domenica 13 maggio 2012

Trovare lavoro su internet e annunci di lavoro

Trovare lavoro su internet è molto più facile che farlo tramite i giornali. Tutto merito di alcuni eccellenti siti Internet che raccolgono inserzioni e consentono di trovare il lavoro che più è appropriato alle proprie aspettative.

Uno dei metodi più facili per trovare lavoro su internet è indubbiamente quello di affidarsi ai siti specializzati. Una volta arrivato sulla pagina principale del sito, puoi ricercare facilmente offerte di lavoro nella tua città digitando il tipo d’impiego che cerchi nel campo Che lavoro cerchi?, la città in cui trovare lavoro nel campo Dove, e cliccando sul pulsante Trova.

Sono molti i siti  per migliaia di annunci di lavoro è davvero facile perdersi. La prima cosa da sapere è che i portali per la ricerca del lavoro non sono tutti uguali.

Esistono i siti di recruiting online come Monster e Infojobs che sono siti specializzati dove le aziende che cercano personale e soprattutto le società di selezione e le agenzie per il lavoro pubblicano i loro annunci.
Sul web sono nati diversi siti internet che si occupano appunto di offerte di lavoro, ovvero che raccolgono gli annunci di tutte quelle persone, società, aziende e imprese in cerca di personale da assumere.
In modo analogo funzionano i portali legati alle più importanti testate giornalistiche come il Corriere della Sera, La Repubblica e il Sole 24 ore, che ormai stanno sostituendo del tutto gli annunci stampati sulle pagine stesse dei giornali.

Vengono anche pubblicati quotidianamente gli annunci di lavoro sui siti delle Agenzie per il Lavoro (Adecco, Manpower, Randstad, ed altri) così come su quelli delle Società di selezione (Hays, Praxi, ed altri). Queste ultime sono solitamente indirizzate a profili medio-alti (professionisti ad elevata specializzazione, Manager), mentre invece le Agenzie ricercano più frequentemente profili tecnici, operativi e impiegatizi.

Se si è interessati a collaborare con specifiche aziende, è possibile trovare gli annunci delle posizione aperte sulla pagina “Carriere” oppure  nella sezione “Lavora con noi” dei portali aziendali, da dove è possibile non solo candidarsi direttamente, ma anche caricare il proprio CV nel database aziendale.
Ora le aziende stesse, così come le società di selezione specializzate, stanno iniziando ad utilizzare con sempre maggiore cadenza anche i social network, in particolare quelli professionali come Linkedin, e Viadeo, per cercare candidati esperti in un determinato settore.

Pertanto è fondamentale leggere sempre con molta attenzione l’annuncio, evitando di cadere nell’inganno delle cosiddette “inserzioni pericolose”, ossia quelle che promettono un lavoro indefinito oppure non corrispondente alla realtà.

Andiamo dunque a vedere una lista dei migliori siti per trovare offerte di lavoro su internet.

Careerjet.it
Jobrapido.it
Lavoro.Corriere.it
JOBisJOB.it

sabato 12 maggio 2012

Notizie sul lavoro fonte Cgil: 470.000 in Cig, -2.600 euro in busta paga

Nei primi quattro mesi del 2012 sono state utilizzate dalle aziende 322 milioni di ore di cassa integrazione per una media di 470.000 lavoratori in cassa a tempo pieno. In media sono stati persi per ogni lavoratore 2.600 euro in busta paga per un totale di 1,2 miliardi di euro. Lo sottolinea la Cgil sulla base dei dati Inps sulla cig nel 2012. Dopo il dato record del 2011, anche nell’anno in corso le ore di cassa integrazione utilizzate dalle aziende si aggireranno intorno al miliardo.

Anche per questo 2012 il quarto anno consecutivo di crisi, “la cassa integrazione si avvia ad attestarsi attorno al miliardo di ore autorizzate”, esamina il segretario confederale, responsabile Industria, Elena Lattuada – si continuano a registrare dati negativi che indicano uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Senza ripresa – avverte – questi dati peggioreranno tirandosi dietro disoccupazione e desertificazione industriale. Bisogna dare risposte al profondo malessere sociale rimettendo al centro il lavoro”.

Ad aprile – ha sottolineato la Cgil nella sua elaborazione dei dati Inps diffusi nei giorni scorsi – sono stati chiesti 86 milioni di ore (-13,6% su marzo). Nel primo quadrimestre sono state autorizzate 322,8 milioni di ore in linea con lo stesso periodo del 2011. “Le ore di cig – afferma la Cgil – azzerano dall’inizio dell’anno 470.000 posizioni di lavoro ma coinvolgono mediamente 940 mila persone con un’incidenza di cig per occupato nell’industria pari a 46 ore per dipendente”.

Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) con 110,9 milioni di ore autorizzate (+3,79%) risulta lo strumento più usato. I settori che presentano un maggiore volume di ricorso alla cigs in questi quattro mesi sono quello del commercio con (39,9 milioni e +31,16%) e il settore meccanico (21,9 milioni ma con un -31,88%). Le regioni maggiormente esposte con la cassa in deroga da inizio anno sono la Lombardia con 20,5 milioni di ore (+19,70%), l’Emilia Romagna con 12,5 milioni (+15,19%) e il Lazio con 11,7 milioni di ore (+154,18%).

Lavoro a progetto salario minimo

Le modifiche al ddl lavoro riferito ai contrati di lavoro per i co.co.pro., arriva una sorta di salario minimo o salario.

Il compenso dei collaboratori a progetto «deve essere adeguato alla quantità e qualità del lavoro eseguito e non può comunque essere inferiore, in proporzioni di durata del contratto, all'importo annuale determinato periodicamente con decreto del Ministero del Lavoro». Per raggiungere questo obiettivo, i principi previsti sono «da un lato gli emolumenti previsti per analoghe prestazioni svolte nella forma del contratto d'opera» così come previsto dal codice civile e «dall'altro la media delle retribuzioni previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, in riferimento a prestazioni comparabili e omogenee rese in forma di lavoro subordinato. Il decreto ministeriale è emanato sentite le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro».

Per i cosiddetti co.co.pro., viene introdotto il principio della giusta retribuzione calcolata sulla media tra le tariffe del lavoro autonomo e dei contratti collettivi di lavoro. Quindi le aziende dovranno corrispondere ai collaboratori un salario minimo in modo tale da tutelare soprattutto i giovani precari che spesso vengono “sfruttati” come si sul dire, con compensi irrisori.

Altra novità è la volonta di introdurre una indennità di disoccupazione per chi ha un contratto a progetto, anche se in una unica soluzione, guardando verso una mini Aspi. Gli emendamenti dei relatori prevedono infatti che venga rafforzata l’attuale una tantum per una fase sperimentale che durerà 3 anni al termine della quale sarà effettuata una verifica per passare ad una mini Aspi.

L’esempio fatto dai relatori è quello di un collaboratore a progetto che, avendo lavorato 6 mesi, percepirà nell’anno successivo circa 6 mila euro sotto forma di una-tantum.

Si tratta sicuramente di importanti novità nel mondo del lavoro che coinvolgeranno i lavoratori parasubordinati che in Italia, secondo i dati Isfol, sono 1 milione 422 mila. Il 46,9% (676 mila) sono collaboratori a progetto (co.co.pro.) con un reddito medio di 9.855 euro l’anno e il 35,1% di loro ha un’età inferiore ai 30 e il 28,7% tra i 30 e i 39 anni. Quindi una salario minimo e indennità di disoccupazione per i contratti di collaborazione a progetto andranno a beneficio dei giovani lavoratori.
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