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venerdì 28 dicembre 2012

INPS e pensioni dal 2013 in aumento le minime

Nel 2012 continua a calare il numero delle pensioni Inps liquidate nello stesso anno: gli ultimi dati, riferiti al mese di novembre, confermano l'andamento fotografato dalle precedenti rilevazioni. Nei primi 11 mesi dell'anno, infatti, sono state liquidate complessivamente 186.800 pensioni, mentre nello stesso periodo del 2011 le nuove pensioni erano 230.500, con una diminuzione pari al -18,5% .Sono i dati resi noti dall'Inps. I dati confermano anche la crescita dell'età media di pensionamento, che si attesta su 61 anni e 3 mesi.

Il calo delle pensioni liquidate dall'Inps,con un rallentamento deciso per i trattamenti di anzianità, è "una buona notizia per i pensionati italiani, anche quelli futuri". E' il commento del presidente dell'Inps Mastrapasqua secondo cui i nuovi dati testimoniano come i conti dell'istituto siano così "messi in sicurezza".

Dal 2013, poi,"ci saranno "ulteriori aggiustamenti" grazie agli effetti della riforma Monti-Fornero, e quindi ci si attende un nuovo calo nei primi 3 mesi"

Ricordiamo che dal 1° gennaio scattano gli aumenti del 3% per adeguare le pensioni al costo della vita, ma anche il prossimo anno la rivalutazione non sarà valida per le pensioni superiori tre volte la minima. Lo ricorda lo Spi-Cgil, precisando che il blocco, per effetto della riforma Fornero,riguarderà 6 milioni di pensionati, che nel biennio 2012-2013 si ritroveranno con un 1.135 euro in meno. Con la rivalutazione prevista, una pensione minima passerà da 481 euro a 495,43.mentre una da 1.000 euro arriverà a quota 1.025 euro. Il blocco – ha segnalato il sindacato pensionati della Cgil - riguarderà soprattutto pensionati che hanno un reddito mensile di 1.217 euro netti (1.486 euro lordi). Un pensionato che si trova in questa fascia ha già perso 363 euro nel 2012 e ne perderà 776 nel 2013. Un pensionato con un reddito mensile di 1.576 euro netti (2.000 lordi) nel 2012 ha perso invece 478 euro e nel 2013 ne perderà 1.020.

''In questo anno - ha detto il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone - abbiamo assistito a un accanimento senza precedenti sui pensionati, che più di tutti hanno dovuto pagare sulla propria pelle il conto della crisi. L'aumento annuale delle pensioni che scatterà nei prossimi giorni - ha continuato Cantone - è risibile e non garantisce il pieno recupero del loro potere d'acquisto. Oltretutto da questo meccanismo automatico sono stati estromessi per decreto sei milioni di pensionati, la maggior parte dei quali non possono di certo essere considerati ricchi o privilegiati. Il governo - conclude - ha scelto deliberatamente di colpire la categoria dei pensionati lasciandone in pace tante altre che potevano e dovevano contribuire al risanamento dei conti, ed e' per questo che per noi la cosiddetta Agenda Monti non può di certo essere la ricetta giusta per la crescita e lo sviluppo del Paese''.
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