo Chigi e il presidente del consiglio «faranno di tutto per non lasciare indietro nessuno». Altro tema del confronto con gli amministratori locali, lo «spread» e «l'emergenza» che si è creata nel rapporto «tra politica e cittadini. Non ce lo spiegano le elezioni francesi che c'è uno scollamento. C'è uno spread drammatico tra le istituzioni e i cittadini che i sindaci» sono in prima fila nel contrastare. La visita a Scalea è iniziata di primo mattino con un incontro con gli studenti di una scuola media con i quali si è soffermato sula condizione degli insegnati precari.
Nei loro confronti, ha spiegato il premier, «L'unico impegno che mi sento di poter prendereè la certezza delle regole: finora si è data una regola per poi subito cambiarla, adesso quando diamo le regole non possiamo più cambiarle». Renzi ha sottolineato di conoscere bene il problema: «Mia moglie è un'insegnante precaria». Riferendosi invece ai problemi specifici della regione, Renzi ha ammesso che che la Calabria deve affrontare un «grande problema di modernizzazione», cioè fare in modo che «nelle nostre aziende si possa garantire lavoro».
Ai ragazzi, il premier ha spiegato che l'idea guida dell'Esecutivo è quella di «smettere di pagare per il passato e iniziare a pagare per il futuro», sottolineando il paradosso di un paese che spende «più soldi per pagare i debiti di chi ha sperperato prima che per l'istruzione di chi verrà dopo: Paghiamo 80 miliardi di interessi sul debito e diamo 65 miliardi alla scuola. Il compito del mio governo è mettere un pochino più soldi nella scuola e un po' meno, mettendo a posto i conti, sui debiti».
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