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sabato 21 dicembre 2013

Lavorare con Bitcoin: rischi e vantaggi della moneta virtuale



Da qualche mese se ne parla sempre di più. Il Bitcoin, la moneta elettronica creata nel 2009, ha ottenuto i primi riconoscimenti e aperture di credito, ad esempio da parte della Fed, la Banca centrale statunitense. Permane tuttavia anche lo scetticismo di chi pensa che sia solo una bolla, pronta a scoppiare.

È stata pensata da un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale, ma utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni e sfruttano la crittografia per implementare le caratteristiche più importanti come il fatto di permettere di spendere Bitcoin solo al legittimo proprietario, e di poterlo fare una volta sola.

Il Bitcoin si può definire una stringa caricata su una memoria quindi non ha valore. Il punto è che le monete virtuali sono esse basate sulla nostra fiducia cioè senza alcun valore tipico, ma il Bitcoin non è stampato da un falsario. Cioè obbedisce a regole predeterminate e rigide.

Il che implica che avere un Bitcoin nella propria chiavetta USB significa effettivamente possedere un dodicimilionesimo (e in prospettiva un ventunmilionesimo) di tutti Bitcoin del mondo.

Il punto è sapere cosa è la moneta che si ha in tasca grazie al confronto con un concorrente “onesto”.

La concorrenza delle cripto valute costringerà necessariamente gli Stati e i Banchieri a emettere valute un minimo più oneste di quelle di oggi.

Il Bitcoin è una unità para valutaria con la quale si possono effettuare acquisti di diverse tipologie di beni, che spaziano dall'elettronica di consumo, alle posate, a innumerevoli altri segmenti. Una delle principali caratteristiche è quella di non avere istituzioni Statali emittenti: è "coniata" da un complesso calcolo matematico segmentato in più frazioni, con un sistema che si vorrebbe concepito per evitare l'inflazione da eccesso di offerta di moneta. Un altro aspetto chiave è quello di assicurare l'anonimato degli utilizzatori, fattore che ha immediatamente reso il Bitcoin un potenziale strumento per transazioni di beni o illeciti al limite della legalità.

Per utilizzarlo bisogna avere un computer o uno smartphone android connessi a internet su cui si scarica il programma che costituisce il portafoglio virtuale, detto wallet (la terminologia è inglese) nel quale mettere i propri Bitcoin. A questo wallet è associato uno o più Bitcoin address, ossia l’indirizzo bitcoin, che è paragonabile ad un indirizzo e-mail) che sarà inscindibilmente collegato ai bitcoin in possesso, al punto che se uno non se lo ha appunta lo perde (è una stringa di 34 caratteri alfanumerici). Il loro acquisto si fa tramite internet, collegandosi con siti online che fanno da mercato dei bitcoin.

Questa tipologia di moneta è concepita in modo che una persona non possa spendere due volte la stessa moneta virtuale (e qui c’è una analogia con la moneta di carta). Questo è garantito dal fatto che ogni singolo bitcoin riporta tutti i proprietari passati (come una banconota su cui ogni possessore ha scritto il suo nome) e che le informazioni su ogni singolo bitcoin sono verificate e condivise su in tutta la rete. Quindi pubbliche, manipolare i bitcoin sarebbe quindi come convincere con l’ipnosi tutti i testimoni oculari di un determinato episodio che non si sia mai verificato. Si potrebbe anche spuntarla a ipnotizzare qualche testimone oculare, ma non si può raggiungerli tutti.

La formula che genera i Bitcoin è programmata in modo tale che il tetto massimo di Bitcoin generati sia di 21 milioni (attualmente se n’è prodotta circa la metà). In assenza di nuove coniazioni il Bitcoin è quindi una moneta che non dovrebbe subire inflazione, anzi, dovrebbe rivalutarsi nel tempo (deflazione). Questo è una delle principali attrattive per i Bitcoin in questo periodo in cui le banche centrali stampano soldi a pieno ritmo e fanno temere a molti che ci sarà presto inflazione.

Con i Bitcoin si possono fare degli acquisti con chi li accetta come moneta, ma soprattutto si possono usare per speculare. Un Bitcoin a settembre valeva meno di 140 dollari, oggi ha superato i 1.000. E’ evidente che si tratta di un mercato assai ballerino, capace di grandi scivoloni e grosse impennate.

La Bitcoin Foundation Italia ha come obiettivi:

favorire la diffusione di Bitcoin e di altre monete;

promuovere la formazione all’utilizzo e allo sviluppo di Bitcoin;

favorire la libera circolazione delle idee e delle conoscenze economiche in ambito valutario utilizzando ogni mezzo di comunicazione;

diffondere la conoscenza e libera scelta delle varie politiche monetarie, promuovendo e diffondendo l’interesse per esso con tutti i mezzi possibili;

promuovere, diffondere e difendere lo studio ed il libero utilizzo delle monete disponibili sul mercato;

promuovere iniziative di tutela e difesa di idee, progetti, prodotti, programmi, licenze, algoritmi, iniziative che hanno come oggetto i Bitcoin o le finalità di cui sopra nonché le persone fisiche e le organizzazioni che perseguono queste stesse finalità.


sabato 28 settembre 2013

Lavoro e giovani le strade che portano verso l’estero



Se si possiede una discreta conoscenza della lingua del Paese scelto e un minimo di esperienza lavorativa, la ricerca del lavoro può iniziare anche dall’Italia, rispondendo agli annunci da internet e inviando il proprio CV.

Sui numerosi siti che si occupano di lavoro all’estero si moltiplicano le offerte rivolte a giovani italiani qualificati. Oltre a Eures, il portale europeo della mobilità professionale, fra i siti più seguiti ci sono il sito Lavoro Estero e Vivi all’estero che oltre a raccogliere le offerte di lavoro, forniscono consigli per la ricerca di alloggio o per l’ottenimento di visti, permessi e cittadinanza.

Ricordiamo che l'Unione Europea promuove la mobilità transnazionale in materia di istruzione e formazione attraverso una serie di Programmi rivolti a favorire: maggiori opportunità professionali, l'apprendimento di una lingua straniera, la conoscenze di culture diverse, lo scambio e il confronto di esperienze.

Il sogno di molti giovani laureati, soprattutto in questo periodo di crisi, è di fare un’esperienza di lavoro all’estero dopo o anche durante l’Università. E molti decidono di trasferirsi anche per diversi anni o per tutta la vita in un Paese che offra una reale opportunità di carriera.

Proponiamo di leggere l’articolo Formazione e lavoro: le vie d’uscita dalla crisi con i programmi dell’Unione Europea.

Ma quali sono le strade migliori per cercare di uscire dall’Italia. La scelta avviene generalmente tra le chance offerte dalle Università o dalle scuole specializzate, le proposte sui siti Web o direttamente le soluzioni proposte dalle aziende.

Sono per esempio sei gli stage in Europa, messi in palio da Poli.design, consorzio del Politecnico di Milano, con rimborso spese, destinati a giovani designer, lombardi, con età compresa tra i 23 e i 30 anni inoccupati o disoccupati che dovranno sviluppare progetti innovativi sul tema delle Smart Communities. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito del progetto MOV.IN. (Design MOVing INnovation), finanziato dalla Regione Lombardia, con Fondazione Cariplo, tramite il Fondo Sociale Europeo. L’obiettivo è proprio quello di creare chance di occupazione internazionale per giovani professionisti in aziende, studi, atenei in Belgio, Olanda, Spagna e Germania (http://www.polidesign.net/it/DesignMovIn).

Ogni anno la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, nell’ambito del Progetto Professionalità Ivano Becchi, sostiene un massimo di 25 progetti personalizzati di formazione, da svolgere presso imprese, associazioni, istituti universitari o di ricerca, scuole e pubbliche amministrazioni, in Italia o altri Paesi. La durata del percorso può essere al massimo di sei mesi. Le domande vanno presentate entro il 15 novembre. Ma quali sono i requisiti per essere ammessi? La cittadinanza italiana, comunitaria, della zona Schengen, straniera (con permesso di soggiorno CE per lungo periodo), residenza o luogo di lavoro in Italia da almeno un anno, esperienza lavorativa, età compresa tra i 18 e i 36 anni (per informazioni: professionalita@fbml.it, Daniela Ruffino o Elisabetta Bonforte). Richiesta la conoscenza della lingua inglese per il soggiorno all’estero.

EURES (European Employment Services - Servizi europei per l'impiego) è una rete creata per facilitare la libera circolazione dei lavoratori all'interno dello Spazio economico europeo, a cui partecipa anche la Svizzera. La rete è coordinata dalla Commissione europea, Eures che è un portale finanziato dall’Unione Europea che funziona come una vera e propria banca dati per chi cerca una occupazione all’estero. cliccando sulla finestra Cercare un lavoro è possibile avere accesso a offerte di lavoro. Gli annunci si lavoro sono aggiornati in tempo reale e arrivano da ben trentuno Paesi. Oltre all’Unione Europea, infatti, hanno aderito al progetto anche Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Svizzera. Inoltre registrandosi gratuitamente su My EURES per i candidati alla ricerca di un lavoro all’estero è possibile creare il proprio CV e renderlo disponibile ai datori di lavoro registrati e ai consulenti EURES, aiutando i datori di lavoro a trovare candidati idonei. E con un account personale il portale permette di pubblicare annunci e Cv, fornire informazioni sul proprio profilo e ricevere risposte via email. Eures, che ha nel suo database anche «job vacancy» per profili più senior,  che possono andare dagli specialisti nell’insegnamento, nelle scienze fisiche, matematiche e tecniche, nelle scienze della vita e della salute fino ai direttori di società, agli imprenditori e ai membri dell’esecutivo e dei corpi legislativi. Un altro sito Web che dà utili consigli per chi vuole «fuggire» è Italiansinfuga.com, realizzato e gestito da Aldo Mencaraglia, direttamente dall’Australia, che racconta inoltre storie di successo e pubblica alcune opportunità di occupazione. Tra i suggerimenti c’è anche quello di visitare il motore di ricerca Jobijoba.it, specializzato proprio in annunci di lavoro e presente in Francia, Spagna, Belgio, Regno Unito, Germania, Svizzera, Messico, Russia e presto in Turchia.





domenica 14 ottobre 2012

Trovare lavoro all’estero con vitto ed alloggio



Tra le varie offerte di lavoro all'estero, ne possiamo trovare alcune comprensive di vitto e alloggio.

Queste offerte si trovano spesso nel campo della ristorazione o da parte di aziende che sponsorizzando i dipendenti per le loro trasferte all'estero. Prima di accettare questo tipo di offerte, è importante tenere presente che a fronte di benefit come vitto e alloggio, i salari risultano generalmente più bassi.

Spesso molte persone che decidono di trasferirsi per lavorare all'estero, prendono in considerazione questo tipo di offerte perché sono preoccupati, in quanto non sanno bene come muoversi per cercare casa in un paese straniero. Per informazioni si consiglia di visitare il sito http://www.lavoro-estero.com

I settori lavorativi dove è possibile trovare offerte di lavoro comprensive di vitto e alloggio riguardano la ristorazione e la gastronomia. Indichiamo siti di riferimento per chi vuole cercare lavoro all'estero:
www.gastrojob-europe.de/
www.workabout.uk.com
www.livein-jobs.co.uk/
www.ukliveinjobs.com
www.aps-personal.at/

Il problema del vitto e dell’alloggio all’estero può essere superato rispondendo ad annunci di lavoro che oltre al salario offrono anche l’opportunità di avere a disposizione un alloggio stabile. Si tratta di offerte di lavoro dive sono esclusi i benefit dove la casa e il vitto è parte della retribuzione concordata.

I profili richiesti devono possedere una pregressa esperienza nel settore e devono essere immediatamente disponibili al lavoro. Dopo l’assunzione, il cuoco o i cuochi selezionati potranno alloggiare presso le stesse camere del ristorante. Altri settori professionali in cui è possibile trovare offerte con vitto e alloggio, il turismo e l’animazione.
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