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sabato 24 dicembre 2011

Fiat, accordo di Natale al via il nuovo contratto


Le Rsu del gruppo Fiat hanno detto sì al contratto collettivo specifico di primo livello stipulato lo scorso 13 dicembre: sarà applicato a tutti i lavoratori italiani del gruppo a partire dal prossimo 1 gennaio.
Il nuovo contratto riguarda 86.200 addetti in una sessantina di stabilimenti italiani di Fiat e Fiat Industrial. In particolare, su 930 aventi diritto, hanno votato in 637: 513 sono stati i si', 110 i no e 14 gli astenuti.
"Nelle votazioni, avvenute dopo le assemblee negli stabilimenti del gruppo, nelle quali sono stati illustrati a tutti i lavoratori della Fiat le condizioni salariali e normative del nuovo contratto, abbiamo registrato molta attenzione e interesse da parte dei lavoratori, e la consapevolezza che il contratto Fiat non tocca i diritti, migliora il salario e crea le condizioni per avere investimenti e lavoro", afferma Giuseppe Farina, segretario generale della Fim Cisl.
"Il robusto e positivo voto delle Rsu, che sono espressione del voto di tutti i lavoratori - aggiunge - confermano il consenso all'intesa, e danno al nuovo contratto legittimazione democratica ed efficacia".
Il nuovo accordo sulla disciplina del settore auto siglato da Federmeccanica e dalle sigle sindacali si ispira a quello della Fiat per Pomigliano. «E' un accordo utile e innovativo: prevede una modalità di organizzazione del lavoro su 18 turni settimanali che adatta alle realtà del comparto il modello disciplinato per lo stabilimento campano» commenta Pier Luigi Ceccardi il presidente di Federmeccanica. Fra i sindacati che hanno aderito ci sono Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fismic, ma non la Fiom-Cgim, non firmataria dell'ultimo contratto.
I sindacati non nascondono il desiderio di fra rientrare il gruppo di Torino all'interno di Federmeccanica. «Coltiviamo l'ambizione di riuscire a far rientrare all'interno della disciplina in questione l'intero gruppo automobilistico guidato da Sergio Marchionne e John Elkann» ha dichiarato Rocco Palombella, leader della Uilm. Fra le novità contrattuali vengono introdotti i 18 turni e le 120 ore di straordinario con incrementi salariali su base annua superiori ai 400 euro.

domenica 23 gennaio 2011

Federmeccanica, contrattazione nazionale. Cosa dicono le parti.

Maurizio Sacconi in qualità di il ministro del Lavoro ha sostenuto in modo netto che nessuno da parte del governo ipotizza la cancellazione del contratto nazionale, ma si deve discutere su "quale debba essere il rapporto tra il contratto nazionale, i contratti aziendali o territoriali attraverso cui le parti favoriscono sviluppo e occupazione". Il CCNL deve rimanere la cornice fondamentale ed essenziale ed il maggior peso della contrattazione aziendale dovrà favorire l'attrazione di investimenti e maggiore occupazione soprattutto giovanile.

La Federmeccanica, l'associazione delle imprese metalmeccaniche, ha messo in evidenza che i contratti aziendali dovranno in alcuni casi sostituire quello nazionale. Questo deve servire per poter dare una sensibile accelerazione al processo di flessibilizzazione delle relazioni contrattuali, già avviato con l'Accordo Interconfederale del 2009 e sviluppato con il contratto nazionale di categoria. Secondo la Federmeccanica sarà necessario anche prendere in considerazione l'ipotesi di integrazione dell'Accordo con la previsione della possibile alternatività tra contratto specifico per determinate situazioni aziendali e contratto nazionale, mantenendo saldi, eventualmente, alcuni contenuti comuni.
Ricordiamo che nella dialettica delle parti, la proposta è piaciuta al ministro Maurizio Sacconi e al vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei mentre è stata bocciata dal leader della Cisl Raffaele Bonanni, il quale ha sostenuto che “abbiamo un contratto nazionale che vale ancora due anni: nessuno metta il carro davanti ai buoi”. Per il ministro del lavoro è materia delle parti che si trovano al tavolo della contrattazione e comunque il contratto aziendale deve viaggiare in paralello con quello nazionale che non può sparire.

Vediamo la posizione dei sindacati.
Per la Uilm esiste il contratto nazionale e la contrattazione di secondo livello, come ha sostenuto Palombella, il leader del sindacato dei metalmeccanici della Uil, in vista dell’approssimarsi del tavolo con Ferdermeccanica. Probabilmente nell'ordine del giorno non si parlerà  né dell'alternatività degli
accordi aziendali, né di contratto dell'auto. Staremo a vedere.

Possibilista invece l'Ugl sulla proposta di rendere gli accordi aziendali alternativi al contratto nazionale, ma l'importante sarà  non uscire da Confindustria.

Di Maulo,della Fismic, che rappresenta il sindacato autonomo dei metalmeccanici ha espresso interesse alle posizioni di Federmeccanica se ci si troverà fronte ad una discussione seria sulla contrattazione basata sul modello tedesco, con contratti aziendali sostitutivi del nazionale.

Comunque è auspicabile e razionalmente prevedibile che la proposta di Federmeccanica sull'apertura ai contratti aziendali alternativi al contratto nazionale non indebolirà Confindustria che non ha nessuna intenzione di sottrarsi alla sfida della modernità e alle novità che offre il mercato del lavoro e della contrattazione nazionale.
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