I bancari italiani, dopo un anno e mezzo di trattative con l’Abi (Associazione bancaria italiana) hanno raggiunto l’intesa per il rinnovo del contratto nazionale. I 309 mila lavoratori bancari avranno diritto a un aumento retributivo di 85 euro da riparametrare e saranno erogati a tranche con scadenza al primo ottobre 2016, 1° ottobre 2017 e 1° ottobre 2018.
I sindacati dei bancari di otto diverse sigle di categoria e l'Abi hanno raggiunto un'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto, che prevede un aumento medio a regime di 85 euro al mese per 13 mensilità e migliora il salario di ingresso per i nuovi assunti.
"Dopo un anno e mezzo di durissime trattative, i bancari hanno finalmente un loro contratto nazionale", ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi, tra i firmatari stamani alle 5 dell'ipotesi di contratto per i 309.000 addetti del credito.
Il presidente dell'Abi Antonio Patuelli descrive l'accordo come il "massimo dei risultati possibili" e di un contratto "di equilibrio innovativo". L'associazione ha anche ricordato il contesto macroeconomico "che sta pesando e peserà nel lungo periodo sui livelli di redditività, sulla qualità degli attivi e sui margini di ricavo" degli istituti.
Giulio Romani, segretario della Fiba Cisl, parla di un contratto "non privo di sacrifici, ma che protegge la retribuzione dei lavoratori e lascia inalterate tutte le tutele garantite dal precedente contratto".
L'accordo ribadisce la centralità della contrattazione nazionale, difende le normative sull’area contrattuale, non interviene sugli scatti d`anzianità. Sono stati inseriti strumenti per sostenere la nuova occupazione, la ricollocazione dei lavoratori in esubero e gestire le prossime riorganizzazioni di settore in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale.
L'ipotesi di accordo prevede per i neo-assunti un incremento dell'8% del salario di inserimento e la conferma della contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa al 4%. Diminuisce, così, il differenziale tra salario d'ingresso e tabelle retributive nazionali.
Viene confermata la validità del Fondo per la nuova occupazione, già istituito nella precedente tornata contrattuale, e la sua validità sarà prorogata fino al 31 dicembre 2018, con le attuali modalità di finanziamento, che coinvolgono anche i top manager, chiamati a contribuire versando una quota del proprio stipendio. Il Fondo servirà a finanziarie nuove assunzioni stabili di giovani. Entro tre mesi le parti costituiranno un gruppo paritetico per la gestione del Fondo stesso.
L'incremento concordato per i bancari è analogo a quello siglato per il contratto del commercio e si applicherà a un contratto che durerà fino a fine 2018. L'aumento sarà in tre tranche: 25 euro dal 1° ottobre 2016, 30 euro dal 1° ottobre 2017 e 30 euro dal 1° ottobre 2018.
Il sistema bancario ha di fronte una nuova stagione di fusioni sia per la spinta della vigilanza unica europea, sia per la riforma del settore delle Popolari, più contendibili con la trasformazione in società per azioni. I sindacati temono nuovi esuberi, che alcune stime hanno quantificato in 20.000 uscite.
Questa ipotesi di accordo è "non modificabile", sottolinea l'Abi, che lo sottoporrà al suo comitato esecutivo e dovrà essere discussa dalle assemblee dei lavoratori entro il 15 giugno per entrare in vigore.
L'intesa prevede che i nuovi assunti abbiano un salario di ingresso incrementato dell'8%. Il fondo per la nuova occupazione è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 con una contribuzione del 4% delle retribuzioni del top management.
Il contratto garantirà il mantenimento delle condizioni attuali per i lavoratori che dovessero essere oggetto di riorganizzazioni o cessioni di rami di azienda: non verrà quindi applicato loro il nuovo regime a tutele crescenti.
Per chi perde il posto di lavoro: si prevede il mantenimento delle condizioni contrattuali attuali per i lavoratori che confluiscono in nuove società a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, oppure in casi di cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro, senza che venga, quindi, applicato loro il nuovo contratto a tutele crescenti.
Viene inoltre istituita per la prima volta una piattaforma dei bancari che hanno perso il posto di lavoro, in modo da far incontrare domanda e offerta di occupazione nelle imprese di settore. Inoltre, in caso di nuove assunzioni, le banche valuteranno prioritariamente le posizioni dei dipendenti confluiti nel Fondo emergenziale.