lunedì 30 aprile 2012

Lavoro dipendenti statali: mobilità o reimpiego


Il governo dei tecnici punta alla mobilità nel pubblico impiego tra i settori dove c'è eccedenza di personale e quelli in cui c'è carenza, ma se l'eccesso di personale dovesse permanere si dovranno trovare "strumenti ad hoc per favorire la mobilità o il reimpiego dei lavoratori con passaggio dal pubblico al privato". Così il sottosegretario all'Economia, Polillo, nel corso della trasmissione Prima di
Tutto di Radio 1 Rai, spiegando che il governo non sta valutando prepensionamenti per il settore pubblico.
Quindi, mobilità nel pubblico impiego, ma se l’eccesso di personale dovesse permanere si dovranno trovare "strumenti ad hoc per favorire la mobilità o il reimpiego dei lavoratori con passaggio dal pubblico al privato".

Polillo ha affermato poi che se il gettito che arriverà dall’Imu lo consentirà, il Governo potrebbe ridurre l’imposta o agire sull’imposizione sulla compravendita degli immobili. "Sull’Imu - ha detto - abbiamo dovuto operare in emergenza - in prospettiva forse si potrà ridurre l’imposizione, dipenderà dal gettito reale che avremo a fine anno, oppure potremmo intervenire sulle imposte collaterali come per esempio quelle che si pagano in sede di compravendita degli immobili".

domenica 29 aprile 2012

Licenziamento illegittimo: se il datore di lavoro non indica i motivi dell'eccedenza


Ai fini dell’efficacia di un licenziamento collettivo è necessario anzitutto che sul fronte procedurale vengano puntualmente seguite le norme previste dalla legge n. 223 del 1991, nonché la puntuale indicazione sia dei motivi che determinano la situazione di eccedenza sia dei motivi di carattere tecnico, organizzativo e produttivo che non consentono di adottare misure idonee a porre rimedio a tale situazione ed evitare la mobilità, la ricollocazione aziendale, la modifica dei profili professionali e la riduzione del numero dei lavoratori impiegati.
L'inadeguata e insufficiente indicazione, nelle comunicazioni preventive scritte - indirizzate alle rappresentanze sindacali aziendali, associazioni di categoria e all'Ufficio provinciale del Lavoro - dei motivi tecnici e imprenditoriali che spingono il datore di lavoro a licenziare alcuni dipendenti non può essere "sanata" da un successivo accordo sindacale che individui i lavoratori da estromettere.
È ribadendo questo principio - già emerso nella giurisprudenza recente della Suprema Corte - che la sentenza 5582 del 6 aprile 2012 della Corte di Cassazione (sezione Lavoro) ha confermato l'illegittimità del licenziamento collettivo intimato nel 1998 ad un gruppo di impiegati di una società impegnata nella gestione dei servizi di back office per conto di una banca popolare.

Quindi affinché un licenziamento per giusta causa sia legittimo devono essere indicati, non solo i motivi che determinano la situazione di eccedenza, ma anche i motivi tecnici, organizzativi e produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio a detta situazione ed evitare la dichiarazione di mobilità, il numero, la collocazione aziendale ed i profili professionali non solo del personale eccedente, ma anche del personale abitualmente impiegato, i tempi di attuazione del programma di mobilità, e le eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze, sul piano sociale, dell'attuazione del medesimo programma.

Ha spiegato la sentenza che, mancando «i motivi che avrebbero determinato l'eccedenza di personale, ma anche quelli tecnici, organizzativi e produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio a detta situazione». Irrilevante anche il fatto che successivamente sia stato redatto un verbale di accordo sindacale, che «non assume rilievo ai fini della valutazione della completezza della comunicazione preventiva. La mancata prova che l'esito della procedura sia stato comunicato ritualmente» agli interessati «comporta un ulteriore profilo di inefficacia dei licenziamenti».

La Cassazione, da parte sua, ha quindi respinto in toto l'articolato ricorso della banca e della società di servizi, incardinato in particolare, sull'effetto "sanante" dell'accordo sindacale successivo alla procedura informativa. Per i giudici, «l'inizale comunicazione di avvio della procedura, che sia in ipotesi assolutamente generica e vuota di contenuto, non è, sanata se dal successivo accordo sindacale perché risulterebbe del tutto frustrata l'esigenza di trasparenza del processo decisionale datoriale alla quale sono interessati i lavoratori potenzialmente destinati ad essere estromessi dall'azienda».

Festa del lavoro: 1° maggio 2012 le manifestazioni dei sindacati

Quest'anno sarà la città di Rieti ad ospitare i comizi dei Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL per festeggiare il 1° maggio.
Lavoro e crescita per uscire dalla crisi". E' questo lo slogan della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil in occasione del Primo maggio con i comizi dei tre leader Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

La giornata di festa dei lavoratori verrà infatti dedicata alla “provincia dimenticata” come ha spiegato il Segretario Generale della CGIL, Camusso che ha sottolineato, infatti, che oltre alle vertenze aperte nelle grandi città, “ci sono situazioni nei piccoli comuni dove le aziende vanno in crisi ed è più difficile trovare gli strumenti e le soluzioni”.

''Spero che questo 1° Maggio possa rappresentare la speranza di uscire dalla crisi con un senso maggiore di responsabilità' da parte di tutti'. E' quanto ha dichiarato il Segretario della Cisl, Bonanni. E con questo richiamo alla responsabilità di tutti il Segretario della Cisl è tornato a chiedere anche un rilancio della concertazione sindacale.

Quest'anno, a causa delle tasse, dell'ultimo carico fiscale, si perderà la tredicesima'': è quanto ha sostenuto il Segretario della Uil Angeletti intervenendo alla presentazione del concerto del 1 maggio.

Mentre l' Ugl festeggerà il 1° maggio nel comune siracusano di Priolo Gargallo. "Il Mezzogiorno continua ad essere il grande assente nell'agenda economica del governo", ha detto il segretario Centrella. Per la seconda volta, dopo Campobasso, abbiamo scelto il Sud per celebrare il nostro 1° Maggio, perché il Mezzogiorno continua ad essere il grande assente nell’agenda economica del governo tecnico e perché l’Ugl vuole dimostrare il proprio sostegno ad un territorio che nonostante tutto non si arrende e senza il quale non può esserci sviluppo.

La Cisal celebrerà la festa del lavoro a Cosenza sul tema: "La questione meridionale? Il coraggio di essere europei in un pezzo d'Italia dimenticato".

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