Il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 e la legge del 15 luglio 2011 , n. 111 si inseriscono nell’ambito del piano concordato in sede europea per il rientro dalla situazione di disavanzo eccessivo. A tal fine il decreto-legge reca interventi principalmente in materia di riduzione dei costi della politica e degli apparati, controllo e monitoraggio della spesa delle amministrazioni pubbliche, contenimento della spesa per pubblico impiego, sanità, istruzione, previdenza, enti territoriali nonché disposizioni in materia di entrate e misure per lo sviluppo.
Quindi dovrebbero essere ridotte le spese dei ministeri e si prevede l'avvio di un ciclo di analisi e valutazione della spesa diretto alla definizione dei fabbisogni standard dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato, al fine di migliorarne l’efficacia e l’efficienza.
La pubblica amministrazione dovrà applicare le disposizioni di razionalizzazione contenute nelle disposizioni legislative decreto legge n. 98 2011 e nel decreto legge n 138 2011, diverse per comparto e per livello di governo. Se le amministrazioni centrali dello Stato saranno tenute nei prossimi mesi a razionalizzare i propri uffici periferici, a rivedere in riduzione gli organici, accorpare gli enti previdenziali.
Il quadro dovrebbe essere questo ossia da richiedere piani di razionalizzazione strutturali e nuovi modelli di gestione. Per questo occorre pensare ad alcune soluzioni organizzative e logistiche che già da tempo le amministrazioni avrebbero potuto adottare e che invece o sono rimaste sulla carta oppure hanno trovato un'applicazione falsata e improduttiva.
L'esempio imitabile è dato dalla gestione del personale, una funzione interna resa sempre più complessa dall'evolversi del quadro normativo e che assorbe molte energie e soprattutto un eccessivo personale all'interno delle singole amministrazioni. La realtà è data dal fatto che ogni amministrazione sia pubblica che privata ha un proprio ufficio per il personale, ma molto spesso ogni settore, dipartimento o direzione ha a sua volta una propria struttura dedicata alla gestione del personale ed alle sue peculiarità. Un'area questa che potrebbe essere esternalizzata e gestita in outsourcing, migliorando sia l'efficienza che la qualità dei servizi. Nell'ambito della gestione del personale è possibile ad esempio ricorrere alle agenzie per il lavoro, che sono portatrici di un conoscenze di rilievo nel settore della gestione delle risorse umane; questo consentirebbe alle direzioni interessate di liberare seriamente il settore pubblico da una serie di incarichi amministrative.
In merito alle spese di gestione il premier Mario Monti ha scritto alle amministrazioni pubbliche e, con una circolare esplicativa ha chiesto impegno in una ''rigorosa azione di contenimento della spesa pubblica''. Un intervento reso necessario dalla ''crisi finanziaria globale'' e dalle ''avverse condizione in sede europea'', e che ha come obiettivo di ''assicurare un intervento organico diretto'' per il pareggio di bilancio del 2013. Sono obiettivi prefissati dal governo" in sede Ue per il pareggio di bilancio è richiesta a tutta la pubblica amministrazione. E' richiesta "un'oculata riduzione degli stanziamenti per le spese diverse da quelle obbligatorie e inderogabili".
sabato 31 dicembre 2011
venerdì 30 dicembre 2011
Contribuenti: in arrivo 900 milioni di rimborsi fiscali
Dopo il comunicato stampa della Agenzia delle Entrate sono in arrivo per oltre un milione di contribuenti più di 900 milioni di euro di rimborsi.
La notizia reale, oltre che per il milione di contribuenti coinvolti nella restituzione annunciata, è il fatto che l'Agenzia delle Entrate ha cominciato a smaltire i rimborsi fino alle dichiarazioni presentate nel 2010 (per i redditi dell'anno precedente quindi). Nei 900 milioni sono comprese inoltre anche le restituzioni del canone Rai agli over 75 con pensioni non superiori a 516 euro. Si tratta di oltre 4 milioni di euro per il pagamento di quasi 40 mila posizioni. Le Entrate hanno attuato un piano di accelerazione dei rimborsi: sono ora in pagamento gli importi richiesti con la dichiarazione 2010, presentata lo scorso anno. L'obiettivo e' quello di ''rasserenare il rapporto con il contribuente, aiutandolo anche a superare i periodi di crisi''.
Tra i beneficiari dei pagamenti in corso figurano i contribuenti a basso reddito a cui nel 2011 sono stati inviati quasi 50.000 bonus, per una spesa di più di 20 milioni. Un contributo significativo arriva in particolare per professionisti e piccole imprese: a famiglie e aziende nel 2011 sono stati erogati complessivamente quasi 2 milioni di rimborsi per un importo complessivo di circa 8,7 miliardi di euro. L'Agenzia delle Entrate mette in evidenza che oltre 6 miliardi sono arrivati nell'anno a 41.000 imprese, artigiani e professionisti relativamente a restituzioni Iva, mentre sfiorano 2,5 miliardi i rimborsi erogati per Irpef e Ires. Per quest’ultima si manifesta quest'anno l'effetto dello smaltimento dei rimborsi degli anni d'imposta più vecchi compiuto negli anni scorsi dall'Agenzia delle Entrate che, nel 2011, ha erogato poco più di 7.000 rimborsi alle aziende per oltre 1,1 miliardi di euro, in calo rispetto allo scorso anno.
Per le imposte minori ossia registro, concessioni governative e altre, sono stati erogati più di 26.000 rimborsi per un importo complessivo di quasi 200 milioni di euro.
La notizia reale, oltre che per il milione di contribuenti coinvolti nella restituzione annunciata, è il fatto che l'Agenzia delle Entrate ha cominciato a smaltire i rimborsi fino alle dichiarazioni presentate nel 2010 (per i redditi dell'anno precedente quindi). Nei 900 milioni sono comprese inoltre anche le restituzioni del canone Rai agli over 75 con pensioni non superiori a 516 euro. Si tratta di oltre 4 milioni di euro per il pagamento di quasi 40 mila posizioni. Le Entrate hanno attuato un piano di accelerazione dei rimborsi: sono ora in pagamento gli importi richiesti con la dichiarazione 2010, presentata lo scorso anno. L'obiettivo e' quello di ''rasserenare il rapporto con il contribuente, aiutandolo anche a superare i periodi di crisi''.
Tra i beneficiari dei pagamenti in corso figurano i contribuenti a basso reddito a cui nel 2011 sono stati inviati quasi 50.000 bonus, per una spesa di più di 20 milioni. Un contributo significativo arriva in particolare per professionisti e piccole imprese: a famiglie e aziende nel 2011 sono stati erogati complessivamente quasi 2 milioni di rimborsi per un importo complessivo di circa 8,7 miliardi di euro. L'Agenzia delle Entrate mette in evidenza che oltre 6 miliardi sono arrivati nell'anno a 41.000 imprese, artigiani e professionisti relativamente a restituzioni Iva, mentre sfiorano 2,5 miliardi i rimborsi erogati per Irpef e Ires. Per quest’ultima si manifesta quest'anno l'effetto dello smaltimento dei rimborsi degli anni d'imposta più vecchi compiuto negli anni scorsi dall'Agenzia delle Entrate che, nel 2011, ha erogato poco più di 7.000 rimborsi alle aziende per oltre 1,1 miliardi di euro, in calo rispetto allo scorso anno.
Per le imposte minori ossia registro, concessioni governative e altre, sono stati erogati più di 26.000 rimborsi per un importo complessivo di quasi 200 milioni di euro.
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Scuola maxi concorso entro 2012
Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha confermato che saranno riaperti i concorsi nella scuola pubblica.
Da 13 anni non ci sono più concorsi pubblici, e questo è senz'altro un tema su cui bisogna lavorare. L'ultimo concorso per la scuola risale al lontano 1999. Secondo il ministro ''è ormai tempo di pubblicare entro il 2012 il bando per il maxi concorso, al quale potrebbero essere interessate 300.000 persone”, dalle scuole elementari, alle medie, alle superiori.
Ogni anno, hanno precisato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) circa 25mila docenti raggiungono la pensione. Di questi 25mila posti disponibili la metà verranno coperti attingendo dalle graduatorie permanenti ad esaurimento e l'altra metà, ovvero 12.500, saranno i posti che potranno essere messi a concorso. In questo modo sarà possibile da un lato smaltire il ''precariato storico'' e dall'altro dare una risposta ai giovani che non sono riusciti ad entrare nelle graduatorie.
I sindacati sembrano essere soddisfatti per l'annuncio del ministro ma bisogna verificare prima i posti realmente disponibili. Riaprire i concorsi nella scuola pubblica è sicuramente ''un fatto positivo'' ma prima ''occorre una ricognizione dei posti realmente disponibili, altrimenti si rischia di alimentare soltanto illusioni, ha sottolineato il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo.
Sulla stessa linea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, secondo cui la questione di un eventuale concorso per insegnanti va affrontata ''con trasparenza, con una quantificazione dei posti disponibili chiara e certa per non creare illusioni''. ''E' del tutto evidente - afferma - che per fare le cose bene occorre, sì fare presto ma non in solitudine. Ci auguriamo quindi una riunione con i sindacati per affrontare le varie questioni che sulla materia esistono''.
Quindi dopo 13 anni viene finalmente restituita la possibilità quantomeno di candidarsi all’assunzione di ruolo nell’insegnamento per gli aspiranti docenti. L’ultimo bando riservato al reclutamento di personale docente per la scuola elementare, media e superiore risale al lontano 1999.
Sarà doveroso riaprire la scuola ai docenti giovani ed evitare di bloccare una generazione di neolaureati che oggi non ha alcuna possibilità di ottenere una cattedra. Anche se bisogna fare attenzione ai veri numeri disponibili che sembrano di intorno ai 12.500 lontani da 300.000 annunciati. La riapertura dei concorsi nella scuola ha senso solo se insieme si affrontano altre questioni, in modo da invertire davvero la tendenza. Altrimenti si rischia di accrescere soltanto illusioni. Attenzione ai proclami.
Da 13 anni non ci sono più concorsi pubblici, e questo è senz'altro un tema su cui bisogna lavorare. L'ultimo concorso per la scuola risale al lontano 1999. Secondo il ministro ''è ormai tempo di pubblicare entro il 2012 il bando per il maxi concorso, al quale potrebbero essere interessate 300.000 persone”, dalle scuole elementari, alle medie, alle superiori.
Ogni anno, hanno precisato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) circa 25mila docenti raggiungono la pensione. Di questi 25mila posti disponibili la metà verranno coperti attingendo dalle graduatorie permanenti ad esaurimento e l'altra metà, ovvero 12.500, saranno i posti che potranno essere messi a concorso. In questo modo sarà possibile da un lato smaltire il ''precariato storico'' e dall'altro dare una risposta ai giovani che non sono riusciti ad entrare nelle graduatorie.
I sindacati sembrano essere soddisfatti per l'annuncio del ministro ma bisogna verificare prima i posti realmente disponibili. Riaprire i concorsi nella scuola pubblica è sicuramente ''un fatto positivo'' ma prima ''occorre una ricognizione dei posti realmente disponibili, altrimenti si rischia di alimentare soltanto illusioni, ha sottolineato il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo.
Sulla stessa linea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, secondo cui la questione di un eventuale concorso per insegnanti va affrontata ''con trasparenza, con una quantificazione dei posti disponibili chiara e certa per non creare illusioni''. ''E' del tutto evidente - afferma - che per fare le cose bene occorre, sì fare presto ma non in solitudine. Ci auguriamo quindi una riunione con i sindacati per affrontare le varie questioni che sulla materia esistono''.
Quindi dopo 13 anni viene finalmente restituita la possibilità quantomeno di candidarsi all’assunzione di ruolo nell’insegnamento per gli aspiranti docenti. L’ultimo bando riservato al reclutamento di personale docente per la scuola elementare, media e superiore risale al lontano 1999.
Sarà doveroso riaprire la scuola ai docenti giovani ed evitare di bloccare una generazione di neolaureati che oggi non ha alcuna possibilità di ottenere una cattedra. Anche se bisogna fare attenzione ai veri numeri disponibili che sembrano di intorno ai 12.500 lontani da 300.000 annunciati. La riapertura dei concorsi nella scuola ha senso solo se insieme si affrontano altre questioni, in modo da invertire davvero la tendenza. Altrimenti si rischia di accrescere soltanto illusioni. Attenzione ai proclami.
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