sabato 27 ottobre 2012
Lavoro: aumenta le richieste dei precari e calano gli occupati
Ricordiamo che la legge di riforma del lavoro 2012, stanzia incentivi a favore dei datori di lavoro che stabilizzano i contratti di lavoro nelle imprese: i contributi possono essere utilizzati per stabilizzare i contratti lavorativi dei soggetti inseriti tra il 1 ottobre e il 31 dicembre 2012.
Boom di domande all'Inps per accedere agli incentivi per la stabilizzazione dei lavoratori precari. Nei primi sei giorni dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto attuativo sul bonus di 12.000 euro per chi stabilizza un giovane sotto i 30 anni o una donna, trasformando il contratto a termine in uno a tempo indeterminato, sono arrivate all'Inps 7.600 richieste. In soli 6 giorni è stato "prenotato" oltre un terzo delle risorse disponibili (circa 80 milioni su 230.
Nel secondo trimestre dell'anno il numero degli occupati è diminuito di 48mila unità. Lo calcola l'Osservatorio Cisl, secondo il quale si assiste da un persistente calo dell'occupazione giovanile, mentre è in aumento il posto fisso per gli over 50. In crescita il tempo parziale involontario a scapito del lavoro a tempo pieno. I dati sulla cassa integrazione, inoltre, confermano, secondo Cisl, che il 2012 è un anno critico: a settembre sono state autorizzare 86mila ore per un totale 2012 di 800mila (+10% sul 2011). In fortissimo aumento la cassa integrazione ordinaria (+47%). I settori più colpiti: industria ed edilizia.
Etichette:
CISL,
INPS,
lavoro,
Posto fisso,
precari,
riforma del lavoro,
stabilizzazione
domenica 21 ottobre 2012
Pensioni 2012 -2013 conti in sicurezza
Crollo delle nuove pensioni nei primi nove mesi del 2012: gli assegni liquidati dall'Inps, compresi quelli dell'ex Inpdap, sono stati 199.555 con un calo del 35,5% rispetto ai 309.468 dello stesso periodo del 2011. Il dato è l'effetto della finestra mobile e dello scalino scattati nel 2011 mentre la riforma Fornero ha effetti dal 2013 quando si esauriranno la gran parte delle uscite con le vecchie regole (chi ha raggiunto i requisiti entro il 2011 e poi ha atteso le finestre)..
I dati sull'andamento delle pensioni nei primi nove mesi del 2012 (-35,5% sullo stesso periodo del 2011) confermano che ''le riforme funzionano'' e che i conti ''sono stati messi in sicurezza''. Lo ha detto il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua.
Il dato che tiene conto delle pensioni Inpdap, dal 2012 incorporato nell'Inps, è il risultato soprattutto dell'introduzione nel 2011 della finestra mobile (12 mesi di attesa per i dipendenti, 18 per gli autonomi una volta raggiunti i requisiti) e dello ''scalino'' previsto dalla riforma Damiano sempre per il 2011 per la pensione di anzianità con le quote (da 59 a 60 anni l'età minima a fronte di almeno 36 anni di contributi).
Nei primi nove mesi dell'anno l'Inps ha liquidato 140.616 pensioni nel settore privato (-37,4% rispetto alle 224.869 erogate nello stesso periodo del 2011) e 58.939 nel settore pubblico, quello finora gestito dall'Inpdap, ora incorporato nell'Inps (-22,2% rispetto alle 84.599 erogate nello stesso periodo del 2011).
Nel complesso i nuovi assegni liquidati sono stati 110.000 in meno rispetto a quelli liquidati nei primi nove mesi dell'anno scorso dai due enti L'età' media di uscita dal lavoro nel settore privato e' cresciuta di un anno (da 60,3 anni a 61,3 anni) mentre nel settore pubblico si e' passati da 60,8 anni a 61,2 anni. Il calo più consistente e' stato registrato per le pensioni di anzianità nel privato (-44,1%) passate da 127.855 dei primi 9 mesi del 2011 a 71.491 dei primi nove mesi del 2012. Le pensioni di vecchiaia, sempre nel privato, sono diminuite del 28,7% passando da 97.014 a 69.125. Sono diminuiti soprattutto i nuovi assegni per i lavoratori autonomi mentre per i dipendenti (sempre del privato) il calo e' stato del 21,69% (da 132.801 nuove pensioni liquidate tra vecchiaia e anzianità nei primi nove mesi del 2011 a 103.996).
L'Inps non è in grado di garantire tutti i servizi e di tenere aperte le sedi sul territorio con un taglio degli organici di 4.000 persone così come previsto dalla spending review (su 33.000 lavoratori complessivi nel SuperInps). A dirlo è stato il presidente Mastrapasqua spiegando di aver chiesto al Governo un confronto perché l'Inps sia escluso dal taglio degli organici nella PA. "In assenza di un tavolo,ha detto,non mando la delibera sul taglio organici. Penso che i nostri interlocutori ci ascolteranno".
Nei primi 9 mesi del 2012 l'età media di uscita dal lavoro è stata di 61,3 anni, un anno in più rispetto allo stesso periodo del 2011 (60,3 anni). Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps. "Penso che l'anno prossimo raggiungeremo e supereremo la Germania". I tedeschi in media vanno in pensione a 61,7 anni ma il loro tasso di sostituzione é del 58,4% dell'ultima retribuzione mentre per i lavoratori italiani, grazie all'uso del metodo retributivo, si aggira ancora sull'80%. In Francia l'età media di uscita dal lavoro è 59,3 anni ma il tasso di sostituzione è del 60,8% rispetto all'ultima retribuzione.
Le pensioni di vecchiaia, sempre nel privato, sono diminuite del 28,7% passando da 97.014 a 69.125. Sono diminuiti soprattutto i nuovi assegni per i lavoratori autonomi mentre per i dipendenti (sempre del privato) il calo è stato del 21,69% (da 132.801 nuove pensioni liquidate tra vecchiaia e anzianità nei primi nove mesi del 2011 a 103.996). Per i coltivatori diretti il calo nel periodo è stato del 67,6% da 20.526 a 6.637 mentre per gli artigiani si è avuto un crollo del 59,6% (da 38.567 assegni a 15.580). Per i commercianti si è passati da 32.975 assegni liquidati a 14.403 (-56,3%). Nel complesso del settore privato (140.616 nuovi assegni) il risultato delle nuove pensioni è stato migliore anche rispetto al previsto (148.948 assegni per i primi 9 mesi).
I dati sull'andamento delle pensioni nei primi nove mesi del 2012 (-35,5% sullo stesso periodo del 2011) confermano che ''le riforme funzionano'' e che i conti ''sono stati messi in sicurezza''. Lo ha detto il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua.
Il dato che tiene conto delle pensioni Inpdap, dal 2012 incorporato nell'Inps, è il risultato soprattutto dell'introduzione nel 2011 della finestra mobile (12 mesi di attesa per i dipendenti, 18 per gli autonomi una volta raggiunti i requisiti) e dello ''scalino'' previsto dalla riforma Damiano sempre per il 2011 per la pensione di anzianità con le quote (da 59 a 60 anni l'età minima a fronte di almeno 36 anni di contributi).
Nei primi nove mesi dell'anno l'Inps ha liquidato 140.616 pensioni nel settore privato (-37,4% rispetto alle 224.869 erogate nello stesso periodo del 2011) e 58.939 nel settore pubblico, quello finora gestito dall'Inpdap, ora incorporato nell'Inps (-22,2% rispetto alle 84.599 erogate nello stesso periodo del 2011).
Nel complesso i nuovi assegni liquidati sono stati 110.000 in meno rispetto a quelli liquidati nei primi nove mesi dell'anno scorso dai due enti L'età' media di uscita dal lavoro nel settore privato e' cresciuta di un anno (da 60,3 anni a 61,3 anni) mentre nel settore pubblico si e' passati da 60,8 anni a 61,2 anni. Il calo più consistente e' stato registrato per le pensioni di anzianità nel privato (-44,1%) passate da 127.855 dei primi 9 mesi del 2011 a 71.491 dei primi nove mesi del 2012. Le pensioni di vecchiaia, sempre nel privato, sono diminuite del 28,7% passando da 97.014 a 69.125. Sono diminuiti soprattutto i nuovi assegni per i lavoratori autonomi mentre per i dipendenti (sempre del privato) il calo e' stato del 21,69% (da 132.801 nuove pensioni liquidate tra vecchiaia e anzianità nei primi nove mesi del 2011 a 103.996).
L'Inps non è in grado di garantire tutti i servizi e di tenere aperte le sedi sul territorio con un taglio degli organici di 4.000 persone così come previsto dalla spending review (su 33.000 lavoratori complessivi nel SuperInps). A dirlo è stato il presidente Mastrapasqua spiegando di aver chiesto al Governo un confronto perché l'Inps sia escluso dal taglio degli organici nella PA. "In assenza di un tavolo,ha detto,non mando la delibera sul taglio organici. Penso che i nostri interlocutori ci ascolteranno".
Nei primi 9 mesi del 2012 l'età media di uscita dal lavoro è stata di 61,3 anni, un anno in più rispetto allo stesso periodo del 2011 (60,3 anni). Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps. "Penso che l'anno prossimo raggiungeremo e supereremo la Germania". I tedeschi in media vanno in pensione a 61,7 anni ma il loro tasso di sostituzione é del 58,4% dell'ultima retribuzione mentre per i lavoratori italiani, grazie all'uso del metodo retributivo, si aggira ancora sull'80%. In Francia l'età media di uscita dal lavoro è 59,3 anni ma il tasso di sostituzione è del 60,8% rispetto all'ultima retribuzione.
Le pensioni di vecchiaia, sempre nel privato, sono diminuite del 28,7% passando da 97.014 a 69.125. Sono diminuiti soprattutto i nuovi assegni per i lavoratori autonomi mentre per i dipendenti (sempre del privato) il calo è stato del 21,69% (da 132.801 nuove pensioni liquidate tra vecchiaia e anzianità nei primi nove mesi del 2011 a 103.996). Per i coltivatori diretti il calo nel periodo è stato del 67,6% da 20.526 a 6.637 mentre per gli artigiani si è avuto un crollo del 59,6% (da 38.567 assegni a 15.580). Per i commercianti si è passati da 32.975 assegni liquidati a 14.403 (-56,3%). Nel complesso del settore privato (140.616 nuovi assegni) il risultato delle nuove pensioni è stato migliore anche rispetto al previsto (148.948 assegni per i primi 9 mesi).
Etichette:
Antonio Mastrapasqua,
assegni liquidati,
INPDAP,
INPS,
pensioni 2012 -2013,
pensioni di vecchiaia,
riforma Fornero
Il ministro Fornero meno vincoli sui contratti a termine
Pause più brevi tra un contratto e l'altro. E’ quanto ha auspicato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un'intervista al Sole 24 Ore aggiungendo che l'idea è quella di andare verso un decreto interministeriale per ridurre il più possibile le pause tra un contratto e l'altro.
''Sull'impatto della riforma del mercato del lavoro stiamo raccogliendo le prime evidenze empiriche di impatto sui contratti e, in particolare, sui contratti a termine che si avviano alla scadenza. Stiamo pensando a una misura di adattamento sugli intervalli di attesa imposti tra un rinnovo e l'altro con l'obiettivo di ridurli il più possibile'' ha spiegato Elsa Fornero.
L’ipotesi è quella di ridurre ad un mese al massimo il termine di sospensione fra un rinnovo e l'altro. Gli uffici sono al lavoro per mettere a punto un allentamento responsabile della norma attuale". Il titolare del Lavoro annuncia un intervento di "correzione di corsa" della riforma del lavoro, un decreto interministeriale, un ridisegno delle regole in entrata e in uscita, l'avvio di nuovi ammortizzatori sociali. Ossia iIl ministro del Lavoro, ha annunciato il primo intervento di «correzione in corsa» della riforma del lavoro in vigore da meno di tre mesi, un ridisegno delle regole sulla flessibilità in entrata e in uscita, l'avvio dei nuovi ammortizzatori sociali e l'apprendistato («tra un mese a Napoli presentiamo un programma con la Germania per lanciarlo»).
''Sull'impatto della riforma del mercato del lavoro stiamo raccogliendo le prime evidenze empiriche di impatto sui contratti e, in particolare, sui contratti a termine che si avviano alla scadenza. Stiamo pensando a una misura di adattamento sugli intervalli di attesa imposti tra un rinnovo e l'altro con l'obiettivo di ridurli il più possibile'' ha spiegato Elsa Fornero.
L’ipotesi è quella di ridurre ad un mese al massimo il termine di sospensione fra un rinnovo e l'altro. Gli uffici sono al lavoro per mettere a punto un allentamento responsabile della norma attuale". Il titolare del Lavoro annuncia un intervento di "correzione di corsa" della riforma del lavoro, un decreto interministeriale, un ridisegno delle regole in entrata e in uscita, l'avvio di nuovi ammortizzatori sociali. Ossia iIl ministro del Lavoro, ha annunciato il primo intervento di «correzione in corsa» della riforma del lavoro in vigore da meno di tre mesi, un ridisegno delle regole sulla flessibilità in entrata e in uscita, l'avvio dei nuovi ammortizzatori sociali e l'apprendistato («tra un mese a Napoli presentiamo un programma con la Germania per lanciarlo»).
Etichette:
contratti a termine,
Elsa Fornero,
Ministro del Lavoro,
Sole 24
Iscriviti a:
Post (Atom)