L’Agenzia delle Entrate ha confermato la non obbligatorietà dell’adempimento 730/4 telematico; confermata così l’impossibilità di superare l’ostacolo di indicare il relativo al mod. 770-2010 e di acquisire automaticamente tutte le informazioni dalle comunicazioni già prodotte l’anno scorso. Quindi possiamo sostenere che non essendoci l’obbligatorietà è possibile non adempiere a quanto chiesto in questa fase di sperimentazione (anno 2010).
Il sito dell’’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile il modello 730/2011 relativo alla dichiarazione dei redditi 2010 di lavoratori dipendenti, collaboratori a progetto e pensionati. Il modello 730 2011 potrà essere consegnato tramite sostituto d'imposta (datore di lavoro), dal C.A.F., o professionista abilitato, e i termini ultimi di presentazione del modello prevedono due date: la prima scadenza è riservata a chi presenta il modello 730 del 2011 al proprio sostituto d'imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), mentre la seconda è riservata a chi presenta il modello a un C.A.F. o a un commercialista.
In base alla modalità di presentazione che si sceglie, i termini di consegna sono stati fissati per il 30 aprile 2011 (se il modello è presentato al proprio sostituto d'imposta) e per il 31 maggio 2011 (se il modello è presentato a un CAF o a un professionista abilitato).
Il sostituto d’imposta (datore di lavoro ) ha tre possibili opzioni per inviare di o far recapitare: direttamente a domicilio; avvalendosi di uno dei soggetti incaricati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, segnalando, in questo caso, sul modello appena approvato, il relativo codice sede Entrate; scegliere, in caso di appartenenza ad determinato un gruppo, l’indirizzo di una delle società dello stesso, comunicando, anche in questo caso, il codice sede Entrate.
Nel 2011, il lavoratore dipendente collaboratore (contribuente) potrà quindi presentare telematicamente la dichiarazione al datore di lavoro che, a sua volta, lo invierà online.
Novità modello 730 2011
Nel nuovo modello 730 sono state inserite due colonne dedicate sia per il saldo 2010 sia per l'acconto 2011. La detrazione fiscale potrà arrivare fino a un massimo di 149,5 euro. Tra le novità del 730 2011 troviamo quella relativa al credito d’imposta previsto a seguito del reintegro delle somme anticipate sui fondi pensione per determinate esigenze, come spese sanitarie per gravi condizioni o acquisto prima casa, e il riconoscimento di un credito d’imposta per chi ha fatto ricorso alla mediazione per la risoluzione di controversie civili e commerciali; e, inoltre, l’introduzione della cedolare secca sulle locazioni degli immobili ad uso abitativo ubicati nella provincia dell’Aquila, in alternativa alla tassazione ordinaria.
Confermati per la dichiarazione dei redditi del 2011 i principali sconti fiscali, dalla detrazione 36% per le ristrutturazioni edilizie agevolate, alla detrazione 55% agli interventi volti al risparmio energetico, alle detrazione sul trattamento economico accessorio per il personale del comparto sicurezza, soccorso e difesa.
domenica 20 marzo 2011
Rapporto di lavoro nel 2011
Innanzitutto bisogna mettere in evidenza che le forti difficoltà del mercato del lavoro, dovute alla crisi economica a livello globale e non locale ha portato le amministrazioni che gestiscono il personale a valutare sempre con maggiore attenzione ai contratti di lavoro a tempo determinato in genere per le sostituzioni di maternità e dare maggiore rilevanza a progetti aziendali a lungo termine con contratti a progetto.
I rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, contratto a progetto, devono essere predeterminati dal committente ed autonomamente gestiti dal collaboratore in funzione del risultato, indipendentemente dal tempo impiegato per la realizzazione del progetto. E per il datore di lavoro deve essere un contratto che garantisca tutele sul progetto e maggiori garanzie al collaboratori, infatti la finanziaria 2010 ha aumentato l'indennità disoccupazione dei collaboratori a progetto.
Vediamo qualche dato statistico del 2011
Nel mese di gennaio gli occupati sono 22.831 mila unità, in diminuzione dello 0,4% (-83 mila unità) rispetto a dicembre 2010. Nel confronto con l’anno precedente l’occupazione è in calo dello 0,5% (-110 mila unità). La diminuzione registrata nel mese è dovuta sia alla componente maschile sia a quella femminile.
Il tasso di occupazione è pari al 56,7%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a dicembre e di 0,4 punti rispetto a gennaio 2010.
Il dato è che il numero dei disoccupati, pari a 2.145 mila, ha registra una crescita dello 0,1% (+2 mila unità) rispetto a dicembre. Il risultato è sintesi della crescita della disoccupazione femminile e della flessione di quella maschile. Su base annua la crescita del numero di disoccupati è del 2,8% (+58 mila unità).
Per il terzo mese consecutivo il tasso di disoccupazione si attesta all’8,6% con una crescita di 0,2 punti percentuali su base annua. Prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il 29,4%.
Una soluzione di politica del lavoro la si può trovare nel documento prodotto dal sindacato UIL contro la lotta al lavoro sommerso bisogna fare un sforzo per far si che le tante risorse recuperabili tornino a far parte del bilancio dello Stato e siano indirizzate a sostegno di bisogni primari per i lavoratori e per il Paese stesso. Il tasso di lavoro irregolare deve essere colpito e fare in modo un rapporto di lavoro che navighi a vista tra la sua stabilità e la flessibilità, per incentivare le imprese ( creare posti di lavoro stabili) Regolare il rapporto di lavoro.
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domenica 13 marzo 2011
Curriculum vitae europeo, istruzioni
Un curriculum vitae europeo per facilitare la mobilità dei lavoratori tra i Paesi dell’Unione Europea.
Nonostante la libera circolazione, definita per legge e diritti, le persone (i lavoratori) non vedono riconosciute sia le qualifiche che le competenze in un paese che non sia quello in cui siano state maturate.
L’Unione Europea ha proposto, viste le difficoltà, vari strumenti per favorire la trasparenza e il riconoscimento delle qualifiche e dei titoli acquisiti, con lo scopo di consentire alle persone di poter presentare ed utilizzare le proprie competenze nei paesi dell’europei intesi come comunità, Unione Europea.
Cosa contiene il curriculum europeo?
Innanzitutto informazioni sulla esperienza professionale, istruzione e formazione ossia qualifiche e titoli, competenze linguistiche. Il dato particolare consiste nella adozione di un formato standard per tutti i Paesi , che sia in grado di facilitare l’eliminazione delle barriere poste dai diversificati metodi istituzionali e nazionali di riconoscimento delle competenze, facendo in modo che la propria storia professionale sia comprensibile a 360 gradi, a tutti.
A chi può servire il curriculum europeo?
A tutti coloro che desiderano lavorare all’estero, in un paese diverso da quello di origine;, a coloro che hanno competenze in ambiti diversi da quello educativo formativo, non documentati da titoli; a coloro che hanno acquisito un titolo all’estero o esperienze di lavoro in diversi paesi europei.
Il Centro Nazionale Europass Italia, istituito presso l’Isfol, è la struttura incaricata dalla Commissione europea per fornire informazioni di carattere generale sull’ Europass curriculum vitae. L'Europass curriculum vitae è un modello standardizzato che consente di descrivere, sulla base di un formato condiviso e riconosciuto in tutta Europa, le esperienze di studio e di lavoro e le competenze sviluppate da un individuo, al momento della presentazione di una candidatura per un lavoro o per la prosecuzione di un percorso formativo. Questo strumento può essere utilizzato in tutti i casi di mobilità geografica e professionale. Informazioni dettagliate si trovano sul sito del Nec Italia http://www.europass-italia.it/scelta2.asp , dove è possibile prendere visione del modello proposto , il quale può essere scaricato e compilato.
Nonostante la libera circolazione, definita per legge e diritti, le persone (i lavoratori) non vedono riconosciute sia le qualifiche che le competenze in un paese che non sia quello in cui siano state maturate.
L’Unione Europea ha proposto, viste le difficoltà, vari strumenti per favorire la trasparenza e il riconoscimento delle qualifiche e dei titoli acquisiti, con lo scopo di consentire alle persone di poter presentare ed utilizzare le proprie competenze nei paesi dell’europei intesi come comunità, Unione Europea.
Cosa contiene il curriculum europeo?
Innanzitutto informazioni sulla esperienza professionale, istruzione e formazione ossia qualifiche e titoli, competenze linguistiche. Il dato particolare consiste nella adozione di un formato standard per tutti i Paesi , che sia in grado di facilitare l’eliminazione delle barriere poste dai diversificati metodi istituzionali e nazionali di riconoscimento delle competenze, facendo in modo che la propria storia professionale sia comprensibile a 360 gradi, a tutti.
A chi può servire il curriculum europeo?
A tutti coloro che desiderano lavorare all’estero, in un paese diverso da quello di origine;, a coloro che hanno competenze in ambiti diversi da quello educativo formativo, non documentati da titoli; a coloro che hanno acquisito un titolo all’estero o esperienze di lavoro in diversi paesi europei.
Il Centro Nazionale Europass Italia, istituito presso l’Isfol, è la struttura incaricata dalla Commissione europea per fornire informazioni di carattere generale sull’ Europass curriculum vitae. L'Europass curriculum vitae è un modello standardizzato che consente di descrivere, sulla base di un formato condiviso e riconosciuto in tutta Europa, le esperienze di studio e di lavoro e le competenze sviluppate da un individuo, al momento della presentazione di una candidatura per un lavoro o per la prosecuzione di un percorso formativo. Questo strumento può essere utilizzato in tutti i casi di mobilità geografica e professionale. Informazioni dettagliate si trovano sul sito del Nec Italia http://www.europass-italia.it/scelta2.asp , dove è possibile prendere visione del modello proposto , il quale può essere scaricato e compilato.
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