sabato 6 ottobre 2012
FIAT, Landini: senza investimenti nessun futuro
"Il problema per non andare via dall'Italia è di fare gli investimenti, siccome questo la Fiat non lo sta facendo, è solo questione di tempo"afferma il segretario Fiom Landini. Ed aggiunge: "Mi pare che Marchionne chiarimenti non ne dia a nessuno: la cosa mi sembra abbastanza chiara, se un'azienda dice che farà 20mld di investimenti e poi ne fa uno, l'esito è quello che abbiamo di fronte e cioè il rischio che l'Italia perda la produzione dell'industria dell'auto". Alla domanda se Marchionne debba lasciare Landini dice: "Non son mica io che decido gli amministratori delegati"
Così il segretario della Fiom, Maurizio Landini, interviene da Lecco a margine della presentazione dell'Associazione Pio Galli. Se per Landini "pare che Marchionne di chiarimenti non ne dia a nessuno" la cosa che sembra "abbastanza chiara e' che se un'azienda dice che fa 20 miliardi di investimenti e poi ne fa uno l'esito e' quello che abbiamo di fronte cioe' il rischio che l'Italia perda la produzione dell'industria dell'auto". E "il governo dovrebbe intervenire".
Secondo il sindacalista, la situazione "e' peggiorata e credo che non sia accettabile per il Paese che la Fiat se ne vada visto che la Fiat non l'ha prodotta Marchionne ma c'era anche prima di lui e dovrebbe rimanere anche dopo di lui". Ai giornalisti che gli chiedono se Sergio Marchionne dovrebbe lasciare il gruppo automobilistico Landini replica: "Marchionne fa il suo mestiere, non sono mica io -conclude Landini- che decido gli amministratori delegati".
"Stiamo cercando di favorire per quanto possibile un impegno della più grande fabbrica automobilistica italiana nell'innovazione soprattutto alla ricerca di nuovi prodotti che servano per esser competitivi nei mercati internazionali e nazionali". E' quanto ha affermato il ministro dell'Ambiente Clini che, rispondendo a una domanda, ha spiegato: "Cerchiamo di esser freddi in un momento molto caldo, questo spero che sia giusto e anche molto apprezzato. Non certamente -ha detto siamo freddi nei confronti del settore industriale dell'automobile che è uno dei più importanti settori del Paese".
Lavoro, imprese e fisco: la Cgia con il governo dei tecnici +5,5 miliardi di tasse
Le imprese italiane si troveranno a pagare nel triennio 2012-2014 5,5 miliardi di euro in più. Lo ha affermato la Cgia di Mestre che ha messo a confronto gli effetti economici che andranno ad aggravare il carico fiscale e contributivo delle imprese con quelli che invece ne alleggeriranno il peso. A ciò, spiega l'associazione degli artigiani, si arriva sottraendo dai 19mld di tasse e contributi introdotti dal governo Monti, i circa 13,6mld di euro di alleggerimento fiscale che l'esecutivo praticherà nel prossimo triennio.
Il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi dice che "le più penalizzate dal pacchetto di misure introdotte dal Governo Monti saranno le micro imprese: in particolar modo quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi Irap previsti per i dipendenti e dell'Ace (aiuto alla crescita economica), visto che per le aziende in contabilità semplificata non potranno applicare quest'ultima misura. Se si considera che il 75% degli imprenditori individuali lavora da solo, si può affermare che gli artigiani e i commercianti che non hanno dipendenti subiranno dei forti aumenti di tassazione non ammortizzati dagli sgravi previsti dal Salva Italia".
Con l'Imu, rispetto all'Ici, il prelievo medio per i negozi e i laboratori risulta mediamente raddoppiato, sottolinea la Cgia. Mentre per i capannoni si registrano incrementi di imposta che superano il 60%. Oltre all'Imu, nel 2012 sono aumentate del 1,3% anche le aliquote contributive Inps a carico degli artigiani e dei commercianti.
Nel 2013, entrambi i prelievi subiranno ulteriori aumenti. Rispetto all'Ici, con l'Imu il prelievo sui capannoni aumenterà di circa l'80%. Le aliquote previdenziali, invece, subiranno un ulteriore aumento dello 0,45% sino a portare nel giro di qualche anno l'aliquota di questi lavoratori autonomi al 24%. Le cattive notizie, purtroppo, non finiscono qui. Sempre nel 2013 le imprese faranno i conti con la riduzione della deducibilità dei costi per le auto aziendali che il fisco non riconoscerà più nella misura del 40%, ma solo del 27,5%. Sono circa 7 milioni gli automezzi interessati da questa misura.
Messe tutte in fila le tasse alle imprese, la Cgia stima che queste misure valgano circa 5 miliardi di euro nel 2012, che diventano quasi 6,7 mld nel 2013 e salgono a 7,3 mld nel 2014. Pertanto, nel triennio 2012-2014 le maggiori tasse e contributi a carico delle imprese saranno pari a poco più di 19 miliardi di euro.
"Pur riconoscendo che questo Governo ha dimostrato in più di una occasione di avere una certa sensibilità nei confronti delle piccole imprese - conclude la Cgia - la situazione generale è tale che difficilmente le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, potranno superare questo triennio con un carico fiscale aggiuntivo di questa portata. Non possiamo sperare di rilanciare l'occupazione e in generale l'economia se penalizziamo soprattutto le piccole imprese che costituiscono il tessuto connettivo della nostra economia".
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Esodati o salvaguardati firmato il decreto n. 2 per 55mila
Il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha firmato il secondo decreto sugli esodati, che salvaguarda 55 mila lavoratori, tra cui circa 600 dipendenti allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. E' quanto ha fatto sapere l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, a conclusione del tavolo al ministero dello Sviluppo economico sullo stabilimento siciliano.
Il decreto ministeriale, che prevede la salvaguardia di circa 55mila lavoratori, è già stato firmato dal ministro del lavoro Elsa Fornero e ha già ricevuto il via libera della Ragioneria dello Stato sulla copertura finanziaria.
Si tratta del secondo decreto esodati, mentre il primo ne salvaguardava 65mila. La stima dei lavoratori interessati previsti dal decreto Milleproroghe 2012 è di 40mila lavoratori in mobilità ordinaria e lunga, 7.400 prosecutori volontari e 6mila lavoratori cessati al 31 dicembre 2012 , a cui vanno aggiunti 1.600 a carico dei fondi di solidarietà.
«Un'altra buona notizia. Abbiamo con questo le premesse per salvaguardare 120mila persone». Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine della conferenza nazionale sul volontariato, ha commentato la firma da parte del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, del decreto sugli esodati. «Ricordo - ha aggiunto Fornero - che il Governo francese ne ha salaguardati 100mila. Noi siamo disponibili a soluzioni ispirate all'equità e di buon senso. Le soluzioni che cercano di ottenere tutto non sono né di buon senso, né eque ma solo velleitarie ed elettoralistiche« ha concluso.
Il decreto ministeriale, che prevede la salvaguardia di circa 55mila lavoratori, è già stato firmato dal ministro del lavoro Elsa Fornero e ha già ricevuto il via libera della Ragioneria dello Stato sulla copertura finanziaria.
Si tratta del secondo decreto esodati, mentre il primo ne salvaguardava 65mila. La stima dei lavoratori interessati previsti dal decreto Milleproroghe 2012 è di 40mila lavoratori in mobilità ordinaria e lunga, 7.400 prosecutori volontari e 6mila lavoratori cessati al 31 dicembre 2012 , a cui vanno aggiunti 1.600 a carico dei fondi di solidarietà.
«Un'altra buona notizia. Abbiamo con questo le premesse per salvaguardare 120mila persone». Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine della conferenza nazionale sul volontariato, ha commentato la firma da parte del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, del decreto sugli esodati. «Ricordo - ha aggiunto Fornero - che il Governo francese ne ha salaguardati 100mila. Noi siamo disponibili a soluzioni ispirate all'equità e di buon senso. Le soluzioni che cercano di ottenere tutto non sono né di buon senso, né eque ma solo velleitarie ed elettoralistiche« ha concluso.
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