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martedì 25 luglio 2017

Portale INPS, guida alle ultime novità



Più moderno, semplice e intelligente, il nuovo portale è stato progettato basandosi sulle esigenze, modalità di navigazione e abitudini espresse dal cittadino.

Per semplificare la comprensione e la lettura dei contenuti sono state create tipologie di pagina standardizzate finalizzate a orientare, offrire informazioni specifiche e approfondire i temi trattati.

La navigazione del portale è libera: ognuno può scegliere il proprio percorso. È possibile esplorare i contenuti per “categoria di utenza” e per “tema”, raffinare la navigazione per tipologia di pagina, oppure effettuare ricerche specifiche. Il portale propone automaticamente nuovi contenuti di possibile interesse coerenti con la navigazione. I più condivisi, i più cercati, i più cliccati e più consultati, riconfigurati dinamicamente in base all’area del portale che si sta consultando, offrono ulteriori spunti e nuovi percorsi di conoscenza. I tag redazionali, inoltre, permettono la navigazione trasversale tra i contenuti per singola parola chiave.

Ogni contenuto può essere salvato in “MyINPS”, un’area personalizzata e personalizzabile che offre ulteriori strumenti per arricchire la propria esperienza d’uso. L’accesso ai servizi INPS è oggi più immediato. Oltre a poter contare su un motore di ricerca e un’area dedicata, l’accesso avviene direttamente dalla scheda delle relative prestazioni. La finestra consente di scegliere, anche in base alla categoria di utenza, il servizio o il modulo necessario per usufruire della prestazione.

I servizi INPS online sono molto utilizzati e il nuovo portale (online da aprile 2017), nei primi tre mesi, ha registrato 90 milioni di visite (350 milioni di pagine visitate) e ricevuto 56mila suggerimenti, postati attraverso la funzione “Aiutaci a migliorare questa pagina”. Questi feedback hanno offerto: “interessanti spunti di riflessione per la messa a punto e le evoluzioni del portale.

Le indicazioni degli utenti sono state studiate, approfondite e categorizzate per delineare le aree di intervento, utili a rendere il portale più vicino alle richieste.

Il pulsante “Tutti i servizi“ consente di accedere, direttamente dalla home page, a una pagine dalla quale si possono poi selezionare i servizi per tipologia di utenza, per tema, oppure digitando un testo libero nell’apposita stringa di ricerca. E’ anche possibile selezionare la lettera dell’alfabeto corrispondente al servizio desiderato, che va poi selezionato dall’elenco che appare.

Il pulsante “trova la prestazione” serve invece per trovare le schede prestazione, che sono dedicate ai diversi temi, possono anch’esse essere cercate per categorie di utenza, contengono per ogni tipologia di servizio una sintetica spiegazione e le indicazioni su a chi è rivolto, come funziona, come si presentano le eventuali domande.

La mini guida sottolinea anche l’utilità del pulsante assistenza, che consente di accedere a una sezione di supporto alla navigazione. Ci sono tutorial, FAQ, un menù che consente di accedere a indirizzi PEC, Contact Center, il servizio INPS risponde, un applicazione per trovare la sede INPS più vicina, indicazioni sulla procedura per ottenere il PIN ordinario o dispositivo.

Segnaliamo in home page, in basso a destra, il pulsante “Scopri come usare il portale“, cliccando sul quale si aprono delle tendine che spiegano a cosa servono i diversi pulsanti.

Dalla homepage è anche possibile accedere ai canali social (Facebook, Twitter e Youtube).

Aprendo invece le diverse schede prestazioni, si trova sempre il pulsante “accesso al servizio” che rimanda direttamente alla pagine richiesta (passando eventualmente dalla pagine di log in).

Un’altra novità consiste nei menù dedicati a “categorie di utenza” e “temi“, che sempre dalle schede prestazione rimandano a contenuti associati alla pagina in cui ci si trova.

Per ogni servizio, è possibile selezionare in modo intuitivo la pagina desktop per chi sta usando il pc, l’accesso Mobile da smartphone e tablet.

E’ stata anche inserita un’icona che consente di tornare a inizio pagina, sempre nell'ottica di agevolare la navigazione.

Quando si seleziona un determinato servizio, infine, è possibile scegliere se visualizzare le informazioni a griglia o per elenco.


mercoledì 13 luglio 2016

Come lavorare e guadagnare con i video di Facebook e Youtube



Una cosa da sapere che, dal 2010, è possibile guadagnare con YouTube. Questo perché il sito YouTube   ha deciso di inserire la pubblicità a pagamento all'interno dei tantissimi video che ospita e, in questo modo, può poi dividere l’incasso pubblicitario con l’inserzionista.

In pratica funziona così: si pubblica  un numero di video all'interno di YouTub e poi si permette a questa piattaforma di inserire varie inserzioni pubblicitarie all'interno dei video. Dopo di che: più i tuoi video vengono visti, più le inserzioni verranno cliccate e più si guadagnerà.

Per poter guadagnare con YouTube devi, prima di tutto, avere un account AdSense. Dopo di che, potrai presentare la tua domanda di iscrizione al programma di partnership di YouTube.

Una volta iscritto, dovrai dare il permesso a YouTube di inserire le pubblicità nei tuoi video e di prelevare la sua parte dei ricavi. Fatto ciò, sarai pronto per iniziare guadagnare guadagnare con YouTube.

Cosa dovrai fare in concreato a questo punto? Prima di tutto, dovrai preparare un tuo video e poi caricarlo all’interno della piattaforma di YouTube. Dopo di che, dovrai avvisare lo staff che vuoi inserire le sponsorizzazioni all’interno del tuo video ed essi valuteranno il tuo filmato.
Se il video non è copiato, se non infrange il copyright di terzi e rispetta tutti i parametri del regolamento YouTube, allora quasi sicuramente ti verrà approvato e potrai iniziare a guadagnare.

Guadagnare con i Video è un’attività che sta diventando sempre più redditizia, le piattaforme maggiormente predilette e più remunerative sono Facebook e Youtube. A confermare questo arrivano le statistiche come risultato di uno studio condotto della società Strategy Analytics che ha analizzato a fondo il fenomeno giungendo alla conclusione che per il periodo 2016-2021 dai mobile video si avranno a livello globale 25 miliardi di dollari di ricavi, una crescita esponenziale che verrà assicurata dagli inserzionisti che investiranno sempre di più nei video.

Secondo gli addetti del settore si tratta di un exploit del tutto prevedibile poiché secondo le statistiche i dispositivi smartphone hanno da poco battuto il televisore come schermo da cui guardare video per i teenager di tutto il mondo.

Ulteriori conferme arrivano anche dei dati relativi gli investimenti pubblicitari per i contenuti video sui dispositivi mobili, nell’anno 2010 gli investimenti si attestavano intorno al 2% dei ricavi mondiali generati dai video sui telefonini, mentre per i prossimi 5 anni questa percentuale viaggerà ad un tasso di crescita annuale del 28%, ad oggi la percentuale è già del 40% e dovrebbe arrivare al 66% nel 2021 secondo le previsioni della società d’analisi.

Anche l’evoluzione dei social network viaggia in questa direzione ad esempio Twitter ha aumentato la durata dei filmati che è possibile caricare sul microblog, Facebook ha potenziato il fronte video con le dirette in live streaming e aggiungendo i video a 360 gradi.

I ricavi si aggirino intorno a un dollaro per ogni 100 visitatori, comunque il guadagno varia molto in rapporto a quanta pubblicità riescono a inserirci dentro e dalla concreta possibilità di poter sfruttare al meglio il tuo video per le varie sponsorizzazioni. La pubblicità viene messa all’inizio del filmato tramite un video di 20 secondi, e durante il filmato con dei banner che stazionano in basso per una trentina di secondi. .

Se pubblichi un video che viene visto da un milione di persone, puoi guadagnare circa 10.000 dollari (cioè 7.000 euro circa). Il problema, tuttavia, è che difficilmente arriverai a queste cifre in Italia! Infatti, nel nostro paese, a parte qualche raro caso i video difficilmente sfondano le 4/5.000 visite (cioè 40/50 dollari di ricavi).

Dove conviene pubblicare?
Facebook o Youtube nella sfida dei video? Facebook vince sull’"organic reach"
Nella sfida dei video social tra Facebook e Youtube, il social fondato da Mark Zuckerberg vince sul campo dell’organic reach o portata organica.

Che cos'è la portata organica?
Si tratta del numero di utenti di Facebook che vengono raggiunti dalla nostra pagina in modo naturale e senza l’uso di inserzioni a pagamento.

Secondo gli esperti l’organic reach dei video postati direttamente su Facebook supera del 300% quelli provenienti da Youtube e postati successivamente sul social.
Ciò a causa anche dell’algoritmo di Facebook che sfavorisce nettamente i secondi rispetto ai primi. Quindi se si considera questo primo fattore conviene pubblicare direttamente su Facebook.

Facebook batte Youtube anche sul tema delle visualizzazioni. Qui in realtà Facebook vince anche grazie al meccanismo dell’autoplay, pratica utilizzata ormai ovunque (anche su Twitter per esempio).
Su Youtube l’autoplay non è una funzione automatica ma deve essere ordinata dall’utente, per esempio nel caso delle playlist musicali.

Inoltre, per conteggiare una visualizzazione piena su Youtube occorre rimanere sul video per almeno il 5% della durata totale del video medesimo.

Su Facebook, invece, viene conteggiata una visualizzazione quando si guarda il video per 3 secondi o più, anche in modalità autoplay.
Youtube batte Facebook sul copyright

La sfida social video tra Facebook e Youtube fa pendere la bilancia a favore di quest’ultimo sulla questione del copyright.

Questo perché Youtube, in seguito all’acquisizione da parte di Google, ha attivato un sistema di analisi dei video caricati detto Content ID.
In altre parole Youtube riesce a verificare ogni video caricato al fine di individuare eventuali violazioni del copyright.

Su Facebook, invece, questa funzione non esiste e non è possibile risalire ad eventuali violazioni di copyright.
Youtube batte Facebook anche sul fronte della remunerazione

Il sistema del Content ID consente a Youtube di battere Facebook anche dal punto di vista della remunerazione dei contenuti originali.

Ciò è conseguenza di quanto detto in precedenza. Youtube ha un sistema che consente di analizzare i video e valutarne l’originalità e/o eventuali violazioni del copyright. Contemporaneamente esiste un sistema di remunerazione dei contenuti originali.

Su Facebook, invece, ciò non esiste. Anzi, Facebook non è in grado di rimuovere un contenuto che viola il copyright a meno che questo non venga segnalato da un utente.

In questo senso, gli esperti del settore prevedono un drastico cambio di politica da parte di Facebook già dal prossimo anno.

La principale fonte di guadagno per chi fa Video sono ovviamente le pubblicità che sono di diverse tipologie, la prima che è anche la più remunerativa è quella che compare prima dell’inizio di ogni video e si tratta di un vero e proprio Spot Pubblicitario che può durare da pochi secondi fino a 3/4 minuti, come abbiamo specificato questa è la tipologia che permette di Guadagnare di più.

Esistono poi anche dei Banner che compaiono nella parte bassa del video che sono molto simili ai Banner che possiamo trovare in qualsiasi sito web, questi ultimi sono sovrapposti al Video e possono essere chiusi dall’utente attraverso una “X” posta nell'angolo in alto a destra del Banner.

La terza tipologia di Pubblicità è molto simile alla prima ma compare durante la riproduzione di Video che in genere hanno una durata superiore ai 20 Minuti, a differenza dei primi questi tipi di Spot Pubblicitari non possono essere saltati dall'utente che deve attendere con pazienza il termine dello Spot.

Per come i dichiarare i guadagni si consiglia di leggere la pagina qui riportata Come dichiarare i guadagni Google Adsense.


mercoledì 11 maggio 2016

Trovare lavoro con un tweet ecco hashtag jobfair



Il 19 maggio Twitter con l'iniziativa #Jobfair ha lanciato una giornata di mercato virtuale dell'impiego per chi  cerca e chi offre lavoro, nella quale le aziende e le persone a caccia di lavoro possano dialogare in 140 battute.

Le regole sono poche e semplici: ad ogni azienda interessata a trovare nuovo personale, dopo aver seguito la procedura d'iscrizione all'iniziativa, basterà inviare un tweet che, oltre all'hashtag #JobFair, dovrà riportarne di altri, per meglio descrivere l'offerta lavorativa.

A partire dal 2014 la società ha iniziato a celebrare delle giornate particolari, e il 19 maggio è una di queste date nella quale domanda e offerta di lavoro sono invitate ad incontrarsi. Per le aziende c'è l'opportunità di registrarsi in anticipo sotto il simbolo #Jobfair (fiera del lavoro), E compilare   liste  delle posizioni disponibili. nel giorno fissato gli aspiranti iniziano a consultare le inserzioni, e avviano lo scambio di messaggi per la selezione e la trattativa finale.

In Italia l'hashtag ufficiale della giornata sarà #JobFair. Sarà quindi sufficiente pubblicare i propri tweet inserendo l'hashtag ufficiale per facilitarne la condivisione. Nel corso della giornata le aziende di tutta Europa twitteranno in tempo reale le proprie offerte di lavoro,  mentre chi è in cerca di una nuova occupazione risponderà inviando il proprio curriculum vitae.

Durante l’evento ci sarà anche la possibilità di ricevere consigli e suggerimenti da esperti del settore, che daranno il loro contributo aggiungendo l’hashtag ufficiale ai loro Tweet.

Le aziende o le agenzie di selezione che stanno cercando personale per le proprie posizioni aperte potranno:
indicare il settore di pertinenza (es. #Marketing, #Vendite)
il luogo di lavoro (es. #Milano, #Roma o #CentroItalia)

così da misurare al meglio la ricerca degli annunci di lavoro.

Twitter poi invierà ulteriori informazioni  a tutte le aziende che si registreranno, che avranno così la possibilità di partecipare a sessioni di formazione dedicate all'uso di Twitter per le attività di  job scouting.

Il tema del lavoro è sempre più comune sul social network: sono già tante le aziende che hanno attivato un account specifico sulla piattaforma per la selezione del personale e Twitter è uno strumento molto efficace che per chi voglia costruire il proprio profilo professionale e una rete di contatti, restare aggiornato sulle novità che riguardano i diversi settori e andare alla ricerca di nuove opportunità.

Certo, condensare il proprio curriculum, in appena 140 caratteri, non sarà un'impresa semplice, ma un uso sapiente degli hashtag, che mettano in risalto i punti di forza (ad esempio: #inglese, #espertomarketing, ecc.), potrebbe darvi la possibilità di essere contattati per un colloquio.

Concludendo, il 19 maggio Twitter si trasformerà  in una enorme fiera del lavoro europea: un'opportunità da cogliere al volo.

domenica 14 luglio 2013

L'Inps dal luglio 2013 è online sui social network


L’Inps è online anche su Twitter, con un profilo ufficiale che estende e consolida la presenza dell’Ente di previdenza sui social media. Non solo: da luglio 2013 l’Inps, nell’ambito del processo verso un’amministrazione più trasparente, rende maggiormente accessibili i propri dati nella sezione Open Data del sito www.inps.it.

Quindi un profilo Twitter per favorire la diffusione delle informazioni, raggiungere un pubblico che predilige nuove piattaforme di distribuzione, di informazioni e comunicazioni, incrementando l'ascolto e l'interazione con i propri utenti. E' stato attivato l'Inps (@inps_it), che consolida così la sua presenza sui network di internet . Il profilo Twitter dell'Istituto si aggiunge a quello già attivo su Facebook, che si compone di quattro pagine tematiche:
riscattare la laurea;
utilizzare i buoni lavoro;
gestire il lavoro domestico;
pensioni: sistema contributivo.

La pagina di Facebook conta già più di 15mila iscritti. L'Inps è presente anche su Youtube con un proprio canale ufficiale, che ha raggiunto circa 30mila visualizzazioni. Un'esperienza positiva, consolidata anche da un importante riconoscimento ricevuto: nel 2012, infatti, le pagine tematiche Facebook dell'Istituto hanno vinto il premio e-gov per la sezione "un governo più aperto". Diventando followers del profilo @inps_it su Twitter gli utenti potranno essere costantemente aggiornati su tutte le novità pubblicate dall'istituto. "I contenuti diffusi attraverso il profilo Twitter – avvertono però dall'Inps - avranno solo una valenza informativa generale. Per eventuali approfondimenti, richieste di servizi o prestazioni, occorre far riferimento al sito www.Inps.It ". Sul portale istituzionale è disponibile da oggi anche una sezione dedicata alla presenza dell'istituto sui social media (pagine tematiche Facebook, canale ufficiale Youtube e profilo Twitter).


Attraverso i social network l'Istituto punta a divulgare le comunicazioni sulle attività e i servizi erogati, comunicati stampa, pubblicazioni e documenti ufficiali, novità normative, informazioni su iniziative ed eventi di settore, immagini e video istituzionali.

E stata un’esperienza positiva consolidata anche da un importante riconoscimento ricevuto. Nel 2012, infatti, le pagine tematiche Facebook dell’Istituto hanno vinto il Premio E Gov per la sezione “Un governo più aperto”, nell’ambito della VIII edizione del premio omonimo.

Il profilo @Inps_it è raggiungibile direttamente all’indirizzo: www.twitter.com/Inps_it. Gli utenti potranno essere costantemente aggiornati su tutte le novità pubblicate dall’Istituto. I contenuti diffusi attraverso il profilo Twitter avranno solo una valenza informativa generale. Per eventuali approfondimenti, richieste di servizi o prestazioni, occorre far riferimento al sito www.inps.it.
Sul portale istituzionale è disponibile da oggi anche una sezione dedicata alla presenza dell’Istituto sui social media (pagine tematiche Facebook, canale ufficiale YouTube e profilo Twitter). La sezione “INPS Social Network” è raggiungibile seguendo il percorso HOME > INPS COMUNICA > INPS SOCIAL NETWORK, e comprende anche alcune importanti linee guida (Social Media Policy), utili per chiarire le modalità di relazione e comunicazione adottate dall’Inps sui social network.

La novità più importante riguarda open data e accessibilità una nuova modalità che consente, attraverso delle specifiche API (Application programming interface), un accesso più semplice agli sviluppatori di applicazioni ai dataset pubblicati. L’Inps è la prima PA italiana a fornire l’innovativo strumento e questa iniziativa ne conferma il ruolo di benchmark nel panorama della Pubblica Amministrazione.

Nel corso dell’ultimo anno, dal sito Inps sono stati scaricati oltre 573mila dati in formato aperto, di cui il 10% eseguiti dall’estero. E gli utenti, che possono lasciare un suggerimento ed esprimere la propria opinione su ogni singolo dataset, hanno mostrato un gradimento significativo attribuendo un voto che supera il 7 (su un valore massimo di 10).

Lanciata nel marzo 2012, la sezione Open Data dell’Inps pubblica oggi più di 320 dataset scaricabili nei formati Excel, CSV e XML e rilasciati con licenza IODL 2.0. In piena aderenza con la logica del riuso dei dati, l’INPS dedica spazio agli sviluppatori che utilizzano i dati del portale attraverso una form di segnalazione delle applicazioni realizzate e, insieme, permette di visualizzare il numero e la localizzazione dei downolad attraverso una mappa interattiva e costantemente aggiornata.

L’Inps continua così il percorso per una maggiore trasparenza e accessibilità dei propri dati: la realizzazione delle API degli Open Data, infatti, è strettamente in linea con l’Open Data Charter sottoscritta al recente G8 dalle Nazioni partecipanti, un documento che pone i Governi di fronte all’impegno di esporre e valorizzare il patrimonio informativo, ricordiamo in questo contesto il  “Social mobility and welfare”, che in Italia può essere ben rappresentata da Open Data INPS, il datastore che espone l’insieme dei dati aperti dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

lunedì 9 aprile 2012

Offerte di lavoro informatica aprile 2012

Informaticalavoro.it è un sito internet professionale che propone un servizio per l’inserimento e la pubblicazione di annunci di offerte di lavoro relativamente alle attività del settore informatico. E nella sezione offerte di lavoro sono indicate le aziende e le figure professionali ricercate nel settore informatico.

La Selex Elsag è alla ricerca di 15 laureandi e laureati per la sede di Roma. I selezionati saranno inseriti nel ruolo di Sw engineer. I profili dovranno possedere competenze nell’organizzazione di data base, nella programmazione di Uml, Java, Per candidarsi si deve accedere al sito web http://www.jobsoul.it/ nella pagina ricerca opportunità di lavoro.
Twitter e Skype sono solo due della aziende informatiche attualmente alla ricerca di personale.
Nuove offerte di lavoro arrivano da Twitter, società della popolare piattaforma di microblogging che sta aprendo diverse branch in Inghilterra, Irlanda e Detroit. Si tratta, in realtà, di poche decine di posizioni orientate soprattutto al supporto e alle vendite ma questi dati, soprattutto per la concomitanza nei tempi, fanno riflettere. Da qui la necessità di forze fresche. Viene fatto notare come l’espansione dell’uccellino blu coincida con l’introduzione degli annunci pubblicitari.

Anche Facebook e Google stanno adottando la politica delle assunzioni. Rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno, il gigante di Marck Zuckerberg ha aumentato le offerte di lavoro di quasi il 70%. Skype, ha annunciato la ricerca 400 nuovi posti di lavoro per le sedi di Londra, Stoccolma, Talinn , Praga e Palo Alto.

Anche Amazon, la società specializzata nel commercio elettronico, si guarda attorno. In questo momento sta cercando in Italia le seguenti figure professionali: Corporate Counsel, Senior Financial Analyst, Responsabile Acquisti, Senior PR Specialist, Senior Business Manager, Web Editor.

Per presentare la propria candidatura occorre effettuare il “log in” al sito ufficiale ed inserire i dati personali richiesti, compilare il questionario di lavoro, allegare curriculum vitae e lettera di presentazione.

sabato 10 marzo 2012

Lavoro il punto di vista della CISL

Si stanno rincorrendo le tensioni in vista del nuovo tavolo sul lavoro. "Spero che il governo voglia un accordo innovativo ed equilibrato e non dia la stura a chi rincorre tensioni sociali e si barrica dietro ai no. La CISL farà la sua parte". Così il leader della CISL Raffaele Bonanni, in vista del nuovo incontro con l'esecutivo sulla riforma del lavoro e dopo le affermazioni del segretario della Cgil Camusso che ha paventato la possibilità di tensioni sociali nel caso in cui il governo cerchi licenziamenti facili.   Il tema della riforma del lavoro e le trattative con il governo dividono i principali esponenti sindacali. Il segretario della CISL Bonanni affida a twitter una breve riflessione polemica: “Spero che il governo voglia un accordo innovativo ed equilibrato e non fornisca alibi …. Una frase che sembra essere una sentenza  nei confronti di Susanna Camusso, segretario CGIL.
Per Luigi Angeletti segretario della UIL, risorse e certezze sono la soluzione per un buon esito "Non possiamo che condividere l'approccio espresso dal Presidente della Repubblica circa gli obiettivi del negoziato". E' quanto ha affermato in una nota, Angeletti in vista della ripresa, lunedì, della trattativa sulla riforma del mercato del lavoro. "La trattativa -prosegue Angeletti - avrà un buon esito se tutti accetteranno soluzioni razionali: le tutele si diffondono stanziando le risorse necessarie; i diritti diventano certi riducendo i margini interpretativi".
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