Parliamo di lavoro domestico, l'Assemblea dell'organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha approvato a Ginevra una convenzione storica sui diritti fondamentali dei lavoratori domestici. Il testo è stato approvato con un'ampia maggioranza dalla 100/esima assemblea dell'Ilo, che riunisce ogni anno rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori dei 183 paesi membri dell'Assemblea. Per il direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia, si tratta di "un passo importante per fare del lavoro domestico un lavoro dignitoso".
L’intesa ha risposto alla domanda di riconoscimento sociale, di dignità e di parità di diritti sul lavoro per circa 100 milioni, nel mondo, di lavoratori domestici, per l'83% donne, in numero consistente migranti. L’intesa stabilisce per i lavoratori domestici gli stessi diritti fondamentali degli altri lavoratori, definisce orari di lavoro accettabili e’ l'obbligo del riposo settimanale, limita e regola il pagamento in natura, stabilisce chiare regole di assunzione e di condizioni di lavoro, riconosce il diritto all'organizzazione sindacale e alla contrattazione collettiva. Introduce particolare attenzione ai diritti e alle condizioni di lavoro dei migranti e assegna ai servizi di ispezione del lavoro la possibilità di monitorare il rispetto dei diritti lavorativi anche per questa categoria di lavoratori.
I nuovi standard fissati dall’Ilo stabiliscono che i lavoratori domestici che si prendono cura delle famiglie devono avere in tutto il mondo gli stessi diritti fondamentali degli altri lavoratori: orari ragionevoli di lavoro, riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive, un limite sul pagamento in natura, informazioni chiare su termini e condizioni di impiego, nonché il rispetto dei principi fondamentali e diritti sul lavoro, compresa la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva.
L'approvazione del’intesa conferma l'importante ruolo dell'ILO come agenzia dell'ONU con il mandato di definire le norme internazionali del lavoro, applicabili a tutti gli stati. Mentre la Raccomandazione è immediatamente operativa, la Convenzione deve essere ratificata dai diversi stati.
In tre casi su quattro (76,2%) il lavoro familiare delle coppie è ancora a carico delle donne. Dato che è emerso dai dati Istat, riferiti al 2008-2009, diffusi alla Conferenza nazionale della famiglia. Il dato è di poco più basso di quello registrato nel 2002-2003 che era 77,6%. Per l'Istituto centrale di statistica, persiste una forte disuguaglianza di genere nella divisione del carico di lavoro familiare tra i partner, ma questo deriva dall’impegno lavorativo della coppia.
giovedì 16 giugno 2011
Lavoro domestico: approvata intesa
domenica 12 giugno 2011
Imprenditoria femminile: boom delle imprenditrici straniere.
Parliamo del rapporto tra le donne ed il lavoro ed in modo particolare dell’imprenditoria femminile.
Quindi donne al lavoro, non solo colf e badanti: il 70% lavora nel settore di terziario, il 5% lavora presso imprese e nei settori del noleggio e delle agenzie viaggio, il 15% lavora nel settore del commercio e ristorazione. Questi dati sono stati rilevati dall'osservatorio sull'evoluzione dell'imprenditoria femminile straniera nel terziario redatta da Confcommercio e Censis. Indicando che sono quasi 100mila le imprenditrici straniere attive in Italia: la maggior parte cinesi con il 15% nella ristorazione. Seguono le romene (7,6%), le svizzere (7,3%), le marocchine (6,7%) e le tedesche (6,3).
Il 16% delle straniere è di nazionalità cinese. Il 24% delle donne imprenditrici è laureata. Il mondo delle imprenditrici sta cambiando, dice l'analisi del Censis e Terziario Donna Confcommercio, e sono molto interessanti almeno tre aspetti qualitativi che emergono dall'Osservatorio, diminuiscono le giovani, tra 2009 e 2010 cala del 2% il numero delle under 30 (l'8,6% del totale) mentre aumentano del 2,1% le donne tra i 50 e 70 anni (sono il 32% del totale) e del 4,7% quelle oltre i 70; è aumentato il livello di istruzione: la quota di imprenditrici laureate passa dall'11,2% del 2004 al 24,1% del 2010; è aumentato il fabbisogno di conciliazione: la quota di imprenditrici con figli passa dal 56,4% del 2004 al 66,2% del 2010.
Vediamo come la dell'imprenditorialità femminile di Parma da incentivi all’imprenditoria femminile. Si parla di mille euro e dell'opportunità d'un tirocinio di tre mesi in Camera di Commercio. Questo è il premio che andrà alla miglior tesi di laurea sull'imprenditoria femminile grazie a un concorso che ha il fine di promuovere l’imprenditorialità femminile e stimolare la ricerca e gli studi sulle materie nel legate alla presenza delle donne nel mondo dell'impresa. Per informazioni si consiglia di visitare la pagina http://www.parmadaily.it/. Per presentare la domanda c'è tempo fino al 7 aprile 2012.
La regione dell'Umbria è la seconda regione in Italia per crescita dell'’imprenditoria femminile nel terziario, con un +1% che supera il dato medio nazionale che si attesta allo 0,4%.
Vediamo alcuni aspetti che devono essere delle regole per le Camere di Commercio e in modo particolare per la Promozione dell'imprenditorialità femminile. Devono creare degli stimoli per valorizzare e sostenere le attività imprenditoriali delle donne sul territorio regionale, ed esprimere importanti segnali di apertura alla verso una volontà di integrazione con attività ed iniziative già realizzate da altri; bisognerebbe fare una politica imprenditoriale femminile per un'attuazione originale ed innovativa per la progettazione di nuove esperienze.
E’ bisogna offrire spazi di rappresentanza per esigenze e fabbisogni dell'imprenditoria femminile sul territorio, e creare occasioni di confronto tra le diverse modalità di conciliare lavoro e vita familiare, fornendo uno stimolo alla creazione di informazioni, servizi e opportunità per le donne ideatrici d'impresa.
Quindi donne al lavoro, non solo colf e badanti: il 70% lavora nel settore di terziario, il 5% lavora presso imprese e nei settori del noleggio e delle agenzie viaggio, il 15% lavora nel settore del commercio e ristorazione. Questi dati sono stati rilevati dall'osservatorio sull'evoluzione dell'imprenditoria femminile straniera nel terziario redatta da Confcommercio e Censis. Indicando che sono quasi 100mila le imprenditrici straniere attive in Italia: la maggior parte cinesi con il 15% nella ristorazione. Seguono le romene (7,6%), le svizzere (7,3%), le marocchine (6,7%) e le tedesche (6,3).
Il 16% delle straniere è di nazionalità cinese. Il 24% delle donne imprenditrici è laureata. Il mondo delle imprenditrici sta cambiando, dice l'analisi del Censis e Terziario Donna Confcommercio, e sono molto interessanti almeno tre aspetti qualitativi che emergono dall'Osservatorio, diminuiscono le giovani, tra 2009 e 2010 cala del 2% il numero delle under 30 (l'8,6% del totale) mentre aumentano del 2,1% le donne tra i 50 e 70 anni (sono il 32% del totale) e del 4,7% quelle oltre i 70; è aumentato il livello di istruzione: la quota di imprenditrici laureate passa dall'11,2% del 2004 al 24,1% del 2010; è aumentato il fabbisogno di conciliazione: la quota di imprenditrici con figli passa dal 56,4% del 2004 al 66,2% del 2010.
Vediamo come la dell'imprenditorialità femminile di Parma da incentivi all’imprenditoria femminile. Si parla di mille euro e dell'opportunità d'un tirocinio di tre mesi in Camera di Commercio. Questo è il premio che andrà alla miglior tesi di laurea sull'imprenditoria femminile grazie a un concorso che ha il fine di promuovere l’imprenditorialità femminile e stimolare la ricerca e gli studi sulle materie nel legate alla presenza delle donne nel mondo dell'impresa. Per informazioni si consiglia di visitare la pagina http://www.parmadaily.it/. Per presentare la domanda c'è tempo fino al 7 aprile 2012.
La regione dell'Umbria è la seconda regione in Italia per crescita dell'’imprenditoria femminile nel terziario, con un +1% che supera il dato medio nazionale che si attesta allo 0,4%.
Vediamo alcuni aspetti che devono essere delle regole per le Camere di Commercio e in modo particolare per la Promozione dell'imprenditorialità femminile. Devono creare degli stimoli per valorizzare e sostenere le attività imprenditoriali delle donne sul territorio regionale, ed esprimere importanti segnali di apertura alla verso una volontà di integrazione con attività ed iniziative già realizzate da altri; bisognerebbe fare una politica imprenditoriale femminile per un'attuazione originale ed innovativa per la progettazione di nuove esperienze.
E’ bisogna offrire spazi di rappresentanza per esigenze e fabbisogni dell'imprenditoria femminile sul territorio, e creare occasioni di confronto tra le diverse modalità di conciliare lavoro e vita familiare, fornendo uno stimolo alla creazione di informazioni, servizi e opportunità per le donne ideatrici d'impresa.
sabato 4 giugno 2011
Lavoro estate 2011
E’ possibile far fruttare l’estate con opportunità di lavoro, ovviamente sono contratti stagionali, contratti di lavoro a chiamata e contratti di lavoro occasionale di tipo accessorio, comunque è un modo per strutturare le proprie risorse fisiche e psiche lavorando in un ambiente nuovo e fare esperienza anche all’estero. Con il lavoro estate è possibile esplorare diverse possibilità di lavoro estivo. Infatti chi ha una vera intenzione di svolgere un'attività lavorativa saltuaria nel periodo estivo, può essere retribuito attraverso i buoni lavoro, dei vaucher erogati in caso di contratto di lavoro occasionale di tipo accessorio.
Per quanto riguarda le offerte lavoro nel periodo estivo si possono trovare richieste per Direttore e assistente per centri vacanza, educatori per centri vacanza in Italia, accompagnatori ragazzi in centri vacanze, campi di volontariato internazionale, e offerte di lavoro per animatori.
Per il lavoro estivo generalmente viene richiesta la cittadinanza italiana o comunitaria, la maggiore età, la conoscenza di una o più lingue straniere, la disponibilità ad impegnarsi per un periodo minimo di due-tre mesi, un requisiti che è la personalità, temperamento e determinate competenze professionali. E’ fondamentale ricordarsi che, pur se il lavoro si svolgerà in ambienti dedicati alla vacanza, sempre di lavoro si tratta e quindi dovrà sottostare ad impegni, orari, regolamenti e turni di lavoro. La vacanza è dei clienti; i lavoratori faranno la propria alla fine del periodo previsto dal loro impegno contrattuale.
Per quanto riguarda il lavoro a chiamata che è un contratto di lavoro tipicamente estivo si consiglia di visitare il sito Mondo-lavoro.com e la pagina del blog.
Per quanto riguarda le offerte lavoro nel periodo estivo si possono trovare richieste per Direttore e assistente per centri vacanza, educatori per centri vacanza in Italia, accompagnatori ragazzi in centri vacanze, campi di volontariato internazionale, e offerte di lavoro per animatori.
Per il lavoro estivo generalmente viene richiesta la cittadinanza italiana o comunitaria, la maggiore età, la conoscenza di una o più lingue straniere, la disponibilità ad impegnarsi per un periodo minimo di due-tre mesi, un requisiti che è la personalità, temperamento e determinate competenze professionali. E’ fondamentale ricordarsi che, pur se il lavoro si svolgerà in ambienti dedicati alla vacanza, sempre di lavoro si tratta e quindi dovrà sottostare ad impegni, orari, regolamenti e turni di lavoro. La vacanza è dei clienti; i lavoratori faranno la propria alla fine del periodo previsto dal loro impegno contrattuale.
Per quanto riguarda il lavoro a chiamata che è un contratto di lavoro tipicamente estivo si consiglia di visitare il sito Mondo-lavoro.com e la pagina del blog.
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