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sabato 26 ottobre 2013

Federconsumatori quanto costa un figlio? da 0 a 18 anni 171 mila euro




Crescere e mantenere un figlio fino alla maggiore età sta diventando un lusso, con una spesa media che si aggira attorno ai 171 mila euro dalla nascita ai 18 anni, senza considerare che anche dopo la maturità in senso anagrafico le spese spesso ampliano. E' quanto ha rilevato uno studio dell'osservatorio nazionale Federconsumatori, che in questi anni ha effettuato numerose rilevazioni i cui risultati sono tutti concordi nel dimostrare quanto sia oneroso per una famiglia mantenere ed educare un figlio.

Come primo elemento si segnala che per un famiglia i costi diretti di mantenimento e crescita di un figlio fino a 18 anni comportano tra il 25% ed il 35% di spese in più rispetto ad una coppia senza figli. Chiaramente la spesa varia molto in base al reddito familiare. Per una famiglia con reddito disponibile netto di 34.000 euro annui crescere un figlio fino alla maggiore età costa mediamente 171.000 euro. Sempre prendendo come riferimento tale reddito familiare, inoltre, la spesa differisce a seconda della zona di residenza: in un'area urbana, ad esempio, il costo medio annuo può variare da 8.900 Euro al Sud e nelle Isole a 12.325 nel Nord Est. Le spese più consistenti riguardano i costi di abitazione, alimentazione e trasporti, rispettivamente pari al 29%, al 16% ed ancora al 16% del totale.

Un costo che, complessivamente, risulta invariato rispetto alla ricerca effettuata lo scorso anno: "E' interessante notare, però, il vero e proprio slalom messo in atto dalle famiglie per contenere il budget anche a fronte dell'aumento dei costi (nel periodo di riferimento vi è stato un incremento dell'Iva)". Aumenta, infatti, la spesa per i trasporti (energia, carburanti, assicurazioni) e quella per l'educazione, mentre i genitori tagliano sempre più quella per l'abbigliamento, per il tempo libero, per i servizi per la casa, intaccando persino la spesa per la salute. "Questo dimostra come oggi - dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori - fare un figlio stia diventando un lusso riservato a pochi. Per questo rivendichiamo la necessità di politiche a sostegno della famiglia e della natalità".



venerdì 23 agosto 2013

Lavoro incerto tuttavia l’acquisto dei libri scolastici salirà



Proponiamo in tempo in cui il mercato del lavoro sta vivendo momenti di alta difficoltà una guida per risparmiare sull'acquisto dei libri e corredo scolastico. Si parte dalla denuncia del Codacons: la spesa media per l'acquisto dei libri salirà del 5%.

In questo clima di congiuntura economica il costo dei libri non molla e per le famiglie sono previste spese fino a 1000€, infatti, secondo le stime di Federconsumatori, i genitori sborseranno, tra libri e materiale scolastico, quasi mille euro.

Quest’anno mediamente per i libri + 2 dizionari si spenderanno 521,00 € per ogni ragazzo, il +2,8% rispetto allo scorso anno (calcolo effettuato prendendo in considerazione scuole medie inferiori, licei ed istituti tecnici). Per alcune classi gli aumenti sono però più marcati rispetto alla media, è questo il caso, ad esempio, degli alunni della prima media e del primo liceo, i quali, per l’acquisto dei libri, dovranno far fronte ad aumenti del 5-6%. Secondo i dati dell'osservatorio un ragazzo di un liceo spenderà per i libri di testo + 4 dizionari 787,05 € (il 6% in più rispetto allo scorso anno) +499,50 € per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.286,55 €.

Il Codacons ha messo in cattiva luce la scelta del Ministero che, ritenendo “di dover tutelare i diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore”, invece degli stipendi dei dipendenti statali che non sono più indicizzati da oltre 3 anni, ha pensato bene di aumentare “i prezzi di copertina in misura pari al tasso di inflazione programmata”. In pratica, dell’1,5%. In realtà, la crescita del 5% – emersa dalle prime stime del Codacons – non si riferisce al prezzo di copertina del singolo libro, ma all’aumento di spesa previsto per le famiglie italiane. Nel totale delle uscite sono previsti sia i volumi obbligatori, che quelli consigliati. Questi ultimi, precisa l’associazione, non dovrebbero prevedere alcun obbligo di acquisto: eppure, spesso diventano a tutti gli effetti indispensabili, utilizzati e richiesti dai docenti nel loro programma.

Fortunatamente è possibile risparmiare, sia sull’acquisto del corredo scolastico che dei libri, voce dell’elenco della spesa per il rientro a scuola che grava di più sui bilanci delle famiglie. Un aiuto arriva dalla Grande Distribuzione Organizzata  che mette a disposizione sconti interessanti per le famiglie alle prese con l’acquisto dei libri.

Per risparmiare sull'acquisto di libri e corredo scolastico, le associazioni dei consumatori suggeriscono come.

Per quanto riguarda astucci, zaini, quaderni ecc.., il primo consiglio del Codacons è quello di non inseguire le mode: se si riesce a non farsi condizionare dal mercato pubblicitario, si può spendere per il corredo scolastico - assicura - il 40% in meno, acquistando prodotti di identica qualità. Nei supermercati poi si può arrivare a risparmiare fino al 30% rispetto alla cartolibreria.

In questo periodo alcune catene di supermercati vendono i prodotti scolastici addirittura a prezzi stracciati: sono i cosiddetti prodotti "civetta"; vengono venduti anche sottocosto, contando sul fatto che poi le famiglie finiranno comunque per acquistare anche tutto il resto.

E invece - è la dritta che arriva dall'associazione di consumatori - si sfruttino le offerte acquistando solo i prodotti civetta e poi si cambi supermercato. Altro suggerimento è quello di rinviare alcuni acquisti: le scorte di quaderni e penne si possono anche comprare in un momento successivo e, spesso, aspettando, si risparmia. Sconti, in alcuni punti vendita, si possono ottenere "rottamando" lo zaino vecchio mentre per le cose più tecniche (tipo il compasso) è bene attendere le indicazioni dei professori, onde evitare acquisti superflui.

Ben vengano i kit a prezzo calmierato. Quanto ai libri, Federconsumatori invita ad approfittare delle bacheche (fisiche o online, specialmente sui social network) che consentono lo scambio di libri usati; a ricercare le promozioni messe in campo da librerie, punti vendita e ipermercati che, ad esempio, offrono buoni sconto anche del 20% e un dizionario in omaggio; ad acquistare i testi presso i numerosi mercatini dell'usato, che dilagano anche su internet; a prendere libri e dizionari in prestito presso biblioteche, associazioni o conoscenti e ad acquistare la versione elettronica dei libri di narrativa, risparmiando fortemente sul prezzo.

I ritardi sul digitale comporteranno per gli italiani altri costi aggiuntivi: lo scorso anno era entrato in vigore il divieto di utilizzare testi esclusivamente a stampa, con un aumento ulteriore dei costi di circa 80 euro per il Codacons. Il motivo? L’adozione dei libri multimediali, che avevano sostituito quelli cartacei, aveva impedito, per esempio, il passaggio dei testi dal figlio maggiore al minore.

Senza considerare come non tutte le case editrici si fossero adattate alle nuove regole, costringendo di fatto gli insegnanti a cambiare libri. Certo, il passaggio al digitale era inevitabile, anche se erano stati commessi errori sulla tempistica, secondo le associazioni che tutelano i consumatori. Il ministero, invece, nel tentativo di risolvere i problemi, ha preferito tornare al passato, togliendo per quest’anno l’obbligo del digitale (o del formato misto). In pratica, per il Codacons si tratta di “un vero pasticcio”, oltre che “un regalo alla lobby degli editori che rischia di causare per l’anno scolastico 2014/2015 una vera e propria scoppola per le famiglie”.



domenica 12 agosto 2012

Tavolo di lavoro per la Wind Jet che si ferma, stop ai voli

Salta accordo, tavolo di lavoro con il ministro Corrado Passera il 14 agosto. L’Enac mette ha disposizione unità di crisi per proteggere i passeggeri.

Stop ai voli Wind Jet a partire dalla mezzanotte. La compagnia low cost, dopo l'interruzione delle trattative con Alitalia, ha deciso di sospendere l'operatività in tutti gli scali. Sarebbero sorti anche problemi per l'approvvigionamento del carburante. Alcuni mezzi sarebbero già stati riconsegnati alle società di leasing,in Irlanda.

L'unità per la gestione delle vertenze aziendali del ministero dello ha convocato Wind Jet e Alitalia per fare il punto «sull'improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il Governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo». Al tavolo, che si occuperà anche della questione occupazionale, saranno presenti anche Enac, le organizzazioni sindacali e le competenti istituzioni ed enti locali. Ne dà notizia un comunicato del ministero.

Gli oltre 300mila passeggeri che hanno già prenotato un volo Wind Jet fino a fine ottobre rischiano di restare a terra, se non si trova una soluzione a breve. La compagnia low cost catanese ha sospeso la vendita di biglietti. «Come richiesto dall'Enac, le vendite tramite sito web e call center sono sospese. Si prega di contattare il call center al numero 89.20.20 per i voli già programmati».

Il ministro Passera ha convocato Windjet, Alitalia e l'Enac per cercare di dare sicurezza in primo luogo ai passeggeri che sono muniti di un biglietto della lowcost siciliana da qui a ottobre e per dare risposta ai lavoratori coinvolti. Nel manifestarsi eclatante della crisi prosegue anche la polemica, tra la compagnia guidata da Roberto Colaninno e Andrea Ragnetti e il gruppo siciliano, in scia a quanto avvenuto ieri, e tra Alitalia e Vito Riggio, presidente dell'Enac sull'attribuzione delle responsabilità sull'esito finale dell'imminente crac.

L'Enac ha fatto sapere che la rimodulazione dei voli è stata fatta in modo tale che venga garantita la riprotezione dei passeggeri in possesso di biglietti WindJet, mentre il programma dei voli sarà pubblicato e aggiornato sia sul proprio sito sia su quello della compagnia siciliana. I voli di riprotezione sulle tratte nazionali avranno un sovrapprezzo di massimo 80 euro.

Per quei turisti appiedati a Fiumicino, Catania e Palermo, o che lo saranno a breve a seguito della sospensione alla compagnia aerea Wind Jet della licenza di volare da parte dell'Enac, Federconsumatori consiglia di inviare una raccomandata a/r alla compagnia aerea, chiedendo il rimborso del biglietto aereo non utilizzato e delle spese sostenute durante l'attesa in aeroporto, oltre alla corresponsione della compensazione pecuniaria per la mancata partenza come previsto dal Regolamento Comunitario n. 261/2004.

«Inoltre - annuncia Federconsumatori - qualora gli sviluppi di questa grave vicenda dovessero portare al fallimento della compagnia, daremo informazioni su come procedere per l'insinuazione allo stato passivo». Per informazioni è possibile contattare lo Sportello SOS Turista, aperto anche per il mese di agosto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 al numero 059/2033430 059/2033430 o tramite e-mail.

«Da anni - conclude Federconsumatori - in accordo con altre associazioni, con la Fiavet e l'Astoi, stiamo chiedendo al Governo la costituzione di un fondo di garanzia per far fronte alla riprotezione ed al rientro dei passeggeri in caso di insolvenza e sospensione della operatività da parte delle compagnie aeree: ma, nel silenzio più assordante, nulla si muove. Certo è che non possiamo essere soddisfatti del ruolo svolto dall'Enac su questa vicenda per troppa superficialità e senza un minimo di prevenzione, e che almeno si faccia perdonare con la riprotezione certa di tutti quanti hanno prenotato un volo».

sabato 26 novembre 2011

Tredicesime 2011 più leggere, in forte calo

Quest'anno dovremo aspettarci, e non tutti i lavoratori,. tredicesime più leggere rispetto al 2010. La perdita di potere d'acquisto varia da 10 euro per un operaio a 25 euro per un dirigente. "Queste  riduzioni sono dovute al fatto che nel 2011 gli aumenti contrattuali sono cresciuti meno dell'inflazione.
Per la prima volta in venti anni "diminuisce di 0,8 miliardi di euro, con un calo del 2,2%, il monte tredicesime 2011". Lo sottolineano in una nota le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, calcolando che il complesso delle gratifiche di fine anno si attesterà a quota 35 miliardi di euro. "Quasi l'80% delle tredicesime - rilevano i presidenti di Adusbef, Elio Lannutti, e Federconsumatori, Rosario Trefiletti - delle tredicesime verrà 'mangiato' da tasse, mutui, bolli, canoni, rimborso di debiti pregressi". Solo il 20,2%, dunque appena un quinto, sarà "destinato a risparmi, regali, viaggi, consumi alimentari".
Le due associazioni invitano il governo ad "evitare l'aumento dell'Iva e il ritorno dell'Ici sulla prima casa". Le tredicesime andranno per 10,2 miliardi di euro ai pensionati (-1,92%); 9,2 miliardi ai lavoratori pubblici (-1,07%); 15,6 miliardi (-3,1%) ai dipendenti privati dei settori agricoltura, industria e terziario. Adusbef e Federconsumatori prevedono poi "un Natale durissimo sul fronte dei consumi, destinati a calare del 6,9% perché almeno tre famiglie su quattro taglieranno le spese per l'incerta situazione economica".
Le due associazioni si appellano al governo affinché venga evitato un nuovo aumento dell'Iva o il ritorno dell'Ici sulla casa di abitazione "potendo reperire maggiori risorse nei capitali scudati che, con un prelievo straordinario del 20%, darebbero un gettito immediato di 21 miliardi di euro, varando un urgente contestuale decreto per una tassa sui patrimoni oltre 1 milione di euro".
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