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giovedì 12 marzo 2015

Riforma della Scuola, i pilastri della buona scuola: assunzioni, precari e bonus



Approvate le misure del governo. «Ai prof 500 euro per spese culturali, addio alle classi pollaio, si punta su merito e trasparenza» , i docenti, che saranno selezionati dal preside.

Avvio della riforma della “Buona scuola”, con il varo di un ddl ad hoc sul sistema nazionale di istruzione e formazione.

La riforma si articola in dieci punti illustrati con l’ausilio di slide colorate.

Tra le novità, il preside sceglierà gli insegnanti dentro un albo, là dove c’è spazio che si libera. Il preside sceglie dentro l’albo dei docenti e individua la persona più adatta senza automatismi. I curricula saranno trasparenti". Il primo punto è l'autonomia. Ogni scuola vive la propria autonomia. È come se dicessimo che la scuola deve essere il cuore e il motore di un territorio, ma ogni scuola è diversa". "Grazie all’organico funzionale non ci saranno mai più classi pollaio, non ci saranno più i supplenti", ha annunciato Renzi.

Nella riforma della scuola, con la Carta del professore, "ogni anno il professore avrà un cifra, non stratosferica, 500 euro che potranno essere spesi per spese culturali. Se ci saranno le condizioni economiche proveremo ad aumentarli. Ho letto: "Hanno tenuto l'anzianità, cancellano il merito": non è così. La scelta di togliere gli scatti di anzianità è stata molto contestata e abbiamo scelto di inserire una cifra aggiuntiva sul merito. Abbiamo scelto di mantenere gli scatti di anzianità per i professori, ma con una cifra aggiuntiva sul merito. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside".

Inoltre, le scuole metteranno on line i curricula dei professori e i bilanci delle scuole.

Il disegno di legge di riforma della scuola prevede "l'assunzione di 100mila precari. C'è l'intenzione di sanare una ferita di 20 anni di promesse verso il corpo docente", ha detto il presidente del Consiglio. Che poi ha precisato: "Abbiamo fatto le nostre scelte, inseriamo in questa categoria chi è dentro le graduatorie ad esaurimento. Non chi, anche se dispiace dirlo, chi sta dentro le graduatorie di istituto. L'assunzione dei centomila precari è la fine del percorso, non l’inizio. Abbiamo necessitàdi sanare una clamorosa ferita di vent’anni di promesse non mantenute nei confronti del corpo docente, si è consentito di acquisire il titolo abilitativo, formando una generazione di insegnanti precari che incarnano la scarsa attenzione della politica nei confronti di chi deve andare ad educare. Dentro questa lista, ci sono le persone che sono nelle graduatorie ad esaurimento. Le graduatorie di istituto non fanno parte delle graduatorie ad esaurimento. Questi faranno il concorso, bandiremo un concorso molto più serio".

Per quanto riguarda gli insegnamenti, vengono rafforzati quelli di "musica, arte, lingue, educazione motoria". "Ci sarà particolare attenzione, dalla primaria, alla assoluta professionalità di chi insegna l'inglese, per dare insegnamenti non appiccicaticci - per cui si fa fare un corsetto alla maestra - ma si richiede un inglese assolutamente perfetto", ha spiegato il premier.

Sintetizziamo le principali novità:

Scatti di anzianità: restano intatti

Assunzioni. Saranno assunti 100mila precari tra coloro che fanno parte delle graduatorie ad esaurimento. Per gli altri sarà bandito un concorso. Esclusi gli insegnanti delle materne

Presidi-allenatori. Ogni scuola, entro una determinata data, farà un piano strategico della scuola che includa offerta formativa e fabbisogno. Dopo la presentazione del piano, che sarà «verificato dagli uffici competenti del ministero, ciascun preside avrà a disposizione un numero di insegnanti, non solo per le cattedre, ma anche per lavorare a singoli progetti, come un progetto europeo o per l’alternanza tra scuola e lavoro. La squadra dei prof che gestisce la scuola va oltre il numero delle cattedre e il preside come un allenatore, avrà la possibilità di individuare chi mettere in cattedra a inizio anno ma nel momento in cui qualcuno si ammala o un’insegnante resta incinta e aspetta un bambino, non si va alla graduatoria provinciale ma all’interno dell’organico funzionale: si supera questo meccanismo.

On line curricula dei prof e bilanci delle scuole. Saranno messi in rete per garantire trasparenza e permettere a chi valuterà le scelte dei presidi di avere uno strumento in più.

Supplenti. Spariranno per quasi tutte le classi di concorso già dal primo settembre 2015. Non per tutte perché le graduatorie a esaurimento non coprono tutte le classi di concorso. Si prevede un anno almeno di transizione durante il quale si attingerà anche alle graduatorie di istituto per le classi di insegnamento in cui non esistono alternative.

Formazione degli insegnanti. Sarà fatta nella singola scuola. Il preside e collegio dei docenti farà un piano di formazione permanente dei singoli docenti.

Merito. Ci saranno aumenti legati al merito con risorse diverse. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside. Sono stati messi in campo 200 milioni dal 2016.

Classi pollaio. Secondo Renzi possono essere superate attraverso il ricorso all’organico funzionale, un contingente di insegnanti privi di cattedre a disposizione di reti di scuoie

Non solo mattino. Scuole aperte anche il pomeriggio.

La Carta del prof. Arriva un nuovo strumento per rafforzare la dignità sociale del ruolo del docenti. Si prevedono per il primo anno 500 euro per tutti i professori, che potranno essere spesi solo per consumi culturali (libri, teatro, concerti, mostre, autovideo telematici).

Bonus scuola. Arriva un “bonus fiscale” per chi (tra cittadini, associazioni, fondazioni, imprese) intende investire nella scuola.

5 per mille. I finanziamenti alle scuole potranno arrivare anche destinando il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi.



martedì 3 marzo 2015

Riforma della scuola, tutto rinviato. Renzi: «Le assunzioni non slitteranno», forse



Non c’è nessun rischio che slittino le assunzioni dei precari, non c’è nessun passo indietro del governo. Stiamo cercando di essere il più trasparenti e pronti al confronto". "Vogliamo investire sulla scuola come strumento di crescita del Paese: la crescita non la fa l’Istat. La scuola è lo strumento di crescita del Paese, non l’Istat", ha concluso il premier.

Rinviato di una settimana il disegno di legge sulla riforma della scuola, ma non c’è nessun rischio di slittamento delle assunzioni di 180mila insegnanti precari. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, precisando che non ci sono problemi di copertura: un miliardo sarà disponibile subito, 3 miliardi dal 2016. Il disegno di legge in materia slitta.

La parola passa al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ha illustrato i cardini della riforma. «Abbiamo un obiettivo molto preciso che è quello di dare attuazione reale a un concetto rimasto congelato per 15 anni che è quello dell’autonomia scolastica», ha detto la Giannini.

«Si passa a un sistema di valutazione e di carriera degli insegnanti innovativo e rivoluzionario per il Paese che finora ha visto la progressione di carriera legata solo all'anzianità». Lo ha detto il ministro Giannini confermando che il 70% degli scatti sarà legato al merito.

«Ci sono poi misure fiscali - ha continuato il ministro - sulle quali dobbiamo prendere una decisione, che sono molto interessanti e innovative. In particolare la detrazione per le famiglie di alunni di scuole paritarie. Oltre alla possibilità di destinare il 5 per mille alla scuola, i provvedimenti sulla scuola prevedono sul piano fiscale uno School Bonus per chi investe in progetti legati alla scuola e la detrazione per chi frequenta le scuole paritarie». Tornando sulle assunzioni il ministro ha dichiarato che lo strumento legislativo «lo decideremo martedì prossimo». «Per noi - ha aggiunto - le assunzioni sono una priorità e un’urgenza. Quindi sarà uno strumento che consenta di ottenere questo risultato».

«Per cambiare la scuola bisogna partire da un progetto educativo, potenziando l’autonomia. Una scuola che dia competenze linguistiche (inglese in modalità Clil dalla primaria), musica, arte, educazione motoria con insegnati specialisti». E poi gli altri capisaldi della Buona Scuola targata Renzi-Giannini: l’alternanza scuola- lavoro (400 ore negli istituti tecnici e 200 ore per i licei) e soprattutto la riforma della carriera degli insegnanti. «Si passa a un sistema di valutazione degli insegnanti innovativo e rivoluzionario per il Paese che finora ha visto la progressione di carriera legata solo all’anzianità», ha detto il ministro Giannini confermando che il 70% degli scatti sarà legato al merito. Nel disegno di legge finirà anche la riforma della scuola per l’infanzia , con un ciclo unico 0-6 anni.

«Abbiamo un obiettivo molto preciso che è quello di dare attuazione reale a un concetto rimasto congelato per 15 anni che è quello dell’autonomia scolastica», ha detto la Giannini. «Per cambiare la scuola bisogna partire da un progetto educativo, potenziando l’autonomia. Una scuola che dia competenze linguistiche (inglese in modalità Clil dalla primaria), musica, arte, educazione motoria con insegnati specialisti». E poi gli altri capisaldi della Buona Scuola targata Renzi-Giannini: l’alternanza scuola- lavoro (400 ore negli istituti tecnici e 200 ore per i licei) e soprattutto la riforma della carriera degli insegnanti. «Si passa a un sistema di valutazione degli insegnanti innovativo e rivoluzionario per il Paese che finora ha visto la progressione di carriera legata solo all’anzianità», ha detto il ministro Giannini confermando che il 70% degli scatti sarà legato al merito. Nel disegno di legge finirà anche la riforma della scuola per l’infanzia , con un ciclo unico 0-6 anni. Infine il ministro ha voluto fare un accenno al nodo emerso nelle ultime ore degli sgravi per le scuole private. «Ci sono delle misure fiscali, sulle quali dobbiamo prendere una decisione, che sono molto interessanti e innovative - ha detto -. In particolare la detrazione per le famiglie di alunni di scuole paritarie».

I precari vivono ore di vera angoscia. Parliamo di 120 mila docenti che sperano di poter finalmente dire addio alla lotteria delle supplenze e alla girandola delle scuole e che adesso vedono sfumare all’ultimo la possibilità di un posto fisso. Di questi 105 mila sono iscritti alle Gae, le graduatorie a esaurimento chiuse dal 2007 di cui il premier Renzi aveva promesso lo svuotamento integrale; e 15 mila iscritti alle graduatorie di istituto (principalmente professori di matematica e fisica che scarseggiano nelle graduatorie provinciali) per i quali il decreto prevedeva un contratto-ponte in vista dell’assunzione definitiva (possibile solo dopo il prossimo concorso per 75 mila nel triennio 2016-2018) .




mercoledì 18 febbraio 2015

Esenzione contributiva con le assunzioni a tempo indeterminato



Allo scopo di promuovere forme di occupazione stabile, l’art. 1, commi da 118 a 124, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 ha introdotto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato con decorrenza nel corso del 2015. Si tratta di un esonero contributivo per tutti i datori di lavoro privati (non solo le imprese), sulle assunzioni a tempo indeterminato del 2015, fino a un massimo di 8.060 euro su base annua, che vale per tre anni. Sono esclusi i contratti di apprendistato e il lavoro domestico. L’INPS con la circolare 17/2015 aveva fornito le prime indicazioni per gestire l’agevolazione, e ora con il messaggio 1144 aggiunge tutti i dettagli operativi tecnici.

L’esonero è applicabile esclusivamente ai datori di lavoro privati;

Riguarda le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato decorrenti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015;

L’esonero spetta anche ai datori di lavoro agricoli (comma 119), con esclusione dei lavoratori che nell’anno 2014 siano risultati occupati a tempo indeterminato e relativamente ai lavoratori occupati a tempo determinato che risultino iscritti negli elenchi nominativi per un numero di giornate di lavoro non inferiore a 250 con riferimento all’anno solare 2014. L’incentivo è riconosciuto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e, nel caso di insufficienza delle risorse, valutata anche su base pluriennale con riferimento alla durata dell’incentivo, l’Istituto previdenziale non prende in considerazione ulteriori domande, fornendo immediata comunicazione anche attraverso il proprio sito internet. Per il settore agricolo sono stati stanziati 2 milioni di euro per il 2015.

Sono esclusi i contratti di apprendistato ed i contratti di lavoro domestico;

L’esonero riguarda un periodo massimo di 36 mesi e un importo massimo pari a 8.060 euro su base annua;

L’esonero contributivo spetta a condizione che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, il lavoratore non sia stato occupato, presso qualsiasi datore di lavoro, con contratto a tempo indeterminato. Il Legislatore ha escluso l’applicazione dell’esonero medesimo laddove, nell’arco dei tre mesi antecedenti la data di entrata in vigore della Legge di stabilità 2015, il lavoratore assunto abbia avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato con il datore di lavoro richiedente l’incentivo ovvero con società da questi controllate o a questi collegate

L’esonero contributivo in oggetto non si applica nei confronti della pubblica amministrazione, individuabile assumendo a riferimento la nozione e l’elencazione recati dall’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001.


Pertanto, il beneficio in oggetto si applica ai seguenti datori di lavoro:
a) datori di lavoro imprenditori.

L’esonero contributivo riguarda tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ancorché in regime di part-time, con l’eccezione dei contratti di:
a) apprendistato;
b) lavoro domestico.

Nel novero delle tipologie contrattuali incentivate rientra anche il lavoro ripartito o job sharing a tempo indeterminato, purché le condizioni per l’applicazione dell’esonero siano possedute da ambedue i lavoratori coobbligati.

Lo scopo è quello di incentivare l’adozione, nella regolazione dei rapporti di lavoro, della tipologia contrattuale per sua natura caratterizzata da requisiti fondanti di stabilità - il contratto a tempo indeterminato - si ritiene che non possa rientrare fra le tipologie incentivate l’assunzione con contratto di lavoro intermittente o a chiamata ancorché stipulato a tempo indeterminato. Al riguardo, si osserva come il lavoro intermittente, anche laddove preveda la corresponsione di un compenso continuativo in termini di indennità di disponibilità, costituisca pur sempre una forma contrattuale strutturalmente concepita allo scopo di far fronte ad attività lavorative di natura discontinua.

I datori di lavoro, prima della trasmissione della denuncia contributiva del primo mese in cui utilizzano il beneficio, devono chiedere all’INPS, attraverso la funzione “contatti” del cassetto previdenziale, l’attribuzione del codice di autorizzazione “6Y”, che significa “Esonero contributivo articolo unico, commi 118 e seguenti, legge n. 190/2014“. Per effettuare la richiesta, all’interno del cassetto previdenziale bisogna selezionare nel campo oggetto la denominazione “esonero contributivo triennale legge n. 190/2014“, utilizzando la seguente locuzione: “Richiedo l’attribuzione del codice di autorizzazione 6Y ai fini della fruizione dell’esonero contributivo introdotto dalla legge n. 190/2014, art. 1, commi 118 e seguenti, come da circolare n. 17/2015“.

La sede INPS territorialmente competente assegnerà il codice di autorizzazione alla posizione contributiva interessata, con validità dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2018, dandone comunicazione al datore di lavoro sempre attraverso il cassetto previdenziale.

Ottenuto il codice, parte l’operatività, I datori di lavoro espongono nel flusso Uniemens i lavoratori per i quali spetta l’esonero, selezionando l’elemento <Imponibile> e l’elemento <Contributo> della sezione <DenunciaIndividuale>. In particolare, nell’elemento <Contributo> deve essere indicata la contribuzione piena calcolata sull’imponibile previdenziale del mese. Poi, per esporre il beneficio spettante, dovranno essere valorizzati all’interno di <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, elemento <Incentivo> i seguenti elementi:

<TipoIncentivo>: inserire il valore “TRIE” avente il significato di “Esonero contributivo articolo unico, commi 118 e seguenti, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190″;

<CodEnteFinanziatore>: inserire il valore “H00″ (Stato);

<ImportoCorrIncentivo>: indicare l’importo posto a conguaglio relativo al mese corrente, calcolato in base ai criteri illustrati nella circolare n. 17/2015. Si ricorda che l’esonero riguarda la contribuzione previdenziale e assistenziale a carico del datore di lavoro, fatta eccezione per la contribuzione al “fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all’art. 2120 del codice civile” e ai fondi di cui all’articolo 3, commi 2, 14 e 19 delle legge 92/2012, fino al limite della soglia massima mensile pari a 671,66 (che significa 8.060 euro all’anno). Per i rapporti di lavoro instaurati ovvero risolti nel corso del mese, il massimale mensile va ridotto proporzionalmente al numero dei giorni di lavoro, assumendo a riferimento la misura giornaliera di esonero contributivo pari a 22,08 euro;

<ImportoArrIncentivo>: indicare l’importo dell’esonero contributivo dei mesi di competenza di gennaio e/o febbraio 2015. Si sottolinea che la valorizzazione del predetto elemento può essere effettuata esclusivamente nei flussi UniEmens di competenza di febbraio 2015, relativamente all’arretrato del precedente mese di gennaio, o di marzo 2015, relativamente all’arretrato dei precedenti mesi di gennaio e/o febbraio.

Si ricorda che per il lavoro a tempo parziale, o ripartito, la misura dell’incentivo va sempre rapportata al relativo orario di lavoro.

L’INPS nella precedente circolare ha spiegato chiaramente che l’importate è non superare il tetto annuale di 8060 euro: se ci sono mensilità in cui si supera la soglia di 671,66, l’eccedenza può essere esposta nel mese corrente e nei mesi successivi e comunque rispettivamente entro il primo, il secondo e il terzo anno di durata del rapporto di lavoro.

Un rapporto di lavoro agevolato a tempo pieno instaurato il primo maggio 2015. Nei mesi di maggio e giugno l’importo dei contributi non dovuti è pari a 600 euro. A luglio, a seguito di un aumento dell’imponibile per corresponsione di premi o altri emolumenti, l’importo dell’esonero spettante sale a 750 euro. Nella denuncia relativa al mese di luglio, il datore di lavoro non può esporre la somma di 750 euro, in quanto superiore alla soglia massima mensile, per cui indicherà nell’elemento <ImportoCorrIncentivo> la somma di 671,66 euro.

La differenza, pari a 78,34 euro (750,00-671,66) può essere fruita nello stesso mese, in quanto inferiore alla quota residuale di esonero non fruita nei due mesi precedenti, pari a 143,32 euro (71,66 euro dato dalla differenza 671,66-600 per maggio e e giugno). Questa somma può essere conguagliata in corrispondenza dell’elemento <ImportoACredito> di <AltreACredito > di <DenunciaIndividuale> e andrà valorizzata nell’elemento <CausaleACredito> la causale “L700″ avente il significato di “Recupero residuo esonero contributivo articolo unico, commi 118 e seguenti, legge n. 190/2014″.

I datori di lavoro che invece hanno fruito del beneficio e hanno poi sospeso o cessato l’attività, dovranno avvalersi della procedura delle regolarizzazioni contributive.

E’ un settore che segue regole specifiche: i datori di lavoro devono presentare all’INPS specifica istanza, in via telematica, usando il modello di comunicazione “ASSUNZIONE OTI 2015” disponibile all'interno del “Cassetto previdenziale aziende agricole” sezione “Comunicazioni bidirezionale – Invio Comunicazione“. Il modulo si compone di due diverse sezioni: la prima, dedicata alla richiesta di esonero contributivo, alla quale l’INPS risponde entro tre giorni, la seconda, che è la domanda definitiva di accesso al beneficio, che va compilato entro 14 giorni.

Conclusa positivamente questa fase, viene attribuito apposito codice di autorizzazione,denominato E5, e il datore di lavoro dovrà, per il lavoratore agevolato, indicare, nel flusso DMAG, oltre ai consueti dati retributivi per lo stesso mese:



mercoledì 3 settembre 2014

Riforma della scuola nell’era 2.0: assunzioni e precari



Un piano straordinario di assunzione di 148.100 nuovi professori già dal 2015. Un nuovo concorso per 40mila cattedre dal 2016-2019. Più inglese e informatica. E più contatto tra scuola e mondo del lavoro sul modello duale tedesco.

Linee guida sulla scuola pubblicate on line sul sito del Governo "Passo dopo passo": i giorni che ci aspettano sono giorni meravigliosi. Più inglese ed economia tra i banchi - Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni e diffusione dello studio dei principi dell'Economia in tutte le secondarie. E' questa l'intenzione del Governo per migliorare la scuola italiana. Tra gli obiettivi anche quelli di potenziare le competenze digitali degli studenti e portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell'Arte nelle secondarie. Perché la scuola italiana diventi davvero digitale si pensa a piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. L'idea del Governo è quella di "disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi".

#labuonascuola è trending topic su Twitter  - Su Twitter #labuonascuola diventa subito trending topic. Questa mattina, poco dopo le 10, il Governo ha pubblicato online (sul sito passodopopasso.italia.it) le linee guida per un "patto educativo" sulla scuola. In poco tempo la discussione si è spostata sulla piattaforma di Twitter. "#labuonascuola è trending topic, finalmente si parla di #scuola", cinguetta l'account del dicastero di viale Trastevere, Miur Social.

I 150 mila insegnanti precari che saranno assunti fanno già il "loro dovere come gli altri", soltanto che non hanno la "certezza del loro posto di lavoro. Noi mettiamo una riga sotto a questo". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in conferenza stampa a palazzo Chigi, nel presentare le linee guida della scuola.

"Il concorso per i docenti non finisce nel sottoscala", ha assicurato il ministro. Dal 2016 le assunzioni avverranno attraverso il concorso. "Dall'ultimo del 2012 sono stati assunti 12 mila docenti. Risolto il problema dell'organico di fatto e di diritto, il concorso sarà un'opportunità di lavoro qualificato".

"Ci sarà un percorso legislativo molto lineare. Dopo la consultazione arriverà un decreto legge a inizio 2015": così Stefania Giannini, illustrando ai giornalisti le Linee guida sulla scuola. "Non c'è solo impegno politico nel progetto di stabilizzazione dei precari. Legge stabilità sarà il primo strumento". In conferenza il ministro ha aggiunto che la legge di stabilità "è il primo strumento per la messa a regime della prima tornata di assunzioni".

"Partirà un accurato censimento per verificare le competenze linguistiche degli attuali insegnanti", ha spiegato il ministro dell'Istruzione riferendosi all'insegnamento di una materia in una lingua diversa dall'italiano, dal prossimo anno scolastico nel quinto anno delle Superiori e in futuro, secondo le intenzioni espresse nelle Linee guida, sin dalla primaria. "Laddove dovesse emergere che non c'è un numero sufficiente di docenti in grado di assolvere questo compito servirà un'attività di formazione ad hoc".

Poi in un tweet: "Da lunedì prossimo in tour per l'Italia per raccontarvi #labuonascuola". Sempre attraverso il social network il ministro ricorda che la consultazione sulle Linee guida presentate oggi comincerà il 15 settembre.

Sono alcune delle linee guida sulla scuola riguardanti il personale docente. Ogni tre anni il 66% dei docenti di ogni scuola (o reti di scuole) avranno diritto a uno scatto di retribuzione di 60 euro netti al mese. Si tratterà di quei docenti della singola scuola (o della singola rete di scuole) che avranno maturato più crediti nel triennio precedente. Gli scatti di competenza saranno legati all’impegno e alla qualità del proprio lavoro. Verrà creato un nuovo status giuridico dei docenti che "consenta incentivi economici basati sulla qualità della didattica, la formazione in servizio, il lavoro svolto per sviluppare e migliorare il progetto formativo della propria scuola".

D'ora in poi si diventerà professori di ruolo soltanto tramite un concorso pubblico: 40mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. Il concorso, bandito nel 2015 per il triennio di riferimento 2016-2019, offrirà in questo modo una reale opportunità a tutti coloro che si sono abilitati all'insegnamento negli ultimo anni e che hanno maturato un'aspettativa a diventare velocemente docenti di ruolo.

Per assumere i 148.100 precari della scuola saranno necessari circa 3 miliardi di euro. Per l’esercizio finanziario 2015, primo anno di attuazione del piano, sarà quindi necessario impegnare un miliardo, relativo ai primi quasi mesi dell’anno scolastico corrispondenti con gli ultimi quattro mesi dell’anno solare (da settembre a dicembre).

domenica 20 luglio 2014

Scuola per il prossimo settembre almeno 32.500 assunzioni. Secondo il piano MIUR



Il Miur ha pubblicato il piano di immissioni in ruolo 2014 per 15 mila professori “su posti comuni” per coprire il turn over, altri 13 mila per il sostegno, la seconda tranche del piano triennale di stabilizzazioni varato lo scorso anno dal decreto Carrozza. Più 4.500 Ata (il personale tecnico amministrativo) per un totale di 32.500 assunzioni che potrebbero scattare a settembre. In questo modo il Miur preme per far scattare almeno 28 mila assunzioni di docenti (oltre ai 4.500 Ata) e il loro reclutamento avverrà secondo il criterio introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento (dove stazionano ancora circa 155 mila precari “storici”). Il ministero dell'Istruzione ha inviato a Mef e Funzione pubblica il piano di immissioni in ruolo 2014.

Sintetizzando le assunzioni dei nuovi docenti avverrà secondo regole ormai più che decennali: il 50 per cento dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento e il restante 50 per cento attraverso i concorsi: tramite l’ultimo, bandito nel 2012 dall’ex ministro Profumo, dovrebbero entrare in ruolo già a settembre una buona parte degli oltre 8 mila idonei ancora in attesa di assunzione.

Le stabilizzazioni sul sostegno sono finanziate direttamente dalla legge 104 (sono previsti stanziamenti ad hoc per circa 108 milioni di euro l'anno). Gli altri 15mila docenti previsti copriranno i pensionamenti che «quest'anno hanno risentito meno degli effetti della legge Monti-Fornero», ha spiegato il capo dipartimento per l'Istruzione del Miur, Luciano Chiappetta in un colloquio con "Il Sole 24 Ore". Le prime stime di gennaio sul turn over indicavano cifre minori (poco più di 8mila posti) ma poi sono cresciute. Una possibile spiegazione, ha detto Chiappetta, «è che nella scuola, in passato, si entrava dopo aver svolto altri impieghi e quindi l'eventuale ricongiungimento, a fini pensionistici, dei questi periodi contributivi può aver agevolato le fuoriuscite. Negli anni 70 e 80, per esempio, sono stati assorbiti molti lavoratori che provenivano dalle Poste o dalle Ferrovie dello Stato».

I criteri per le assunzioni e il nodo Quota 96. Per settembre, quindi, il Miur preme per far scattare almeno 28mila assunzioni di docenti (oltre ai 4.500 Ata) e il loro reclutamento avverrà secondo il criterio introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento (dove stazionano ancora circa 155mila precari "storici") e il restante 50% sulla base dei concorsi. In primis, quello bandito nel 2012 dall'ex ministro, Francesco Profumo. Degli 11.542 posti messi a selezione sono stati assunti 3.527 docenti nel corso dell'anno scolastico in corso, mentre a settembre si procederà quindi all'immissione degli ulteriori vincitori, probabilmente una buona fetta dei restanti 8.015 (in ogni caso le graduatorie concorsuali sono valide tre anni). Questi numeri non tengono conto dei circa 4mila docenti (cosiddetti "Quota 96") che potrebbero andare in pensione con i requisiti pre-Fornero, la cui discussione è legata alle sorti del decreto-legge Pa (e soprattutto all'onerosità della misura, su cui in passato c'è sempre stato il veto del Mef).

Ma la partita sulle immissioni in ruolo del prossimo settembre potrebbe comunque portare a un bottino di posti più cospicuo. Il Miur infatti, ha annunciato Chiappetta, vuole dar seguito al piano triennale di assunzioni su tutti i posti oggi liberi e disponibili previsto dal decreto Carrozza: «Parliamo, per gli insegnamenti, di 14mila posti vacanti, ma a cui il ministero dell'Economia sottrae i circa 6mila soprannumerari non riassorbibili perché titolari di classi di concorso desuete o comunque superate dalla riforma degli ordinamenti». Insomma, si potrebbero liberare altri 8mila posti. Per gli Ata si parla di altri 4.500 posti. La strada «è in salita - ha ammesso Chiappetta - ma puntiamo a convincere Mef e Funzione pubblica». Dopo di che si dovrà aprire una sessione negoziale all'Aran con i sindacati perché il piano triennale è «a invarianza finanziaria» per lo Stato. L'atto d'indirizzo è pronto. La strada per garantire i saldi di bilancio dovrebbe essere quella già sperimentata con il precedente piano triennale di assunzioni Tremonti-Gelmini, ovvero l'allungamento della maturazione dello scatto d'anzianità (il cosiddetto "gradone") per tutti i neo-assunti. Tutto ciò ovviamente previo assenso delle organizzazioni sindacali.

Per quanto riguarda il restante 50% delle assunzioni verrà reclutato sulla base dei concorsi. In primis, quello bandito nel 2012 dall’ex Ministro, Francesco Profumo. Degli 11.542 posti messi a selezione sono stati assunti 3.527 docenti nel corso dell’anno scolastico in corso, mentre a settembre si procederà quindi all’immissione degli ulteriori vincitori, probabilmente una buona fetta dei restanti 8.015 (in ogni caso le graduatorie concorsuali sono valide tre anni). Questi numeri non tengono conto dei circa 4 mila docenti (cosiddetti “Quota 96″) che potrebbero andare in pensione con i requisiti pre-Fornero, la cui discussione è legata alle sorti del decreto-legge Pa (e soprattutto all’onerosità della misura, su cui in passato c’è sempre stato il veto del Mef).

Quindi per la scuola, sono in vista assunzioni, argomento già trattato, soprattutto dopo il piano triennale varato lo scorso anno grazie al cosiddetto “Decreto Carrozza” Le prospettive, però, potrebbero essere più rosee di quanto previsto, almeno nel breve periodo, con una massiccia infornata di nuove assunzioni già a partire dal prossimo mese di settembre.

mercoledì 2 aprile 2014

Aspi e incentivi per i meno giovani




ASPI al datore di lavoro che assume il disoccupato cui spetta l'assegno previsto dalla Riforma Fornero la risposta è Si.

Il decreto n. 76/2013 prevede che  le aziende che assumono a tempo indeterminato una persona alla quale spettava l'Aspi (cioè il sussidio nato con la Riforma Fornero) avranno diritto a percepire il 50% di questa  indennità non ancora incassata dal disoccupato. Se un neo-assunto deve ancora ricevere 4 mesi di Aspi, per esempio, l'impresa avrà diritto a ottenere  un bonus pari a 2 mensilità  di assegno ASPI.  Quindi , più alto è il numero di mensilità  ancora da incassare, maggiore sarà anche il contributo ricevuto dall'azienda che decide di assumere.

Incentivi per disoccupati 2014 agevolazioni assunzione lavoratori ASPI, è una misura prevista dal DL 28 giugno 2013, n. 76, recante “Primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”. Il decreto è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.150 del 28-6-2013.

Gli incentivi per disoccupati 2014 ASPI consistono in agevolazioni assunzione lavoratori in disoccupazione, è un intervento che ha come obiettivo quello di facilitare e velocizzare l’occupazione attraverso una serie di incentivi per l’assunzione di giovani e per la ricollocazione sul lavoro di lavoratori disoccupati che fruiscono dell’indennità ASpI.

Tali incentivi, consistono in una serie di agevolazioni fiscali per i datori di lavoro che assumono full time e a tempo indeterminato, lavoratori che si trovano nello stato di disoccupazione, ovvero, che sono precettori dell'indennità ASpI, Assicurazione sociale per l’impiego.

Per chi assume lavoratori in ASpI è previsto per ogni mensilità pagata al lavoratore, un contributo mensile pari al 50% dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. Dal beneficio sono però esclusi i lavoratori licenziati, nei 6 mesi precedenti, da parte di imprese dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, abbiano un rapporto di collegamento o di controllo.

L'impresa che assume deve inviare alla sede INPS competente, la domanda di concessione incentivo per disoccupati allegando sotto la propria responsabilità, la dichiarazione di responsabilità secondo le disposizioni contenute nell'allegato della Circolare INPS n.175 del 18-12-2013 Incentivi per disoccupati.

Gli incentivi per disoccupati 2014 spettano ai datori di lavoro per le assunzioni a tempo pieno e indeterminato dei lavoratori in stato di disoccupazione che fruiscono dell'indennità ASpI e per coloro che avendo pur avendo presentato la domanda di concessione e avendone diritto, non hanno ancora ricevuto la prima indennità.

Inoltre, visto che il decreto è volto alla creazione di nuovi posti di lavoro full time a tempo indeterminato, le agevolazioni assunzioni possono essere fruite anche per i datori di lavoro che assumono lavoratori non precettori di ASpI purché disoccupati o inoccupati, e per i lavoratori titolari di ASpI che hanno sospeso l'indennità in conseguenza di un occupazione a tempo determinato.

Agli incentivi per disoccupati 2014 possono accedere tutte le imprese quali:

tutti i datori di lavoro

cooperative che instaurano con soci lavoratori un rapporto di lavoro in forma subordinata

imprese di somministrazione di lavoro con riferimento ai lavoratori assunti a scopo di somministrazione.

L’incentivo disoccupati 2014 consiste in un'agevolazione assunzione pari al 50% dell'importo dell'indennità residua ASpI, che il lavoratore avrebbe avuto diritto a percepire se non fosse stato assunto.

Tale importo, viene pagato direttamente dall'INPS mensilmente e spetta solo per i periodi in cui viene erogata la retribuzione al lavoratore. Pertanto, l'incentivo spetta in misura intera se il lavoratore viene retribuito per l'intero mentre in misura ridotta in caso di assenza del lavoratore dal posto di lavoro per malattia, maternità, congedo o sciopero.

Come si calcola l'importo dell'incentivo disoccupati? L'importo incentivo disoccupati si calcola, considerando l'importo in misura intera e dividendolo per i giorni di calendario del mese di riferimento. Il quoziente ottenuto, va poi moltiplicato per il numero di giornate non retribuite. Il contributo misura intera sottratto dell'importo non spettante per l'assenza del lavoratore, è la misura spettante dell'incentivo.

Si ricorda inoltre che l'importo incentivo per assunzione disoccupati ASpI, non può comunque superare l'importo della retribuzione pagata al lavoratore dal datore di lavoro.

Gli incentivi per disoccupati 2014 spettano ai datori di lavoro che assumono lavoratori in disoccupazione ASpI a tempo pieno e indeterminato. La durata incentivi assunzione lavoratori ASpI, non può superare la durata dell'indennità ASpI spettante al lavoratore.

Per cui, per calcolare la durata del beneficio è necessario considerare la durata massima ASpI 2014 che è 8 mesi per i lavoratori con meno di 50 anni, 12 mesi per lavoratori tra 50 a 54 e 14 mesi per chi ha più di 55 anni, e sottrarre i mesi in cui il lavoratore ha percepito l'indennità. Per esempio se il lavoratore ha percepito già 5 mesi di indennità ASpI, l'incentivo spettante al datore di lavoro che assume è per 3 mesi, se il lavoratore non ha percepito ancora alcuna indennità, l'incentivo è di 8 mesi.

Si ricorda pertanto che la durata ASpI 2015 e 2016 è invece la seguente:

Durata dell’indennità ASpI 2015 lavoratori con meno di 50 anni 10 mesi, 12 mesi tra 50 e 54 anni, 16 mesi per chi ha più di 55 anni

Durata dell’indennità ASpI a regime da 1/1/2016 lavoratori fino a 54 anni 12 mesi, oltre i 54 anni 18 mesi.

Altro incentivo è l’assunzione di lavoratori over 50 (sia uomini che donne), oppure di donne che versano in particolari condizioni (settori ad alta disparità occupazionale, periodo di disoccupazione particolarmente lungo ed altro ancora). Nel caso in cui il datore di lavoro operi un’assunzione agevolata, può beneficiare per un  periodo limitato di uno sgravio contributivo pari al 50%.

Altre due agevolazioni riguardano:

l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di personale che beneficiava dell’ASPI: in tal caso il datore di lavoro potrà beneficiare del 50% del trattamento residuo che sarebbe spettato al lavoratore;

l’assunzione di lavoratori licenziati negli ultimi 12 mesi, anche da parte di piccole aziende: in tal caso l’incentivo ammonta a 190 euro mensili per un massimo di 12 mesi.


mercoledì 1 gennaio 2014

Lavoro nero: nuove norme nel decreto legge Destinazione Italia. Maxi-sanzione maggiorata



«Misure di contrasto al lavoro sommerso e irregolare»: si chiama così l'intervento inserito dal governo nel decreto pubblicato l'antivigilia di Natale. Una misura che aumenta fino a 10 volte le sanzioni per i datori di lavoro che assumono «in nero».

Queste misure sono contenute all’art. 14 del decreto legge Destinazione Italia, lo strumento mirato a rendere più appetibile e attrattivo investire in Italia: il sommerso è un ostacolo alla corretta concorrenza nel mercato. Le multe sono aumentate, in certi casi addirittura decuplicate.

Tuttavia, per stabilire in concreto la disciplina sanzionatoria applicabile, si ritiene che il personale ispettivo debba individuare il momento in cui si consuma l’illecito, vale a dire indicare il tempo della cessazione della occupazione irregolare:

condotta cessata prima del 24 dicembre 2013: si applica la maxi-sanzione previgente da 1.500 a 12.000 euro più 150 euro di maggiorazione e per le ipotesi di lavoro parzialmente in nero (ossia lavoro in nero seguito da successiva regolarizzazione spontanea) opera la fattispecie attenuta da 1.000 a 8.000 euro più 30 euro di maggiorazione giornaliera;

condotta iniziata o proseguita dopo il 24 dicembre 2013: si applica la nuova maxi-sanzione nell’importo da 1.950 a 15.600 euro più 195 euro di maggiorazione e per le ipotesi di lavoro parzialmente in nero opera la fattispecie attenuta da 1.300 a 10.400 euro più 39 euro di maggiorazione giornaliera.

Quindi a chi utilizza lavoratori in nero si applica  la sanzione amministrativa da euro 1.950 (erano 1.500) a 15.600 euro (erano 12.000) per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di euro 195 (erano 150) per ciascuna giornata di lavoro effettivo. Pagherà il 30% in più anche il datore di lavoro che incorrerà nella sospensione dell’attività per lavoro irregolare o per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza. In questo caso, la norma sanzionatoria di riferimento  prevede il pagamento, rispettivamente, di una somma aggiuntiva pari a 1.950 euro e a 3.250 euro. Sale da 1.500 a 1.950 euro la «multa» che segue la chiusura dell’attività se ad essere in nero è più di un terzo dei lavoratori.

Le sanzioni decuplicate sono quelle relative all'orario di lavoro e, nello specifico, alle violazioni delle disposizioni sulla durata e sui riposi giornaliero e settimanale. In primo luogo sono aumentate di dieci volte le sanzioni previste in caso di superamento della durata media dell'orario di lavoro (media calcolata su un periodo non superiore a 4 mesi, elevabile a 6 e 12 mesi dalla contrattazione collettiva), fissata a 48 ore comprese quelle di straordinario. In secondo luogo, sono decuplicate le sanzioni per le violazioni delle disposizioni sul riposo settimanale, cui ha diritto il lavoratore dipendente per ogni sette giorni di lavoro. Tale riposo è della durata di almeno 24 ore consecutive di regola coincidenti con la domenica, da cumulare con le ore di risposto giornaliero. In terzo luogo sono incrementante di dieci volte le sanzioni previste in caso di violazioni delle norme sul riposo giornaliero, cui ha diritto il lavoratore ogni 24 ore per la durata di 11 ore consecutive. In tabella sono indicate le misure delle sanzioni oggi vigenti e quelle a seguito degli incrementi fissati dal decreto destinazione Italia, con declinazione dei diversi casi di maggiorazione perché riferite a una numerosità di lavoratori o di violazioni.

Viene stabilito che i maggiori introiti derivanti dall'incremento delle sanzioni sono destinati al finanziamento di misure anche di carattere organizzativo finalizzate a una maggior efficacia della vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale ad iniziative di contrasto al lavoro sommerso e irregolare e di prevenzione e promozione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro effettuate da parte delle Direzioni territoriali del lavoro, nonché alle spese di missione del personale ispettivo. Le stesse risorse potranno essere destinate anche a forme di implementazione e razionalizzazione nell'utilizzo del mezzo proprio in un'ottica di economicità complessiva finalizzata all'ottimizzazione del servizio reso da parte del personale ispettivo del ministero del lavoro.

Fatte salve le competenze della Commissione centrale di coordinamento dell'attività di vigilanza, viene introdotta una ulteriore e più stringente forma di coordinamento da parte del ministero. Con l'obiettivo di assicurare il più razionale impiego del personale ispettivo degli enti pubblici che gestiscono forme di assicurazioni obbligatorie, la norma introdotta stabilisce che "la programmazione delle verifiche ispettive, sia a livello centrale sia territoriale da parte dei predetti enti, è sottoposta all'approvazione delle rispettive strutture centrali e territoriali del ministero del Lavoro".

E' previsto l'aumento degli ispettori del ministero del Lavoro di 250 unità di cui 200 nel profilo di ispettore del lavoro di area III e 50 di ispettore tecnico di area III da destinare nelle regioni del centro-nord. Ai maggiori oneri derivanti dalla nuove assunzioni si provvede mediante riduzione del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione previsto dal decreto legge numero 185 del 2008 per importi di 5 milioni di euro per il 2014, 7 milioni per il 2015 e 10,2 milioni a decorrere dall'anno 2016.Altra misura per rafforzare l'attività di contrasto del lavoro sommerso e irregolare sarà il via libera agli ispettori all'utilizzo dell'auto propria per lo svolgimento delle attività di vigilanza, la cui disciplina verrà stabilita con un successivo decreto interministeriale (Economia-Lavoro).

Misure, quella varate da governo, bocciate su tutta la linea dall'Associazione nazionale ispettori di vigilanza che raggruppa gli ispettori Inps. "L'aumento delle sanzioni - afferma il presidente Fedele Sponchia- è una scelta politica da rispettare anche se, a mio parere, l'educazione al rispetto delle regole non avviene con l'inasprimento delle sanzioni ma rapportando queste alla recidività comportamentale dell'azienda". Ad avviso di Sponchia potrebbe addirittura essere a rischio costituzionalità la parte della norma che destina i maggiori introiti alle stesse persone che comminano le sanzioni: "E' una norma scioccante sul piano etico - dice - e credo possa configurarsi come conflitto di interessi che mette a rischio l'imparzialità dell'azione della pubblica amministrazione".

domenica 10 novembre 2013

Assunzioni con i nuovi sconti IRAP e ASPI


Uno sconto Irap extra alle aziende che assumono a tempo indeterminato fino a un massimo di 15mila euro a lavoratore. Insieme al taglio dei premi Inail e alla restituzione totale dell'addizionale Aspi in caso di stabilizzazione dei contratti a termine, è questa la ricetta e sarebbero i primi passi nella direzione di abbattere una pressione fiscale e contributiva che in Italia supera il 53% e ci posiziona al penultimo posto nel ranking Ocse.

Incentivare i contratti a tempo indeterminato è un obiettivo della Legge di Stabilità per il 2014: sono previsti per questo contributi per l’Aspi, la nuova assicurazione per l’impiego, e sgravi sull’Irap a carico dei datori di lavoro.

Il Ddl prevede che l’1,4% dell’Aspi venga restituito ai datori di lavoro che trasformino il contratto di lavoro a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato. Sgravi Irap sono invece concessi in caso di nuove assunzioni, sempre con contratto a tempo indeterminato.

Tra i tanti obiettivi che si pone la Legge di Stabilità, con lo scopo di stimolare la ripresa economica del Paese, c’è anche l’incentivazione dei contratti a tempo indeterminato. Più in particolare con il Ddl Stabilità vengono concessi contributi per quanto riguarda l’ASPI (la nuova assicurazione per l’impiego) e l’IRAP a carico dei datori di lavoro. L’1,4% dell’ASPI verrà restituito ai datori di lavoro che trasformino il contratto di lavoro a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato. Gli sgravi IRAP sono invece concessi in caso di nuove assunzioni, sempre con contratto a tempo indeterminato.

In sostanza si tratta di alcune modifiche apportate alla Riforma del Lavoro Fornero (Legge n. 92 del 2012) che mirano a risolvere almeno in parte il problema della precarietà, e più in generale dell’occupazione, in Italia. La Riforma del Lavoro Fornero aveva infatti introdotto un costo aggiuntivo per i datori di lavoro, pari al contributo ASPI dell’1,4%, con un rimborso pari alle ultime sei mensilità per chi trasformava un contratto di lavoro da tempo determinato a indeterminato (comma 30 dell’articolo 2 della Legge n. 92 del 2012). La Legge di Stabilità ha invece eliminato il limite temporale degli ultimi 6 mesi per la riduzione del contributo ASPI.

Lo sgravio IRAP verrà invece concesso ai datori di lavoro solo in caso di assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato e di contemporaneo incremento della base occupazionale rispetto al periodo d’imposta precedente. Si tratta di uno sconto ordinario di 7.500 euro (13.500 euro se l’assunto è un under 35 oppure una donna) dell’imposta per ogni nuova assunzione rispetto all’organico dell’anno precedente. Nel meridione lo sgravio IRAP sale a 15 mila euro (21mila euro in caso di giovani o donne).

A partire dal prossimo anno d'imposta le aziende potranno godere delle nuove deduzioni Irap: non si tratta di un bonus a pioggia, ma potrà essere richiesto dai datori di lavoro che arricchiscono lo staff dei dipendenti a tempo indeterminato rispetto al periodo d'imposta precedente, tenendo conto anche di eventuali tagli di lavoratori che si sono verificati in società controllate o collegate.

Gli effetti degli abbattimenti della base imponibile Irap variano a seconda del costo annuale del lavoratore interessato. Prendendo, per esempio, come riferimento un costo annuale di un addetto a tempo indeterminato, over 35 (impiegato tecnico) di un'azienda del settore metalmeccanico - che ovviamente allarghi la base occupazionale - pari a 43.800 euro, si andrà a utilizzare la deduzione teorica di 31.770 euro (deduzione "ordinaria" + nuova deduzione + contributi previdenziali/assistenziali e premi Inail), visto che non supera il limite massimo rappresentato dal costo stesso. In questo caso, applicando l'aliquota del 3,90% risulta un risparmio d'imposta di 1.239 euro per tre anni, 585 euro in più grazie all'applicazione della nuova norma e che si applica per un triennio. Il "vantaggio" Irap - che ovviamente è legato al costo annuale del lavoro - è maggiore nelle regioni del Sud: qui, ipotizzando il caso di un impiegato assunto da un'azienda commerciale, il risparmio d'imposta sale a 1.504 euro.

Lo sconto Irap si può "sommare" ad altri bonus sulle assunzioni, come per esempio l'incentivo per gli under 30, quello per chi assume donne e over 50, o disoccupati di lunga durata.


Pubblica amministrazione, assunzioni vincolate con la legge n. 125 del 2013



Entra in vigore la legge 30 ottobre 2013, n. 125. Con l'approvazione definitiva si ampliano gli strumenti di gestione del personale precario e si aprono nuove possibilità di assunzione. Ogni amministrazione, per l'utilizzo delle nuove regole deve tener conto dei vincoli alle assunzioni e alla spesa di personale, che non vengono derogate dal decreto e anzi sono in via di rafforzamento con il disegno di legge di stabilità.

Lo stesso ministro della Pubblica amministrazione Giampiero D'Alia, ha chiarito che non tutti gli 80mila precari in scadenza (su 122mila che ne conta il pubblico impiego, scuola esclusa) potranno salire sulle scialuppe previste dal decreto appena convertito in legge: «Quelli interessati dalle nuove procedure saranno prorogati mentre per gli altri i contratti scadranno secondo il singolo rapporto contrattuale, perché non ci possono essere ulteriori proroghe».

Lo strumento principe per gli "interessati" è la nuova stagione triennale di concorsi, dal 2014 al 2016, con una riserva al 50% per i precari che abbiano totalizzato almeno tre anni di contratti negli ultimi cinque; per accompagnare la struttura del personale verso la stabilizzazione, il provvedimento permette di prorogare i contratti a termine in corso e la validità delle graduatorie dei concorsi già effettuati. Nel tentativo di frenare il diffondersi di nuovo precariato, infine, viene rafforzato il principio in base al quale le assunzioni flessibili possono essere effettuate solo per soddisfare «esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale» (con una modifica all'articolo 36, comma 2 del Dlgs 165/2001, che finora parlava di «esigenze temporanee ed eccezionali» e non ha funzionato troppo come argine).

La strategia, evidente, è quella di coordinare due esigenze contrapposte: la volontà di non lasciare per strada i lavoratori che hanno passato anni negli uffici pubblici senza posto fisso, e la tutela di chi ha vinto un concorso pubblico ma non ha mai ottenuto un posto di lavoro, e teme di vedersi passare davanti uno "stabilizzato". Nasce da qui la regola del 50%, che in pratica impone di bandire concorsi per un numero di posti doppio rispetto a quello dei precari che si intendono stabilizzare: un principio, però, che in ogni amministrazione deve fare i conti con i vincoli alle assunzioni e alla spesa di personale.

La maggioranza dei 122mila precari (scuola esclusa) oggi impiegati nella pubblica amministrazione si concentra negli enti territoriali: nel caso dei Comuni, la legge di stabilità conferma il tetto al turn over, che permette di dedicare a nuove assunzioni il 40% dei risparmi ottenuti con le cessazioni dell'anno precedente. Non solo: negli enti (soprattutto del Sud) in cui la spesa di personale di Comune e società controllate supera il 50% delle uscite correnti, qualsiasi assunzione è bloccata, e anche chi si attesta in prossimità del limite non può superarlo in virtù dei nuovi bandi. Il blocco totale delle assunzioni riguarda anche gli enti che non rispettano il Patto di stabilità.

Per le Regioni la regola chiave resta l'obbligo di riduzione delle spese di personale rispetto all'anno precedente (articolo 1, comma 557 della legge 296/2006), ma vincoli decisamente più stringenti sono previsti nelle amministrazioni impegnate nei piani di rientro dai deficit sanitari.

I bandi per le assunzioni. Il meccanismo sarà "di norma" quello di adottare bandi per assunzioni a tempo indeterminato con contratti di lavoro a tempo parziale, salvo diversa motivazione, tenuto conto dell'effettivo fabbisogno di personale e delle risorse finanziarie dedicate e si terrà in considerazione l'anzianità anagrafica, di servizio e i carichi familiari. Ovviamente è previsto il rispetto dei limiti di spesa.




sabato 28 settembre 2013

Le statistiche di Gidp, i profili professionali più richiesti



I profili più richiesti dai grandi gruppi, da Techint a Eni Un’impresa su due pronta a nuove assunzioni.

Tra i titoli di studio più graditi resta al top il diploma (48%), in particolare a indirizzo amministrativo-commerciale, meccanico, turistico-alberghiero e informatico. La laurea è richiesta nel 15,4% dei casi, soprattutto in economia, ingegneria o medicina. Per il 10% delle assunzioni è addirittura sufficiente una qualifica professionale.

«L'ennesima conferma che in Italia conseguire livelli più elevati di istruzione non comporta un vantaggio per i giovani. Da un lato l'università, che è la principale responsabile della formazione del capitale umano, non è in grado di formare adeguatamente figure utili alle aziende. Dall'altro, il sistema produttivo italiano, basato su un modello di sviluppo molto tradizionale, non è in grado di assorbire profili altamente qualificati. Questo ha implicazioni pesanti in termini di bassa crescita della produttività e della competitività nel medio-lungo periodo».

Un mercato delle assunzioni a luci ed ombre. E' quanto emerge dall'annuale indagine Gidp, l'associazione che raggruppa i direttori del personale - dedicata a Neolaureati & Stage. Il 45% delle aziende intervistate, in larga parte multinazionali, dichiara di aver assunto neolaureati negli ultimi dodici mesi, dopo l'ormai consueto, ineludibile periodo di stage. Ed oltre il 50% sottolinea che nel prossimo semestre assumerà altri stagisti. Tra i canali più efficaci di recruiting ci sono dunque i portali delle Università, affiancati ovviamente dai career day e dall'attività degli uffici di placement che forniscono alle imprese le liste dei propri laureati. In sede di colloquio giocano invece a favore del candidato soprattutto la motivazione e la conoscenza delle lingue. Oltre all'inglese: il tedesco, il francese e il cinese. Mentre la funzione più richiesta rimane quella del marketing, seguita a ruota dal commerciale e dalla progettazione. «Quest'anno il dato più evidente è il calo delle retribuzioni dei neolaureati un po' in tutti i settori», commenta Paolo Citterio, presidente di Gidp. «Il salario d'ingresso più alto spetta ai chimici farmaceutici, con oscillazioni che vanno dai 26 a 31 mila euro, quello più basso al commercio e servizi. Mentre per quel che riguarda lo stage l'emolumento è pari mediamente a 500 euro netti al mese con punte massime di 800».

I fattori su cui le aziende puntano per avere maggiore potenzialità, sono l'internazionalità (24%), la qualità dell'ambiente di lavoro (17%) ed infine la forza e l'importanza del brand (un altro 15%). Interessante invece, in tempi di globalizzazione, scoprire che il 5% dei neolaureati lascia il proprio posto di lavoro per ricercare nuove opportunità fuori dai confini nazionali. Per il 62% l'idea prevalente è che un'esperienza all'estero arricchisca il curriculum, per il 12% la scelta di andare via è dovuta alla contingente situazione economica ed infine per il 25 % è legata a motivazioni personali.

«L'andare all'estero è un investimento per la carriera ma soprattutto un regalo per la propria vita», sostiene Christina Anagnostopolulou, direttore training, development e recruiting di Techint. «Un'esperienza che rimane per sempre - aggiunge -. Negli ultimi due anni in Italia abbiamo assunto 84 persone tutte attraverso stage. Attualmente cerchiamo ingegneri, meccanici, elettronici, gestionali da inserire nelle aree in crescita, India, Sud Africa, Germania. Figure junior, neolaureati o con poca esperienza, che abbiano passione per le tecnologie». E per esempio anche il colosso Eni, che conta un migliaio di inserimenti l'anno, di cui un 70% di nazionalità italiana, tende a mandare i neoassunti all'estero.

Tuttavia bisogna precisare ch e i più ricercati sono gli economisti gli statistici e gli ingeneri ingegneri ed elettronici.

lunedì 9 settembre 2013

Ministro Carrozza e il Pacchetto scuola per il 2014. Si parla di 400 milioni di euro per i provvedimenti

Si appena aperto l’anno scolastico 2013 – 2014 e vi sono delle novità l’anno che seguirà.

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sulla scuola presentato dal ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Via libera all'assunzione a tempo indeterminato di 26.000 insegnanti di sostegno. Verranno stabilizzati nell'arco di un triennio passando dall'organico di fatto a quello di diritto. Cancellato già da quest'anno il contestato bonus maturità.

Il ministro dell'Istruzione Carrozza ha detto che 400mln di euro a regime è il valore dell'operazione 'scuola' che deriveranno prevalentemente da accise sull'alcool. Il dl prevede libri in comodato d'uso e e-book per aiutare le famiglie, da concedere agli alunni bisognosi. Possibile anche usare vecchie edizioni di testi. Il ministero assegnerà direttamente alle scuole la somma di 2,7mld di euro nel 2013 e 5,3mld nel 2014 per l'acquisto, anche tra reti di scuole, di libri adottati dal collegio dei docenti. Oltre ai 27 mila insegnanti di sostegno, c'è il piano triennale che prevede 69 mila immissioni e 16 mila Ata.

La bozza di decreto legge sulla scuola approvata oggi in CdM prevede lo stop a sigarette elettroniche a scuola ed al bonus maturità, che prevede un credito basato sul voto dell'esame di Stato valido per i test d'accesso universitari. "L'applicazione della Costituzione sul diritto allo studio è all'inizio del nostro provvedimento" ha detto il premier Letta. Il dl prevede anche che gli insegnanti entrino gratis nei musei, che dal I° gennaio ripartano le assunzioni del personale Ata, e che -per favorire interventi di messa in sicurezza delle scuole- le regioni stipulino mutui con la Bei e la Cassa di Depositi e Prestiti a partire dal 2014.

Via libera del Consiglio dei ministri all'assunzione a tempo indeterminato di 27 mila insegnanti di sostegno. Verranno stabilizzati nell'arco di un triennio passando dall'organico di fatto a quello di diritto. Si prevedono misure per "far gravare meno sulle famiglie il peso dei libri di testo". Il decreto prevede "interventi importanti per le borse di studio per l'alta formazione artistica,musicale e coreutica. Il sistema musica -dice il premier Letta- era fuori dalle borse di studio". Arriva, anche, il welfare dello studente' con uno stanziamento di 15 milioni di euro nel 2014 per "favorire il raggiungimento dei più alti livelli".

Vediamo in sintesi i punti salienti del provvedimento – pacchetto scuola.

investire sulla scuola e l'istruzione;

Riduzione del costo dei libri di testo a carico delle famiglie e degli studenti

estendere il permesso di soggiorno alla durata del percorso di studi;

Il decreto prevede "ingresso gratuito degli insegnanti al sistema museale del nostro Paese" e saranno norme molto importanti per aiutare gli.

Il dl sulla scuola approvato dal governo prevede "interventi importanti per le borse di studio per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica", ha annunciato il premier Letta. "Il sistema musica era fuori dalle borse di studio - sottolinea - Il finanziamento consente di dire che il nostro Paese riprende a investire sul futuro su uno dei temi che fanno grande l'Italia nel mondo".


"Si potranno utilizzare le vecchie edizioni di libri scolastici". Lo ha annunciato, in conferenza stampa, il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Quattrocento milioni di euro a regime. E' il valore dell'operazione "scuola" approvata oggi dal consiglio dei ministri, ha detto il ministro. Già nel 2013 il decreto sulla scuola prevede uno stanziamento di fondi, pari a 13 milioni. Che saliranno, annuncia il ministro Maria Chiara Carrozza, a 305 nel 2014 e a 400 nel 2015. "A regime" sarà dunque di 400 milioni il valore dell'operazione 'scuola'.

Niente sigarette elettroniche a scuola. Lo prevede la bozza di decreto legge sulla scuola presentata oggi in consiglio dei ministri. Per i trasgressori, secondo quanto si apprende, sono previste sanzioni pecuniarie. I proventi delle sanzioni pecuniarie saranno riassegnati al ministero della Salute "per il potenziamento dell'attività di monitoraggio sugli effetti derivanti dall'uso di sigarette elettroniche, nonché per la realizzazione di attività informative finalizzate alla prevenzione del rischio di induzione al tabagismo".

"Abbiamo deciso di accelerare l'eliminazione del bonus maturità, perché così creava delle disparità che non potevano funzionare", annuncia il premier Enrico Letta in conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri. Poi il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza spiega che il bonus maturità era "di difficile applicazione: qualunque applicazione tentassimo di fare, avremmo creato iniquità". Il ministro però aggiunge che "resta fermo che penseremo a una valorizzazione del curriculum scolastico, anche in termini di borse di studio", per gli studenti che accedono all'università.


martedì 27 agosto 2013

Cdm del 26 agosto 2013. Novità sul lavoro: precari, assunzioni e contratti a termine




Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge "con le norme che hanno una funzione fondamentale per riorganizzazione e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione".

Il Consiglio dei ministri, accogliendo la proposta del Ministro della Salute Lorenzin di introdurre una specifica disciplina per la stabilizzazione del personale medico e del ruolo sanitario, ha introdotto lo strumento idoneo per affrontare il tema del precariato, che nel Servizio Sanitario Nazionale ha assunto dimensioni tali da mettere in crisi la qualità delle prestazioni erogate, specie nelle Regioni in piano di rientro. Tra medici, personale infermieristico, tecnici e altri 11 profili professionali, sarà possibile stabilizzare le circa 35.000 persone del settore sanitario, tramite concorso pubblico riservato.

Con il decreto legge, ha detto il premier Enrico Letta, "si decide di dare una soluzione strutturale" al precariato e si intende "tipizzare e ridurre le forme di lavoro flessibile" e mettere "barriere" per evitare "scorciatoie per le assunzioni". Via libera all'assunzione di oltre 1.000 Vigili del Fuoco.

Come fine strettamente operativo per la stabilizzazione degli attuali precari viene istituita una riserva del 50% nei concorsi, riservata a chi ha lavorato 3 anni nei 5 anni. Prevista, inoltre, "una norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso". In parte questo "riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più recenti". Assunzione nella P.A. per i collaboratori di giustizia.

«Quelli da stabilizzare saranno scelti con procedure altamente selettive». Via libera all’Agenzia per la coesione: dovrà spendere meglio i fondi europei.

Una corsia preferenziale per la stabilizzazione di alcune decine di migliaia di lavoratori pubblici precari. Ma anche nuove regole per la mobilità in particolare nelle società partecipate, l’assunzione di 1.000 Vigili del Fuoco e - per un numero limitato di dipendenti pubblici - una scorciatoia per la pensione con i criteri precedenti alla riforma Fornero.

Sul tema dei precari sia Letta sia il Ministro della Funzione pubblica D’Alia hanno sottolineato che la graduale immissione dei dipendenti pubblici che hanno lavorato almeno tre anni avverrà secondo procedure «altamente selettive», in modo da far entrare «i migliori».

L’effettiva assunzione degli interessati è condizionata dalle disponibilità di bilancio delle amministrazioni e ancora di più dai vincoli sulle assunzioni. Non è un caso che in questo stesso decreto venga previsto l’obbligo di autorizzazione da parte della Presidenza del Consiglio per poter bandire nuovi concorsi. Le nuove procedure dovrebbero partire all’inizio del 2014.

Contemporaneamente, si vuole far sì che d’ora in poi il ricorso a forme contrattuali a tempo sia limitato a casi veramente eccezionali e temporanei: le assunzioni che non avranno queste caratteristiche saranno automaticamente nulle.

Ma oltre ai dipendenti con contratto a termine, c’è un’altra categoria che attendeva novità da questo decreto: è quella di coloro che hanno già vinto concorsi pubblici o sono comunque risultati idonei ma poi sono rimasti fuori. Il testo prevede la proroga della validità delle graduatorie fino alla fine del 2015.

Un’ulteriore novità inserita nel decreto riguarda la Civit, commissione il cui lavoro sarà concentrato sulla lotta alla corruzione nelle amministrazioni pubbliche. Non è invece entrata nel disegno di legge la norma che avrebbe in qualche modo privatizzato gli incidenti stradali, affidando ad ausiliari il compito di intervenire nei casi non gravi.

«Norma per assumere tutti i vincitori di concorso». «E' prevista anche una norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso. Il precariato non sarà più una scorciatoia rispetto al concorso pubblico- ha detto D'Alia - Saranno previste, inoltre, procedure selettive per scegliere i migliori tra coloro che negli ultimi cinque anni sono stati sotto contratto a termine per tre anni. Per questi è prevista una riserva del 50% dei posti messi a concorso. Assunzione garantita anche per i testimoni di giustizia: è un fatto di giustizia».

«Non possiamo più permetterci 1,2 miliardi di consulenze» - ha detto D'Alia, parlando del via libera a nuovi tagli - Non solo interveniamo riducendo i costi ma obblighiamo le amministrazioni a fornire i dati per un ulteriore intervento selettivo rispetto alle auto di servizio e per il ricorso a prestazioni qualificate esterne. In più si introducono sanzioni per chi viola le norme: chi le viola paga di tasca sua».

domenica 18 agosto 2013

Ecobonus 13.700 assunzioni per il settore edilizia



Gli incentivi per l’edilizia rilanciano l’occupazione. A misurare l'impatto degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico un rapporto di Confartigianato: a luglio 2013 sono 2 milioni i proprietari di case orientati a effettuare entro 12 mesi un intervento di manutenzione circa 22,2% rispetto a luglio dell'anno scorso".

Sono 13.700 i nuovi posti di lavoro nel settore costruzioni per effetto degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni. E' la stima della Confartigianato, che sottolinea che questo è "uno dei principali effetti degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico varati a giugno dal governo. Una boccata d'ossigeno per il comparto maggiormente colpito dalla crisi, che nell'ultimo anno ha perso 122mila occupati".

Se gli incentivi fiscali trainano l’occupazione, rimane un nodo, quello dei mutui: in uno studio diffuso in vista del nuovo piano casa da 5 miliardi che il governo «si appresta a presentare per sbloccare i mutui e agevolare l’acquisto di abitazioni», Confartigianato avverte: per le famiglie «comprare un’abitazione rimane un miraggio», anche perché in Italia i mutui sono ancora «i più cari d’Europa».

In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest'anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico. Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull'edilizia: secondo la Confartigianato, nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni.

La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto. Positivo anche l'impatto sull'ambiente: nel 2011 gli interventi per l'efficienza energetica degli edifici (per detrazioni pari a 1,8 miliardi) hanno generato un risparmio energetico notevole di 1.435 Gwh/anno.

Dal 2007 al 2011 il risparmio energetico ottenuto grazie agli ecobonus arriva a 7.637 Gwh/anno. Il maggiore risparmio deriva dall'impiego di impianti di riscaldamento efficienti (40,3%), seguito dalla sostituzione di infissi (22,2%), sostituzione di scalda acqua elettrici (13,6%) e dalla coibentazioni di superfici opache orizzontali (7,8%).


domenica 4 agosto 2013

Riordino delle professioni sanitarie




Secondo l’ultimo rapporto Excelsior-Unioncamere l’infermiere occupa il primo posto nella classifica delle 30 professioni di sbocco per i laureati d’Italia. E nonostante la crisi, l’area medico-sanitaria è stata quella che ha riscontrato una maggiore crescita dell’offerta di neo-laureati (+3,2%). In questo ambito il lavoro sembrerebbe non mancare. Tuttavia risulta difficoltoso trovare una collocazione stabile nel panorama professionale. Se da noi quindi i giovani infermieri vivono i primi anni di lavoro nel precariato, in Germania sono una merce così pregiata da spingere le aziende che operano nel settore sanità a reclutare infermieri in Italia, pagando loro anche i corsi di lingua che preludono all’inserimento nel mondo del lavoro.

La decisione assunta dal Ministro alla Salute di presentare un disegno di legge sul riordino complessivo del sistema ordinistico delle professioni sanitarie è una scelta opportuna per il reale rilancio di tutte le professioni sanitarie”. Lo affermano in una nota congiunta Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl.

“Nel Sistema Sanitario Italiano che si fonda sulla regolamentazione delle professioni sanitarie in ordini” spiegano le federazioni del pubblico impiego, “con la trasformazione dei collegi degli infermieri, delle ostetriche e dei tecnici sanitari di radiologia medica in ordini e con l’istituzione degli albi e degli ordini delle altre professioni sanitarie si completa il percorso iniziato nell’anno 2006. E finalmente riparte il percorso di riforma, riconoscimento e valorizzazione dei professionisti della salute, che per troppo tempo è stato sospeso”.

“La necessità di regolamentare compiutamente e omogeneamente l’esercizio professionale degli operatori sanitari è ormai indifferibile” continuano Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, “L’istituzione di ordini realmente rappresentativi, autorevoli e democratici è una garanzia ulteriore per contrastare il dilagante abusivismo professionale. Questo a tutela dei cittadini che potranno ricevere sempre più servizi di qualità da personale competente e formato. Ma anche a vantaggio delle nuove competenze dei professionisti della salute che, nei propri spazi di autonomia professionale, possono assicurare prestazioni migliori ai bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana e in cui crescono le patologie croniche, le pluripatologie e le fragilità sociali. Auspichiamo che, con la conclusione di questo percorso, che continueremo a sostenere nel suo iter, sarà possibile ripartire per affrontare e risolvere tutti i dubbi e le problematiche inerenti le opportunità di sviluppo, i costi reali a carico dei professionisti dipendenti e dei liberi professionisti, l’autonomia, la responsabilità e l’organizzazione del lavoro”.

“E’ un interesse di tutti aprire una nuova stagione delle professioni sanitarie per realizzare concretamente gli obiettivi organizzativi di un sistema salute che sia in grado di rispondere efficacemente ai reali bisogni dei cittadini”, concludono Fp Cgil, Cisl fp e Uil fpl che ora chiedono “una rapida prosecuzione dei lavori parlamentari per la definitiva approvazione del Disegno di Legge”.

domenica 28 luglio 2013

Circolare Inps luglio 2013: agevolazioni assunzioni sopra i 50 anni

Incentivi all’assunzione di over 50anni, previsti dalla legge Fornero, la n. 92/2012 e oggetto di istruzioni da parte dell’Inps con la circolare n. 111 del 24 luglio 2013.

Con la circolare n. 111/2013, l’Inps illustra l’applicazione dell’incentivo in relazione agli uomini e alle donne con almeno cinquant’anni di età e disoccupati da oltre dodici mesi, specificando innanzitutto che, in relazione a questa categoria di lavoratori, si prescinde dalla residenza, dalla professione esercitata e dal settore economico di impiego, l’età deve essere considerata al momento di decorrenza dell’originaria assunzione.

La legge n. 92 del 2012 a prevede, con decorrenza dal 1 gennaio 2013, un incentivo all’assunzione di specifiche categorie di soggetti, ossia:
• uomini o donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupati da oltre dodici mesi”;
• donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e “prive di un impiego regolarmente retribuito  da almeno sei mesi”;
• donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito  da almeno sei mesi”;
• donne dl qualsiasi età, ovunque residenti e“prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”.

L'agevolazione – consistente nell'abbattimento del 50% della contribuzione datoriale – ha durata 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato e di massimo 12 mesi per quelle a termine. L'incentivo – che riguarda sia i rapporti full time che part time – trova spazio anche nelle ipotesi di trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine agevolato. In quest'ultimo caso, secondo l'Inps, la trasformazione deve avvenire entro la scadenza del beneficio. Ad esempio, in caso di assunzione a termine per 15 mesi di un lavoratore il cui rapporto viene trasformato al decimo mese (entro, quindi, i dodici mesi agevolati previsti per il contratto a tempo determinato), l'incentivo trova applicazione per 18 mesi complessivi.

Restano fuori dalla facilitazione, sempre secondo le indicazioni dell'Inps, i rapporti di lavoro domestico, intermittente, ripartito e accessorio. Oltre che alle norme interne (tra cui regolarità contributiva, rispetto dei contratti, osservanza delle regole a tutela delle condizioni di lavoro, principi generali in materia di agevolazioni ex lege 92/12), l'incentivo è subordinato al rispetto del regolamento comunitario 800/2008.

Di conseguenza, l'assunzione, la proroga e la trasformazione sono premiate laddove realizzino un incremento netto del numero dei dipendenti rispetto alla media dei dodici mesi precedenti; sono escluse le dimissioni del lavoratore, la sua sopravvenuta invalidità, il pensionamento, la riduzione volontaria dell'orario di lavoro e i licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo.

Ai fini della valutazione dell'incremento occupazionale il numero dei dipendenti è calcolato in unità di lavoro annuo. Per agevolare aziende e intermediari nell'applicazione della normativa che, globalmente, appare complessa, la circolare è arricchita di molti esempi e di diversi allegati esplicativi. È così possibile apprezzare alcune aperture e qualche spunto di flessibilità. Tra questi quello più interessante riguarda la continuità nei rapporti di lavoro agevolati in favore dello stesso soggetto. In tali, casi, infatti, le condizioni di accesso al beneficio (anzianità di disoccupazione e il rispetto delle regole generali di cui alla legge 92/12) sono valutate, per lo più, solo in relazione alla decorrenza originaria del primo rapporto. Per richiedere l'incentivo va inoltrata all'Inps una comunicazione telematica, il cui modulo,denominato "92-2012", sarà a breve reperibile all'interno del Cassetto previdenziale aziende. La richiesta deve essere trasmessa prima dell'invio della denuncia contributiva con cui viene indicata l'agevolazione. Entro il giorno successivo, esperiti alcuni controlli formali, le aziende riceveranno la risposta circa l'esito dell'istanza. Il lavoratore agevolato dovrà essere indicato nel flusso Uniemens con il codice "55".

L'incentivo riguarda le assunzioni intervenute a decorrere da gennaio 2013. Per i rapporti instaurati fino al mese di luglio 2013, le cui istanze avranno ricevuto esito positivo dall'Inps, i datori di lavoro potranno recuperare le differenze a credito con una delle denunce riferite ai periodi fino a ottobre 2013.
L’incentivo previsto dalla legge n. 92 del 2012, spetta per:
• le assunzioni a tempo indeterminato;
• le assunzioni a tempo determinato;
• le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato.

Esso consiste nella riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro. In caso di assunzione a tempo indeterminato la riduzione spetta per diciotto mesi, mentre in caso di assunzione a tempo determinato la riduzione spetta fino a dodici mesi. Se il rapporto viene trasformato a tempo indeterminato la riduzione è riconosciuta per complessivi diciotto mesi.

Gli incentivi all’assunzione di over 50enni sono subordinati alla verifica della:
regolarità nell’adempimento degli obblighi contributivi,
osservanza delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro,
rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro  e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
applicazione dei principi stabiliti dall’articolo 4, commi 12, 13 e 15, della legge 92/2012,
condizioni generali di compatibilità con il mercato interno, previste dagli articoli 1 e 40 del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008.

Sempre nella circolare del 24 luglio 2013, l’Inps precisa che l’incentivo all’assunzione di over 50 anni previsto dalla riforma Fornero, spetta anche se l’assunzione, la proroga e la trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato degli over 50enni, realizzino un incremento netto del numero dei dipendenti del datore di lavoro interessato rispetto alla media dei dodici mesi precedenti.

L’incentivo è comunque applicabile, qualora l’incremento non avvenga per:
• dimissioni volontarie del lavoratore;
• invalidità sopravvenuta o decesso del lavoratore;
• pensionamento per raggiunti limiti di età;
• riduzione volontaria dell’orario di lavoro;
• licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo.

La base di computo della forza aziendale per la valutazione dell’incremento occupazionale comprende le varie tipologie di lavoratori a tempo determinato e indeterminato, salvo il lavoro cosiddetto accessorio; devono essere considerati anche i lavoratori che sono somministrati nell’ambito di un rapporto di lavoro a tempo determinato intercorrente con l’agenzia. Il lavoratore assunto (o utilizzato mediante somministrazione) in sostituzione di un lavoratore assente non si computa; si computa il lavoratore sostituito.

Per ciò che riguarda le indicazioni operative, la circolare Inps detta le istruzioni anche per ciò che concerne gli adempimenti dei datori di lavoro. Per fruire dell’incentivo tutti i datori di lavoro interessati devono inoltrare apposita comunicazione all’INPS; la comunicazione deve essere presentata avvalendosi del modulo di istanza on-line “92-2012″, che verrà messo  a breve a disposizione all’interno del  Cassetto previdenziale Aziende, presso il sito dell’Inps. La  comunicazione deve essere presentata prima dell’invio della denuncia contributiva ove viene indicata la contribuzione agevolata. Entro il giorno successivo all’inoltro, i sistemi informativi centrali effettuano alcuni controlli formali e attribuiscono un esito positivo o negativo alla comunicazione. L’Inps effettuerà a posteriori, in sede di verifica amministrativa, i necessari controlli circa la sussistenza effettiva dei presupposti dell’incentivo, secondo modalità che verranno rese note alle Sedi con successive disposizioni interne.

Per quei datori di lavoro che operano con il sistema Uniemens, la loro posizione contributiva sarà contraddistinta dal codice di autorizzazione “2H” che, a decorrere da 01.01.2013, assume il nuovo significato di “datore di lavoro ammesso all’incentivo di cui all’art. 4, commi 8-11, della legge 92/2012”; il codice autorizzazione è attribuito automaticamente dai sistemi informativi centrali contestualmente all’attribuzione dell’esito positivo al modulo di istanza “92-2012”, indicato al paragrafo precedente. I datori di lavoro ammessi all’incentivo, denunceranno il lavoratore valorizzando nell’elemento individuale <TipoContribuzione>  il codice “55” che assume il nuovo significato di “ lavoratore assunto ai sensi dell’art. 4, commi 8-11, della legge 92/2012”.

domenica 3 marzo 2013

Previsioni di Gidp-Hrda sulle prossime campagne di selezione del personale


Sulla ripresa dell’occupazione arriva un debole segnale di speranza dalle grandi aziende del Nord. Molto prudentemente e con una concentrazione preminente sugli impiegati, quelle imprese tornano ad assumere o a stabilizzare rapporti di lavoro precari. Ma la qualità dei nuovi contratti resta ancora bassa, collocandosi soprattutto tra le varie forme di lavoro a tempo e a minori garanzie.

Il dato positivo sta in una percentuale, il 77%. È questa infatti la quota di direttori del personale che prevede di fare nuove assunzioni entro il primo semestre di quest’anno. Anche se solo il 12% di chi assumerà conta di inserire un numero di lavoratori che superi il 5% dell’organico attuale. È quanto emerge da un’indagine dell’associazione di direttori delle risorse umane Gidp-Hrda . Diciamo che quasi 8 su 10 prevedono inserimenti di personale concentrati nel Nord Italia, una volta su due stanno in una multinazionale e, nel 69% dei casi, lavorano in grandi aziende (più di 250 dipendenti). Un cauto ottimismo, dunque, piuttosto concentrato e che esclude la maggior parte delle aziende, cioè le piccole e medie soprattutto del Sud.

Esaminando il dettaglio si vede che le previsioni di assunzioni si concentrano sugli impiegati: quasi il 70% dei direttori del personale punta su inserimenti di questi lavoratori. Tuttavia solo poco più della metà (54%) avrà un contratto a tempo indeterminato, tutti gli altri dovranno accontentarsi (nell’ordine) del contratto a tempo determinato, dell’apprendistato, della somministrazione e dei contratti a progetto.

Passando alla categoria quadri, la percentuale di chi conta di assumere si dimezza rispetto alle previsioni sugli impiegati: 37% dei rispondenti. Ancora meno sono i capi del personale che inseriranno operai (28%), ma i veri esclusi sono i dirigenti, per i quali si prevedono assunzioni solo nel 14% dei casi. «Con l’ansia generata dalla crisi di tagliare i costi – ha spiegato il presidente di Gidp-Hrda Paolo Citterio - le aziende tendono infatti ad affidare ai quadri mansioni di livello dirigenziale e a non sostituire i manager usciti. Per tutte le categorie lavorative, impiegati, quadri e dirigenti, la maggior parte delle assunzioni avverrà per posizioni della funzione commerciale.

Solo poco più di uno su tre direttori del personale (il 37%) vuole poi scommettere sui giovani assumendo neolaureati. «C’è però almeno un dato positivo – ha commentato Citterio - ed è che, nonostante le difficoltà dell’impianto della legge Fornero, il 33% delle assunzioni di neolaureati avverrà con contratti di apprendistato». Il tipo di laurea, però, conterà molto sulla probabilità di entrare in azienda: i più gettonati (32% delle preferenze) sono gli ingegneri, seguiti dai dottori in economia (18%) e dai laureati in informatica (14%).

domenica 16 dicembre 2012

Inps circolare 127 del 2012: assunzioni incentivi ed agevolazioni

Le aziende che operano sul territorio nazionale con diverse unità produttive, in caso di assunzione o di utilizzo in somministrazione di lavoratori a cui si applicano riduzioni contributive, dovranno verificare che, all'interno della propria struttura, non vi siano in essere obblighi di riassunzione o diritti di precedenza alla riassunzione o, se esistenti, che siano stati rispettati.

È questa una delle novità che emerge dalla circolare Inps 137 del 2012. Nella circolare, l'Istituto passa in rassegna le disposizioni contenute nell'articolo 4 della legge 92 del 2012. Si tratta di principi generali che si propongono di realizzare una più razionale disciplina delle assunzioni agevolate. Per fruire delle riduzioni contributive collegate a un soggetto, il datore di lavoro non deve aver violato il diritto di precedenza di un altro ex dipendente. Questo principio vale anche in caso di somministrazione. Ne deriva che – prima di eseguire la nuova assunzione o di consentire l'ingresso in azienda del somministrato – si deve verificare che non vi siano altri che vantano diritti di precedenza. Se vi sono, si deve dimostrare che l'opzione è stata regolarmente offerta all'avente diritto, mediante comunicazione scritta, eventualmente contenente un termine entro cui esprimersi. Ciò che rende più complicato il tutto è l'assenza di un limite territoriale. Questo obbligherà le aziende a un capillare controllo per essere certe della liceità degli incentivi.

Quindi bilancino sulle agevolazioni anche se l'assunzione viene effettuata in ottemperanza a un preesistente obbligo di legge, contratto collettivo o accordo individuale: in sostanza, quando non si rileva la volontarietà nell'instaurazione del rapporto di lavoro. Nella circolare vengono richiamate alcune norme che originano dei diritti di precedenza a favore dei lavoratori. Il ricorso alla somministrazione non consente il superamento di questi vincoli.

Sempre sul fronte del contratto di somministrazione si rileva un'interessante puntualizzazione dell'Inps: nel rispetto dell'articolo 21 della legge Biagi, si ricorda che l'utilizzatore deve rimborsare al somministratore gli oneri previdenziali «effettivamente sostenuti». Con ciò, dunque, si afferma che l'utilizzatore fruisce indirettamente delle agevolazione contributive applicabili all'agenzia di somministrazione.
Su questo principio si basa la teoria dell'equivalenza tra lavoratore diretto e indiretto che assume un significato determinante quando si tratta di beneficiare delle agevolazioni. Nel senso che, tra utilizzo diretto e indiretto, non si può mai superare il periodo massimo di fruizione degli incentivi, previsti dalle norme di riferimento. Tuttavia, se da un lato il principio del cumulo appare stringente, dall'altro introduce una flessibilità che, applicata alle assunzioni effettuate, ai sensi dell'articolo 8 della legge 407/90 (disoccupati e cassaintegrati di lungo periodo), si rivela positivo. Viene, infatti, riconosciuto il beneficio anche in caso di una trasformazione a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine che, avendo avuto una durata inferiore a sei mesi, consente al lavoratore di mantenere l'anzianità di disoccupazione di 24 mesi, utile per l'incentivo previsto.

Tornando alla somministrazione, va osservato che, a indorare la pillola per le imprese, soccorre la previsione dell'articolo 4, che rende possibile il superamento del cumulo delle prestazioni lavorative effettuate dallo stesso lavoratore con più utilizzatori. Ciò consentirà alle agenzie di somministrazione di stipulare più contratti agevolati a tempo determinato di 12 mesi con lo stesso lavoratore, durante la sua permanenza nelle liste di mobilità, purché la somministrazione sia effettuata in favore di utilizzatori diversi e non collegati tra loro.

sabato 8 dicembre 2012

Assunzioni in azienda dopo stage? Solo per 1 su 10

Solo uno stagista su dieci riesce nell'impresa di conquistare un'assunzione. Nel 2011 su oltre 307 mila tra tirocini e stage attivati, la quota di quelli diventati posti di lavoro si è fermata, infatti, al 10,6%,era il 12,3% nel 2010. E' quanto emerge dal sistema informativo realizzato da Uniocamere in collaborazione col ministero del Lavoro. Passando dalle percentuali alle persone, il numero di stagisti e tirocinanti assunti o in procinto di esserlo è stata pari a 32 mila unità, dalle oltre 39 mila dell'anno precedente.

Quindi le probabilità di essere messi sotto contratto dopo uno stage sono praticamente nulle se l’esperienza formativa viene svolta presso un ente pubblico: qui le assunzioni avvengono (o dovrebbero avvenire) sempre tramite concorso. Si può però legittimamente sperare che uno stage in un’impresa privata possa essere il preludio di un’assunzione. Anzi, molte persone svolgono uno o più stage proprio con questo esplicito obiettivo, più che per gli aspetti di formazione e orientamento. Per indagare questo tema Unioncamere, l’unione delle Camere di commercio italiane, ha inserito una domanda specifica nella sua indagine annuale Excelsior. Da questa rilevazione emerge un dato abbastanza stabile anno dopo anno: c’è più o meno una possibilità su dieci che al termine di un tirocinio l’azienda proponga un contratto di lavoro.

A livello regionale poi si confermano i dati relativi alla dimensione delle imprese: più l’azienda è grande,  più la sua propensione ad assumere aumenta. In particolare in Lombardia solo un 8,8% di stage si concludono con un’assunzione nelle imprese con meno di 50 addetti, mentre per le imprese che superano questa soglia la percentuale di quattro punti. Bisogna quindi scegliere con cura il proprio stage, senza alimentare eccessive speranze rispetto alla possibilità che esso si trasformi in un contratto di lavoro, e rivolgendosi a quei settori dove le imprese sono più inclini ad assumere.

domenica 2 dicembre 2012

Concorso per aspiranti insegnanti il 17 e 18 dicembre 2012


Nuove assunzioni per la scuola, nuovo con concorso per i docenti, ed incentivo al lavoro  per i nuovi insegnati. Facendo i dovuti conti delle posizioni disponibili sono per 12.500 posti che potrebbero portare una nuova linfa al corpo docente che è composto da insegnanti over 45 anni e così è un modo per dare speranza ai molti giovani che hanno il desiderio di percorre la carriera scolastica come docenti. E’ opportuno ricordare che ogni anno circa 25mila docenti raggiungono la pensione. Di questi 25mila posti disponibili la metà verranno coperti attingendo dalle graduatorie permanenti ad esaurimento e l'altra metà saranno i posti che potranno essere messi a concorso. In questo modo sarà possibile da un lato smaltire il precariato storico e dall'altro dare una risposta ai giovani che non sono riusciti ad entrare nelle graduatorie.

E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 novembre 2012, l'avviso MIUR con le date previste per sostenere la prova preselettiva che si terrà, sull'intero territorio nazionale, nelle giornate di lunedì 17 e martedì 18 dicembre 2012. E dal 27 novembre sono disponibili sul portale del MIUR, i test per la prova preselettiva del concorso ordinario, sul sito del MIUR, è presente l'archivio completo da cui saranno estratti i quesiti della prova di preselezione e sono fornite indicazioni sulle modalità di restituzione al candidato di copia della prova svolta, qualora richiesta.

Le categorie che possono partecipare al Concorso sono 5:
1. gli abilitati;
2. i diplomati magistrali entro il 2001/02;
3. i laureati entro il 2001/02 se quadriennali, 2002/03 se quinquennali, 2003/04 se esaennali;
4. i diplomati alle Accademie, Conservatorio, ISEF entro il giugno 1999;
5. Geometri e Periti industriali edili per la classe di concorso C430.
 
Il test è composto su cinquanta domande in cinquanta minuti. Il progetto del Ministero è di predisporre venticinquemila postazioni informatiche.

Facciamo due calcoli: per ogni cattedra disponibile i concorrenti in lizza sono 25. Ma  le disponibilità variano per regioni e classi di concorso. Vediamo la composizione della platea degli aspiranti candidati. Se i precari «storici», cioè quelli iscritti in graduatoria, sono 160mila, almeno altrettanti sono i cosiddetti «outsider», ovvero laureati che non fanno supplenze, disoccupati precari, o addirittura impiegati in altri settori, che avendone i titoli, provano a cambiare vita con la scuola. «Per loro- spiega sempre una fonte ministeriale raccolta dall'agenzia Dire - questa è l'occasione per poter partecipare a un concorso pubblico, e sognano il posto fisso.

Il ministero ha messo a disposizione per i candidati l'Esercitatore  nel quale sono compresi 70 moduli di verifica, che coprono l'intero archivio domande. Un modulo contiene sempre le stesse domande, ma ogni volta sono presentate in ordine diverso.  In questa maniera, esercitandosi con tutti i moduli disponibili, è possibile prendere visione di tutte le domande che compongono l'archivio.

E' possibile accedere alla pagina sia come utente anonimo (cliccando semplicemente sul numero dell'esercitazione, sia con codice fiscale. Nel secondo caso comparirà anche un riepilogo di giorno e sede della prova, e sarà possibile avere uno storico delle esercitazioni compiute.

Ricordiamo che per conoscere tutte le domande presenti nell'archivio da cui verranno estratti i quesiti che saranno proposti il giorno della prova preselettiva, si può effettuare una simulazione per ciascun modulo di verifica. E non vi sono documenti che possono essere scaricati.

Le prove sono così composte:
18 domande di capacità logiche
18 domande di capacità di comprensione del testo
7 domande di competenze digitali
7 domande di conoscenza della lingua straniera

Le regole sono le seguenti, la risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data vale 0 punti e la risposta errata vale -0,5 punti. Nell'esercitazione si può conoscere il risultato della prova solo rispondendo a tutte le 50 domande presenti e alla fine del test viene mostrato il riepilogo delle risposte date. Il punteggio minimo richiesto per superare la prova è di 35 punti. Al termine del tempo stabilito il sistema interrompe la procedura e acquisisce unicamente le risposte fornite dal candidato fino a quel momento. Durante lo svolgimento della prova le risposte già fornite potranno essere corrette, fino all'acquisizione definitiva (è dunque necessario avere sempre idea del tempo ancora disponibile per superare la prova).

Si supera la prova con 35/50. Se non si supera la prova si è esclusi dalle prove successive. Il punteggio acquisito nella prova preselettiva non concorre alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.
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