sabato 3 maggio 2014

Modifiche al decreto lavoro 2014



Sono otto gli emendamenti presentati dal governo al dl Poletti all'esame della commissione lavoro in Senato, che state presentate dal Governo alla Commissione Lavoro del Senato. Otto modifiche che daranno una sterzata al testo discusso alla Camera.

In particolare, tra le principali novità la sanzione per lo sforamento della quota del 20% per i contratti a termine, che passa dalla "stabilizzazione" prevista dal provvedimento approvato nel passaggio alla Camera a una multa che l'impresa dovrà versare al fisco: sarà del 20% della retribuzione per il 21mo lavoratore e del 50% dal 22mo in poi. Quanto alla formazione pubblica, si precisa che la Regione nei 45 giorni di tempo che ha per comunicare all'azienda le modalità di svolgimento dell'offerta formativa pubblica dovrà anche indicare le «sedi» e il «calendario» e potrà avvalersi «delle imprese e delle loro associazioni che si siano dichiarate disponibili».

Ecco quali sono:
Le proposte di modifica partono dal preambolo del decreto in cui dovrà essere inserita la dicitura secondo la quale tutti i provvedimenti puntano "alla previsione in via sperimentale del contratto a tempo indeterminato a protezione crescente".

Contratti a  tempo determinato
La principale novità è la sanzione per lo sforamento della quota del 20% dei contratti a tempo determinato presenti in azienda rispetto a quelli a tempo indeterminato. Prima era prevista la "stabilizzazione" della situazione, ora una multa che l'impresa dovrà versare al fisco e che sarà pari al 20% della retribuzione per il 21mo lavoratore e al 50% dal 22mo in poi.

La misura non si applica però ai contratti stipulati da istituti pubblici ed enti privati di ricerca, e dalle aziende con meno di 5 dipendenti. Viene riformulato il regime 
transitorio per i contratti a termine, con la specifica 
che le imprese entro il 31 dicembre devono adeguarsi al tetto del 20% a meno che 
il contratto collettivo applicabile sia più favorevole.

Apprendistato
È stata elevata da 30 a 50 dipendenti la soglia delle dimensioni delle aziende al di sopra della quale vale il vincolo di trasformazione del 20% dei contratti di apprendistato.

È prevista la possibilità dell'utilizzo dell'apprendistato a tempo determinato per le attività stagionali. Le Regioni devono però definire un sistema di alternanza scuola-lavoro e la possibilità dovrà essere prevista nei contratti di lavoro collettivi.

Donne in gravidanza
Viene previsto che il diritto di precedenza all'adeguamento per le 
donne in gravidanza sia previsto nel contratto.

Offerta formazione pubblica
L'organizzazione dell'offerta formativa pubblica spetta alle Regioni che dovranno comunicare entro 45 giorni le modalità di svolgimento "e non se ne potrà far carico né esimere l'impresa". La singola Regione dovrà poi indicare "sedi e calendario" della formazione e potrà anche avvalersi "delle imprese e delle loro associazioni che si siano dichiarate disponibili".

Gli emendamenti al decreto lavoro andranno letti attentamente, ma dalle prime notizie sembra che «le correzioni sostanziali che erano state apportate alla Camera rimangono tutte», ha affermato Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, commentando gli emendamenti: «Le correzioni sostanziali della Camera rimangono tutte: la diminuzione delle proroghe a 5, la sanzione per chi supera il 20%, il diritto di precedenza, l'introduzione di una formazione pubblica e "on the job" in forma scritta, la stabilizzazione del 20% degli apprendisti».


venerdì 2 maggio 2014

Etihad Alitalia ipotesi taglio degli stipendi

Taglio degli stipendi da un minimo del 5% sulle retribuzioni tra 40 e 60 mila euro fino ad un massimo del 20% per chi supera i 200 mila, cancellazione delle indennità, blocco degli scatti di anzianità, rivisitazione delle ore a tempo parziale. Sono queste alcune delle misure con cui Alitalia punta a risparmiare circa 42-43 milioni sul costo del lavoro. I dettagli allo studio sono stati illustrati ieri dall'azienda nell'incontro con i sindacati. Ma secondo stime sindacali, questi tagli varrebbero invece 125 milioni.

Questi circa 40 milioni di ulteriori tagli al costo del lavoro (dopo gli 80 milioni dell'accordo per gli esuberi di metà febbraio) sono parte dei 150 milioni di risparmi che ancora mancano all'appello per raggiungere il nuovo target di 400 milioni l'anno (dai 300 milioni precedenti) del Piano industriale. Al momento, ha spiegato l'azienda, 250 milioni sono già stati implementati.

L'impatto del costo del lavoro, ha spiegato l'azienda ai sindacati, sarà per il 95% sul personale navigante e appena per il 5% sul personale di terra. A partire dal taglio degli stipendi, che scatta oltre i 40 mila euro annui, andando quindi ad interessare quasi esclusivamente il personale di volo: i tagli previsti sono progressivi e sono del 5% per gli stipendi da 40 a 60 mila euro, del 10% per quelli tra 60 e 100 mila euro, del 15% per la fascia 100-200 milioni e 20% per le retribuzioni superiori ai 200 mila euro.

In particolare, le misure allo studio per il personale di terra (area 'gorund' e handling), sono: flessibilità del regime di orario attraverso lo spostamento di due riposi al mese nei periodi di alta stagione con recupero nei periodi di bassa stagione; la possibilità di intercambiabilità di alcune figure; la definizione e riduzione del 'tempo tutà (attualmente di complessivamente 25 minuti); riduzione del 'superminimo ex ristrutturazionè (che oggi costa all'azienda 40 milioni di euro l'anno, è stato spiegato).

La lettera di Etihad è stata al centro dei colloqui tra la politica e le condizioni di Etihad per rilevare la compagnia di bandiera sulla base della lettera arrivata ieri ai vertici di Alitalia. "Qualsiasi alleanza - ha detto il ministro al termine dell'incontro - verrà valutata sulla base del Piano industriale, che non può che essere un piano di rilancio e di sviluppo" per Alitalia, "che deve tornare una grande compagnia internazionale". Lupi ha spiegato che quando sarà presentato il Piano di Etihad "sarà valutato sotto questo aspetto". "E' evidente a tutti - ha detto ancora Lupi - come il rilancio del sistema aeroportuale nel suo complesso è legato alla forza o meno della nostra compagnia di bandiera". Il ministro ha sottolineato come il destino di Alitalia sia associato a quello del sistema aeroportuale italiano.

Se Etihad sarà soddisfatta e investirà, la questione (di un investimento in Alitalia) tornerà a porsi per Air France-Klm ma al momento" è difficile prevederlo. Lo dichiara l'amministratore delegato del gruppo franco-olandese, in un'intervista a Les Echos. "Attendo con interesse di vedere cosa succederà", aggiunge il manager francese, ricordando che Air France-Klm ha "posto condizioni d'investimento simili a quelle di Etihad".

La lettera di Etihad dalla quale dipende il futuro di Alitalia. Sui contenuti resta ancora il massimo riserbo, in attesa che l'amministratore delegato Gabriele Del Torchio la illustri alle parti sociali, agli azionisti ed al Governo, come ha spiegato oggi il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, dopo aver annunciato lui stesso l'arrivo della lettera da Abu Dhabi.

Il prossimo appuntamento con i sindacati è per il 2 maggio, mentre non sono in programma riunioni del consiglio di amministrazione nei prossimi giorni. Sicuramente, sottolineano fonti vicine al dossier, la lettera, che conterrebbe le condizioni per chiudere l'accordo, rappresenta un "grandissimo passo avanti" verso l'intesa dopo la frenata della prima missiva arrivata a Fiumicino 10 giorni fa. La nuova lettera, infatti, definisce i contorni della trattativa e pone "le condizioni per portare avanti il negoziato", che è stato illustrato oggi dall'azienda ai sindacati, nel primo incontro dopo due mesi di stallo al tavolo sulla riduzione del costo del lavoro.

Un confronto che però è ripreso in salita, con le sigle dei trasporti che avvertono: no a nuovi sacrifici senza un accordo con Etihad, anche perché avverte Marco Veneziani della Uilt, è "molto difficile che Alitalia possa sopravvivere da sola". La linea aerea, però, ci prova e mette sul piatto, con un segnale che sicuramente non procurerà dispiaceri ad Etihad, tagli ai costi per 400 milioni di euro, un importo superiore ai circa 300 milioni annunciati a luglio 2013. E, stando a quanto riferito dall'azienda ai sindacati, ad oggi sono già stati risparmiati 290 milioni.

Restano invariati i numeri relativi ai tagli del costo del lavoro: 128 milioni, di cui ne mancano ancora all'appello 48 (si punterebbe al blocco di indennità e alla riduzione degli stipendi oltre i 40.000 euro). Nella lettera potrebbe esserci nero su bianco la cifra che Etihad intende versare nelle casse di Alitalia e che potrebbe essere salita fino a 560 milioni di euro, a fronte delle principali richieste della compagnia araba: in primis il nodo del debito, che Etihad vorrebbe rinegoziare per 400 milioni e su cui le trattative con le banche sarebbero ancora in corso.

La preoccupazione maggiore per i lavoratori riguarda le richieste sugli esuberi, di cui non si è parlato nell'incontro con i sindacati, che rimandano la trattativa sul tema ad un momento successivo alla presentazione del piano industriale di Etihad. Le cui richieste, comunque, dovrebbero essere più vicine a 2.000 esuberi che non a 3.000, con un forte coinvolgimento del personale di terra. Sul tema oggi è intervenuto a gamba tesa anche il presidente del Consiglio del piano Fenice, Silvio Berlusconi, ha rivendicato il salvataggio di Alitalia, "facendola restare italiana", ma ha sottolineato che ora Ryanair trasporta il triplo dei passeggeri con meno della metà del personale, indispettendo il ministro Lupi: l'intesa con Etihad è "la migliore risposta a Berlusconi, che non so se si è dimenticato di essere un imprenditore, quando ha proposto di licenziare 9.000 persone. Il che mi sembra una cosa impensabile''.

Tra le richieste di Etihad c'è inoltre la manleva sui contenziosi pregressi, oltre ad alcune misure infrastrutturali come l'alta velocità con Fiumicino e la liberalizzazione di Linate. "L'alta velocità negli aeroporti italiani non va portata perché ce lo chiede Etihad ma perché siamo un grande paese", ha spiegato sempre Lupi, mentre il destino di Linate continua a preoccupare le autorità lombarde.

mercoledì 30 aprile 2014

Piano garanzia giovani dal 1° maggio 2014



Parte il Primo maggio, nella giornata dedicata al lavoro, il Piano nazionale Garanzia giovani, che è un  programma europeo per favorire l'occupabilità e l'avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, volte a facilitare la presa in carico dei giovani tra 15 e 25 anni per offrire loro opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro.

Oltre 1,5 miliardi di euro, nel biennio 2014-2015, per garantire ai giovani una offerta "qualitativamente valida" di lavoro, di istruzione, di apprendistato o tirocinio, di autoimprenditorialità o servizio civile.

Il programma europeo si rivolge ai ragazzi tra i 15 e i 24 anni, in Italia il governo ha deciso di estenderlo fino ai 29 anni. Si rivolge a disoccupati o Neet (coloro che non studiano, non lavorano e non si formano). In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili e relativi al 2012, i Neet tra i 15 e i 29 anni sono 2,250 milioni. Il Piano riguarda tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Provincia di Bolzano, l'unica che presenta un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25%. A livello nazionale questo tasso ha superato il 42%.

Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto fino al 31 dicembre 2015: il sito www.garanziaperigiovani.it (in fase di realizzazione), il portale Cliclavoro, i portali regionali, i Servizi per l'Impiego e altri servizi competenti, sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili e del Terzo Settore.

Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s'intende rendere sistematiche le attività di orientamento al lavoro anche con il mondo dell'educazione (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed università.

Una volta iscritti i giovani potranno quindi scegliere la Regione in cui vogliono lavorare, che "prenderà in carico" la persona attraverso i Servizi per l'impiego o le Agenzie private accreditate. Ai giovani sarà offerta l’opportunità di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze. In base a profilo e disponibilità territoriali, stipuleranno con gli operatori competenti un "Patto di servizio" ed, entro i quattro mesi successivi, riceveranno un'opportunità.

Ai giovani che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l'avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, l'impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.

I giovani dovranno innanzitutto aderire all’iniziativa: sino al 31 dicembre 2015 potranno farlo attraverso il sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, comunque collegati in rete fra loro. E dopo tale data ? I ragazzi potranno scegliere la Regione in cui vogliono lavorare, che «prenderà in carico» la persona attraverso i Servizi per l’impiego o le Agenzie private accreditate. In base a profilo e disponibilità territoriali, stipuleranno con gli operatori competenti un «Patto di servizio» ed, entro i quattro mesi successivi, riceveranno un’opportunità.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di azioni di comunicazione e di orientamento, per il ministro Poletti è essenziale coinvolgere il mondo delle imprese, «sollecitandone la responsabilità verso una delle maggiori emergenze del momento», sottolinea il ministero di via Veneto, e attraendo anche il loro interesse per le misure che le Regioni dispongono a favore di chi offre occupazione, apprendistato, tirocini.

Il Piano Italiano mette in risalto i punti seguenti:

Informazione - Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto: il sito www.garanziaperigiovani.it, il portale Cliclavoro, i portali regionali, i Servizi per l'Impiego e altri servizi competenti, sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili e del Terzo Settore.

Orientamento - Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s'intende rendere sistematiche le attività di orientamento al lavoro anche con il mondo dell'educazione (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed università), attraverso gli operatori e supporti informatici ad alto valore aggiunto.

Colloquio - Il Piano italiano intende offrire ai giovani l'opportunità di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze.  In altri termini, si vogliono incoraggiare interventi nei confronti dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet) o che hanno abbandonato precocemente gli studi promuovendo percorsi verso l'occupazione, anche incentivati, attraverso servizi e strumenti che favoriscano l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

I percorsi possibili - Ai giovani che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l'avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, l'impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.

La comunicazione – Per informare i giovani delle misure messe in campo dal Piano italiano e spingerli ad attivarsi per cogliere le opportunità descritte, è stato predisposto un piano di comunicazione integrata. La prima fase, avviata a novembre, prevede l'avvio di un contest online per la definizione della linea grafica e dello spot che caratterizzeranno la campagna di comunicazione. L'idea di indire una gara sul web per la creazione dei principali strumenti di comunicazione della Garanzia Giovani nasce dal desiderio far partecipare il più ampio numero possibile di giovani ad un progetto rivolto proprio a loro, coinvolgendoli fin dall'inizio e stimolando un dibattito "virale", che faccia circolare idee e proposte creative per sviluppare messaggi e prodotti adatti ai giovani elaborati dai giovani stessi.

La struttura di missione ha l’obiettivo di contribuire a realizzare le finalità previste dalla Garanzia elaborare il piano di attuazione italiano della Garanzia per i Giovani, ne fanno parte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Isfol e Italia Lavoro, Ministero dell’Istruzione, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Economia, Dipartimento della Gioventù, Regioni e Province Autonome, Province, Inps e Unioncamere





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