sabato 29 giugno 2013

Novità giugno 2013 per il pacchetto lavoro. Decreto cdm

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per il rilancio dell'occupazione, a partire da quella giovanile. Si tratta del primo pacchetto di misure, che parte dagli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato degli under-30. «Per il pacchetto lavoro –ha  spiegato il presidente del Consiglio Enrico Letta sono stati stanziati nel complesso 1,5 miliardi tra fondi europei e risorse nazionali».

E’ arrivato il Piano Lavoro: "in via sperimentale" incentivi all'assunzione stabile di giovani tra i 18 ed i 29 anni. E' confermato il tetto di 650 euro al mese: gli sgravi saranno di 18 mesi per le nuove assunzioni e di 12 per le trasformazioni con contratto a tempo indeterminato.

Le risorse per gli incentivi per nuove assunzioni, ammontano per il Mezzogiorno a 100 milioni per il 2013, 150 per il 2014, 150 per il 2015, 100 per il 2016. Per le altre Regioni 48 per il 2013, 98 per il 2014, 98 per il 2015, 50 per il 2016. Il provvedimento è di 9 articoli in 19 pagine.

Il testo sul lavoro prevede un incentivo fino a un massimo di 650 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato. L’incentivo è istituito in via sperimentale ed è destinato ai giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni: i giovani devono essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, vivere da soli con una o più persone a carico.

Vediamo i punti del pacchetto lavoro

Azzeramento totale dei contributi per 18 mesi in casi di assunzione a tempo indeterminato e per 12 mesi se si tratta di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato. È questa la decontribuzione prevista per i giovani sia del Nord che del Sud fino ai 29 anni, secondo le indicazioni fornite dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini nel corso della conferenza stampa, al termine del cdm. Più in generale, il pacchetto lavoro coinvolgerà circa 200.000 persone: 100mila saranno quelle che potranno beneficiare degli sgravi contributivi mentre altre 100mila sono coinvolte nelle altre misure di «inclusione».

L'incentivo è istituito in via sperimentale ed è destinato ai giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni. Per poterne usufruire i giovani devono rientrare in queste condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, vivano soli con una o più persone a carico.

Il bonus viene creato, si legge, "al fine di promuovere forme di occupazione stabile di giovani" e "in attesa dell'adozione di ulteriori misure da realizzare anche attraverso il ricorso alle risorse della nuova programmazione comunitaria 2014-2020".

L'incentivo, si legge nel decreto, verrà corrisposto "per un periodo di 12 mesi ed entro i limiti di 650 euro mensili per lavoratore nel caso di trasformazione a tempo indeterminato."

Le risorse, ammontano complessivamente a 800 milioni di euro. Le assunzioni a valere sulle risorse stanziate dal decreto "devono comportare un incremento occupazionale netto e devono essere effettuate a decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto e non oltre il 30 giugno 2015", si legge nella bozza entrata in Cdm. Le risorse ammontano per il Mezzogiorno a 100 milioni per il 2013, 150 per il 2014, 150 per il 2015, 100 per il 2016. Per le altre Regioni 48 per il 2013, 98 per il 2014, 98 per il 2015, 50 per il 2016. L'importo complessivo destinato all'occupazione ammonterebbero a 1,5 miliardi.

"L'incentivo - continua la bozza - è pari al 33% della retribuzione mensile lorda complessiva, per un periodo di 18 mesi, ed è corrisposto unicamente mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili del periodo di riferimento, fatte salve le diverse regole vigenti per il versamento dei contributi in agricoltura. Il valore mensile dell'incentivo non può comunque superare l'importo di 650 euro per lavoratore.

L'Inps provvederà al monitoraggio della spesa per la stabilizzazione dei giovani prevista dal decreto lavoro all'esame del consiglio dei ministri, inviando relazioni trimestrali al ministero del Lavoro e a quello dell'Economia.  "In caso di insufficienza delle risorse - si legge nel documento - l'Inps ne fornisce immediata comunicazione ed esaurisce le domande privilegiando quelle con data di assunzione più risalente". Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, l'Inps adeguerà le proprie procedure informatizzate allo scopo di ricevere le dichiarazioni telematiche di ammissione all'incentivo e di consentire la fruizione dell'incentivo stesso. Entro il medesimo termine l'Inps, con propria circolare, disciplinerà le modalità attuative dell'incentivo.

Non solo per i giovani. La bozza del dl sul lavoro ora all'esame del Consiglio dei Ministri prevede agevolazioni anche per i soggetti con più di cinquant'anni di età, disoccupati da oltre dodici mesi. In particolare, si legge nella bozza in via sperimentale per gli anni 2013, 2014 e 2015 e' istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo con dotazione di 2 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2013, 2014, 2015, volto a consentire alle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, "di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi".

Il pacchetto lavoro prevede anche incentivi per quegli imprenditori che assumono lavoratori disoccupati in Aspi. L'incentivo alle imprese sarà finanziato con la quota parte  dell'Aspi non utilizzato dal lavoratore assunto a tempo indeterminato.

Ad ogni studente universitario che abbia concluso gli esami, abbia una buona media e rientri sotto una soglia del redditometro, inoltre, lo Stato potrebbe riconoscere una specie di mini-assegno di 200 euro al mese qualora svolga un tirocinio della durata minima di 3 mesi con enti pubblici o privati.

Dall'Unione Europea 1,5 miliardi per lavoro giovani


Più soldi per i giovani, accordo politico sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancaria - su cui si tornerà a dicembre - e piano Ue-Bei per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi dell'Ue doveva prendere delle decisioni su temi di carattere economico e occupazione e le ha prese.

Ci si attendevano passi avanti sul progetto di unione bancaria, e sono arrivati: grazie anche a una riunione straordinaria del consiglio Ecofin alla vigilia del vertice, i leader dei ventisette hanno trovato un accordo dando il loro assenso all'intesa raggiunta dai ministri. La Commissione europea dovrà presentare un testo proprio su questo (il presidente Jose' Manuel Barroso lo ha garantito ''entro le prossime due settimane''), per decisioni da prendere in occasione del vertice del Consiglio europeo di dicembre.

Si parte dalla decisione che in caso di fallimento di una banca, non saranno gli Stati a pagare. Qualora non sia possibile salvare un istituto creditizio, a partecipare al fallimento (il cosiddetto ''bail-in'') saranno in prima battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i 100mila euro. Gli stati dovranno istituire entro dieci anni fondi di risoluzione pari ad ''almeno lo 0,8% dei depositi garantiti di tutte le istituzioni creditizie autorizzate nel paese''. I fondi di risoluzione potranno essere usati per assorbire le perdite o ricapitalizzare le banche, ma fino al 5% dei passivi totali della banche.

Sul fronte del lavoro sono state aumentate le risorse a disposizione della 'Garanzia per l'occupazione giovanile'. Il vertice europeo porta a casa l'anticipo al 2014-2015 dei sei miliardi messi sul piatto lo scorso febbraio, che potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi, grazie alla flessibilità prevista dall'accordo sul bilancio raggiunto tra Parlamento e Consiglio. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sostiene che le risorse per i giovani potranno arrivare anche a nove miliardi, linea ribadita anche dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.

''Sono stati aumentati ad otto miliardi di euro le risorse per le nostre azioni a sostegno dei giovani, e tutti i soldi non spesi nell'ambito dei programmi europei andranno a sostegno dell'occupazione''. Da qui la possibilità di far aumentare l'ammontare complessivo a sostegno di azioni di contrasto alla disoccupazioni. 

Ricordiamo che l'Unione Europea promuove la mobilità transnazionale in materia di istruzione e formazione attraverso una serie di Programmi rivolti a favorire: maggiori opportunità professionali, l'apprendimento di una lingua straniera, la conoscenze di culture diverse, lo scambio e il confronto di esperienze.

Rivisto al ribasso l'accordo con la Banca europea per gli investimenti per sostenere l'accesso al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese. Il Consiglio europeo invita infatti la Bei ad attuare il piano per l'aumento dell'attività di prestiti ''di almeno il 40% tra il 2013 e il 2015'', una soglia che nelle bozze circolate prima del vertice era fissata al 50%. L'aumento è stato chiesto, ma meno rispetto al previsto.

"Un risultato straordinario" è, per il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, quello ottenuto dall'Italia al Consiglio Ue. "I fondi della 'Garanzia giovani' sono triplicati, 1,5 miliardi rispetto al mezzo miliardo inizialmente stanziato, nel biennio 2014-2015 e non distribuiti in sette anni, come previsto", ha spiegato Giovannini. Un risultato, aggiunge il ministro in una nota, che "conferma la bontà della strategia messa in campo dal governo italiano nelle ultime settimane": "l'aver posto la disoccupazione giovanile al centro dell'agenda" del vertice Ue,il summit a Roma tra Italia, Francia, Germania e Spagna, e il dl lavoro."Una strategia vincente", ha concluso.

lunedì 24 giugno 2013

Controlli sui conti correnti anche per i lavoratori dipendenti

Il Fisco potrà controllare anche i conti corrente dei dipendenti in caso di scostamenti e movimentazioni fra la Dichiarazione dei redditi e le indagini bancarie effettuate, ad esempio, all’interno delle procedure del Redditometro. A renderlo chiaro è la Corte di Cassazione con la sentenza 3 aprile n. 8047. Oltre che sulle imprese, gli accertamenti verranno svolti anche per questi lavoratori non autonomi, dunque dipendenti, quando ci si trovi di fronte ad evidenti anomalie.

Conti correnti senza segreti per il Fisco. Dal 24 giugno 2013 parte la nuova anagrafe dei conti: le banche e gli altri operatori finanziari potranno inviare all'amministrazione i dati e le movimentazioni bancarie di ciascun correntista. Adesso a piena  applicazione la disposizione del Dl 201/2011 che ha imposto a tutti gli intermediari (banche, Sim, poste e così via) di informare l’Agenzia delle Entrate dei saldi dare-avere risultanti all'inizio e al termine di ciascun esercizio. L'esatta portata delle informazioni da comunicare è stata resa nota solo con il provvedimento del 25 marzo 2013.

E’un quadro dettagliato di tutti i rapporti tra contribuente (persona fisica o giuridica) e intermediari finanziari. Una tessera si è così aggiunta alle molte informazioni a disposizioni del Fisco per verificare (o ricostruire) il reddito di ciascun contribuente in modo da risalire, con scarso margine di errore, al stile di vita e comparare se quanto dichiarato sia compatibile con le spese e gli incassi emersi.

Nel provvedimento del 25 marzo è presunto che si dovranno definire i criteri con cui le Entrate provvederanno all'elaborazione di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione. E da quanto si deduce, sembra che solo eventuali anomalie che emergeranno dalla comunicazione dei saldi bancari potranno indurre il Fisco a controllare un determinato soggetto. Salvo ripensamenti, queste nuove informazioni potranno essere utilizzate per accertamenti di tipo sintetico in capo ai contribuenti, i quali, opportunamente, potrebbero adottare strategie di difesa con largo anticipo rispetto al l'eventuale contestazione.

Si può ipotizzare l'uso che dei dati potrà essere fatto, è attendibile che le movimentazioni bancarie in uscita permetteranno di ricostruire le spese effettuate dal contribuente. Rientrano tra queste i pagamenti con bancomat, gli addebiti diretti in conto, gli utilizzi delle carte di credito o i prelevamenti in contanti.
Potranno confermare il beneficiario dei pagamenti effettuati ovvero il soggetto che ha erogato denaro relativamente ai versamenti. Se il contribuente può disporre di prestiti o donazioni di denaro da terzi privati (parenti o conoscenti) è necessario che i trasferimenti siano effettuati con sistemi tracciabili (assegni o bonifici) evitando il denaro contante. Medesime considerazioni, valgono per i versamenti relativi a stipendi, affitti ovvero redditi di vario genere. Nel limite del possibile, vanno evitate le movimentazioni extra-conto. Si pensi ad esempio al cambio assegno, il cui denaro ricevuto è versato successivamente sul conto corrente.

Purtroppo, mancando un collegamento diretto tra le movimentazioni extra-conto e il versamento effettuato, c'è il pericolo che l'Agenzia delle Entrate possa valutare duplicata l'entrata. Questi accorgimenti, potranno agevolare l'eventuale successiva fase di contraddittorio o difesa, quando, cioè, il contribuente è chiamato a fornire chiarimenti. Lì si dovranno produrre quante più prove possibili al fine di confermare che il reddito dichiarato sia coerente con il denaro attuale e per eventuali differenze esistano precise e comprovate spiegazioni.

Quindi al fine di stanare contribuenti rei di evasione fiscale, il fisco può infatti imputare a reddito imponibile i movimenti rilevati sui conti del contribuente anche nel caso in cui non si tratti di un lavoratore autonomo. La sentenza n. 8047 del 3 aprile 2013 estende a tutti, indipendentemente dall'attività professionale svolta, il dovere di giustificare i versamenti bancari che non compaiono nella dichiarazione dei redditi e quindi dimostrare che non si devono applicare prelievi fiscali.

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