sabato 27 luglio 2013
Inps da agosto 2013 rimborsa le pensioni d'oro
I primi in ordine di tempo sono i pensionati della gestione ex Enpals. Ma per il grosso degli interessati il rimborso del «contributo di perequazione» - applicato dal 2011 sulle pensioni superiori ai 90 mila euro e dichiarato incostituzionale - arriverà con la mensilità di agosto. L’Inps ha preso atto della sentenza della Consulta con il messaggio numero 11243 indirizzato alle proprie strutture: viene fissato quindi il calendario in base al quale si sospende l’applicazione del prelievo (5 per cento tra 90 e 150 mila euro annui, 10 fino a 200 mila e 15 sopra questa soglia) e si restituisce quanto trattenuto nel 2013. Le somme relative agli anni precedenti, sulle quali dovranno essere effettuati i calcoli fiscali, saranno invece rimborsate in un momento successivo.
Più precisamente per quanto riguarda la gestione dei lavoratori privati nel mese di agosto 2013 sarà ripristinato il pagamento senza contributo e verrà anche rideterminata la tassazione, in funzione del nuovo e maggiore imponibile; per i titolari di più pensioni tutto ciò avverrà separatamente per ciascun trattamento. Sempre ad agosto saranno restituiti gli importi trattenuti nel 2013 e contemporaneamente verrà operato il conguaglio fiscale.
Le scadenze sono un po’ diverse per gli ex dipendenti pubblici della gestione Inpdap, ora assorbita dall’Inps: il primo pagamento senza decurtazione è previsto già a luglio, mentre da agosto scatterà il rimborso dell’arretrato, sempre relativo al 2013. Per i titolari di un’unica prestazione la tassazione sarà calcolata sull’aliquota massima, per gli altri in base ad aliquota proporzionale. Infine c’è la gestione ex Enpals, che è meno numerosa e comprende i lavoratori dello spettacolo, per la quale scatta da luglio sia il ripristino della pensione piena sia la restituzione dei contributi trattenuti fino al mese di giugno.
La sentenza della Corte costituzionale ha censurato il contributo con la motivazione che si tratta sostanzialmente di un prelievo fiscale, e quindi per motivi di equità andrebbe applicato a tutti i redditi, non solo quelli da pensione. Di questo pronunciamento dovrà tenere conto il governo se davvero pensa a nuovi interventi sulle pensioni più alte, dette anche (non sempre correttamente) d’oro.
Sta continuando a farsi attendere la riforma delle pensioni che dovrebbe rendere più morbida la legge Fornero, dopo gli danneggiamenti prodotti nel welfare nazionale, gli assegni d’oro per luglio e agosto garantiranno ferie ancor più rilassate ai loro destinatari. Per effetto del pronunciamento della Corte costituzionale, infatti, i pensionati di prima fascia, pubblici e privati, riceveranno, nei prossimi mesi di luglio e agosto, il rimborso delle trattenute dei mesi scorsi a scopo di solidarietà.
La quota trattenuta sulle note pensioni d’oro, ammontava al 5% entro i 150mila euro, al 10% fino a 200mila, al 15% per quelle ancora più alte. Ma ora, con il messaggio 1243, l’Inps ha comunicato le modalità attraverso cui la trattenuta extra verrà restituita ai legittimi proprietari, dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi i prelievi di solidarietà varati dal governo precedente.
Si è trattato di una, nuova, sonora e clamorosa bocciatura per le politiche degli ultimi anni sulla spesa previdenziale, che finisce per fare il paio con le rigidità della successiva riforma Fornero, la quale è ancora vigente e non ha mai subito patenti di incostituzionalità dalla Consulta, ma indubbiamente ha prodotto non pochi danni per la popolazione, in particolare con il caos generato in seguito all’esplosione della questione esodati, tuttora irrisolta.
Così, a luglio l’Inps restituirà il ticket prelevato nel corso del 2013 – il rimborso per gli anni 2011 e 2012 è stato rinviato – nel mese di luglio ai dipendenti pubblici, mentre, in agosto, la quota verrà resa ai privati.
Nello specifico, per i lavoratori delle aziende private, la pensione verrà riportata al suo ammontare precedente al contributo, con la rimodulazione, naturalmente, delle trattenute fiscali a seguito dell’accresciuto valore. Oltre a ciò, l’Inps riaffiderà ai legittimi proprietari quelle cifre sottoposte al ticket di solidarietà da inizio 2013.
Per i pubblici che erano iscritti all’Inpdap, a luglio la pensione tornerà quella classica, e, il mese successivo, verrà erogato il conguaglio, con relativa tassazione ad aliquota massima nel caso per chi usufruisca di un’unico assegno. Diversamente, per gli ex Enpals, il rimborso delle trattenute avverrà a luglio.
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giovedì 25 luglio 2013
Expo 2015 i nuovi contratti di lavoro a partire dal 2014
La società di gestione dell’evento e i sindacati li hanno presentati. I posti di lavoro promessi sono 835 tra lavoro a termine, apprendistato e stage. Tali contratti riguardano esclusivamente le attività Expo 2015 Spa, da realizzare nel sito espositivo, assistenza ai turisti, gestione dei flussi di visitatori e delle tecnologie che governeranno il sito. O, ancora, la pianificazione di servizi nel perimetro dell’area espositiva. Sono esclusi i lavori di edificazione dei padiglioni.
Maggiore flessibilità sul lavoro e un modello che può essere confermato anche a livello nazionale per l'organizzazione di grandi eventi. Expo 2015 Spa ha firmato con i rappresentanti dei sindacati il protocollo che disciplina le modalità di assunzione e impiego del personale.
Sono più di 800 i contratti di lavoro che la società Expo stipulerà per l'assunzione e l'impiego di personale per i sei mesi dell'esposizione universale. Il protocollo firmato individua un accordo sulle forme di flessibilità che possono essere applicate all'apprendistato, al contratto a tempo determinato e allo stage.
Per quanto riguarda i contratti di apprendistato la società Expo assumerà 340 giovani di età inferiore ai 29 anni: per questa tipologia contrattuale sono state introdotte nuove figure professionali come operatore grandi eventi, specialità grandi eventi e tecnico sistemi di gestione con specifici piani formativi. Il contratto a tempo determinato riguarderà circa 300 persone che saranno individuate partendo dalle liste di mobilità e di disoccupazione. Sul fronte stage ci saranno un totale di 195 persone per i quali è previsto un rimborso spese mensile di 516 euro e buoni pasto.
Queste assunzioni "vengono fatte attraverso la flessibilità - ha spiegato l'amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala a margine della firma - e non sarebbero state possibili con le regole attuali". Infine i volontari, quindi non si parla di lavoro subordinato, che saranno circa 475 al giorno e si renderanno disponibili per turni di 5 ore. Saranno 18.500 i volontari totali di Expo Milano 2015. Questo modello "a partire da Expo lo mettiamo a disposizione del territorio e del Paese - ha aggiunto Sala - anche il premier Enrico Letta e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini con cui ho parlato riscontrano il passo avanti fatto con questa piattaforma di accordo". Soddisfazione per l'accordo è stata espressa anche dai sindacati che hanno auspicato che questa modalità possa essere un primo tassello per un disegno più organico.
I contratti a tempo determinato inizieranno nel 2014, le altre formule nel 2015.
Il protocollo punta a introdurre procedure più snelle sul lavoro, tema già affrontato a inizio luglio al Forum delle Regioni a Palazzo Lombardia, e potrebbe costituire un modello da replicare in ambito nazionale per i Grandi Eventi. Una parte specifica sarà dedicata alle norme in materia di legalità, tutela e sicurezza sul lavoro prevedendo un comitato di monitoraggio e la presenza coordinata all'interno del sito espositivo.
Ai nuovi contratti di lavoro si uniranno circa 18.500 volontari, destinati principalmente all’accoglienza dei visitatori: potranno alternarsi su turni di cinque ore al giorno, con un impiego massimo di due settimane ciascuno, per un fabbisogno giornaliero di 475 persone. Con i volontari «si chiude il fabbisogno per la società», ha spiegato Sala, «ma non le opportunità che offrirà l’esposizione»: sono infatti oltre 4 mila, secondo quanto previsto nel piano per la sicurezza, i lavoratori che potranno essere contemporaneamente presenti sul sito. Soddisfatti Sala e i rappresentanti sindacali per l’accordo raggiunto, di cui è stato informato il governo: «Ho parlato con il presidente Letta e con il ministro Giovannini - ha spiegato Sala - che hanno espresso soddisfazione per la piattaforma che abbiamo costruito con questo accordo».
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domenica 21 luglio 2013
Concorsi pubblici riservati per categorie protette
Qui si propone di dare una Guida ai concorsi pubblici per categorie protette. Per categorie si intende una condizione di diritto riconosciuta dal legislatore ai lavoratori ossia gli invalidi civili, gli invalidi del lavoro, i non vedenti, i sordomuti, gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra, gli invalidi per servizio.
Oltre che l’obbligo di assunzione per queste categorie di lavoratori presso aziende pubbliche e private, vi sono anche delle quote riservate per la partecipazione ai concorsi, nonché concorsi specifici.
Vediamo il principio della "quota di riserva" (legge 12 marzo 1999, n. 68 ) a favore dei disabili è stato ribadito da una sentenza del Consiglio di Stato (nr. 525 dello scorso 5 febbraio), la quale quota può essere riconosciuta al momento di approvazione della graduatoria anche se il disabile, qualora privo dello stato di disoccupazione, fosse in possesso di tale condizione al momento della presentazione della domanda.
La legge 68 del 1999 obbliga i datori di lavoro ad assumere nel proprio organico una determinata quota di lavoratori iscritti alle categorie protette.
Nello specifico, i datori di lavoro privati e pubblici con più di 15 dipendenti al netto delle esclusioni, sono tenuti ad avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette (disabili) iscritti in appositi elenchi gestiti dall'Agenzia del lavoro della provincia di riferimento. Inoltre, l’articolo 18 della legge 68 prevede le seguenti quote di assunzione in base:
da 15 a 35 dipendenti un disabile;
da 36 a 50 dipendenti due disabili;
da 51 a 150 dipendenti 7% (disabili) e un altro beneficiario della L. 68/99;
oltre 150 dipendenti 7% (disabili) e 1% di altri beneficiari della L. 68/99.
Per iscriversi alla lista delle categorie protette è necessario avere 15 anni e non aver ancora raggiunto l'età pensionabile, essere disoccupati ed essere in possesso della certificazione che comprova l'handicap o il disagio. L'accertamento delle condizioni di disabilità e dei requisiti di iscrizione è effettuato da apposite commissioni e l’inserimento è fatto tenendo conto degli elementi e dei criteri stabiliti dalle Regioni e dalle Province. L’elenco è tenuto dagli uffici competenti per il collocamento obbligatorio e la graduatoria è unica.
Tutti i concorsi pubblici, compresi quelli riservati esclusivamente alle categorie protette, sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale Concorsi ed esami, o sul BURC delle Regioni. Qui si riporta alcuni link:
Concorsi.it
Categorie protette
Gazzetta Concorsi
I datori di lavoro che assumono personale rientrante nelle suddette liste possono usufruire di agevolazioni fiscali.
Il bando dio concorso indica espressamente quali sono i documenti da allegare alla domanda di partecipazione. In via generale, nel caso specifico delle categorie protette, si richiede di allegare:
certificazione rilasciata dalle competenti autorità con l’indicazione della tipologia e grado di invalidità, in originale oppure in copia semplice dichiarata conforme all’originale in proprio possesso;
se richiesta espressamente, fotocopia non autenticata di idoneo documento di riconoscimento in corso di validità, ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. n. 45/2000.
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