martedì 12 giugno 2012

Per chi cerca lavoro: come farsi assumere in tempi di crisi


È un di giro d'Italia a tappe rivolto a coloro che vogliono collocarsi o ricollocarsi sul mercato del lavoro. Come farsi assumere dalle aziende migliori in tempi di crisi . L’evento è organizzato da Davide Malaguti e dal suo team di collaboratori esperti nel settore della formazione. Si tratta di un evento progettato e realizzato in collaborazione con Golden Group, Assofinage, l’associazione di categoria che riunisce i professionisti e le aziende che operano nel campo della finanza agevolata e YouCv  il primo portale specializzato per la ricerca di personale. Il corso nasce da un’idea di Davide Malaguti, imprenditore e formatore, premiato nel 2010 come "Campione dell’Innovazione".

Sarà lui stesso ad aprire le 24 tappe previste per questo road show, insieme con Serena Communara, psicologa del lavoro esperta nel campo del recruiting e della selezione del personale. "Sicuramente – ha spiegato la Communara - si tratta di una tematica scottante e di assoluto interesse di questi tempi. Tutti i media ne parlano in continuazione, abbassando la motivazione, la grinta e l'energia che occorrono per cercare occupazione focalizzandosi solo sulle difficoltà. La persona che si attiva in una ricerca di lavoro in un momento complesso come quello attuale è già in partenza abbattuto. Parte sconfitto. Riuscire a individuare i corretti strumenti per trovare lavoro rappresenta una conditio fondamentale di partenza".

La formula road show è stata scelta per avvicinare differenti tipologie di target e per diventare un sicuro punto di riferimento per tutti coloro che (a differenti livelli professionali e manageriali) si vogliano collocare o ricollocare sul mercato del lavoro al meglio, affrontando gli iter di selezione nel modo più efficace possibile, trasmettendo una immagine credibile e centrando l’obiettivo dell’assunzione in tempi rapidi. Inoltre, grazie a questo progetto saranno assunte cento persone per svolgere varie mansioni in occasione delle diverse tappe.

Alla fine della tappa, che avrà una durata di tre ore, ogni partecipante al seminario avrà la possibilità di iscriversi al corso specifico con la formula "assunti o rimborsati". Il corso prevede anche un coaching personale in cui il candidato verrà seguito passo dopo passo nella scelta dei colloqui e nella valutazione post-colloquio, fino ad arrivare all’obiettivo dell’assunzione.

I Contenuti del workshop sono:
come scegliere e farsi scegliere dalle aziende giuste
come preparare un curriculum e una lettera di presentazione
come fare un’ottima impressione al colloquio di selezione
prepararsi a partecipare a selezioni sempre più competitive
come attuare la miglior comunicazione verbale
individuare i propri punti di forza e di debolezza per esprimere il massimo potenziale durante l’iter di selezione
come evitare gli errori più comuni in fase di selezione
era informatica e il web: come hanno cambiato i nostri rapporti relazionali, la nostra cultura e i nostri consumi
come utilizzare social network: facebook, twitter, linkedin
aziende in “crisi”: ammortizzatori sociali, cassa integrazione, mobilità, guadagni e indennità di disoccupazione
Per maggiori informazioni, per avere visione del calendario e per iscriversi a una delle tappe: www.roadshowlavoro.it/.

lunedì 11 giugno 2012

La riforma delle pensioni 2012 ed il numero degli esodati

L' Inps ha inviato una relazione alla Fornero indicando a 390.200 i lavoratori in uscita. Gli esodati, ossia i  lavoratori che hanno stipulato un accordo di prepensionamento con l'azienda prima che il sistema previdenziale venisse cambiato e che ora si trovano senza un lavoro e senza i requisiti per ritirarsi dallo stesso.

Quindi i lavoratori esodati che potrebbero avere diritto ad andare in pensione sulla base delle vecchie regole secondo il decreto Salva Italia e il Milleproroghe sono 390.200: è quanto emerge dalla Relazione Inps al ministero del Lavoro inviata prima della firma del decreto che fissa a 65.000 la quota dei salvaguardati.

Penso che con buona determinazione riusciremo a condurre in porto" la riforma del lavoro, "sicuramente prima dell'estate". Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero concludendo l'assemblea degli industriali a Novara.
"Spero che questo disegno di legge diventi legge nel più breve tempo possibile - ha aggiunto Fornero - e con i minori cambiamenti possibili. Con il Senato abbiamo lavorato molto bene, senza pregiudizi. Mi auguro che questo percorso virtuoso si ripeta alla Camera, ma non ho motivo per pensare che la Camera sia meno virtuosa del Senato". "Tutti - ha detto ancora il ministro - ricordano che venivamo da un periodo di contrapposizione politica forte, aver avuto quella situazione in Senato credo sia una delle cose positive su cui far leva in termini politici".

Il dialogo con le parti sociali é durato tre mesi, è stato utile e molto istruttivo ma mi sarei aspettata di vedere più coesione. Invece ho trovato molta diffidenza tra le parti, contrapposizione di interessi". E' il rammarico espresso dal ministro del Lavoro. "La riforma del lavoro è stata fatta con il dialogo e non con la concertazione, non ce la potevamo permettere. Se un medico deve amputare una gamba non più fare tanti conciliaboli, deve agire".

Sull'articolo 18 "non c'é dogmatismo né ideologia. Abbiamo avuto lo Statuto dei Lavoratori e l'articolo 18 per quarant'anni, adesso abbiamo la modifica del 18, ma le cose cambiano e se non funzionano come noi auspichiamo tra qualche anno potrebbero esserci altre modifiche", ha affermato Fornero.
"L'aumento dei salari può avvenire solamente dall'aumento della produttività", ha sottolineato il ministro. "Noi con queste riforme, compresa quella del mercato del lavoro - ha aggiunto - poniamo le basi per un aumento della produttività e da questo può venire un aumento dei salari che a sua volta serve ad aumentare la domanda di consumi e quindi le imprese possono vendere anche sul mercato interno".
 La riforma del mercato del lavoro "non va in porto, piace solo a Monti e alla Fornero, passa solo se mettono la fiducia". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti nel corso della trasmissione "Un giorno da pecora", secondo quanto si legge su Twitter.

Ricordiamo che il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, aveva assicurato che il decreto presentato al governo avrebbe garantito una soluzione per 65mila persone, ed effettivamente un numero ai minimi sulla realtà, viste che le stime dell'Inps parlavano di 130mila esodati e la Cgil ne contava 300mila. Ma un numero che diventa drammaticamente insufficiente in riferimento alla relazione Inps presentata  al ministero del Lavoro: le persone che rischiano di non poter usufruire del cosiddetto "scalino" sono ben 390.200.















domenica 10 giugno 2012

Lavoro, cresce la disoccupazione diminuisce il reddito

Stando ai dati forniti dall'Istat e da Bankitalia disoccupazione giovanile sale del 7,8% e diminuisce il reddito degli operai  meno 3,2%.

Tra il 2008 e il 2011 la disoccupazione giovanile è cresciuta di 7,8 punti percentuali nella fascia tra 15 e 24 anni. È quanto emerge dalle tabelle dell'Istat, contenute nel rapporto 2012. I dati dell'Istituto di statistica evidenziano che sono stati i giovani soprattutto a pagare il difficile momento economico, il tasso di disoccupazione per gli under 24, tra il 2008 e il 2011, è passato dal 21,3% al 29,1%, con un incremento quattro volte superiore rispetto al dato medio, che ha fatto registrare un calo di 1,7 punti percentuali (si è passati dal 6,7% all'8,4%). Secondo le tabelle dell'Istituto di statistica il part time involontario ha registrato addirittura un incremento di quasi 20 punti. Il dato medio ha registrato, dal 2008 al 2011, un incremento di 1,2 punti, passando al 14,3% degli occupati totali al 15,5%; di questi gli involontari erano il 34,1% all'inizio della crisi e sono diventati il 53,3% lo scorso anno (+19,2). Negativi anche i dati che riguardano la trasformazione da lavoro atipico a lavoro standard, che scendono dal 29,2% al 23,4% (-5,8). Secondo l'Istat dall'inizio della crisi al 2011 l'occupazione nella fascia 15-64 anni è scesa di 1,8 punti percentuali, passando dal 58,7% al 56,9%. Ha colpito soprattutto gli uomini, che sono passati dal 70,3% di occupati al 67,5% (-2,8); mentre per le donne il calo è stato più contenuto: dal 47,2% al 46,5% (-0,7). All'interno di questa fascia si è registrato invece un incremento delle donne occupate single (+0,7) che passano dall'81% all'81,7%. Le donne che non hanno figli sono passate da un tasso di occupazione del 69,5% al 67,9% (-1,6), mentre le donne occupate con figli sono passate passati dal 54,9% al 53%. Infine forte il calo di occupazione tra gli stranieri, che passano dal 67,1% del 2008 al 62,3% dello scorso anno (-4,8).

Mentre dalla relazione annuale di Bankitalia emerge che il reddito reale delle famiglie italiane è cresciuto tra il 2000 e il 2010 appena del 6,2% (da 18.358 a 19.495 euro) ma mentre nei nuclei con capofamiglia lavoratore autonomo il reddito è cresciuto del 15,7%, nelle famiglie di operai, apprendisti e commessi il reddito è diminuito nel decennio del 3,2%. Nello stesso periodo il reddito reale equivalente disponibile delle famiglie di dirigenti è cresciuto dell'8% mentre in quelle di pensionati del 9,8%. Se però si guarda al periodo della crisi il calo è consistente non solo per il reddito reale disponibile delle famiglie di operai (da 14.485 euro del 2006 a 13.249 del 2010 con un -8,5%) ma anche per quello delle famiglie di dirigenti (passate da 35.229 euro del 2000 a 43.825 del 2006 e a 38.065 del 2010 con un calo negli ultimi quattro anni considerati del 13,1%) e dei lavoratori autonomi (da 28.721 a 26.136 euro con una riduzione del 9%). Hanno tenuto dal 2006 al 2010 i redditi reali delle famiglie di impiegati, quadri e insegnanti (da 21.344 euro a 21.311) mentre hanno avuto un lieve avanzamento i redditi dei nuclei con capofamiglia pensionato (da 18.579 a 19.194 e un +3,3%). Il reddito medio disponibile delle famiglie era nel 2010 di 22.758 euro in media nel Centro Nord e di 13.321 euro nel Sud e nelle Isole. Se si guarda solo alle retribuzioni reali nette mensili dei lavoratori dipendenti nel 2010 si attestavano su 1.439 euro, sostanzialmente stabili rispetto ai 1.410 euro medi del 2000 e in calo rispetto ai 1.489 euro del 2006. (1.503 euro nel Centro Nord, 1.276 nel Sud e nelle Isole). Lievemente migliore la situazione delle retribuzioni reali nette dei lavoratori dipendenti a tempo pieno passate dai 1.483 euro mensili del 2000 (valori a prezzi 2010) a 1.543 euro nel 2010 (1.606 euro nel Centro Nord, 1.380 nel Sud e nelle Isole). Il dato del totale dei lavoratori dipendenti risente della crescita in questi anni del part time (che abbassa la media delle retribuzioni complessive perchè basate su meno ore di lavoro).
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