sabato 20 ottobre 2012
Cgil in piazza a Roma per il lavoro : fallita la politica del rigore
"La politica dell'austerità non solo è fallita ma è la grande colpevole delle difficoltà di questo Paese".Lo dice la leader Cgil,Camusso. "Se il governo con la legge di stabilità pensa di condizionare l'Italia -continua- glielo impediremo". E' un governo, ha detto, che"fa provvedimenti che non guardano al lavoro e non rispondono al lavoro,-aggiunge-si è scelto di investire nella finanza invece che nella produzione e nell'industria. La responsabilità è di chi dice che non debba esserci un intervento pubblico". Le bandiere rosse della piazza sono"segnate a lutto perché ieri la centesima donna è stata uccisa" ha ricordato la Camusso.
"Torneremo in piazza il 14 novembre, con tutto il sindacato europeo". Così il segretario Cgil ha invitato Cisl e Uil ad aderire alla giornata di mobilitazione europea prevista per il prossimo 14 novembre contro le politiche di austerità e rigore varate dai governi dell'unione valutaria. La Cgil propone di usare le risorse stanziate per la produttività (1,6mld) "per defiscalizzare l'assunzione a tempo indeterminato". Conclude dicendo che "la luce in fondo al tunnel c'è se ogni giorno curiamo e difendiamo il lavoro, altrimenti il Paese non si salva". A chi le fa notare che in alcuni Paesi è stata indetta in quella giornata anche uno sciopero, replica: 'Discuteremo con Cisl e Uil per vedere" la forma dell'iniziativa italiana.
Sono tanti i lavoratori del Credito presenti a piazza San Giovanni, un settore che rischia di contare ben 35 mila esuberi. I manifestantnti vedono in pericolo il loro posto di lavoro in una piccola banca del territorio, Fonspa. L'azienda dopo cinque anni sarebbe stata venduta a due società non bancarie di ''scarso spessore'' e per questo i dipendenti temono ''grosse ricadute occupazionali''. Eppure si tratta di una ''banca che esiste da più di cento anni e che era di proprietà di una delle più importanti realtà finanziarie mondiali, la Morgan Stanley''. A rischio sarebbero 150 lavoratori e la loro età media è di 50 anni, quindi per loro sarebbe molto difficile trovare una nuova occupazione.
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Ministero del lavoro e Inps continua la guerra sul numero degli esodati
"Gli esodati salvaguardati sono all'incirca 220 mila". Lo ha affermato il presidente dell'Inps, Mastrapasqua, a Rai Radio 1. Il presidente ha detto che la copertura "è garantita per i 65.000 lavoratori inclusi nel "Salva Italia", per altri 65.000 da due provvedimenti successivi, per 9.000 aggiunti pochi giorni fa dal ministro Fornero e, ovviamente, per gli 80mila che sono riusciti ad andare in pensione entro il 31 dicembre 2012.
Ogni sede Inps sta rifacendo i conti. Il 21 novembre avremo i dati definitivi".
«La platea degli esodati da salvaguardare si estenderà, per il biennio 2013-2014, ad altri 8.900 casi per un costo di 440,8 milioni». Lo riferisce il presidente della commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa, citando i dati Inps avuti ieri dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso di un colloquio a Montecitorio. Si tratta dei lavoratori che matureranno il diritto ad essere salvaguardati in base ai paletti fissati dalla riforma delle pensioni.
«La cifra indicata dal Ministro – ha puntualizzato Moffa - non considera i licenziamenti individuali o l'uscita dal lavoro in base ad accordi territoriali. Dati che l'Istituto previdenziale - sottolinea il presidente della Commissione citando Fornero - , non è tuttora in grado di fornire». Fonti interne all'istituto sottolineano tuttavia che, per quanto riguarda gli accordi territoriali, molto dipende dalla collaborazione delle Regioni, che attualmente non raggiunge livelli adeguati. «Il Governo - conclude Moffa - dovrà inoltre individuare la copertura per questi ulteriori esodati».
La Cgil a Roma a piazza San Giovanni: per discutere sulle scelte strategiche di politica industriale, misure di sostegno per i lavoratori di natura fiscale, interventi per arginare la crisi che investe i lavoratori e per salvaguardare i precari. Insomma, ricordare al governo di mettere «Il lavoro prima di tutto!» Sono queste alcune delle riflessioni per le quali la Cgil ha deciso di darsi appuntamento a Roma a piazza San Giovanni.
Molti contenziosi aperti con il governo. Tra questi, la CGIL si dice pronto a discutere con il governo di scuola ma non può accettare un aumento unilaterale delle ore di lezione degli insegnanti Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. «Tutti pensiamo che la scuola debba arricchirsi, ma non puoi dire a uno che deve lavorare sei ore in più e non lo paghi per quelle ore perché tu hai deciso che così gli organici si possono tagliare ancora un po'. Dicci che progetto hai sulla scuola e discutiamo e costruiamo anche le soluzioni».
Un commento a distanza è arrivato dal ministro del Lavoro Elsa Fornero. «Ho rispetto per la manifestazione dei lavoratori. Lavoratori e sindacati, tutti coloro che vogliono parlare sanno che non mi sono mai tirata indietro. Il lavoro è la mia prima preoccupazione».
Ogni sede Inps sta rifacendo i conti. Il 21 novembre avremo i dati definitivi".
«La platea degli esodati da salvaguardare si estenderà, per il biennio 2013-2014, ad altri 8.900 casi per un costo di 440,8 milioni». Lo riferisce il presidente della commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa, citando i dati Inps avuti ieri dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso di un colloquio a Montecitorio. Si tratta dei lavoratori che matureranno il diritto ad essere salvaguardati in base ai paletti fissati dalla riforma delle pensioni.
«La cifra indicata dal Ministro – ha puntualizzato Moffa - non considera i licenziamenti individuali o l'uscita dal lavoro in base ad accordi territoriali. Dati che l'Istituto previdenziale - sottolinea il presidente della Commissione citando Fornero - , non è tuttora in grado di fornire». Fonti interne all'istituto sottolineano tuttavia che, per quanto riguarda gli accordi territoriali, molto dipende dalla collaborazione delle Regioni, che attualmente non raggiunge livelli adeguati. «Il Governo - conclude Moffa - dovrà inoltre individuare la copertura per questi ulteriori esodati».
La Cgil a Roma a piazza San Giovanni: per discutere sulle scelte strategiche di politica industriale, misure di sostegno per i lavoratori di natura fiscale, interventi per arginare la crisi che investe i lavoratori e per salvaguardare i precari. Insomma, ricordare al governo di mettere «Il lavoro prima di tutto!» Sono queste alcune delle riflessioni per le quali la Cgil ha deciso di darsi appuntamento a Roma a piazza San Giovanni.
Molti contenziosi aperti con il governo. Tra questi, la CGIL si dice pronto a discutere con il governo di scuola ma non può accettare un aumento unilaterale delle ore di lezione degli insegnanti Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. «Tutti pensiamo che la scuola debba arricchirsi, ma non puoi dire a uno che deve lavorare sei ore in più e non lo paghi per quelle ore perché tu hai deciso che così gli organici si possono tagliare ancora un po'. Dicci che progetto hai sulla scuola e discutiamo e costruiamo anche le soluzioni».
Un commento a distanza è arrivato dal ministro del Lavoro Elsa Fornero. «Ho rispetto per la manifestazione dei lavoratori. Lavoratori e sindacati, tutti coloro che vogliono parlare sanno che non mi sono mai tirata indietro. Il lavoro è la mia prima preoccupazione».
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lunedì 15 ottobre 2012
Alitalia: crisi dell'occupazione la Cassa Integrazione prende il sopravvento
"Il fatto che, con una possibile nuova tranche, altri lavoratori Alitalia possano finire in Cassa Integrazione è la dimostrazione del fallimento dell'Azienda e ci chiediamo come faccia il Governo a continuare a concederla". E' il giudizio di Andrea Cavola, Segretario Nazionale Usb Trasporto aereo, in vista dell'incontro di martedi 16 ottobre tra i sindacati e Alitalia Cai nel corso del quale i vertici della compagnia illustreranno il nuovo piano industriale con il rischio che, secondo indiscrezioni, altri dipendenti possano finire in Cig accanto ai 700 già in cassa da marzo scorso. Intanto, da domani, 4.200 dipendenti di Alitalia Spa in amministrazione straordinaria, dopo 4 anni di cassa Integrazione, entreranno in mobilità.
"Ci chiediamo – ha aggiunto Cavola - su cosa verterà il Piano Industriale considerando che per la linea di crescita, che fu impostata dall'ex Ad Sabelli, non si stanno rispettando gli impegni presi. Quanto alla Cig, Usb porrà la massima attenzione su ogni virgola della procedura: ci aspettiamo che anche il Governo faccia la sua parte con un atteggiamento in linea con il rigore che sta scaricando sui lavoratori di tutti i settori. Nel silenzio totale degli altri sindacati, già nei giorni scorsi noi abbiamo attuato assemblee informative con i lavoratori a Fiumicino ed alla Magliana considerando il rischio che centinaia di persone possano essere licenziate. Oltre ad una procedura di raffreddamento, valuteremo, in base all'evolversi della situazioni, eventuali prossime azioni".
Anche la Fit Cisl, per voce del Segretario Regionale con delega al Trasporto aereo, Francesco Sorrentino esprime "preoccupazioni in vista della presentazione del nuovo piano industriale: ci sono delle partite aperte e si rincorrono interrogativi sulla sorte di molti lavoratori e su voci di cessioni di parti importanti del settore manutenzione e carrelli". "Inoltre - sostiene il sindacalista - prima di chiedere una nuova Cig, sarebbe bene, ribadiamo, prima che Alitalia si confrontasse con i sindacati sul piano industriale e sul rinnovo del contratto di lavoro. Comunque, in merito ad eventuali iniziative, aspettiamo intanto cosa accadrà martedi prossimo".
I soci di Cai, dopo l’investimento iniziale, non hanno più messo un euro nella compagnia – ha detto Claudio Di Berardino, della Cgil -, serve un piano di investimenti. Non vorremmo che a gennaio, se andranno via gli azionisti italiani, la Cai finisce completamente in mano ad Air France che potrebbe decidere di coprire da sola l’aumento di capitale con tagli selvaggi sul costo del lavoro. Per questo sabato 20 la manifestazione nazionale della Cgil a Roma sarà dedicata anche al caso Alitalia».
Ricordiamo che da venerdì 12 ottobre è finita la Cassa Integrazione per 3500 dipendenti della vecchia compagnia, ormai fallita: sono entrati in mobilità, anticamera del licenziamento. E per i lavoratori della nuova compagnia, l'Alitalia Cai, sono in arrivo altri tagli: è prevista la cassa integrazione per 1000 impiegati (che si aggiungerebbero ai 700 di marzo di 2012.
Dopo 13 trimestri su 14 con i conti in rosso, il capitale sociale si è eroso da 1,1 miliardi a circa 4 milioni. Perdite su perdite. In questo contesto l’azienda presenterà il nuovo piano industriale ai sindacati: si parla di altri 1000 lavoratori in Cassa Integrazione, che si andrebbero ad aggiungere ai 700 messi a riposo forzato dal marzo scorso su un totale di 14.500 lavoratori. I dettagli del piano non sono ancora noti, ma secondo le indiscrezioni i tagli dovrebbero colpire perlopiù gli impiegati addetti ai settori commerciale, elaborazione dati e amministrazione, le cui attività potrebbero subire anche una parziale esternalizzazione.
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